

Collegamento CH – Sabato 18 novembre
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Universita’ LUMSA, Borgo Sant’Angelo 13, Roma Ulteriori informazioni sul sito ufficiale Brochure del seminario di studio (altro…)
A metà del cammino tra due giornate internazionali, quella del 17 ottobre scorso, dedicata dall’ONU allo sradicamento della povertà, e quella del 19 novembre prossimo, indetta da Papa Francesco per avvicinare i poveri di tutto il mondo, la domanda torna insistente: sarà possibile ridurre, fino a eliminare, le disuguaglianze? Economisti, ong, associazioni, istituzioni nazionali e internazionali discutono e cercano strade per ridurre le sacche di povertà e le sue conseguenze. Un dibattito organizzato a Bruxelles, nel mese di ottobre, dall’Intergruppo europeo per la lotta contro la povertà e in difesa dei diritti dell’uomo e da ATD Quarto Mondo ha ospitato il contributo di diverse organizzazioni che sperimentano metodi alternativi per aiutare le persone in difficoltà a uscire dalla loro condizione. Il loro metodo consiste non nel calare dall’alto sussidi, ma nell’attivare percorsi di rete. Tra i contributi, quello dell’argentina Florencia Locascio, portavoce in tale circostanza del progetto di Economia di Comunione. «L’Economia di Comunione – spiega Locascio – è un movimento di persone, imprenditori, lavoratori, consumatori, studiosi e cittadini impegnati a dare una risposta di fraternità al problema della povertà, a promuovere una cultura economica e civile che metta al centro la persona e il valore delle relazioni. L’EdC concepisce il profitto come un mezzo per una crescita sostenibile, inclusiva e solidale dell’uomo e della società». Dopo 26 anni di storia (era il 1991 quando Chiara Lubich ebbe l’intuizione del nuovo modello economico, durante una visita a San Paolo in Brasile), l’EdC propone alle aziende che aderiscono a questo spirito di lavorare con tre obiettivi: ridurre la povertà e l’esclusione, formare nuovi imprenditori a una cultura di comunione e sviluppare le aziende, creando nuovi posti di lavoro.
Alcuni esempi, tra i tanti. Alla Banko Kabayan – banca di sviluppo nelle Filippine -, l’85 % dei suoi clienti sono microimprenditori, in gran parte donne, ai quali si offrono dei prestiti, risparmio, microassicurazioni, nonché corsi di imprenditorialità per promuovere le loro attività. La startup “Project Lia”, negli Stati Uniti, che ha l’obiettivo di reinserire nel mondo del lavoro donne ex carcerate attraverso il riutilizzo di vecchi mobili. La Dimaco è una azienda argentina che distribuisce materiali per la costruzione. Insieme ad altri imprenditori locali e in coordinamento con istituzioni pubbliche, il gruppo è riuscito a rendere sostenibile il lavoro di oltre mille piccoli produttori della regione. «Siamo convinti, anche per l’esperienza fatta – continua Locascio – che non si possa curare nessuna forma di povertà non scelta senza includere le persone svantaggiate all’interno di comunità vive e fraterne e, dove è possibile, anche nei luoghi del lavoro. Non basta distribuire la ricchezza in modo diverso. Bisogna coinvolgere i poveri nella creazione di ricchezza».
Per monitorare e diffondere gli effetti dell’Economia di Comunione nel contrasto alla povertà e alle disuguaglianze, nel 2017 è nato OPLA – Osservatorio sulla Povertà, un centro di ricerca internazionale intitolato a Leo Andringa, economista olandese tra i pionieri dell’Economia di Comunione. Le ricerche di OPLA vogliono indagare in particolare la produzione di “beni relazionali” connessa alle azioni EDC. «Ma poiché vogliamo occuparci della riduzione della povertà non solo di oggi, ma anche di domani – conclude la giovane argentina –, l’ultimo progetto dell’Economia di Comunione è la rete EoC-IIN (Economy of Communion International Incubating Network), per contribuire alla nascita di nuove aziende ad impatto sociale positivo. Sono solo alcuni esempi ispiratori che portano in sé un seme di una proposta economica inclusiva. Siamo consapevoli che per debellare la povertà occorre cambiare le regole di un sistema che genera sempre più diseguaglianza. È una sfida che vogliamo e dobbiamo prendere insieme a tutti gli altri attori della società, a cominciare della politica». (altro…)
Alla chiamata di Dio a donarsi, Domenico Mangano (1938-2001) ha risposto «con prontezza, fedeltà, continuità, ma soprattutto, sempre, con assoluta libertà di coscienza. Liberamente sceglie l’impegno sociale, e si raffina in quello politico; liberamente, dopo l’incontro con il Movimento dei Focolari, si mette quotidianamente a levigare la sua anima nel “santo viaggio” in unità con i fratelli. Questa esperienza conquista in radice quel cittadino attivo e pieno di risorse, quel laico impegnato e combattivo, quel politico focoso e pungente, quel cristiano autentico e ricco di fede, che è Domenico». Sono parole dell’onorevole Tommaso Sorgi alla morte dell’«amico dolce, più che fratello, confidente discreto e saggio», che con Domenico per lunghi anni ha potuto «condividere il comune desiderio di coniugare terra e cielo, la passione ardente di tradurre nel difficile agone politico il provocatorio messaggio del vangelo. Con lui ho condiviso soprattutto la nascita del Movimento politico per l’unità, quello stile di vivere l’esperienza politica improntato all’edificazione della fraternità universale avviato sui banchi parlamentari da Igino Giordani, nostro comune modello».
Domenico Mangano nasce ad Anzi, in provincia di Potenza, il 22 febbraio 1938. Nel 1949 la famiglia si trasferisce a Viterbo. Concluse le scuole superiori, nel 1958 vince un concorso all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale di Pavia e vi si trasferisce, frequentando come studente lavoratore la Facoltà di Economia e Commercio. Ritornato a Viterbo conosce Maria Pia e si sposano il 24 agosto 1966. Nascono tre figli: Paola (1968), Giuseppe (1970) e Maria Flora (1972). Per Domenico sono anni di grande impegno in famiglia, al lavoro, con gli universitari, nel sindacato, nell’Azione Cattolica, nello studio. Anni in cui inizia l’attività politica come amministratore pubblico a Viterbo. Nel 1974, Domenico conosce il Movimento dei Focolari e i suoi ideali e vi aderisce assieme a Maria Pia. Si impegna nella branca dei Volontari di Dio, laici impegnati a incarnare in tutti gli aspetti del sociale la luce che scaturisce dal carisma affidato dallo Spirito a Chiara Lubich. Vuole «stare al passo con Dio» indicato da lei e spesso le scrive. Di Domenico Chiara arriverà a dire di scorgere in lui “un mistico“.
Domenico muore a Viterbo il 22 dicembre 2001. L’anno precedente gli era stato diagnosticato un tumore inguaribile. Affronta la notizia con la consapevolezza di dovere «chiudere un primo lungo capitolo della vita, ponendolo nel cuore misericordioso di Gesù, per aprire un altro, tutto nuovo», scrive comunicando a Chiara la sua situazione. Con Editto del 9 marzo 2017 mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, accoglie la domanda del postulatore Waldery Hilgeman di dare inizio alla Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Domenico Mangano, invitando la comunità ecclesiale a manifestarsi sulla fama di santità e di segni del nuovo Servo di Dio. Leggi anche: Domenico Mangano Un politico in cammino verso la santità
“Io non ho mai scritto un libro – disse Chiara Lubich nel 1995, mentre riceveva il Premio UELCI (Unione Editori e Librai Cattolici Italiani) come autore dell’anno – anche se parecchi portano il mio nome”. Ci sono molti modi per scrivere un libro, e quello di Chiara Lubich è davvero un caso letterario. La sua bibliografia in lingua italiana elenca 58 titoli. Altri sono apparsi solo in edizioni non italiane. A questa mole considerevole di scritti si aggiungono centinaia di articoli e migliaia di lettere, custoditi, insieme a un immenso materiale documentario, dal Centro Chiara Lubich, istituito dopo la sua morte per mantenerne sempre viva e attuale la figura. Una produzione letteraria che abbraccia l’intera sua esistenza (Trento, 1920 – Rocca di Papa, 2008), a partire dal “best seller” Meditazioni, che conta 27 edizioni in italiano, 28 traduzioni e un milione di copie stampate. È la pubblicazione con cui, nel 1959, nacque a Roma l’editrice Città Nuova. Donato Falmi, direttore della collana “Opere di Chiara Lubich”, spiega: «Per superare l’episodicità con cui le sue opere erano presenti nel catalogo di Città nuova, a partire da 2012 si è cominciato a lavorare a un progetto sistematico di pubblicazione», che non sarà un’opera omnia, ma una classificazione per “generi letterari”, a loro volta organizzati in tre blocchi: la persona (l’elemento autobiografico rinvenibile, oltre che nei diari e nelle lettere, anche nei testi mistici), la via spirituale (presente specialmente nei testi di meditazione, nelle Parole di Vita, nelle pagine dove viene sviluppato il pensiero spirituale, teologico e culturale) e l’opera (i discorsi in ambito civile ed ecclesiale, gli Statuti e i Regolamenti). Sono 14 i volumi previsti, ciascuno con un’ampia introduzione, che fornirà una chiave di lettura anche a tutto il complesso di scritti, all’eredità spirituale e alle opere lasciate della fondatrice dei Focolari.
«Si tratta di un messaggio sempre attuale» commenta Piero Coda, Rettore dell’Istituto Universitario Sophia e membro del comitato scientifico della collana: «Non c’è espressione della vita, o Paese, dove il lievito di questo carisma non sia in fermento. Eppure – afferma – quella di Chiara Lubich è una figura ancora poco conosciuta», da scoprire e valorizzare, nonostante la sua storia e la sua spiritualità abbiano anticipato molti paradigmi culturali che solo in seguito si sono realizzati. «C’ero anch’io a New York, con lei, alla Moschea di Malcolm X (in occasione dell’incontro con l’Imam W.D. Mohammed). Accanto a me sedeva un rabbino, sembrava impossibile tutto questo. Eppure lei è riuscita a realizzarlo». Una produzione letteraria tutta particolare è quella relativa alle “Parole di Vita” racchiuse nel primo volume, curato da Fabio Ciardi, Professore ordinario presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata “Claretianum” di Roma. Si tratta di commenti, accessibili a tutti, di frasi scelte di volta in volta dal Vangelo, per essere vissute. Inizialmente sotto forma di semplici foglietti trascritti a mano, poi ciclostilati, infine stampati, in un numero sempre maggiore di copie, le “Parole di Vita”, pur nella loro immediatezza e semplicità, hanno consentito una riscoperta della Parola di Dio nel mondo cristiano del Novecento, trasmettendo un “metodo” per diffondere a largo raggio i frutti di una vita improntata al Vangelo. Nell’esperienza di Chiara Lubich e delle sue prime compagne, le Scritture tornavano ad essere accessibili a tutti, alle persone umili e semplici come a quelle importanti o colte, ai bambini come agli adulti, ai laici come ai monaci o ai consacrati. Anche nelle “Parole di Vita” si possono ravvisare i segni profetici della universale vocazione alla santità, proclamata molti anni dopo dal Concilio Vaticano II. L’edizione curata da Fabio Ciardi ne raccoglie la quasi totalità, in un arco di tempo che va dal 1943 fino al 2006. Grande l’impegno di Città Nuova e del Centro Chiara Lubich in un’opera che si spera possa presto trovare riscontro anche in altre lingue e contesti culturali. Intervento di Piero Coda Intervento di Fabio Ciardi
Guarda video su Rome Reports https://youtu.be/8RWX3ugmnh8 (altro…)
Un contesto politico e sociale pericolosamente instabile, un reddito pro capite tra i più bassi al mondo, la pressione delle potenze internazionali sulle enormi risorse naturali della regione. Ma anche l’eco del coraggio dei grandi leader africani del ‘900, da Nkrumah a Senghor, da Lumumba a Nyerere, che ancora risuona come un monito a uscire dal passato per puntare a grandi traguardi, “impossibili solo fino a quando qualcuno non li realizza” (con le parole di Mandela). È in questo ambito che, lo scorso 4 novembre, si è inaugurata a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Ecoforleaders, Scuola di Alta formazione per leadership di comunione, alla presenza di alcune autorità politiche, diplomatiche, accademiche (tra cui i rettori dell’Università Cattolica, dell’Università di Mapon, e due emeriti delle università di Kasangani e di Pedagogia Nazionale) e religiose, sia cristiane che musulmane, a sottolineare la speranza che suscita l’apertura di Ecoforleaders nel Paese africano. Tutto è partito da un gruppo di studenti africani che si sono chiesti come spendersi per un’Africa nuova e che ora, con il supporto dell’Istituto Universitario Sophia e del Centro internazionale del Movimento politico per l’unità (MPPU) lavora con impegno per realizzare questo sogno.
Per il taglio del nastro è stato incaricato il Segretario della Conferenza Episcopale Congolese, uomo molto noto per aver condotto il dialogo tra politici di maggioranza e opposizione, in occasione della controversa proposta di legge elettorale che legava la data delle elezioni presidenziali al prossimo censimento. Una personalità che a tutt’oggi è punto di incontro fra le parti. Cinquanta studenti, selezionati con curriculum e colloquio, inizieranno i corsi condotti da un corpo docente, tra cui tre rettori di atenei universitari e alcuni tutor. Non si tratta di un’iniziativa isolata, poiché la Scuola si inserisce in un più vasto progetto, già presentato all’UNESCO, di formazione a una leadership ispirata alla fraternità universale, che vedrà la formazione anche di tutor e docenti, a Nairobi, nel prossimo gennaio. Un progetto che interesserà tutta l’Africa dell’Est per la durata di tre anni e, successivamente, si espanderà anche in altre regioni africane. Leggi anche: news Repubblica Democratica del Congo (altro…)
L’evento avrà luogo presso il Teatro Grande Valdocco a Torino, sarà moderato da Lorena Bianchetti, giornalista e conduttrice televisiva Rai, e Francesco Antonioli, giornalista de “Il Sole 24 Ore”. Siete invitati a registrarvi sul portale Eventbrite al seguente indirizzo.
Vi segnaliamo gli estremi per la struttura ricettiva che ci ospiterà:Accoglienza Valdocco
Per maggiori informazioni sul programma consulta il sito dell’AIPEC: www.aipec.it Programma Comunicato Stampa_
Una scossa, ieri 12 novembre, di magnitudo 7.3 provoca centinaia di vittime in una zona nei pressi del confine tra i due paesi asiatici: 11 vittime e miglia di feriti in Iraq, 348 le vittime e 6.603 i feriti in Iran. Le zone devastate mostrano interi edifici sbriciolati dalla potente scossa. L’epicentro del sisma è stato individuato a 31 chilometri dalla città di Halabja, a 240 km a nordest di Baghdad ed a circa 15 km dal confine iraniano, ma l’onda espansiva della forte scossa è stata avvertita da milioni di persone in tutta l’Asia Centrale. Le autorità irachene hanno ordinato l’evacuazione urgente nell’area circostante la centrale idroelettrica di Darbandiyan. Si teme che molte persone siano sepolte sotto le macerie. Anche le autorità dell’Iran chiamano a tutte le forze del Paese a mettersi rapidamente in moto per estrarre chi è sotto le macerie. Secondo l’agenzia Mehr News, il premier curdo iracheno ha ringraziato l’Iran per la sua collaborazione con l’Iraq. Papa Francesco “esprime il suo dolore a tutti coloro che piangono la perdita dei loro cari” e “offre le sue preghiere per i defunti”. Il Papa inoltre “invoca benedizioni divine di consolazione e forza” per i feriti e per quanti sono impegnati nel soccorso e nei salvataggi. (altro…)
Il 19 novembre si celebrerà la I Giornata mondiale dei poveri, indetta da Papa Francesco per focalizzare l’attenzione su tutte le persone socialmente escluse, scartate, emarginate e per fare proprio uno stile di vita sobrio, che reagisca alla cultura dello scarto e dello spreco. L’invito, rivolto a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa, è quello di aprirsi alla condivisione con i poveri con ogni forma di solidarietà e con segni concreti di fratellanza. «Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana – scrive il Papa – o tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza. Queste esperienze, pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa, dovrebbero introdurre a un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita». La proposta, fatta propria dal Movimento dei Focolari in Italia, è quella di impegnarsi, soprattutto nel corso della settimana precedente la Giornata, ma in forma continuativa anche dopo, a creare momenti di incontro, amicizia e aiuto concreto con le persone maggiormente in difficoltà, da accogliere, il 19 novembre, come ospiti privilegiati in casa propria. Il logo della giornata, con due mani tese che si incontrano, ognuna per offrire qualcosa, esprime il senso della solidarietà e l’invito a non rimanere sulla soglia. (altro…)
Una storia che getta nuova luce sul passato e la personalità di Jorge Mario Bergoglio. L’amicizia tra il futuro papa e la dottoressa che parlava di Marx avviene per caso. Negli anni Cinquanta a Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio incontra Esther Ballestrino. Lei è medico biochimico farmaceutico, fuggita dal Paraguay dove era stata attivista marxista, fondatrice del primo movimento per la difesa dei diritti delle donne e dei lavoratori nelle campagne. E che improvvisamente sparisce senza lasciare tracce insieme alla sua biblioteca di testi marxisti. Una storia appassionante che Nello Scavo racconta come un romanzo e documenta con la serietà dell’inchiesta. Nello Scavo è reporter internazionale e cronista giudiziario. Lavora per il quotidiano “Avvenire”. Ha indagato sulla criminalità organizzata e il terrorismo globale firmando servizio da molte zone calde del mondo come la ex-Jugoslavia, il Sudest asiatico, i paesi dell’Urss, l’America Latina, il Corno d’Africa, il Medio Oriente. Ha scritto La lista di Bergoglio (EMI, 2013), tradotto in 16 lingue, I sommersi e i salvati di Bergoglio (Piemme, 2014) e, con Luigi Ciotti, Non tacerò. Con Francesco contro l’economia di rapina e la mafia 2.0 (in collaborazione con Daniela Zappalà, Piemme, 2015); I nemici di Francesco (Piemme, 2015); Perseguitati (Piemme, 2017). LA COLLANA:Città Nuova – narratori. Quando la vita vera è anche meglio di un romanzo. Rigorosamente ispirate a storie vere, alcune tra le voci più originali e interessanti della scena nazionale – scrittori, giornalisti, personaggi del mondo televisivo e della comunicazione in genere – ci raccontano il mondo di oggi, celebrando le infinite sfaccettature delle vicende umane. Racconti che fanno sorridere, commuovere o pensare… ma soprattutto riconciliano con il piacere di leggere. Editrice Città Nuova Il volume sarà presentato il 9/12/2017 – 13.00 – Sala Sirio presso il nuovo spazio della Nuvola/Eur Roma. in occasione della 16ma edizione di Più libri più liberi, della Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria L’Editrice sarà presente con un proprio stand E49, dove si troveranno le novità editoriali ed un ricco calendario di eventi Interverranno l’autore, Silvina Perez e Riccardo Cristiano
https://vimeo.com/233853857 (altro…)
Nella cattedrale di Vienna, Stephansdom, lo scorso 9 novembre, centinaia di persone si sono radunate per pregare per la pace insieme al card. Christoph Schönborn con un gruppo ecumenico di autorità ecclesiastiche. Nel cuore della capitale austriaca erano arrivati alla vigilia del loro Congresso annuale, appartenenti alla rete ecumenica Insieme per l’Europa, provenienti da numerosi Paesi del Continente, dal Portogallo alla Russia, dall’Inghilterra alla Grecia. Il loro intento: unità e riconciliazione tra le diverse confessioni e culture, nonché la solidarietà e l’integrazione in Europa. Leggi l’articolo integrale Comunicato stampa (altro…)
Este breve libro nace de un entrelazarse de circunstancias. La primera, y tal vez la más importante, se refiere a los muchísimos y variados encuentros que he tenido en los últimos años y en diferentes contextos geográficos y culturales con personas expertas en diversos campos de la vida cultural, social y espiritual de nuestro tiempo, con especial atención tanto a los cambios apremiantes –a veces desconcertantes– y de no siempre fácil lectura que la realidad mundial nos manifiesta ya casi a diario, como particularmente al kairos que se está manifestando dentro de la Iglesia católica en estos años del pontificado del papa Francisco; tan llenos de sorpresas que inducen decididamente a una nueva esperanza y hacen resurgir insospechadas energías adormecidas desde hacía tiempo con ese timbre de novedad que sólo el Evangelio promete y permite. El primer texto es una amplia y elaborada revisión de un discurso que pronuncié en el encuentro anual internacional de los Delegados de la Obra de María, en Castelgandolfo, el 14 de septiembre de 2015. El segundo texto es una nueva elaboración de dos charlas efectuadas en dos recientes congresos: en el Encuentro Ecuménico de Obispos Amigos del Movimiento de los Focolares, en la isla de Heybeliada (Turquía), en noviembre de 2015 y en el congreso Conflicts, Dialogue and Culture of Unity en la Universidad de Lublín (Polonia), en junio de 2016. Jesús Morán fue elegido copresidente del Movimiento de los Focolares durante la última Asamblea general, el 13 de septiembre de 2014. Nació en Navalperales de Piñares, en las cercanías de Ávila, en España, en 1957. Estudió Filosofía en la Universidad Autónoma de Madrid y, más tarde, Teología en la Pontificia Universidad Católica de Santiago de Chile, donde se especializó en Dogmática. Desde 1996 hasta 2004 fue delegado de los Focolares para Chile y Bolivia, donde, en 2002, fue ordenado sacerdote. Desde 2004 hasta 2008 fue corresponsable del Movimiento en México y Cuba. En 2009 comienza a formar parte de la “Escuela Abbá”, centro interdisciplinario de estudios de los Focolares, por su competencia en antropología teológica y teología moral. Publicó en España, Chile, México e Italia. Primera edición: septiembre 2017 Primera reimpresión: noviembre 217 Grupo Editorial Ciudad Nueva, Buenos Aires
Nell’ambito della 39esima Conferenza Generale dell’UNESCO, che a cadenza biennale riunisce i 195 Paesi membri dell’Organizzazione, il 4 novembre scorso, a Parigi, la dott.ssa Chantal Grevin, rappresentante di New Humanity, ha presentato alcune buone pratiche sul contrasto all’estremismo violento. Nel suo intervento la dott.ssa Grevin ha evidenziato l’impegno dei Giovani per un Mondo Unito (sezione giovanile di New Humanity) e in particolare l’evento “Settimana mondo unito” che ogni anno vede i giovani di New Humanity raccogliere e mettere in mostra le diverse azioni mirate alla promozione della fraternità universale, di cui sono promotori in ogni parte del mondo. Da alcuni anni, tali azioni sono raccolte in uno specifico Atlante, già presentato presso varie commissioni nazionali dell’UNESCO. Al termine, la responsabile di New Humanity si è fatta portavoce di numerose ONG internazionali, dell’Ufficio Cattolico Internazionale per l’infanzia e dell’Ufficio internazionale cattolico per l’educazione che chiedono alle Nazioni Unite di riconoscere la “Settimana Mondo Unito” e altre iniziative similari, volte alla promozione dell’art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, come patrimonio condiviso per la costruzione di una cittadinanza globale. Leggi il testo integrale Vedi il video (in francese) (altro…)
«Il mistero della Provvidenza materiale nella vita cristiana è sempre stato tra i più insondabili, perché rientra nella manifestazione propria di Dio come ci è stata rivelata da Gesù: la Paternità. Tutti siamo afflitti dalle preoccupazioni materiali: i padri e le madri di famiglia che debbono tirar avanti il mese per arrivare alla fine, i dirigenti di organizzazioni civili o religiose, per contenere le spese nell’ambito dei preventivi. E ogni giorno si scatenano sconvolgimenti e mutamenti di popoli e di nazioni per trovare nuovi assetti economici. In genere, nel piano delle cose economiche, quello che si tiene presente è la fredda legge della competizione. L’economia è come la fisica, abbiamo sentito dire tante volte, è come la matematica: ha i suoi cicli e ricorsi necessari e determinati, ha le sue previsioni e i suoi ineluttabili dissesti e le sue crisi. Poco si può cambiare, viene insegnato in tanti libri di economia. Mai, in un libro, troviamo invece la vera legge che regola gli eventi economici sulla terra, quella legge che Gesù ha proclamato: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e il resto vi verrà dato in sovrappiù (Mt 6,33) e “Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e del Vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto”. (Mc 19,29-30). In questa legge scopriamo il mistero del congiungimento del divino e dell’umano. Le leggi economiche hanno certamente il loro valore, ma se non si tiene conto che esiste la Divina Provvidenza che regola anche i fatti economici, non si riuscirà mai a capire il perché di tanti grandiosi avvenimenti. Oltre la terra esiste il Cielo, e il Cielo ha promesso di intervenire ad aiutare i piccoli uomini della terra, se essi cercheranno di guardare ad esso. Non è questa una favola: è l’esperienza quotidiana di tanti padri di famiglia cristiani, è l’esperienza della Chiesa, dei fondatori degli Ordini e degli apostoli della carità materiale. Iddio interviene nei fatti umani ogni qualvolta l’uomo desidera che egli intervenga, adeguando a ciò la sua vita. È un’esperienza che tutti i cristiani possono fare». Pasquale Foresi – Parole di Vita – Città Nuova, Roma, 1963 – pp.91-92 (altro…)
A fine ottobre il Movimento dei Focolari ha promosso una giornata di presentazione della spiritualità dell’unità e delle iniziative della comunità in Grecia, con testimonianze di famiglie, giovani e di un sacerdote della diocesi di Atene. «I testimoni rendono credibile la nostra fede» ha commentato l’arcivescovo di Atene, mons. Sebastianos Rossolatos, presente alla giornata. «Lo Spirito Santo nei secoli ha mandato i carismi a rinnovare la Chiesa. Tra questi, anche quello dei Focolari». Sul bollettino nazionale quotidiano della Chiesa cattolica è apparso un articolo, a firma del fotografo del quotidiano, presente per la prima volta a un appuntamento dei Focolari: «Una giornata di questioni sociali per il domani della nostra vita. Una giornata di applicazione della Regola d’oro del cristianesimo, per tutti l’avvio di una migliore forma di vita». (altro…)
Un magnifico giardino con tanti fiori di vari colori. Appaiono così le numerose coltivazioni che dall’Ecuador esportano in tutto il mondo le loro pregiate varietà floreali. Un’immagine che Sr. Vanessa, Missionaria Francescana della gioventù, ha utilizzato per introdurre il ritiro spirituale svoltosi il 22 ottobre a Quito nella sede della CER (Conferenza Ecuadoriana Religiose). Sr. Vanessa ha da poco concluso un anno di permanenza a Casa Emmaus di Loppiano – centro di spiritualità per religiose che vogliono approfondire il carisma dei Focolari – e non ha trovato esempio migliore per descrivere la Chiesa e i suoi vari carismi alle 27 consacrate e un religioso di 11 Congregazioni differenti che avevano risposto all’invito della CER. Attraverso una dinamica di gruppo, la giovane religiosa ha chiesto a ciascun partecipante di appendere al Crocifisso dell’aula la Parola su cui è basato il carisma del proprio fondatore, rendendo così visibile l’idea che ogni carisma suscitato dallo Spirito è un nuovo “Cristo dispiegato nei secoli”. E per restare nella metafora, a ciascun partecipante è stato consegnato un fiore, ognuno diverso dagli altri, come differenti sono i carismi: varie bellezze che nella comunione e nel comune servizio alla Chiesa, si ritrovano potenziate e attualizzate.
Nel programma, oltre ai temi che hanno approfondito il valore della comunione fra i carismi antichi e nuovi della Chiesa e le modalità concrete per favorirla o suscitarla, è stato dato ampio spazio alle testimonianze. La CER, infatti, aveva indetto questo ritiro dal titolo “Comunione tra carismi, testimonianza di speranza”, per la felice concomitanza della visita in Ecuador della madre generale delle Piccola Ancelle del S. Cuore, sr. Imelda Rizzato, la cui conoscenza della spiritualità dei Focolari risale ai tempi del suo noviziato. Ha così potuto raccontare come l’impatto con questo spirito, oltre a rafforzarne la scelta vocazionale, le abbia trasmesso una speciale propensione interiore a tessere rapporti di comunione con quanti incontra, incarnando il carisma del fondatore, il beato Carlo Liviero, a detta dei suoi superiori, in modo autentico. Nel tempo la congregazione le ha affidato vari incarichi, fino a chiederle di esserne attualmente la guida maggiore. Una responsabilità che cerca di svolgere nella condivisione con le sue consorelle e nell’apertura e comunione con le altre realtà ecclesiali e religiose, nell’ottica di quella “Chiesa in uscita” che il Papa si aspetta.
Sr. Imelda e le altre religiose che hanno preso la parola, hanno così potuto testimoniare come il carisma dell’unità non sia assolutamente in contrasto con i singoli carismi, anzi, ma un valido aiuto per attuare quanto la Chiesa si aspetta da ciascun carisma, singolarmente e nella comunione fra di loro. La notizia del ritiro era giunta anche al Nunzio apostolico, mons. Andrés Carrascosa, il quale, non solo ha favorito la partecipazione delle suore della Nunziatura, ma vi ha mandato il Segretario che ha celebrato la Messa e che, fermatosi per tutto l’incontro, ha dichiarato che “era un vero privilegio esserci”. Il giorno dopo alcune delle religiose presenti hanno voluto fare visita al focolare, per mettere le basi ad un nuovo cammino di unità fra carismi in Ecuador, per aprire nuovi orizzonti e dare speranza alla Chiesa e al mondo. (altro…)
Il 9 novembre di 28 anni fa il governo tedesco orientale decretava l’apertura delle frontiere con la Repubblica Federale. A questo annuncio, decine di migliaia di berlinesi dell’Est si precipitarono nelle strade armati di piccone, per demolire una volta per tutte il muro che li divideva dall’ovest. Il crollo del muro fu universalmente interpretato come il segno di una nuova epoca che si apriva. I berlinesi dell’Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest, tanto che i bar vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti. Poco meno di un anno più tardi, il 3 ottobre del 1990, la Germania veniva definitivamente riunificata, divenendo Repubblica Federale di Germania. Oggi pochi tratti di quel che resta del muro di Berlino sono diventati il simbolo di un’epoca storica e un memoriale per ricordare le 170 persone che furono uccise, nel tentativo disperato di attraversare il confine. (altro…)
Ginevra 1967: Chiara al Consiglio Ecumenico delle Chiese con Philip Potter e Lukas Vischer
A Ginevra, Ottobre 2002: Chiara Lubich e Dr. Konrad Raiser, all’epoca Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Éditions Nouvelle Cité
È passato un mese e mezzo dal passaggio devastante dell’uragano Maria, che il 20 settembre scorso, con venti a 250 km orari e piogge torrenziali, ha causato la morte di decine di persone e la distruzione di migliaia di abitazioni. Porto Rico non sperimentava una simile ondata di maltempo dal lontano 1928, quando venne sconvolta da un uragano di categoria 5. Da quel giorno, l’isola, con più di 3 milioni e mezzo di abitanti, risente di un grosso problema di approvvigionamento di acqua potabile, cibo, medicinali, corrente elettrica. Le difficoltà non sono finite, e potrebbero portare a un esodo senza precedenti, riducendo ulteriormente le possibilità di ripresa nel medio periodo. In mezzo a queste enormi difficoltà, anche la comunità dei Focolari contribuisce sul posto con raccolte di cibo e vestiario per risollevare la popolazione intorno. «Alcuni di noi hanno subito danni materiali – scrivono – . In particolare, una famiglia ha perso tutto, riuscendo a salvare solo pochi oggetti dalla furia dell’uragano. Al momento si trovano in un piccolo appartamento messo loro a disposizione, ma tutta la comunità sta facendo una comunione di beni per sostenerli. La ricostruzione del Paese sarà lenta, ma abbiamo fiducia in Dio e ci siamo messi nelle sue mani». Molte le esperienze con i vicini di casa e le persone in difficoltà. «Ieri, per la seconda volta, una signora ben vestita camminava confusa, senza meta, sulla mia strada. Era evidente che si era persa. L’ho seguita, senza perderla di vista, finché è stata raggiunta da un’altra persona che la stava cercando. Mi ha spiegato che soffre di Alzheimer e che era uscita dall’istituto dove vive, perché il portone sul retro era stato divelto dall’uragano e all’interno il gruppo elettrogeno non funzionava e faceva troppo caldo. Tornato a casa, ho parlato con un amico che distribuisce benzina e mi ha promesso che gliel’avrebbe portata. Altre persone, da me contattate, sono andate a riparare il portone. Ora quel posto è diventato di nuovo sicuro». «Ieri mi sono messo in fila molto presto, alle 5 di mattina, per comprare benzina. Dallo specchietto retrovisore della mia macchina ho visto che dietro c’era un autobus. L’attesa era lunga e ho potuto seguire la scena. Seduto al volante, un uomo molto arrabbiato continuava a imprecare. Accanto a lui una donna, forse la moglie. Dal finestrino dell’uomo emanava un fastidioso odore di fumo di sigaretta. La fila si muoveva lentamente, davanti a me c’erano circa 20 macchine. Come se non bastasse, è circolata la notizia che il benzinaio avrebbe aperto solo alle 8, non alle 6, come pensavo. Mentre aspettavo, la donna mi si è avvicinata e mi ha chiesto se potevo aiutarla a spostare il mezzo, che suo marito si era allontanato e lei non arrivava ai pedali. In un primo momento ho rifiutato, con la scusa che non ero in grado di guidare un autobus. Ma il motivo era un altro, non mi piaceva affatto il comportamento di quell’uomo. Ho capito che dovevo cambiare il mio atteggiamento e cogliere quella richiesta come se Gesù stesso me l’avesse fatta. Quando l’autista è tornato, gli ho spiegato che avevo spostato io il suo mezzo, su richiesta della moglie. Ha iniziato a sfogarsi, raccontandomi, nelle tre ore successive di attesa, tutte le sue difficoltà. Quando siamo riusciti a fare il pieno era una persona diversa. Ci siamo stretti la mano. Ero riuscito a superare i miei pregiudizi». «La strada dove vivo era rimasta completamente bloccata dai detriti e dagli alberi divelti. La maggior parte dei miei vicini sono anziani in precarie condizioni di salute. Pensavo a cosa sarebbe accaduto se ci fosse stato bisogno di un’ambulanza. Ho iniziato a segare i tronchi e a spostarli. Vedendomi prendere l’iniziativa, una catena di persone si è unita a me e insieme abbiamo liberato la strada. Alla fine abbiamo condiviso il pranzo con quello che ognuno aveva». «Abbiamo voluto condividere con i vicini tutte le provviste di acqua e cibo. Le riserve sono diminuite, ma i rapporti tra noi si sono intensificati». (altro…)
Una amica ammalata «Alla nostra amica Lia, con figli ancora adolescenti, era stato diagnosticato un tumore maligno. Tutta la comunità si è stretta intorno a lei in una catena di preghiere e gesti di solidarietà. Una volta alla settimana ci radunavamo in chiesa per un’ora di adorazione e per chiedere per lei il dono della guarigione. Cercavamo di capire come poter alleviare quei giorni di dolore. Abbiamo intrapreso varie iniziative, c’era chi preparava da mangiare, scegliendo con cura gli alimenti più adatti per Lia, chi metteva in comune i soldi per pagare le medicine. Piccoli fatti che le hanno permesso di non sentirsi sola, ma parte di una comunità. Quando la salute glielo permetteva, ha donato anche la sua testimonianza in qualche incontro della comunità. Finito il ciclo di chiemioterapie, era scomparsa ogni traccia di tumore. Per noi è stata la risposta alle nostre preghiere e al nostro impegno di amarla e servirla in maniera privilegiata». (C.V. – Brasile) Nonostante i torti subiti «Dopo la morte di mio marito avevo dovuto sopportare pesanti umiliazioni da parte dei suoi parenti, che volevano portarmi via l’unica stanza dove eravamo sempre vissuti. Un cognato, in particolare, nonostante fosse il padrino di uno dei nostri quattro figli, ha cominciato a crearci non pochi problemi. Improvvisamente questo cognato si è ammalato. Ogni volta che aveva una crisi, correvo a comprargli le medicine per alleviargli i dolori e gliele portavo. I vicini mi chiedevano: «Perché lo fai, dopo tutto il male che hai ricevuto?», e io rispondevo che per me amare voleva dire mettersi al servizio. Dopo alcuni giorni mio cognato è morto e sono rimasta lì, a confortare la moglie, aiutandola nelle faccende a cui prima pensava il marito. In seguito lei mi ha ringraziata pubblicamente. Ora lei vive con noi e siamo veramente una sola famiglia». (R.P. – India) L’esperto di funghi «Mentre giravo nel bosco per raccogliere funghi, ho intravisto un uomo disteso a terra. Mi sono avvicinato e l’ho aiutato a rialzarsi, era tutto tremante. Mi ha indicato il luogo dove abitava, un container tutto arrugginito tra gli alberi. Ho cercato di farlo adagiare su una specie di letto. In seguito sono tornato più volte a trovarlo portandogli cibo e medicine. Lui era un grande esperto di funghi e viveva grazie alla loro vendita. Nel tempo che trascorrevamo insieme, mi ha insegnato dove trovare i migliori e come scoprirli. Poi ha cominciato a raccontarmi la sua vita, i fallimenti economici, l’abbandono. Un giorno l’ho trovato con la febbre alta, l’ho fatto ricoverare, ma le sue condizioni erano gravi. Mi ha detto: «Sai tutto ormai di me, ma la cosa più importante è che ho sempre avuto fede in Dio. Averti incontrato è stato un Suo segno». Quindi mi ha indicato di avere dei soldi nascosti e mi ha incaricato di prenderli per darli a chi è nel bisogno. Adesso, ogni volta che vado in giro per funghi, penso a lui come a un angelo che mi guida». (R.S. – Polonia) (altro…)
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La pace è scienza, è civiltà, è luce: come la guerra è ignoranza, è istinto è buio. Aspettarsi, come s’è fatto, dalla carneficina una civiltà migliore, cioè dal bene il male, dal nero il bianco, è lo stesso che pretendere dalla ghigliottina il miglioramento pedagogico delle teste che recide. La scienza, volta ad escogitare strumenti di eccidio, renderà la prossima guerra di una efferatezza raffinata, metodica, squisitamente stupida. La paura regola i vicendevoli rapporti degli uomini. Sotto gli stimoli della paura paesi stremati tengono in piedi eserciti sproporzionatamente grandi e costosi […]. Ci sarebbe una soluzione: sostituire alla paura vicendevole la fiducia reciproca, alla diffidenza l’amicizia. Ma la soluzione è troppo … facile: perciò così difficile. E getterebbe sul lastrico varie oligarchie. Ai giovinetti impulsivi e saccenti, ai deputati e uomini pubblici, ai giornalisti improvvisati e ai roditori di banca, alle signorine insipide e alle zitelle dei comitati, a tutti gli speculatori alti e bassi, ai generali e ai professori, che sostengono la guerra … io imporrei un rimedio per rinsavire: li caccerei per dieci minuti in una trincea sotto un bombardamento debilitante, ossessionante, in cui la ragione si smarrisca e tutta la natura si ribelli – se uno ne esce sano capirà la guerra e la maledirà. Questa onorata società di ministri, deputati, giornalisti che spiegano a noi che la facemmo il significato della guerra, dovrebbe capire una buona volta che quelle disquisizioni a noi danno il senso della nausea; noi vogliamo dimenticare … Noi vogliamo la pace, la serenità e vogliamo che la violenza a cui si scatenarono si plachi. Si chiede troppo? Igino Giordani, da “Rivolta Cattolica”, Edizioni Gobettiane, 2016, Roma, pp.10-13 Centro Igino Giordani (altro…)
Presso il Centro Mariapoli Internazionale Castel Gandolfo, Roma, Via San Giovanni Battista De La Salle si svolgerà la Sessione di apertura del processo diocesano di Canonizzazione del Servo di Dio Domenico Mangano Volontario di Dio dell’Opera di Maria (Movimento dei Focolari). Programma: ore 11: momento commemorativo artistico e di testimonianze, ore 12: Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano Invito
Nel 30° Anniversario della consegna della Targa Cateriniana a Chiara Lubich (1987-2017) si svolgerà un convegno a Siena – Accademia dei Fisiocritici, Piazzetta Silvio Gigli 2. Programma:: Video sintesi della consegna della Targa Cateriniana a Chiara Lubich Saluti: Mauro Cresti Presidente Accademia dei Fisiocritici Anna Ferretti Assessora Sanità e Politiche Sociali Comune di Siena Paolo Nardi Priore Generale dei Caterinati, Siena P. Alfredo Scarciglia Priore convento di San Domenico a Siena Sandra Pacciotti Ciccarelli Movimento dei Focolari, Siena Roberto Barzanti Archintronato, Presidente Biblioteca comunale degli Intronati Relazione: Giuseppe Catturi Ordinario di Economia aziendale Università di Siena MISTICISMO E GESTIONE AZIENDALE CATERINA DA SIENA E I “MODERNI PROFETI” Intervento artistico: Paola Lambardi attrice Francesca Lazzeroni voce Marta Marini musiche per chitarra e voce Relazione: Luigino Bruni Ordinario di Economia Politica, Università Lumsa, Roma-Palermo IL RUOLO DELLA PROFEZIA NELL’ECONOMIA E NELLA SOCIETÀ DI OGGI Testimonianza di un’azienda aderente all’Economia di Comunione Beatrice Baldaccini Direttore Risorse Umane UmbraGroup S.p.A. Dialogo Coordina: Paolo Loriga giornalista Depliant
Cosa può avere di così speciale la storia di un’adolescente e perché la sua vita continua a illuminare chiunque vi si imbatta anche solo per un attimo? Lo racconta un gruppo vivacissimo e internazionale di giovani, presenti a Loppiano (Firenze, Italia) all’evento “24 ore di Luce”, dalle 12 di sabato 28 ottobre alla stessa ora del giorno successivo. Una esperienza di fraternità, segnata per tutti dall’incontro con Dio. La stessa esperienza vissuta da Chiara Luce Badano. Aveva solo 18 anni quando, colpita da un cancro senza speranza di guarigione, ha testimoniato fino all’ultimo respiro che solo in Dio Amore si può trovare la pienezza della gioia, e nel donarsi agli altri il senso e il sapore della vita. Il 25 settembre 2010 è stata proclamata Beata. Nel mese dedicato alla festa liturgica che la ricorda, molti gli appuntamenti in tutto il mondo per proporre l’esempio della sua vita. «Un raggio di luce brillantissimo oggi ha illuminato anche noi – dicono i giovani presenti a Loppiano – e continua a illuminare tanti. Con Chiara Luce, guardando a Gesù Crocefisso e Abbandonato, troveremo la possibilità di non tremare di fronte a qualsiasi situazione. Anzi, diverremo raggi di luce lì dove viviamo, per guidare questa nostra umanità verso la fraternità universale». U
n programma ricco di canzoni, brani recitati, danze, condivisioni di esperienze con il timbro della spensieratezza tipico dell’età, e l’impegno di chi è consapevole di avere una vita sola. Prendono sul serio le parole di Chiara Lubich, che, ai giovani, parlava sempre con grande franchezza: «Vivere per una cosa così-così è troppo ‘magra’ per un giovane. Conviene vivere per qualcosa di grande. Amore, dunque, amore seminato in molti angoli, perché diventi realtà una invasione d’amore, e si realizzi, anche per il nostro contributo, la civiltà dell’amore che tutti attendiamo». La sera del primo giorno, mentre all’esterno il bagliore delle stelle e le scintille di un falò sembrano toccarsi, una folla di persone di ogni età gremisce, all’interno, una sala, in occasione della sua intitolazione a Chiara Luce. L’immagine della beata, tolto il telo che la copriva, sprona i presenti a diventare a loro volta “luce”, a formare, anche sulla terra, nuove e diverse costellazioni, fatte di persone che si amano a vicenda.
Domenica mattina, 29 ottobre, l’Auditorium della cittadella di Loppiano è gremito di giovani. Grazie a una diretta streaming il messaggio di Chiara Luce percorre migliaia di chilometri, raggiungendo anche un gruppo del Nepal. La messa conclusiva è stata celebrata nel santuario dedicato a Maria Teotokos che non riusciva a contenere la folla in festa, per la giovane beata, proposta come testimone per il prossimo sinodo dei giovani del 2018. «Cosa ci resta dopo queste 24ore? Amore, pienezza, luce, sicurezza, fiducia che la vita può cambiare. Ma anche la necessità di un lavoro di squadra, di sacrificio, di unità a scapito dell’orgoglio. Chiara Luce ripeteva spesso che chi ama non è piccolo. Infatti, la sua grandezza si è manifestata chiaramente quando ha detto sì anche al dolore incomprensibile della malattia. In quel dolore lei ha trovato Gesù, uno come lei, un uomo che sulla croce ha gridato l’abbandono. Guardando al Suo esempio potremo diventare anche noi un raggio di luce, pronti a rischiarare il buio in cui è immerso il mondo». Fonte: Loppiano online: http://www.loppiano.it/ Foto su Flickr
Rivedi lo streaming https://www.youtube.com/watch?v=1XbJVCElU_o&feature=youtu.be (altro…)
Una storia appassionante la sua. Inizia quando i genitori, giovanissimi, attraversano a nuoto il fiume Mekong, lasciandosi alle spalle il regime del loro Paese, il Laos, per raggiungere la Thailandia. Da qui, dopo immani vicissitudini, approdano in Italia accolti da una famiglia a loro sconosciuta che risiede a Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari. Ed è proprio nella casa di Raffaella e Roberto Cardinali che Sengsoury (“raggio di sole” in laotiano) e la sorella gemella Sourinia vengono al mondo, il 12 settembre 1979. Fin da piccola Senny manifesta una spiccata attrattiva per lo spirito evangelico di unità e di amore che anima la cittadella di Loppiano e a nove anni chiede il battesimo prendendo il nome di Francesca. Impegnata con entusiasmo nel Movimento Gen, da adolescente è in prima linea, con Sourinia, nella preparazione del Supercongresso 1997. A 23 anni il coronamento di un sogno: trascorrere un intero anno alla Mariapolis Lia, la cittadella argentina dei Focolari cui convergono giovani di ogni parte del mondo. Un’esperienza che la porterà ad una scelta ancor più radicale di Dio e ad un amore sempre più concreto e raffinato verso le persone che incontra. Sengsoury ama comporre poesie e testi di canzoni che insieme alla sorella canta con la sua bella voce accompagnandosi con la chitarra. È iscritta ad una scuola per estetiste a Firenze. Chi la conosce parla di lei come di una ragazza che affascina per la sua particolare sensibilità, la naturale eleganza, gli occhi pieni di luce. Ma anche di una persona che per la sua determinazione a seguire Gesù, lascia spiazzati. È fidanzata con Marco e insieme fanno progetti per il futuro. Nel 2004, a 25 anni, una grave e fulminante malattia autoimmunitaria le cambia l’esistenza. Quattro anni più tardi detta ad un’amica una lettera a Chiara Lubich nella quale descrive la sua situazione: «Ho una rara malattia che mi ha portata a difficoltà motorie, nell’uso della parola e a forti dolori – a volte lancinanti – alle ossa e ai muscoli. In questi anni, grazie al sostegno dei miei ‘nonni’ Raffaella e Roberto, a quello dei giovani del focolare e di tanti del Movimento, ho cercato di trasformare i momenti di dolore in “gocce” d’amore per Gesù: le lunghe degenze in ospedale, le cure, i controlli. Nel periodo di Natale sono stata accolta in una struttura vicino a Firenze per la riabilitazione. Ma una broncopolmonite alimentare mi ha costretta ad un nuovo ricovero in ospedale. Ho tanto sofferto, non solo fisicamente. Mi chiedevo perché proprio io in questa situazione. Sono la più giovane del reparto, devo essere alimentata tramite sondino, tenere la maschera dell’ossigeno. Ho visto infrangersi tanti sogni: il matrimonio, il lavoro, il desiderio di viaggiare, suonare la chitarra, cantare. A volte sento Gesù lontano; mi rivolgo a Maria, ma anche lei non è vicina a me. Ma sempre mi arriva la risposta: da una riflessione, uno scritto spirituale, una parola dettami da chi mi viene a trovare. E mi torna la pace e con essa la forza di dire “per Te Gesù” in ogni situazione, come passare la notte in bianco per i forti dolori. Non voglio mollare. Chiedo a Gesù di aiutarmi a farcela e a realizzare il disegno che Dio ha su di me. Vorrei tanto farmi santa!».
La comunità del Movimento si attiva in mille modi: dal sostegno economico e morale ai suoi genitori, all’alternarsi accanto a lei anche con momenti di festa e di condivisione; mentre dal suo letto Sengsoury diffonde un amore unico. Ad un gen confida: “C’è solo il presente!” e con un filo di voce si mette a cantare rivolta a Gesù “O’ sole mio”. È sempre più determinata ad offrirgli ogni sofferenza e di trasformarla – come ama dire – in “pepite d’oro”. Il 16 settembre 2008 entra in terapia intensiva. Nei giorni che precedono la sua dipartita, il 24 settembre, diventa più che mai quel “raggio di sole” che sconfigge ogni tenebra ripetendo tanti “sì” a Gesù. Chi le sta vicino li percepisce da un cenno degli occhi o una stretta di mano. Per loro, per il personale del reparto e per tutti i giovani del Movimento, anche lontani, che l’accompagnano con la preghiera, Sengsoury è – come indica il suo nome – un vero “raggio di sole”, un esempio luminoso, autentica testimone del Vangelo fatto vita. (altro…)
Loin des recettes habituelles, ce livre propose un nouvel éclairage sur la santé, elle qui impacte tant toute expérience spirituelle.
La santità dei grandi è quasi sempre nata da un movimento verso Dio e verso i piccoli e i poveri avvenuto in maniera non convenzionale. Essi hanno lasciato il proprio posto. Sono andati verso i poveri, non a fare elemosine ma a condividerne la vita, per accoglierli in seno alle loro vite, in modo tale che le loro vite ne risultavano radicalmente mutate. La decisione radicale per Dio soltanto è, nella maggior parte dei casi della storia della salvezza, una decisione per i poveri, una decisione per i piccoli, una decisione per gli impotenti. È una decisione che non intende soltanto migliorarne la situazione, che non vuole soltanto elargire qualche elemosina, né vivere una piccolissima parte della loro vita di quando in quando, per poi potersene tornare nella propria condizione: procede sempre da una metanoia, da un intimo capovolgimento della mentalità, della sensibilità, dell’essere: io appartengo a loro, io sono come loro, esattamente come loro dinanzi a Dio, io non sono migliore di loro. No, sono del loro stesso livello e, infatti, l’unico Santo è sceso a quel livello. (da una predica, 1.11.93) Klaus Hemmerle, “La Luce dentro le cose”, Ed. Città Nuova, Roma, 1998, pag. 340. (altro…)
Si è svolto in Vaticano, dal 27 al 29 ottobre scorso, “(Re)Thinking Europe. Un contributo cristiano al futuro del Progetto Europa”, convegno organizzato dalla Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea (Comece) in collaborazione con la Segreteria di Stato. «L’impegno dei cristiani deve costituire una promessa di pace» ha detto Papa Francesco, a conclusione dei lavori. Non è questo «il tempo di costruire trincee, bensì di lavorare per perseguire appieno il sogno dei Padri fondatori di un’Europa unita e concorde, comunità di popoli desiderosi di condividere un destino di sviluppo e di pace».
Una piccola folla assiepata nonostante la pioggia battente e un albero dai rami stilizzati sui cui nascono, come foglie, tanti messaggi di pace. Sono le istantanee più recenti di una amicizia di lunga data, quella tra la comunità dei Focolari della Scozia e i musulmani della Ahl Al Bait Society, fondata nel 1991 con lo scopo di promuovere il patrimonio culturale e la fede religiosa della minoranza musulmana presente nel Paese, aiutandola ad integrarsi nel contesto sociale. Insieme, le due comunità promuovono da tempo momenti di scambio, incontro e preghiera comune, in cui il dialogo interreligioso viene proposto come elemento chiave per affrontare e sanare le numerose fratture che attraversano pericolosamente il tessuto sociale, non solo in Europa. Il 19 settembre scorso, gli ombrelli aperti sotto il cielo plumbeo sono il segno colorato di questo impegno. Tra i presenti alla Veglia di Pace e Speranza anche alcune personalità civili e religiose, tra cui il Lord Provost, rappresentante del Consiglio comunale della città, l’arcivescovo metropolita emerito di Glasgow, Mario Conti, e alcuni esponenti del Consiglio Musulmani della Scozia.
L’ispirazione a questa iniziativa, spiegano gli organizzatori, è stato l’appello alla solidarietà con i popoli della Siria lanciato da Papa Francesco. Spiega Liz Taite, del Movimento dei Focolari: «In un momento in cui diverse circostanze seminano divisione e conflitti, il Movimento dei Focolari, insieme a persone provenienti da fedi diverse, intende promuovere pubblicamente un messaggio di pace. Questo evento è il segno che Dio è al lavoro e che la pace è possibile». Azzam Mohammad, direttore della Società Ahl Al Bait: «Insieme vogliamo abbattere le barriere, eliminare il timore e la diffidenza e aumentare la comprensione e il rispetto reciproco. Abbiamo lavorato con sincerità e con il cuore. Abbiamo lavorato a squadra, ed è stato un successo. Questo è un passo che segna la storia del nostro lavoro comune e sarà di esempio per tutte le comunità intorno. Adesso dobbiamo cominciare a pensare al prossimo evento».
Daniel, di Glasgow, ha partecipato alla fine di agosto alla Summer School Interfaith Engagement in Theory and Practice, un corso/laboratorio dedicato al dialogo interreligioso promosso, da alcuni anni, dall’Istituto Universitario Sophia e dal Risalat Institute di Qum (Iran) a Tonadico, nel Nord Italia. Quest’anno i partecipanti venivano dal Canada, dall’Europa e dagli Stati Uniti. «Credo che la mia città possa capire i valori del multiculturalismo e dell’integrazione. Quando si è uniti e solidali, quando riconosci gli stessi tuoi valori in chi a prima vista può sembrare diverso si possono affrontare diversamente le battaglie di ogni giorno. Questo incontro di fedi e culture diverse è una testimonianza di come l’unità sia possibile anche quando siamo diversi. Anzi, la diversità ci fa forti, ci ricorda di salutarci come fratelli e sorelle, di accoglierci con braccia aperte e con il sorriso. Tutti possiamo essere messaggeri di speranza e di pace e motore di cambiamento». (altro…)
L’economia e i carismi; il mondo disincantato della società di mercato fatto di profitto, ricerca del tornaconto e di denaro, e la dimensione ricca di spiritualità, di gratuità e ideali dei carismi. Sembrano a prima vista due realtà distanti. Ma non è così. È quanto dimostrano gli Autori del volume. La storia, quella economica compresa, è anche il risultato dell’azione dei carismi. In particolare di Benedetto da Norcia e di Francesco d’Assisi. Il monachesimo, ad esempio, ha creato il lessico economico della rivoluzione commerciale dell’Europa attorno all’anno Mille e le premesse teologiche e culturali per la nascita dell’economia mercantile; il francescanesimo ha dato vita alla prima vera scuola di pensiero economico (Ockam, Scoto, Olivi…), che ha fornito le categorie per interpretare la civiltà comunale. Un approccio originale e sorprendente. Città Nuova Editrice
Gesù, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, annunciava la novità dello stile di vita di quelli che vogliono essere suoi discepoli, uno stile “controcorrente” rispetto alla mentalità più diffusa . Al suo tempo, come anche oggi, era facile fare discorsi moralistici e poi non vivere coerentemente, ma piuttosto cercare per sé posti di prestigio nel contesto sociale, modi per emergere e servirsi degli altri per ottenere vantaggi personali. Ai suoi Gesù chiede di avere tutt’altra logica nelle relazioni con gli altri, quella che Egli stesso ha vissuto: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”. In un incontro con persone desiderose di scoprire come vivere il vangelo, Chiara Lubich ha così condiviso la sua esperienza spirituale: “Si deve sempre puntare lo sguardo nell’unico Padre di tanti figli. Poi guardare tutte le creature come figlie di un unico Padre … Gesù, modello nostro, ci ha insegnato due sole cose, che sono una: ad essere figli di un solo Padre e ad essere fratelli gli uni degli altri …. Dio dunque ci chiamava alla fratellanza universale” . Ecco la novità: amare tutti come ha fatto Gesù, perché tutti sono – come me, come te, come ogni persona sulla terra – figli di Dio, amati e attesi da sempre da Lui. Si scopre così che il fratello da amare concretamente, anche con i muscoli, è ognuna di quelle persone che incontriamo quotidianamente. E’ il papà, la suocera, il figlio piccolo e quello ribelle; il carcerato, il mendicante e il disabile; il capo ufficio e la signora delle pulizie; il compagno di partito e chi ha idee politiche diverse dalle nostre; chi è della nostra fede e cultura come pure lo straniero. L’atteggiamento tipicamente cristiano per amare il fratello è servirlo: “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”. Ancora Chiara: “Aspirare costantemente al primato evangelico col mettersi, il più possibile, al servizio del prossimo[…] E quale è il modo migliore per servire? Farsi uno con ogni persona che incontriamo, sentendo in noi i suoi sentimenti: risolverli come cosa nostra, fatta nostra dall’amore […] Cioè non vivere più ripiegati su noi stessi, cercar di portare i suoi pesi, di condividere le sue gioie”. Ogni nostra capacità e qualità positiva, tutto quello per cui possiamo sentirci “grandi” è una imperdibile opportunità di servizio: l’esperienza sul lavoro, la sensibilità artistica, la cultura, ma anche la capacità di sorridere e di far sorridere; il tempo da offrire per ascoltare chi è nel dubbio o nel dolore; le energie della giovinezza, ma anche la forza della preghiera, quando quella fisica viene a mancare. “Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo”. E questo amore evangelico, disinteressato, prima o poi accende nel cuore del fratello lo stesso desiderio di condivisione, rinnovando i rapporti in famiglia, in parrocchia, nei luoghi di lavoro o di svago e mettendo le basi per una nuova società. Hermez, adolescente del Medio Oriente, racconta: “Era domenica, e appena sveglio ho chiesto a Gesù di illuminarmi nell’amare durante tutto il giorno. Mi sono accorto che i miei genitori erano andati a Messa e mi è venuta l’idea di pulire e sistemare la casa. Ho cercato di curare ogni particolare, perfino i fiori sul tavolo! Poi ho preparato la colazione, sistemando ogni cosa. Al rientro, i miei genitori erano sorpresi e felicissimi di quanto avevano trovato. Quella domenica abbiamo fatto colazione nella gioia come mai era successo, dialogando su tante cose, e ho potuto condividere con loro le molte esperienze vissute durante tutta la settimana. Quel piccolo atto di amore aveva dato il “la” ad una bellissima giornata!” Letizia Magri (altro…)
Quale relazione può esserci tra la Bibbia e il lavoro, le imprese, la finanza? A partire da domani, 29 ottobre, una trasmissione in otto puntate di Tv2000 vedrà Luigino Bruni, focolarino economista e appassionato biblista, docente all’Università Lumsa (Roma) e all’Istituto Universitario Sophia (Loppiano, Firenze), a colloquio, di volta in volta, con noti esponenti del mondo della politica, del sindacato, della finanza e con lavoratori, manager, imprenditori, di cui verranno raccolte le testimonianze a favore di una economia orientata all’uomo. Partendo da un approccio, quello dell’Economia di Comunione – che considera attori dell’economia tutte quelle persone che non si accontentano di raggiungere solo un proprio tornaconto, ma si aprono alle necessità delle persone più povere, coinvolgendo imprenditori, dirigenti e lavoratori, studenti e semplici cittadini nell’attuazione di una cultura economica improntata alla comunione e alla reciprocità – in ogni puntata verrà proposta una correlazione inedita di un brano della Bibbia e di un aspetto dell’economia. Un’occasione per riflettere sui motivi originari, ma sempre attuali, alla base delle iniquità presenti nel tessuto sociale del nostro tempo: precarietà, logiche speculative, ingiustizie, sperequazioni, invadenza del mercato nella sfera privata. Ma al tempo stesso per proporre all’attenzione piccole o medie aziende, imprenditori o lavoratori, presenti fisicamente in studio o con un servizio filmato, che hanno già provato con successo a coniugare giustizia e mercato, profitto e bene comune, occupazione e solidarietà. Partirà dal racconto degli Ebrei schiavi in Egitto, contenuto nell’Esodo, la riflessione sui lavoratori e sulla difesa dei loro diritti. Seguirà, nella seconda puntata, una lettura “economica” della parabola del “Figliol prodigo” e un confronto sui temi della misericordia e del perdono, con storie di imprenditori che hanno fondato sull’accoglienza e la condivisione il loro modello di azienda. Di sacrificio della sfera personale e competizione si parlerà, a partire da un brano di Isaia, nella puntata dedicata al “modello sacrificale”, fatto proprio da molti manager in carriera, e da altri rifiutato in favore di una scelta di libertà. La rilettura della storia di Giobbe, caduto in disgrazia e per questo creduto colpevole, sarà invece l’occasione per riflettere sui rischi nascosti dietro al culto della meritocrazia. Dalla pagina del libro di Geremia dedicata ai falsi idoli partirà l’analisi sui motivi che oggi spingono molti uomini e donne all’acquisto e al consumo anche nei giorni di festa, soccombendo alle logiche del mercato. Ancora. Povertà e ricchezza saranno il tema della sesta puntata, in cui la provocazione delle “Beatitudini” sarà confrontata con la tendenza a nascondere il valore e il senso della povertà, della sobrietà e dell’accoglienza. La rilettura della Torre di Babele, madre di tutte le imprese finite male, rappresenterà lo stimolo per comprendere gli errori che anche oggi possono portare le imprese al fallimento o verso scelte eticamente o socialmente sbagliate, e per parlare delle conseguenze sociali ed economiche della criminalità organizzata. Infine, nell’ultima puntata, la lettura biblica dell’Arca di Noè sarà l’occasione per riflettere sui “costruttori di arche di speranza” ancora presenti nel nostro tempo, con alcune storie di chi ha saputo virare, anche dopo esperienze molto dolorose, verso un futuro positivo per sé e per gli altri.
“Benedetta Economia” andrà in onda per otto domeniche, dal 29 ottobre al 17 dicembre, alle ore 19. Le letture dei brani della Bibbia saranno eseguite dall’attore Pio Stellaccio e realizzate in luoghi simbolici. Scritto da Dario Quarta e Luigino Bruni, con Elena Di Dio e Francesca Mancini. Regia di Nicola Abbatangelo. In studio, nelle diverse puntate, Susanna Camusso, Brunello Cucinelli, Cesare Romiti, Elsa Fornero, Giulio Tremonti, Suor Giuliana Galli, Johnny Dotti, Bill Niada e molti altri ospiti.
https://youtu.be/ifnEVU3bzTY (altro…)
Mentre si moltiplicano, su diversi paralleli del mondo, processi di strappo e isolamento dal contesto globale, all’Istituto Universitario Sophia apre i battenti un nuovo Centro coraggioso e prospettico, il Sophia Global Studies, per «fornire strumenti di comprensione, gestione e trasformazione di processi e relazioni globali – spiega Pasquale Ferrara, ambasciatore d’Italia in Algeria e presidente del nuovo Centro di ricerca –. È il frutto di dieci anni di esperienza accademica e ha l’obiettivo di formare una nuova generazione di leader capaci di affrontare la complessità e motivati a operare per il dialogo e la pace».
«Nessun paese, nessun gruppo può permettersi di isolarsi dall’altro – afferma Paolo Frizzi, docente di Religioni e Processi Globali e coordinatore del Centro –. Siamo nel mezzo di un passaggio incerto, transitorio e molteplice». L’Istituto Sophia, nato da un’intuizione di Chiara Lubich, da quest’anno triplica l’offerta: Laurea Magistrale in Economia e Management, Ontologia Trinitaria e Cultura dell’Unità, con i rispettivi dottorati. Spiega il Preside, mons. Piero Coda: «La complessità degli orizzonti nazionali e mondiali richiede un’azione instancabile orientata all’unità della famiglia umana e guidata da un nuovo pensiero. Sophia, in questi dieci anni, è cresciuta come centro interculturale, inter e trans-disciplinare, dove si promuove una relazione integrale tra studi, esperienze e ricerca». Ad oggi oltre 400 studenti, di 50 diverse nazioni, hanno scelto Sophia come percorso di studi superiori. Circa 130 finora i laureati e una ventina i dottorati.
Insieme per l‘Europa è un’iniziativa di oltre 300 Movimenti e Comunità cristiane di diverse Chiese in Europa. Il coordinamento è affidato ad un Comitato d’Orientamento, di cui fanno parte le seguenti persone: Christophe D’Aloisio (Fraternité orthodoxe en Europe occidentale), Marco Impagliazzo (Comunità di Sant’Egidio), Michelle Moran (ICCRS / Sion Community), Gerhard Pross (CVJM/YMCA Esslingen), Thomas Römer (CVJM/YMCA München), Gérard Testard (Efesia), Maria Voce (Movimento dei Focolari), P. Heinrich Walter (Schönstatt). Nel 2017, gli “Amici” della rete convergono per il loro congresso annuale a Vienna, porta tra Est e Ovest del continente europeo. Sono attesi 120 partecipanti da ca. 20 Paesi dell’Europa dell’Est e dell’Ovest di 40 Movimenti. Scopo principale è uno scambio su tre tematiche:
La rete delle persone che con quest’incontro vogliono rinnovare la comunione tra i loro carismi, si estende dall’Inghilterra alla Russia, dal Portogallo alla Grecia. La loro missione comune: costruire un’Europa unita e multiforme, con una forte coesione sociale nella molteplicità culturale. Nel giorno d’arrivo, il 9 novembre 2017, nella Cattedrale di Vienna, Stephansdom, si svolgerà una preghiera ecumenica per l‘Europa, a cui sono invitati tutti coloro che desiderano la pace in Europa e in tutto il mondo. Insieme al Cardinale Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna, al Vescovo ausiliare em. Helmuth Krätzl, al Vicario vescovile Ivan Petkin, Chiesa bulgara-ortodossa in Austria, al Chorepiskopos Emanuel Aydin, Chiesa siro-ortodossa in Austria, al delegato patriarcale P. Tiran Petrosyan, Chiesa apostolica armena, al Revd. Patrick Curran, Vicario vescovile della diocesi orientale della Chiesa anglicana in Europa, i presenti porteranno davanti a Dio i bisogni e le chance del nostro Continente. L’intenzione della preghiera è più attuale che mai: unità nella molteplicità, pace nella giustizia. Porgeranno un saluto: Thomas Hennefeld, sovraintendente della Chiesa evangelica riformata dell’Austria e presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese in Austria e Jörg Wojahn, capo della rappresentanza della Commissione Europea in Austria. Invito alla serata ecumenica Per ulteriori informazioni: www.together4europe.org (altro…)
Un gruppo di giovani architetti colombiani, studenti della Universidad “de La Salle” di Bogotà e italiani dell’Università “G. D’Annunzio” di Pescara, stanno svolgendo in Colombia una nuova tappa del workshop itinerante “Habitandando”, organizzato dalla rete del Movimento dei Focolari Dialoghi in Architettura. Dal 24 al 28 ottobre un percorso da Bogotà verso l’interno del Paese, con tappe in alcuni paesi coloniali e della pianura amazzonica. Dal 30 ottobre al 5 novembre una settimana di studio-lavoro nel quartiere Altos de Cazuca, nella periferia di Bogotà. Si tratta di un’area depressa, mancante di infrastrutture primarie, conosciuta per i problemi legati alla sicurezza. L’obiettivo è quello di progettare e sperimentare, attraverso il disegno creativo e il lavoro collaborativo, soluzioni architettoniche e urbanistiche volte a generare cambiamenti e creare spazi per la comunità del posto. Un contesto estremo, al limite delle risorse, delle possibilità tecnologiche, della sostenibilità ambientale, sociale e culturale. (altro…)
È attualmente una delle più grandi banche rurali delle Filippine. Ma quando Francis Ganzon (67 anni), ne aveva preso la guida, nel 1989, aveva una sola filiale. Da allora, l’Istituto si dedica al sostegno e al potenziamento delle piccole e medie imprese (PMI), mediante l’offerta di servizi finanziari di qualità, “con una forza lavoro unita a Dio”, come si legge nel sito della Banca, alla voce “mission”. Dopo la laurea in Legge, Ganzon si dedica al salvataggio di un Istituto, la Ibaan Rural Bank, Inc. (IRB), coinvolto in casi di frode.«Ho promosso uno stile di lavoro diverso, puntando sul rispetto delle leggi, sulla professionalità e sulla centralità delle persone, e promuovendo nuove pratiche in linea con i valori cristiani». Ganzon fa proprio lo spirito dell’Economia di Comunione, la rete internazionale di imprenditori impegnati a mettere in pratica la Dottrina sociale della Chiesa. «In seguito, abbiamo creato la fondazione Ibaan Rural Bank, con l’obiettivo di estendere i programmi di microcredito anche a studenti meritevoli ma in difficoltà economiche, attraverso delle borse di studio. La crisi finanziaria asiatica del 1997 ha colpito anche la nostra banca, ma non abbiamo chiuso grazie alla fiducia dei nostri clienti. Nello stesso anno, la Banca ha celebrato i 40 anni di vita e l’abbiamo rinominata Bangko Kabayan, con un ulteriore sforzo per fornire a persone bisognose di un aiuto la possibilità di accedere a microcrediti per elevare il proprio tenore di vita».
«Molti clienti – continua Ganzon – non disponevano di garanzie collaterali, ma per noi erano persone comunque degne. Questo ha creato un rapporto di fiducia reciproca: la banca si fidava delle persone, concedendo dei prestiti, e i clienti si fidavano della banca. In questo modo la Bangko Kabayan ha avuto un forte impatto sociale, migliorando la vita di molte persone e di tante piccole imprese. In seguito, è diventata il fornitore di credito preferito dalle PMI nella nostra regione, aprendo 23 filiali nelle province di Batangas, Quezon e Laguna». Nel prossimo futuro, la Bangko Kabayan sarà impegnata a costruire un portafoglio equilibrato di prestiti e tesoreria e a investire ulteriormente nelle nuove tecnologie, in particolare nella Internet banking. Bangko Kabayan ha ricevuto finora diversi riconoscimenti. Nel 2007, ha ricevuto il miglior Capital Build-up nei PremiLandbank ed è stata inclusa tra i migliori cento istituti, a livello mondiale, per il microcredito. Dal 2008 al 2011 e ancora nel 2013 e nel 2015, è stata nominata, nella regione dove ha sede, partner della Banca Terra delle Filippine. Ha ricevuto inoltre l’accesso Microenterprise al premio MF EAGLE dei servizi bancari dal 2003 al 2007 e ancora nel 2010 e nel 2011. «La determinazione e l’integrità saranno sempre ricompensati» conclude Ganzon. «Attendo con ansia il giorno in cui le transazioni bancarie potranno essere fatte con una stretta di mano invece che sulla carta». (altro…)
Su Tv2000 a partire dal 29 ottobre ogni domenica alle ore 19 “Benedetta economia!’: il lavoro le imprese la finanza alla luce della Bibbia, è il nuovo programma che propone una lettura inedita dell’economia dei nostri giorni. Otto puntate, otto brani diversi della Bibbia, per scoprire cosa ci sia di antico e di nuovo all’origine di quella ‘economia dell’esclusione e dell’iniquità’ condannata da Papa Francesco nell’esortazione apostolica ’Evangelii Gaudium’. È la sfida che Luigino Bruni, economista, docente della Lumsa e appassionato biblista, propone agli ospiti che, puntata dopo puntata, si confronteranno in studio con lui su alcune delle contraddizioni dell’economia del terzo millennio: la precarietà del lavoro, un capitalismo piegato alle logiche della finanza speculativa, un mondo del commercio senza orari né feste, le differenze ormai abissali tra gli stipendi degli operai e quelli dei manager, l’inganno di una meritocrazia che finisce per assegnare ai poveri l’intera colpa della loro condizione. Si comincia con Susanna Camusso, poi via via Brunello Cucinelli, Cesare Romiti, Elsa Fornero, Giulio Tremonti, Suor Giuliana Galli, Johnny Dotti, Bill Niada: otto incontri per capire insieme come tradurre nella pratica quotidiana l’esortazione di Papa Bergoglio “ad un ritorno dell’economia e della finanza ad un’etica in favore dell’essere umano”. Condotto da Eugenia Scotti e realizzato con la collaborazione della Scuola di Economia Civile, “Benedetta economia!”, non si limita, infatti, all’analisi del presente, ma propone in ogni puntata le storie di chi già oggi, in questo Paese, sta provando a costruire esperienze di lavoro e di vita capaci di coniugare mercato e giustizia, profitti e bene comune, occupazione e solidarietà. Le letture dei brani della Bibbia sono eseguite dall’attore Pio Stellaccio e realizzate in luoghi simbolici ed emblematici. Scritto da Dario Quarta e Luigino Bruni, con Elena Di Dio e Francesca Mancini. Regia di Nicola Abbatangelo. Vedi pdf contenuto dettagliato delle otto puntate (115 KB)
https://youtu.be/ifnEVU3bzTY
Qui, mieux que Madeleine Delbrêl, pouvait donner au Rosaire toute sa profondeur mystique en l’illuminant de la joie et de la lumière d’une vie entièrement donnée à Dieu ? Remplir d’extraordinaire le plus ordinaire des quotidiens ? À l’initiative des moniales de l’abbaye de Chambarand, ce petit ouvrage souhaite faire découvrir les merveilles des textes de Madeleine Delbrêl, en un parcours de prière accessible à tous. Au travers de la méditation des quatre mystères, le meilleur des textes de la mystique d’Ivry-sur-Seine s’offre et nous introduit à une quête de Dieu au cœur du monde. Le Rosaire, Méditer les mystères du Christ avec M Delbrêl est un livre pour faire connaître cette grande figure à un public plus large que celui des Œuvres complètes. Éditions Nouvelle Cité
È in corso il tour brasiliano del complesso musicale Gen Rosso Ogni vita ha una speranza, organizzato dalla Fazenda da Esperança. Dopo una prima tappa a Joinville, nello Stato di Santa Caterina, il tour sta ora proseguendo nel Centro e nel Nord del Paese. Joinville, dieci ore di pullman da San Paolo, è una città moderna, punto di riferimento per tutti gli amanti del ballo, non solo sudamericano. Fuori da Mosca, è l’unica al mondo ad ospitare una scuola del Teatro Bolshoi, dove si insegna con l’antico metodo russo. Nella città della danza, dal 24 settembre al 1° ottobre scorso, nove tra ballerini e ballerine del Bolshoi e altri quattro della scuola del Centro di Cultura hanno contribuito alla realizzazione del musical. Streetlight è un progetto originale, che coinvolge sulla scena oltre 200 giovani con problemi di dipendenza dalla droga. Tre giorni di intenso lavoro, imparando e limando passi e musica, fianco a fianco artisti e ragazzi, all’insegna del motto uno per l’altro. Al termine, il sipario si alza e lo spettacolo va in scena. Non un lavoro “per” i giovani, ma “con” i giovani, come evidenziato da TV Globo – l’emittente televisiva più seguita in Brasile – che ha dedicato al progetto spot e interviste. Parallelamente, un workshop dedicato agli educatori e agli operatori sociali che operano in città affronta tematiche riguardanti i processi psicologici, sociali e famigliari legati al recupero dalle varie forme di dipendenza.
Padre Luiz, attuale presidente della Fazenda, insieme ad Angelucia, Nelson e Iracì, tra i pionieri della “fabbrica” di speranza che dal Brasile si è diffusa in tutta l’America Latina, nelle Filippine, in Africa, in Russia e nel Centro Europa, lavorano fianco a fianco con il Gen Rosso, che per l’occasione si presenta con una compagine allargata, che coinvolge anche altri membri della comunità del Focolare del posto. Tra i giovani coinvolti sulla scena, l’entusiasmo è alle stelle. «Vale la pena cercare di superare i propri limiti! Ringrazio la Fazenda per averci dato questa opportunità di lavorare con il Gen Rosso». Coinvolto dalla musica e dal ritmo, un ragazzo, in passato a capo di una gang violenta, osserva: «L’adrenalina che provavo quando facevo del male per me era il massimo. Ma ho visto che si può essere ancora più felici quando si fa il bene, senza droga né alcol. Per me è una novità».
William, della scuola del Bolshoi: «Ho imparato che si può ballare, oltre che con la tecnica e la disciplina, anche con il cuore. Una esperienza gioiosa e al tempo stesso armoniosa che si esprime anche con il sorriso». Una ballerina del Centro di Cultura: «La nostra professionalità si è incontrata con la forza dell’esperienza di vita di molti giovani: una sorpresa per me e un miracolo dell’arte uno per l’altro». Anche dal pubblico arrivano commenti di sorpresa ed entusiasmo: «Ho visto coinvolta tutta la città». «È arte che si fa servizio alla società». «Avete rinforzato l’unità tra le diverse comunità civili. Una esperienza molto preziosa che dobbiamo proseguire in futuro». Intanto, dopo il concerto, in ogni città toccata dal tour, il gruppo di lavoro, costituito per connettere tra loro le varie istituzioni sociali che si occupano di formazione e recupero dalla droga e dalle dipendenze, si consolida e rafforza. Perché non si spengano le luci accese sulla strada. Video di Streetlight (altro…)
Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero affisse (così si dice) le sue 95 Tesi sulle indulgenze al portone della chiesa del Castello di Wittenberg in Germania. Il 31 ottobre 2016 a Lund, in Svezia, ha avuto luogo la commemorazione congiunta per l’inizio del 5° centenario con Papa Francesco e il vescovo Younan (allora Presidente della Federazione luterana mondiale). Il 31 ottobre 2017 si svolgerà una serata aperta a quanti sono interessati. Programma: Prima parte:
Seconda parte:
Seguirà il Dialogo
[:de]Adventsfest Rund um die Welt freuen sich Menschen auf Weihnachten, Ereignis, das Himmel und Erde verbindet und Hoffnung ausstrahlt. Die Fokolar-Bewegung Zürich lädt Alt und Jung, Familien mit Kindern und Alleinstehende ein, miteinander zu musizieren und Lieder aus vielen Ländern zu singen und sich so auf den Advent und Weihnachten vorzubereiten: bei einem Adventsfest am 2. Dezember von 14.30 bis 17.30 Uhr in Zürich. Vorbereitet wird das Fest am 18. November von 10 bis 12 Uhr im Fokolar Rötelstr. 90, Zürich. Elisabeth Reusser, 044 3626783, zuerich.f@fokolar.ch[:]
[:de]Ist Demenz gleich Alzheimer? Welche Formen gibt es? Ist sie heilbar? Lässt sich vorbeugen? Wie mit Demenzkranken umgehen? Welche Lichtblicke können wir ihnen vermitteln? Dazu steht Andrea Grubauer, Neuropsychologin der Memory Clinic, Waidspital Zürich, am 10. November um 19.30 Uhr in Baar Rede und Antwort. Die Veranstaltung ist Teil der Reihe „Dialog bewegt“. www.zentrum-eckstein.ch[:]