Movimento dei Focolari
Maria

Maria

MariaAl cuore dell’avventura spirituale vissuta da Chiara Lubich vi è Maria. Ella ci viene presentata, con sfumature sempre nuove, come esempio per tutti, nella Chiesa cattolica, ma anche nelle altre Chiese perché radicato nel Vangelo. Membri di altre religioni trovano, poi, nella vita di Maria, donna di casa e sede della Sapienza, ampie consonanze con il loro cammino spirituale.
Coll’emergere in tempi più recenti del «profilo mariano» della Chiesa, l’esperienza della Lubich offre inoltre ricchi spunti di approfondimento su tale tema, introducendo anche questioni attuali come quella del ruolo della donna. Soprattutto, però, Maria, desolata ai piedi della Croce, si rivela “madre dell’unità”, che con il suo esempio insegna agli uomini a vivere per cooperare, personalmente e socialmente, all’avvento di un mondo rinnovato. Il libro, a cura di: Brendan Leahy e Judith Povilus raccoglie le riflessioni, in parte inedite, tratte da appunti, lettere, discorsi, diari stesi dalla Fondatrice del Movimento dei Focolari lungo il corso della sua vita.

  Città Nuova Editrice

Giornata internazionale delle persone anziane

Giornata internazionale delle persone anziane

InternationalDayOlderPersonsOgni anno, il 1° ottobre, si festeggia la Giornata internazionale delle persone anziane, stabilita dalle Nazioni Unite fin dal 1990. L’obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza sui temi riguardanti gli anziani e mostrare apprezzamento per il contributo che danno alla società. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2050 la popolazione mondiale over 60 toccherà quota 2 miliardi. Il fenomeno della longevità arriverà comunque a coinvolgere gran parte dei Paesi del mondo con forti ripercussioni su molti aspetti della vita sociale ed economica. Gli anziani non sono solo un costo, specie in termini di assistenza, sono anche un grande contributo. Non a caso, il giorno successivo (per la Chiesa cattolica ricorrenza degli Angeli custodi), in molti Paesi si festeggiano i nonni. Senza di loro, autentici “angeli custodi” della famiglia, conciliare lavoro e accudimento dei figli sarebbe per le giovani coppie un problema davvero complicato. (altro…)

LoppianoLab 2017: Sabato 30 incontro centrale

LoppianoLab 2017: Sabato 30 incontro centrale

L’appuntamento 2017 del Laboratorio per l’Italia è dedicato al confronto con l’invito di papa Francesco ad agire sulle cause strutturali della iniquità che produce esclusione, guerre e diseguaglianze inaccettabili. È Francesco stesso che allarga le braccia e invita a «non aver paura di condividere con i profughi il viaggio e la speranza» a dimostrare quella “rivoluzione culturale” reale e non esibita che, secondo Piero Coda preside di Sophia, ci impone di uscire da un attendismo prudente e paralizzante. Come afferma l’economista Luigino Bruni, che interverrà nel momento centrale della manifestazione sabato 30 settembre 2017 alle ore 15.30, «la gratuità è la dimensione di ogni azione umana. Sarebbe un errore molto grave associare la gratuità al solo volontariato, all’economia sociale, affidarla a “specialisti” che si occupano del 2% della vita economica e sociale. E che cosa ne facciamo del restante 98%?». Il mercato speculativo della finanza – sottolinea Nicoletta Dentico di Banca Etica che interverrà nel dialogo con Bruni – conduce al «fatto che società come Goldman Sachs, Morgan Stanley o Barclays Capitals, scommettono sui prezzi del cibo che trattano come una delle commodities più promettenti, passando sopra ai diritti più elementari dell’umanità. Lo stesso vale per il petrolio, per il debito di interi Paesi». Restare indifferenti vuol dire essere «dalla parte dei briganti» afferma Aurora Nicosia, direttore di Città Nuova. È in tale prospettiva che si pone Chiara Peri, del Centro Astalli per i rifugiati, che interverrà a Loppiano Lab con Bruni e la Dentico, invitando «a vedere le migrazioni in un contesto globale, analizzando le cause prime: le strutture di peccato, le ingiustizie, l’esercizio del potere che le alimentano». Senza tale orizzonte di analisi e di azione non si comprende il percorso del movimento Slot Mob in Italia che sarà al centro del focus di LoppianoLab lo stesso sabato 30 settembre dalle ore 18 in poi. È la forza del legame sociale che si esprime premiando, con un consumo collettivo e festoso, gli esercenti liberi da quell’azzardo di massa  che è oggi il «bancomat delle mafie», come dice il capo della Polizia Franco Gabrielli. «La “dea fortuna”- ha detto papa Francesco –  è sempre più la nuova divinità di una certa finanza e di tutto quel sistema dell’azzardo che sta distruggendo milioni di famiglie del mondo. Questo culto idolatrico è un surrogato della vita eterna».  «Il principale problema etico di questo capitalismo – precisa Francesco – è la creazione di scarti per poi cercare di nasconderli o curarli per non farli più vedere». Promosso da Città NuovaPolo Lionello Bonfanti, Istituto Universitario Sophia e cittadella internazionale di Loppiano, LoppianoLab vuole offrire uno spazio di conoscenza e crescita a quei percorsi difficili, non perfetti ma appassionati e sinceri verso un modo giusto e libero di stare al mondo, dentro le contraddizioni e le speranze di questo nostro tempo. Programma di LoppianoLab 2017 Puoi collegarti allo streaming sulla pagina Facebook di LoppianoLab: Vedi lo streaming Ufficio Stampa: Stefania Tanesini Cell.  +393385658244 Mail  sif@loppiano.it    

50 anni del Movimento Parrocchiale

50 anni del Movimento Parrocchiale

Vallo TorinesePresso il Centro Maria Orsola, si svolgerà una giornata appositamente dedicata, dal titolo:50 anni di storia e una passione per la Chiesa” . Insieme alla presentazione di alcune esperienze e a momenti artistici, ci saranno gli interventi del card. Joao De Aviz (prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata, già arcivescovo di Brasilia), sul tema: “Dalle periferie del mondo al Vaticano”, e quello di mons. Giuseppe Petrocchi (arcivescovo dell’Aquila), su: “La vocazione del Movimento parrocchiale alla luce della Juvenescit Ecclesia”. Comunicato stampa Servizio Informazione Focolare (SIF) (altro…)

Sophia a LoppianoLab 2017

Sophia a LoppianoLab 2017

LoppianoLab2017-01Si riscaldano i motori per l’avvio dell’VIII edizione di LoppianoLab, l’appuntamento annuale che vede riuniti cittadini, lavoratori, studenti, professionisti, imprenditori che raccolgono con coraggio le sfide del Paese: dalla ricostruzione economica e materiale, a quella culturale e formativa. Partito nel 2010, l’evento, che ha sede nella Cittadella internazionale dei Focolari di Loppiano (Incisa – Firenze), si terrà il 30 settembre e 1° ottobre. In un’intervista, il Professore Piero Coda, Preside dell’IUS (Istituto Universitario Sophia), ha affermato, a riguardo del tema della manifestazione, che sono fondamentalmente tre le direttrici di marcia lungo le quali muoversi per sconfiggere la logica delle “vittime” e dei “briganti” fuori e all’interno della Chiesa di Francesco: cellule, laboratori, educazione. Attraverso  le cellule, si può «rigenerare il tessuto ecclesiale e sociale, dove si vive, si lavora, si studia, vivendo relazioni di trasparenza reciproca in cui ci si fa carico gli uni degli altri a partire da chi in qualunque forma è ai margini o addirittura scartato. Laboratori: immaginare con creatività e sinergia progetti di innovazione culturale, economica, sociale e politica segnati dall’impegno all’incontro, alla partecipazione, all’inclusione. Educazione: fare della scuola e dell’università una palestra di allenamento e di sperimentazione di una cultura lievitata dal Vangelo che sia reale strumento di trasformazione e segno di speranza». Un momento atteso, promosso dall’IUS, è la presentazione del libro Bernhard Callebaut, “La nascita dei Focolari. Storia e sociologia di un carisma (1943-1965)”, per la collana Per-corsi di Sophia dell’editrice Città Nuova, che vedrà la presenza di Jesús Morán (copresidente Movimento dei Focolari), Sharzad Housmand (teologa islamica) e Tiziano Vecchiato (Fondazione Zancan, Padova). In un’intervista, l’autore, docente di Fondamenti di Sociologia presso l’IUS, ha sottolineato come nel  ricostruire dal punto di vista storico i primi tempi dei Focolari abbia improntato la ricerca, « con una chiave interpretativa di impronta sociologica, che mette in luce l’azione di una leadership carismatica contemporanea e la nascita e l’evoluzione di un “popolo” internazionale, quello del Movimento dei Focolari». La comparsa dei Focolari, quindi, nel panorama della storia italiana, viene interpretata in forma scientificamente apprezzabile come una “mobilitazione religiosa” che produce una “innovazione relativa”, una sorpresa per la Chiesa d’allora ma anche una realtà all’altezza dei segni dei tempi. Il professore Piero Coda sottolinea come la novità del Carisma dell’Unità presenta «una donna – ed è la prima volta – alla testa di un movimento ecclesiale laico, del cui spirito sono partecipi anche presbiteri, religiosi/e e persino vescovi; con una direzione centrale e collegiale per l’insieme del movimento, in forza di una spiritualità originale e moderna centrata sulla rilevanza esistenziale, ecclesiale e culturale, di “Gesù Abbandonato” e “Gesù in mezzo” – secondo il peculiare e inedito lessico inaugurato da Chiara Lubich».   In allegato il programma della manifestazione

Parola di vita – Ottobre 2017

L’apostolo Paolo, mentre si trova in carcere a causa della sua predicazione, scrive una lettera alla comunità cristiana della città di Filippi. E’ stato proprio lui il primo a portare lì il Vangelo e tanti hanno creduto e si sono impegnati con generosità nella nuova vita, testimoniando l’amore cristiano anche quando Paolo è dovuto partire. Queste notizie danno a lui una grande gioia e per questo la sua lettera è piena di affetto per i filippesi. Egli dunque li incoraggia ad andare avanti, a crescere ancora come singoli e come comunità, e per questo ricorda il loro modello, dal quale imparare lo stile di vita evangelico: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”. E quali sono questi “sentimenti”? Come è possibile conoscere i desideri profondi di Gesù, per imitarlo? Paolo lo ha capito: Cristo Gesù, il Figlio di Dio, ha svuotato se stesso ed è sceso in mezzo a noi; si è fatto uomo, totalmente al servizio del Padre, per permettere a noi di diventare figli di Dio[1]. Ha realizzato la sua missione attraverso il modo di vivere di tutta la sua esistenza: si è continuamente abbassato per raggiungere chi era più piccolo, debole, insicuro, per risollevarlo, per farlo sentire finalmente amato e salvato: il lebbroso, la vedova, lo straniero, il peccatore. “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”. Per riconoscere e coltivare in noi i sentimenti di Gesù, riconosciamo prima di tutto in noi stessi la presenza del suo amore e la potenza del suo perdono; poi guardiamo a lui, facendo nostro il suo stile di vita, che ci spinge ad aprire il cuore, la mente e le braccia per accogliere ogni persona così com’è. Evitiamo ogni giudizio verso gli altri, ma invece lasciamoci arricchire dal positivo di chi incontriamo, anche quando è nascosto da un cumulo di miserie e di errori e ci sembra di “perdere tempo” in questa ricerca. Il sentimento più forte di Gesù che possiamo fare nostro è l’amore gratuito, la volontà di metterci a disposizione degli altri con i nostri piccoli o grandi talenti, per costruire coraggiosamente e concretamente rapporti positivi in tutti i nostri ambienti di vita; è saper affrontare anche le difficoltà, le incomprensioni, le divergenze con spirito di mitezza e con la determinazione di trovare le strade del dialogo e della concordia. “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”. Chiara Lubich, che per tutta la vita si è lasciata guidare dal Vangelo e ne ha sperimentato la potenza, ha scritto: “Imitare Gesù significa comprendere che noi cristiani abbiamo senso se viviamo per gli altri, se concepiamo la nostra esistenza come un servizio ai fratelli, se impostiamo tutta la nostra vita su questa base. Allora avremo realizzato ciò che a Gesù sta più a cuore. Avremo centrato il Vangelo. E saremo veramente beati”.[2] Letizia Magri                                                                                 ________________________________________________ [1] Cfr.  Gal 4,6: “E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!» ”. Anche Gv 1,12: “A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”. [2] Cfr. C. Lubich, Beati quelli che si amano a vicenda, Città Nuova, 26, (1982), 6, p.43. (altro…)

Vangelo vissuto: Non ce la facevo più

Vangelo vissuto: Non ce la facevo più

20170927-01Quando a mio marito, John, è stato diagnosticato l’Alzheimer la mia vita è cambiata. In un primo momento ero concentrata sul mio dolore e sul peso che dovevo affrontare. Solo in seguito, nell’incontro con persone che mi hanno permesso di sperimentare l’amore di Dio, ho capito che occuparmi di John era la cosa più importante della mia vita. Il cammino, però, è stato lungo. All’inizio ero molto spaventata e non riuscivo a gestire la situazione. Quando poi le condizioni di John sono peggiorate, non c’era nessuno attorno che mi potesse aiutare. Anche il medico di famiglia era in vacanza. Soffrivo senza sapere cosa fare per aiutarlo. Inoltre mi trovavo a dovermi occupare di tante altre cose, compresa la nostra situazione finanziaria. Mi sentivo sempre peggio e anche la salute ne ha risentito. Dopo tanto cercare un’agenzia ha trovato e mi ha offerto un “Care Support Worker”. Dopo quattro settimane è venuta una signora che ha capito la nostra situazione e mi ha dimostrato tanta disponibilità e sostegno. Mi sono sentita sollevata. Poche settimane dopo, sono stata invitata ad un convegno di 4 giorni organizzato dal Movimento dei Focolari. Ho potuto partecipare dato che è stato possibile ricoverare mio marito in una casa di cura. Una sera, partecipando ad un raduno di gruppo, qualcuno mi ha chiesto: “E tu, Pam, cosa fai?”. Non volevo rispondere e raccontare di tutti i miei guai e di quanto mi sentivo debole e sofferente. Ma poi, per non essere maleducata, ho cominciato a dire qualcosa e, a un certo punto, sono scoppiata a piangere. Era l’ultima cosa che avrei voluto fare in quel momento: attirare l’attenzione su di me. Subito però, tutti hanno cercato di confortarmi. Capivano le mie vicende e mi volevano dimostrare amore e compassione. All’inizio pensavo che mi sarei vergognata ma (cosa incredibile!) mi sono sentita sollevata e guarita! Non era cambiata la situazione in sé, ero cambiata io! Mi sono accorta, infatti, che curare mio marito era diventato per me un peso. Eppure Gesù ha detto: “Il mio giogo è soave e il mio peso è leggero.” Avevo bisogno che qualcuno mi ricordasse che Dio è Amore e che ci ama immensamente. Una volta messo Dio al primo posto nel mio cuore, nella mente e nell’anima, tutto si è rimesso nella giusta prospettiva. Mio marito malato ora rappresentava la cosa più importante. Sicuramente in situazioni come queste è importante la preghiera. Ma ciò che più mi ha aiutato ad uscire dalla mia situazione di sofferenza è stata la presenza spirituale di Gesù in mezzo a quel gruppo di persone. Mi hanno fatto sperimentare l’amore di Dio. La mia esperienza con John continua, ma ora so che posso contare sull’amore di tutti. Da: New City (Inghilterra) Agosto-Settembre 2017 (altro…)

Living City compie 50 anni

Living City compie 50 anni

LC50years_invitationLa rivista in lingua inglese, fondata nel 1967 a New York come una delle 32 edizioni del Movimento dei Focolari, per festeggiare i 50 anni di attività ha organizzato, il 24 settembre, presso la Fordham University di New York, un convegno dal titolo “Costruire ponti: come possono i media facilitare il dialogo in una società polarizzata?” con il contributo di docenti e giornalisti professionisti. Living City viene letta e apprezzata non solo negli Stati Uniti, ma anche in Canada, Australia, Irlanda, Malta, Nuova Zelanda e molti altri Paesi a lingua inglese. I suoi lettori sono persone di tutte le età e convinzioni religiose. Recentemente è stata insignita di 5 premi dalla Catholic Press Association del Nord America. (altro…)

Dalla comunità dei Focolari del Messico

Dalla comunità dei Focolari del Messico

IMG-20170926-WA0005«Fin dai primi momenti molti di noi, così come la stragrande maggioranza del popolo messicano, ci siamo fatti avanti, pur nello sgomento e l’emergenza, per accogliere la richiesta di aiuto che giungeva da tutti i quartieri di Città del Messico e da altre località dell’entroterra colpite dal sisma. Un profondo senso di solidarietà è scattato ovunque. Gli alberghi hanno aperto le porte a quanti avevano perso la casa, medici e psicologi prestano servizi gratuiti; non manca mai una famiglia che non offra un piatto di minestra calda. Centinaia di volontari lavorano duramente e senza sosta; sono cittadini che fino a poche ore prima erano impiegati, venditori ambulanti, casalinghe e operai. Ancora una volta si costata che, in seguito ad una tragedia, emerge la vera natura messicana, che non perde la speranza, sa contagiarsi di gioia ed entusiasmo perfino nei momenti più bui. Fiumane di persone aiutano nei modi più semplici e creativi, dando l’impressione di un popolo vivo che si solleva come un gigante dalle macerie. IMG-20170926-WA0007L’emergenza ha anche colpito stati come Puebla, Stato del Messico, Morelos, Chiapas e Oaxaca. Vari membri della nostra comunità hanno offerto il proprio aiuto, specialmente a Puebla e Morelos,  nei paesini nei quali i soccorsi sono arrivati con maggiore lentezza. Una famiglia di Città del Messico ha organizzato un centro di raccolta nella propria casa e poi si è trasferita nello stato di Morelos per distribuire alimenti e generi di prima necessità ai più bisognosi. I giovani della cittadella El Diamante sono andati a Contla, una località dello stato di Puebla duramente colpita dal terremoto. Hanno rimosso macerie, scaricato e consegnato viveri e consolato chi aveva perso tutto. Per raggiungere questa comunità, situata in una zona di difficile accesso, hanno attraversato un fiume e oltrepassato un profondo burrone con un ponte di corda improvvisato. Contemporaneamente il gruppo di Economia di Comunione di Puebla ha organizzato attività di soccorso a Sant’Antonio Alponocan, un’altra comunità di quella regione. Infine, allo scopo di coordinare gli aiuti, abbiamo creato a Città del Messico un comitato di emergenza che ha dato il via a un censimento dei danni e delle necessità, per organizzare una raccolta di beni materiali e competenze. IMG-20170926-WA0001In questi momenti difficili abbiamo sempre in mente, e sono per noi fonte di coraggio e consolazione, le parole che la Madonna di Guadalupe, sul monte Tepeyac, ha chiesto a San Juan Diego di ricordare sempre: “Metti questo nel tuo cuore, figlioletto mio: non temere. Non sono forse qui, io che sono tua Madre? Non ti trovi forse alla mia ombra, sotto la mia protezione? Non sono forse io la fonte della tua gioia? Non stai forse tu tra le pieghe del mio manto, sulle mie braccia? Hai forse bisogno di altro?”. Come Movimento dei Focolari abbiamo rafforzato il nostro impegno di amore e fraternità per la ricostruzione materiale e spirituale del nostro amato Paese». Città del Messico, 25 settembre 2017 (altro…)

Il Movimento dei Focolari in movimento

Il Movimento dei Focolari in movimento

Vietnam

Focolare temporaneo in Vietnam

Incontrano, accorciano le distanze, collegano, connettono. Sono i “focolari temporanei”, piccoli gruppi, composti da giovani e adulti, appartenenti alle diverse vocazioni del Movimento dei Focolari, che per un periodo breve, da pochi giorni a qualche settimana, lasciano la propria casa per visitare comunità lontane, spesso in zone isolate. Una quarantina di viaggi solo negli ultimi mesi, dallo Sri Lanka alle isole Azzorre, dal Vietnam a Santo Domingo, dal Brasile alla Tanzania. Tutti “autofinanziati” con le più varie iniziative e spesso con grandi sacrifici. Gli alloggi, in genere, sono messi a disposizione dalla chiesa locale o dalla comunità stessa. Ognuno di questi viaggi ha una storia diversa, ma con un denominatore comune: come temporanei “focolari”, accendono nuova vita. Idalina e Toni sono una famiglia del Portogallo. Insieme ad altre sette persone, tra cui due giovani, durante il mese di agosto sono partiti per Saurimo, in Angola. «Siamo stati alloggiati nella casa dell’arcivescovo. Insieme a lui abbiamo condiviso i pasti e tanti altri momenti della giornata». Durante le due settimane di permanenza hanno intrecciato molti rapporti con adulti e ragazzi della comunità: «Al termine dei quindici giorni di permanenza, ci chiedevano quando saremmo ritornati. L’arte di amare di Chiara Lubich è per tutti una grande scoperta». Canada_03Di ritorno da un mese di permanenza tra i popoli indigeni dei Territori del Nord-Ovest, in Canada, Father Harry Clarke (sacerdote della British Columbia, provincia occidentale del Canada), Marilena e Mike Murray (una coppia di sposi di Washington DC), Maria Santana (Montreal) e Ljubica Dekic (Toronto) scrivono: «A Yellowknife, capoluogo della regione e sede della diocesi, siamo stati accolti dal Vescovo emerito, che ha trascorso tutta la sua vita tra le popolazioni indigene del nord. Da lì siamo partiti per Wha Ti, uno dei quattro villaggi della tribù Tlicho, a 40 minuti di aereo. Eravamo ospiti nella casa della parrocchia. La gente del villaggio è semplice e molto riservata. Uno dei problemi della tribù è la mancanza di comunicazione tra gli anziani, radicati nella cultura indigena, e i giovani, che non parlano più la lingua della tribù. Alcolismo, gioco d’azzardo e droga complicano la situazione. Abbiamo presentato la spiritualità dell’unità, poi ci siamo dedicati alle varie attività della piccola comunità cattolica per bambini e adulti. Le circostanze ci hanno messo in contatto con due luterani e una coppia di mennoniti in missione, ed è sorta una bella collaborazione. Spostandoci in canoa lungo il fiume, abbiamo partecipato agli eventi della tribù, che proprio in quel periodo riuniva l’assemblea annuale dei villaggi. Di questo viaggio ci sono rimaste soprattutto le storie di vita, i problemi, i rapporti di fiducia costruiti». Angola_02A Bambio, 300 chilometri da Bangui, nella Repubblica Centrafricana, un “focolare temporaneo” ha incontrato un gruppo di pigmei che da vent’anni conosce e vive l’Ideale dell’unità. Fidelia scrive: «È impressionante entrare nei loro villaggi e sentirsi salutare con un “ciao”! I pigmei hanno tanti valori: la fedeltà, la monogamia, la purezza, il senso del sacro. Ci hanno raccontato le loro esperienze sull’arte d’amare e sulla Parola di vita. Ogni villaggio ha scelto un giorno alla settimana in cui incontrarsi, dalle 6 alle 8 di mattina, prima di cominciare le attività. Raccontavano: “Il focolare ci ha insegnato a vivere, ad amare, a farci uno con gli altri. Non c’è più voi e noi, siamo tutti noi. I pigmei non si mescolano con gli altri perché ci guardano male. Ma i focolari ci hanno considerato uguali e sono venuti a vivere con noi, a condividere le nostre gioie e sofferenze. Non ci hanno chiesto di diventare cattolici, ma ci hanno insegnato l’amore”. E ancora: “Noi pigmei abbiamo tante pratiche nella nostra tradizione. Ma da quando siamo “dei focolari”, ne ho lasciate cadere alcune. Ad esempio, quando mio figlio si è ammalato, non sono andato dallo stregone come facevo prima, ma l’ho portato in ospedale. Appena i focolarini l’hanno saputo, sono venuti ad aiutarmi finché non è guarito”». La gratitudine e l’arricchimento sono grandi, in chi parte e in chi resta, mentre cresce la consapevolezza di essere un’unica famiglia. (altro…)

Sacre processioni e profane riverenze

Sacre processioni e profane riverenze

NU_227_copert_v3Inconcepibile che durante una processione religiosa, nella quale si espone un simbolo sacro, si onora una reliquia di un martire della fede, o di una persona virtuosa, ci si soffermi sotto la finestra del potente locale, o si producano “inchini” di fronte al potere malavitoso! Il Focus di NU227 è dedicato a questo tema. Il titolo è “Sacre processioni e profane riverenze”, e la parola è data agli esperti del tema della religiosità popolare (e le sue deviazioni) e ai protagonisti che, nelle zone “calde” del nostro Paese, affrontano quotidianamente lo scandalo dell’insulso connubio fra forme religiose e organizzazioni criminali. Coordinati da Claudio Cianfaglioni, scrivono sulla rivista il teologo NicolasSteeves, la sociologa StellaMorra, Andrea Grillo e i sacerdoti della locride don Nicola Commisso Meleca e don Bruno Cirillo. La rubrica “Punti cardinali” è ricca di uno scritto di Piero Coda sull’antropologia della pace e di Davide Penna sul filosofo Heidegge

Auguri alla Comunità Shalom

Nel mese di settembre, la Comunità Cattolica Shalom ha festeggiato i 35 anni di vita. La Comunità, con la quale il Movimento dei Focolari ha profondi legami d’amicizia, è nata in Brasile, nel 1982, su iniziativa di alcuni giovani universitari guidati da Moysés Louro de Azevedo Filho e con l’incoraggiamento dell’Arcivescovo di Fortaleza. Pur avendo come obiettivo di accogliere i giovani e annunciare loro il Vangelo, in breve tempo si è diffusa anche tra famiglie, bambini e persone di diversa provenienza socioculturale, uniti dalla chiamata a vivere la preghiera, la vita fraterna e il servizio. Attualmente è presente in Sudamerica, Nord America, Medio Oriente, Europa, Africa e Asia. Oltre a numerosi gruppi di preghiera, la Comunità ha avviato centri d’arte e di cultura, scuole, case di accoglienza per anziani, malati e senzatetto, progetti per il recupero di tossicodipendenti e bambini di strada e per la prevenzione dell’aborto. Alla Comunità Shalom i nostri migliori auguri! (altro…)

Klaus Hemmerle: nella mente e nel cuore il mondo

Klaus Hemmerle: nella mente e nel cuore il mondo

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Il vescovo Klaus Hemmerle

«Il mondo si avvicina sempre più, sempre più diventa un mondo unico. Ma non basta che si avvicini dal punto di vista economico, tecnico, politico: ciò di cui abbiamo bisogno è uno spirito comune, in cui davvero tutti gli uomini possano costruire insieme l’unico destino del mondo. Uno spirito che superi l’isolamento, ma anche il pericolo di un collettivismo di massa, senz’anima. Questo spirito è ciò che il vangelo offre. Dio stesso si è fatto nostro fratello, e ci ha fatto fratelli gli uni degli altri. Il ritmo esistenziale di questo mondo che si fa uno dev’essere il comandamento nuovo: amatevi anche voi gli uni gli altri come io vi ho amato». (da un’intervista del dicembre 1977) «Interesse primario del cristiano deve essere il portare avanti, non solo con coloro che condividono i suoi ideali, ma con tutti coloro che hanno responsabilità nel mondo, l’edificazione di un mondo umano». (da una conferenza del 17.11.1978) «Se la tua nazione è per me importante quanto la mia, se la tua cultura è per me preziosa quanto la mia, sto spianando la strada su cui Gesù potrà essere determinante nel mezzo di questo mondo. Non saremo livellati e confusi in un’anonima uniformità, ma avremo in mente, nelle intenzioni e nel cuore, l’altro: avremo nella mente e nel cuore il mondo. E così i nostri mondi saranno parte di un’unica realtà, senza annegare in un mondo neutrale, banale. Il mondo stesso diverrà così al tempo stesso più unificato e più variegato». (dal volume Der Himmel ist zwischen uns, pp. 93 s.) «Gli spazi in cui viviamo non devono diventare le celle bene attrezzate di un gigantesco carcere travestito da albergo, ma devono essere spazi d’incontro, in cui l’uomo può attendere e ricevere altri essere umani, e, più ancora, in cui l’uomo può attendere e ricevere Dio». (da un articolo del dicembre 1973) Klaus Hemmerle,La luce dentro le cose”, Ed. Città Nuova (1998 – pp. 286, 287, 300, 282) (altro…)

“La Mistica del Fuoco in Caterina e Chiara”

“La Mistica del Fuoco in Caterina e Chiara”

lamisticadelfuocoIn occasione del 30° anniversario (1987-2017) della consegna della Targa Cateriniana a Chiara Lubich, la Comunità dei Padri Domenicani di Siena (Italia), in collaborazione con l’Associazione Internazionale dei Caterinati e il Movimento dei Focolari, promuove un convegno (23 e 24 settembre a Loppiano, la cittadella fondata da Chiara Lubich nel 1964) dal titolo: “La Mistica del Fuoco in Caterina e Chiara”. I relatori: professor Piero Coda preside dell’Università Sophia e Suor Elena Ascoli O.P  dell’Associazione Internazionale dei Caterinati. Moderatore: Padre Alfredo Scarciglia O.P. (priore del convento di San Domenico di Siena e assistente ecclesiastico dei Caterinati). Si leggerà un messaggio di Maria Voce, presidente dei Focolari. Durante il convegno sarà proiettato un DVD sulla consegna della Targa Cateriniana a Chiara Lubich e l’attrice senese Paola Lambardi leggerà alcuni passi tratti dai testi cateriniani.   Programma (altro…)

Crescer é uma aventura extraordinária

Crescer é uma aventura extraordinária

CapaCrescerAventura_baixa-1 A Editora Cidade Nova do Brasil acaba de lançar o livro “Crescer é uma aventura extraordinária”, do psicólogo italiano Enzio Aceti, escrito para pais e educadores sobre a primeira infância. O parto, as conquistas da criança nos seus três primeiros anos de vida, o ingresso na escola e a relação com o sagrado. A base da educação é a escuta, o conhecimento dos limites, a tolerância, o reconhecimento do outro, amor, e para amar é preciso conhecer bem o ser amado. Não é possível deixar apenas nas mãos dos especialistas (psicólogos, pedagogos, estudiosos das ciências humanas) o estudo e a observação do desenvolvimento evolutivo da criança. É preciso torna-lo “popular”, ao alcance de todos. Por que ler? O autor, de forma simples, clara e didática esclarece dúvidas e responde a muitas indagações que preocupam pais e educadores que enfrentam muitos desafios na educação da geração 2.0, nos dias de hoje. O livro ressalta que na educação, a comunhão entre as pessoas é a nossa verdadeira identidade. “É o outro que me faz existir”. Ezio nos faz enxergar de forma clara que as crianças não são nossas, mas confiadas a nós para que possamos impulsioná-las a um crescimento cada vez mais harmonioso e responsável. Sobre o autor Ezio Aceti [1956-] é italiano, psicólogo, especialista em psicologia evolutiva, consultor na cidade de Milão (Itália) em muitas organizações e associações voltadas à educação. É conferencista em nível internacional e frequentemente é convidado a realizar reuniões, conferências, cursos de treinamento para pais, educadores, professores, escolas e paróquias. Trabalhou como especialista no Escritório Nacional de Pastoral da Conferência Episcopal Italiana e com numerosas dioceses e institutos religiosos italianos. Ele colabora com a Tele Radio Pace em Verona e Chiavari (IT). É autor de vários livros sobre temas pedagógicos publicados na Itália e no Brasil. Compre o livro “Crescer é uma aventura extraordinária” no site da Cidade Nova

Giornata Internazionale della Pace

Giornata Internazionale della Pace

IDP_2017_Final_with UN logo_Web“Together for Peace: respect, safety and dignity for all” il tema della Giornata internazionale della pace indetta dall’ONU, come ogni anno, il 21 settembre, per promuovere il rispetto, la dignità e la sicurezza di tutti coloro che sono costretti a fuggire dalle proprie case in cerca di una vita migliore. Istituita nel 1981 come un giorno di pace e di non violenza, la ricorrenza è un invito a tutti gli stati membri, organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, organizzazioni regionali e non governative e persone di buona volontà a mettere in atto iniziative di educazione, formazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi della pace, del rispetto, del sostegno alla diversità, dell’accettazione di migranti e rifugiati, contro ogni forma di discriminazione. (altro…)

Ancora il Messico trema

A solo due settimane dal precedente sisma, ieri sera il Paese azteco è stato nuovamente colpito da un terremoto di magnitudo 7.1 (scala Richter). Al momento si contano 217 vittime, di cui 117 nella capitale, bilancio purtroppo destinato a salire. Ventisei i bambini e 4 adulti hanno perso la vita nel crollo di una scuola nell’area sud-est di Città del Messico. Anche se sono stati salvati 11 bambini, devono ancora essere estratti dalle macerie una trentina di minori e 4 adulti. Ci sono stati dei crolli di alcuni edifici e almeno 4 milioni di persone sono rimaste senza elettricità. 72 le vittime registrate nello stato di Morelos e 43 a Puebla, dove si trova la cittadella dei Focolari “Mariápolis El Diamante”. «Eravamo a tavola quando abbiamo sentito il forte sisma – raccontano –. Al momento i membri della nostra comunità di Puebla non hanno subito danni e stiamo tutti bene». La solidarietà si è subito fatta sentire da tanti Paesi della regione e del mondo. «In questo momento di dolore chiedo di manifestare solidarietà a tutta la popolazione messicana», l’appello di Papa Francesco, oggi, nell’Udienza Generale.   (altro…)

La scoperta di Gesù Abbandonato

La scoperta di Gesù Abbandonato

In una conversazione del 2000 Chiara ricorda la prima “scoperta” di Gesù Abbandonato: «In un episodio nei primi mesi del 1944 abbiamo una nuova comprensione di Lui. In una circostanza veniamo a sapere che il più grande dolore che Gesù ha sofferto, e quindi il Suo più grande atto d’amore, è stato quando in croce ha sperimentato l’abbandono del Padre: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mt 27,46). Siamo profondamente toccate da questo. E la giovane età, l’entusiasmo, ma soprattutto la grazia di Dio, ci spingono a scegliere proprio Lui, nel suo abbandono, quale via per realizzare il nostro ideale d’amore. Da quel momento, ci è parso di scoprire il suo volto dovunque.» Un altro momento chiave per la comprensione di questo “mistero di dolore-amore”. Ci troviamo nell’estate del 1949. Igino Giordani raggiunge Chiara Lubich che si è recata per un periodo di riposo nella valle di Primiero, sulle montagne del Trentino (Italia). Insieme al primo gruppo vivono intensamente il passo del Vangelo sull’abbandono di Gesù. Saranno giorni di luce intensa, tanto che alla fine dell’estate, dovendo scendere da quel “piccolo Tabor” per rientrare in città, Chiara scrive di getto quel testo che inizia con un verso ormai celebre: «Ho un solo sposo sulla terra, Gesù abbandonato… Andrò per il mondo cercandolo in ogni attimo della mia vita» Tanti anni dopo, spiegherà: «Sin dall’inizio si è capito che il tutto ha un’altra faccia, che l’albero ha le sue radici. Il Vangelo ti copre d’amore, ma esige tutto. “Se il chicco di grano caduto in terra non muore – si legge in Giovanni – rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12,24). Ne è la personificazione Gesù crocifisso, il cui frutto è stata la redenzione dell’umanità. Gesù crocifisso! Egli, che aveva sperimentato in sé la separazione degli uomini da Dio e fra loro, e aveva sentito il Padre lontano da sé, fu da noi ravvisato non solo in tutti i dolori personali, che non sono mancati, e in quelli dei prossimi, spesso soli, abbandonati, dimenticati, ma anche in tutte le divisioni, i traumi, gli spacchi, le indifferenze reciproche, grandi o piccole: nelle famiglie, fra le generazioni, fra poveri e ricchi; nella stessa Chiesa a volte; e, più tardi, fra le varie Chiese; come in seguito, fra le religioni e fra chi crede e chi è di diversa convinzione. «Ma tutte queste lacerazioni – continua Chiara – non ci hanno spaventato; anzi, per l’amore a Lui abbandonato, ci hanno attratto. Ed è stato Lui ad insegnarci come affrontarle, come viverle, come concorrere a superarle quando, dopo l’abbandono, aveva rimesso il suo spirito nelle mani del Padre: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,46), dando così all’umanità la possibilità di ricomporsi in sé stessa e con Dio, e indicandole il modo. Egli ci si è manifestato perciò chiave dell’unità, rimedio a ogni disunità. Egli era colui che ricomponeva l’unità fra noi, ogni qualvolta si fosse incrinata. Egli è divenuto il nostro unico Sposo. E la nostra convivenza con un tale Sposo è stata così ricca e feconda che mi ha spinto a scrivere un libro, come una lettera d’amore, come un canto, un inno di gioia e di gratitudine a Lui». (altro…)

Ad amare ci si educa

Ad amare ci si educa

Ad amare ci si educa - 2Viaggio nell’affettività e nella sessualità per bambine e bambini dagli 8 agli 11 anni. È il secondo di due volumi. Ciascuno completato da una guida per educatori e genitori. Anche è in cantiere la realizzazione di un blog nel quale gli autori dialogheranno on line con i lettori I VOLUMI: Un viaggio alla scoperta dell’affettività e della sessualità per le bambine e i bambini dai 4 ai 7 anni, il primo, dai 7 ai 11 anni, il secondo. Un itinerario pensato per raccontare come l’educazione sessuale non sia un fatto intimo, privato e nascosto, ma una possibilità di far esprimere la persona negli affetti, nei legami, nelle relazioni. Educare alla sessualità significa educare alla bellezza: la bellezza di vivere, di amare, di sentirsi amati. I libri per bambini, a colori e interamente illustrati sono completati da una guida per educatori e genitori, progettata per affrontare il tema dell’educazione affettivo-sessuale tenendo conto delle specifiche esigenze, educative e cognitive, dei bambini. GLI AUTORI Ezio Aceti è psicologo, psicoterapeuta e formatore, è docente e formatore presso molti enti e associazioni. È autore di numerose pubblicazioni per Città Nuova, tra cui ricordiamo: Crescere è una straordinaria avventura (2016); Nonni oggi. Se non ci fossero bisognerebbe inventarli (2013); Educare al sacro. Una risposta alla crisi della società post-moderna (2011, 20154); I linguaggi del corpo. Per un rapporto armonioso con sé e con gli altri (2007, 20133); Comunicare fuori e dentro la famiglia. Una risposta alle sfide della società (2004, 20155). Stefania Cagliani, psicologa, consulente e formatrice, da più di dieci anni si occupa di educazione ai bambini e genitori in qualità di coordinatrice di Centri per l’infanzia. Città Nuova editrice

Vangelo vissuto: prendere la propria croce e seguirlo

Vangelo vissuto: prendere la propria croce e seguirlo

20170916-01L’imprevisto Aspettavamo il nostro primo bambino. Subito dopo questa scoperta un imprevisto: un piccolo nodulo al seno. Gli esami evidenziavano che si trattava di un cancro. Per me e per mio marito, che è medico, è stato un duro colpo. Tre giorni dopo il colloquio con uno specialista sono stata operata. Secondo lui tenere il bambino costituiva un fattore aggravante: bisognava procedere subito a un aborto terapeutico per cominciare la chemioterapia. Non volevamo rassegnarci. Confidando in Dio abbiamo consultato altri medici, cercando soluzioni alternative. Infine abbiamo deciso per un parto cesareo al settimo mese di gravidanza, quando il bambino sarebbe stato perfettamente in grado di sopravvivere. Solo dopo avrei iniziato la chemioterapia e la radioterapia. Da allora sono passati 8 anni e siamo in attesa del terzo figlio. M.D. – Francia Lo sconosciuto Un giorno ero in macchina con un uomo che mi aveva chiesto un passaggio. Era mezzogiorno. Gli chiesi dove avrebbe pranzato, e rispose: «Non ho un soldo in tasca e non so proprio come farò a mangiare». Ero attraversato da sospetti e diffidenza. Ma cacciai quei pensieri, dicendo a Gesù: «Non mi importa chi è, quello che faccio a lui lo faccio per te». Frugai in tasca e gli diedi quello che avevo, aggiungendo, per non umiliarlo: «A suo tempo provvederai a restituirmelo». Qualche giorno dopo mi fu recapitata da un cliente una busta con dentro la somma esatta che avevo dato a quello sconosciuto. Mi è sembrato di ravvisare in questo fatto la conferma che il Vangelo è vero. A.G. – Italia Festa in famiglia A diverse famiglie amiche era venuto in mente di organizzare una grande festa per i senegalesi presenti nella nostra città. Da parte di tutti noi c’è stato l’impegno per far sentire a quei giovani emigrati il calore della famiglia. Uno di loro a un certo punto ha osservato: «Tutto è andato al di là delle nostre aspettative. Nessuno di voi ci ha fatto sentire diversi e per questo eravamo come a casa nostra. Abbiamo lo stesso Dio che ci rende fratelli». La festa è finita, l’amicizia no. G.L.- Italia Abbiamo un Padre Per caso ci eravamo rincontrate dopo tanti anni. Non la vedevo dagli anni del liceo. Per varie vicende tristi, lei, laureata in matematica, si trovava nella mia città senza un soldo, a fare una vita da barbona. Era disperata e l’ho ascoltata. Sul momento non avevo nulla da darle, ma le ho promesso di aiutarla: doveva esserne sicura, perché – le ho detto – «abbiamo un Padre in Cielo». Ci siamo date appuntamento per il giorno dopo. Nel frattempo, con l’aiuto di altri, ho trovato una sistemazione temporanea e messo insieme una sommetta: almeno per poter vivere, mangiare e lavarsi. Dopo due giorni lei si è rifatta viva e, restituendomi i soldi, mi ha spiegato che le avevano proposto un lavoro in un posto dove avrebbe trovato anche vitto e alloggio. Ed ha aggiunto: «Devo dirti grazie, più che per i soldi, perché quel giorno mi hai ridato quello che più mi serviva: la speranza e la certezza che ho un Padre che mi segue». Franca – Italia (altro…)

La scelta esclusiva di Chiara Lubich

La scelta esclusiva di Chiara Lubich

20170916-02aIn Gesù Abbandonato si manifesta l’infinito amore di Dio che viene messo dal Padre nel cuore dei credenti per realizzare fin d’ora il suo disegno sull’umanità: l’unità. Amare Gesù Abbandonato significa allora rivivere in noi stessi la sua Pasqua, il passaggio continuo, per noi ancora in cammino, dalla morte alla vita, dall’assenza di Dio alla sua presenza, che caratterizza l’esistenza cristiana. Non si tratta di rassegnarsi o di voler soffrire come Gesù ha sofferto, ma piuttosto di ripercorrere la strada da lui aperta e di riconoscere – al di là delle apparenze – la sua presenza attiva in tutto ciò che non è Dio in noi e attorno a noi. È un dire di sì a Lui e come Lui, così che lo Spirito Santo possa irrompere nel nostro nulla voluto ed espandervi il dono dell’agape divina che ci apre alla vita futura, eterna, e ce ne rende partecipi. Gesù Abbandonato, al contempo, ci fa andare incontro all’umanità, proprio là dove essa maggiormente soffre e vive nell’oscurità. Gesù Abbandonato abbracciato e amato mette così amore dove c’è odio, vita dove c’è morte, comunione e unità dove c’è divisione. Amare Gesù Abbandonato è quindi speranza contro ogni speranza, vicinanza di Dio dove non c’è Dio, presenza di Dio dove c’è il silenzio di Dio. E questa speranza è certezza di un mondo e di una storia umana che non si chiudono su se stesse, ma si aprono al sempre nuovo incontro con Dio e, in Lui, si aprono al sempre nuovo incontro degli uomini tra di loro, in una comunione fraterna dalle dimensioni veramente universali”.   Da Pasquale Foresi LUCE CHE SI INCARNACittà Nuova 2014 pagg. 172-3   (altro…)

La Desolata: la Santa per eccellenza

La Desolata: la Santa per eccellenza

20170915-01«Maria ai piedi della croce, nello straziante «stabat» che fa di lei un mare amaro di angoscia, è l’espressione più alta, in umana creatura, dell’eroicità di ogni virtù. Ella è la mansueta per eccellenza, la mite, la povera fino alla perdita del suo Figlio che è Dio, la giusta che non si lamenta d’esser privata di ciò che le appartiene per pura elezione, la pura nel distacco affettivo a tutta prova dal suo Figlio Dio… In Maria Desolata è il trionfo delle virtù della fede e della speranza per la carità che l’accese durante tutta la vita e qui l’infiammò nella partecipazione così viva alla Redenzione. Maria ci insegna nella sua desolazione, che l’ammanta di ogni virtù, a coprirci di umiltà e di pazienza, di prudenza e di perseveranza, di semplicità e di silenzio perché nella notte di noi, dell’umano che è in noi, brilli per il mondo la luce di Dio che abita in noi. Maria addolorata è la Santa per eccellenza, un monumento di santità cui tutti gli uomini che sono e saranno possono guardare per imparare a rivestirsi di quella mortificazione che la Chiesa da secoli insegna e che i santi, con note diverse, hanno in tutti i tempi riecheggiato. Noi pensiamo troppo poco alla «passione» di Maria, alle spade che hanno trapassato il suo Cuore, al terribile abbandono provato sul Golgota quando Gesù l’ha consegnata ad altri… E forse tutto questo dipende dal fatto che Maria ha saputo troppo bene coprire di dolcezza e di luce e di silenzio la sua viva angosciosa agonia. Eppure: non c’è dolore simile al suo… Se un giorno le sofferenze raggiungessero certi culmini, in cui tutto in noi sembra ribellarsi perché il frutto della nostra «passione» pare tolto dalle nostre mani e più dal nostro cuore, ricordiamoci di lei. Sarà con questo gelo che ci renderemo un po’ simili a lei, che si staglierà meglio la figura di Maria nelle nostre anime, la tutta bella, la Madre di tutti, perché da tutti, massime dal Figlio suo divino, staccata, per divina volontà. La Desolata è la Santa per eccellenza. Vorrei riviverla nella sua mortificazione. Vorrei saper star sola con Dio come lei, nel senso che, pur tra fratelli, mi senta spinta a fare di tutta la vita un intimo dialogo fra l’anima e Dio. Devo mortificare parole, pensieri, atti, fuori del momento di Dio, per incastonarli nell’attimo ad essi riservato. La Desolata è certezza di santità, perenne fonte di unione con Dio, vaso traboccante di gaudio».   Chiara Lubich, La Dottrina Spirituale, Città Nuova Editrice 2006 (Roma), pp.183 – 184 (altro…)

Festival do Movimento Juvenil pela Unidade

Festival do Movimento Juvenil pela Unidade

IMG-20170901-WA0039“Sempre há tempo para amar”! É com este título desafiador que os adolescentes do Movimento dos Focolares da Região Sudeste convidam a todos os amigos e amigos dos amigos para o Festival do Movimento Juvenil pela Unidade, que será realizado de 30/09 a 01/10, na Mariápolis Ginetta. Muita alegria e muito aprendizado devem se revezar nesses dois dias, com músicas, gincanas, esportes, experiências e, acima de tudo, um amor fraterno circulando por todos os cantos. Participe e convide os adolescentes da sua cidade!

36° Incontro Ecumenico dei Vescovi amici dei Focolari

Alla 36ª edizione dal titolo “Insieme confessiamo, insieme andiamo incontro all’umanità”, convergono a Katowice, Polonia, 35 vescovi ortodossi, evangelico-luterani, anglicani, metodisti e cattolici, insieme ad una trentina di laici anch’essi di diverse Chiese. Provengono dall’Austria, Brasile, Cipro, Germania, India, Inghilterra, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Democratica del Congo, Svezia, Tailandia, Ungheria e USA. Il Convegno, aperto dalla riflessione di Lesley Ellison, anglicana, su “La spiritualità dell’unità: una spiritualità ecumenica”, ha come tema centrale “Maria, la Madre di Gesù”. La sua figura sarà tratteggiata dalla prospettiva cattolica, evangelica e ortodossa. Infine, il contributo su “Maria nell’esperienza e nel pensiero di Chiara Lubich”. Nel corso dell’incontro verranno aperte diverse “finestre” sul mondo e sulla situazione delle Chiese, in particolare nell’Europa Centro Orientale e nel Medio Oriente. È prevista la partecipazione a celebrazioni e incontri, come la Conferenza Ecumenica nazionale “Dal conflitto alla comunione”, promossa dalla Facoltà di Teologia dell’Università della Slesia e dalla Chiesa evangelico-luterana in Polonia; la Celebrazione luterana nella Chiesa evangelico-luterana di Confessione augustana; la Messa cattolica nella Cattedrale di Cristo Re; la Preghiera di lode nella Chiesa Ortodossa di Sosnowiec. Il Convegno ecumenico di vescovi amici del Movimento dei Focolari è moderato dal cardinale Francis Kriengsak Kovithavanij, arcivescovo di Bangkok. Per info: segves@focolare.org – e tel. +39/06 947 98150 (altro…)

Il Genfest 2018 in Asia

Il Genfest 2018 in Asia

Genfest2018È partita dalla convinzione di voler riscrivere una nuova geografia che punta ad abbattere limiti e steccati personali e planetari la marcia mondiale dei Gen e Giovani per un Mondo Unito verso l’undicesima edizione del Genfest che si terrà dal 6 all’8 luglio 2018 a Manila (Filippine). Il programma centrale si terrà al World Trade Center Metro Manila, mentre tutti i workshops si svolgeranno presso l’Università De La Salle e altri atenei. Il titolo sarà “BEYOND ALL BORDERS” (oltre ogni frontiera). Sarà dunque l’Asia, il continente del futuro e dei giovani ad ospitare questa convention. Secondo i dati del U. S. Census Bureau, sono tre miliardi i giovani nel mondo di età inferiore ai 25 anni e il 60% di loro vive in Asia. Quindi, quasi la metà della popolazione asiatica (oltre 4 miliardi di persone) è under 25. «Dunque non poteva svolgersi che nel nostro continente», – spiega Kiara Cariaso filippina, del team organizzatore. «Vogliamo mostrare al mondo la rete di progetti, campus, azioni di solidarietà, di sostegno alla legalità, il no alla guerra e agli armamenti, ma anche alla solitudine, all’abbandono e ai rapporti superficiali, che le migliaia di giovani sparsi per il mondo stanno già portando avanti». Aleppo, Betlemme, Turunga, Mumbai: il Genfest riparte dalle periferie del mondo. «Anche questa volta il Genfest sarà una pietra miliare, imprescindibile al cammino verso un mondo unito – spiegano  Maria Guaita e Marco De Salvo della segreteria centrale GMU – sia per condividere gli sforzi di pace e unità in atto, sia per prendere forza e coraggio gli uni dagli altri. Tanti dei giovani vivono in territori di guerra, conflitto, disagio sociale. È questa la prima linea che molti hanno scelto per iniziare a cambiare il mondo». «Ci muoviamo su fronti numerosi e diversi: siamo nelle periferie, ma ci occupiamo anche di formazione, di sport, di solidarietà – precisa Rafael Tronquini, brasiliano, del team Marketing del Genfest, a Manila già da 5 mesi –. Vogliamo esserci laddove avvertiamo i bisogni o le grida di aiuto della nostra gente, a tutte le latitudini. Potremmo riassumere il logo del Genfest con il motto “less is more” (meno è meglio): le sfide e le barriere sono infinite, ciò che conta è superarle insieme e fare passi avanti verso l’unità». Sito ufficiale: y4uw.org/ https://youtu.be/C8NvjNYgNEc (altro…)

Collegamento CH: “Riaccendiamo l’amore”

https://vimeo.com/233846549 1. Apertura e saluti; 2. A colloquio con Maria Voce (Emmaus) e Jesús Morán; 3. Breaking Rays; 4. India: The Rainbow Kids; 5. Diventare cittadini del mondo; 6. Telefonata con Marilia del Brasile (giovani in Corea per la pace); 7. Filippine: il sogno di Serafin; 8. Turchia: la Mariapoli incontra il Patriarca Bartolomeo; 9. Nigeria: Mariapoli di Lagos e Abuja; 10. Italia: In famiglia nell’era digitale; 11. Roberto Cipollone – Ciro, artigiano ed artista; 12. Chiara Lubich: Riaccendiamo l’amore; 13. Conclusione. (2366M) Copyright 2017 © CSC Audiovisivi – All rights reserved (altro…)

Colombia: dopo la visita di Francesco

Colombia: dopo la visita di Francesco

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Foto: Jose-MIguel-Gomez – Conferenza Episcopale Colombiana

Gli occhi del mondo, credenti e non, nei giorni scorsi sono stati puntati sulla Colombia. Anche la comunità dei Focolari ha partecipato attivamente, attraverso le parrocchie, alla preparazione e allo svolgimento della visita del Papa. Susan Nuin, focolarina, membro dell’equipe di Antropologia Trinitaria  del Celam (Consejo Episcopal Latinoamericano), organismo della chiesa cattolica che raggruppa i Vescovi dell’America latina e dei Caraibi, spiega: «Alcuni elementi sono emersi in maniera molto forte. Il primo, la presenza dello Stato, nella persona del presidente e di tutti i rappresentanti del governo. In passato, il Governo, molto debole e fagocitato dal narcotraffico e dalla guerriglia, ora è impegnato in prima linea nel processo di riconciliazione. Il secondo, il tema della riconciliazione popolare, legato a quello della giustizia sociale: la Colombia è infatti il Paese con la maggiore percentuale di disuguaglianza sociale». Sole Rubiano, responsabile dell’editrice Ciudad Nueva, spiega in un’intervista all’AGI: «In teoria tutti sono a favore della pace, ma non tutti capiscono che c’è bisogno dell’inclusione e dell’equità». In Colombia si è reso possibile un fatto che altrove non ha precedenti: «: Vittime e Carnefici – spiega Susanna Nuin – hanno pregato, si sono perdonati, riconciliati insieme e si sono abbracciati. Nemmeno in Sudafrica e nelle dittature latinoamericane vittime e carnefici si erano messi sullo stesso piano,nello stesso scenario,alla pari. Non bastano le leggi e gli accordi istituzionali perché si risolvano i conflitti, ci vuole l’incontro personale tra le parti. Papa Francesco ha creato una coscienza popolare che prima non c’era». A Villavicencio (500.000 abitanti, a sud est di Bogotà), il Papa ha incontrato 3 mila rappresentanti delle vittime di violenza (150 mila solo in città), militari, agenti di polizia ed ex guerriglieri. È il momento centrale della visita, l’incontro di preghiera per la riconciliazione nazionale nel Parque Las Malocas. Al centro della scena, sull’altare, il Crocifisso spezzato e amputato di Bojayá (che il 2 maggio 2002 assistette e patì il massacro di decine di persone rifugiate nella chiesa) esprime il dramma delle vittime. Si susseguono testimonianze dei membri delle ormai ex Farc (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia), di paramilitari, di una donna che ha subito soprusi di ogni tipo. Nello stesso giorno (8 settembre), in una lettera, il leader delle Farc aveva scritto al Papa, chiedendo perdono per “ogni dolore provocato al popolo della Colombia”. Una giovane, Nayibe, scrive: «Mi hanno molto colpito le parole di Papa Francesco di fronte al Cristo di Bojayá: “per noi il Cristo amputato è ancora più Cristo, perché ci dimostra che è venuto a soffrire per il suo popolo”». Una giornata definita da molti storica, in cui sono emersi il coraggio e la capacità di soffrire e di ricominciare del popolo colombiano. Cartagena de Indias, nel Nord della Colombia, affacciata sul Mar dei Caraibi, ospita il Santuario di San Pietro Claver (1581–1654, proclamato santo nel 1888), il gesuita spagnolo che si è dedicato alle vittime della tratta degli schiavi. Su proposta dei gesuiti, dopo l’accordo di pace tra il governo e le Farc, che ha messo fine a un conflitto durato più di 50 anni, con 200 mila morti e decine di migliaia di dispersi, è la naturale capitale dei diritti umani. Qui il Papa ha visitato i quartieri più poveri, recandosi anche a casa di una donna, Lorenza Perez, che a 77 anni cucina e distribuisce i pasti per chi ne ha bisogno. «Sono la più povera dei poveri – è lei stessa a parlare – ma il Papa ha scelto proprio casa mia per dire al mondo di amare di più chi è scartato». Spiega Susanna Nuin: «I discorsi del Papa hanno avuto due dimensioni: una concettuale, con chiarimenti precisi e forti con testimonianze; e una gestuale, per esprimere vicinanza a un popolo che ha molto sofferto. La sua partenza ha lasciato in noi una forte nostalgia, ma anche un senso di pienezza. La sua visita ha istillato nel cuore del popolo colombiano un nuovo modo di vivere, non in posizione passiva, attendendo una pace che non arriverà mai, soccombendo a una polarizzazione che rende impossibile una convivenza pacifica». Fondamentale il ruolo dei giovani, che si sentono investiti del compito loro affidato. Yolima Martínez ricorda l’appello del Papa: “Voi giovani avete una sensibilità particolare per riconoscere la sofferenza degli altri”. E Laura Isaza: «La pace è un percorso che coinvolge tutte le generazioni, ma la nostra in modo particolare». Le fa eco Manuel: «La visita del Papa ha chiarito ai colombiani che la pace non è un contenuto politico, ma una cultura da costruire. Come membri dei Focolari ci sentiamo ancora più impegnati ad ascoltare Papa Francesco quando parla di cultura dell’incontro, che dobbiamo continuare a promuovere e costruire». (altro…)

Torna LoppianoLab 2017

Torna LoppianoLab 2017

Terre_di_LoppianoLoppianoLab è promosso annualmente da Città Nuova, il Polo Lionello Bonfanti, l’Istituto Universitario Sophia e dalla cittadella di Loppiano, che ospita l’evento. Prenotati nel seguente link: www.schedaprenotazione.it/ll.asp ________________________________________________________________________________ PRENOTAZIONI PASTI AL POLO LIONELLO BONFANTI presso Terre di Loppiano telefono 055-8330888 – info@terrediloppiano.com – pagamento di 12€ direttamente sul posto, per garantire un miglior servizio consigliamo la prenotazione anticipata dei pasti che si vorranno consumare presso la nostra struttura. _______________________________________________________________________________ Speciale PRE-LOPPIANO LAB: EdC e lavoro! Per gli appassionati al tema dell’Economia di Comunione e per gli animatori di comunità del Progetto Policoro, abbiamo pensato ad una giornata in più di riflessione iniziando il 29 settembre e poi, a seguire, il programma del LoppianoLab. Per approfondire cliccare qui www.pololionellobonfanti.it/speciale-pre-loppianolab-edc-e-lavoro/ Programma di LoppianoLab _______________________________________________________________________________ Per info  tel. 055 9051102 loppianolab.accoglienza@loppiano.it Per scaricare l’invito LoppianoLab 2017   LoppianoLab_sponsors 1 LoppianoLab_sponsors 2

Cambiare il mondo è nelle tue mani

Cambiare il mondo è nelle tue mani

Milonga_ProjectMigliaia di giovani si preparano al Genfest 2018 cogliendo occasioni di fraternità disseminate in tutto il pianeta. Meno rumorose delle guerre e degli attentati, meno “ghiotte” per i mezzi di comunicazione rispetto ai fatti di cronaca nera, ma efficaci e concrete in ordine alla realizzazione di un mondo senza confini di filo spinato, odio e indifferenza. Mille progetti sociali promossi nel mondo, una sola rete di comunicazione. È il Progetto Milonga. Non il celebre ballo dal ritmo veloce e sincopato, anche se del calore e della generosità del popolo latinoamericano conserva i tratti, ma un programma di volontariato internazionale rivolto ai giovani. Milonga sta per Mille Organizzazioni Non Governative in Azione, acronimo che contiene l’immensa realtà di tante organizzazioni sociali ispirate al carisma dell’unità, tutte con l’obiettivo di andare incontro alla voglia – sempre più diffusa tra i giovani, che non lasciano scadere il passaporto in un cassetto – di fare un’esperienza di volontariato, donando se stessi, ma aprendosi, con il cuore largo, alle ricchezze di altre culture. Il Progetto, promosso dall’Associazione Internazionale New Humanity e dai Giovani per un mondo unito, dopo una fase pilota in America Latina (Argentina, Bolivia, Brasile, Messico, Paraguay, Venezuela e Uruguay), attualmente è attivo anche in Europa (Italia, Croazia), in Giordania, nelle Filippine e nel continente africano (Kenya, Tanzania). Milonga_Project_cDal 5 all’11 agosto scorso, presso la Mariapoli Ginetta in Brasile, si sono riuniti i referenti di 8 cittadelle internazionali dei Focolari e di varie ONG per condividere le strategie per un ulteriore sviluppo del network, approfondendo aspetti strategici e gestionali del programma, la selezione e accompagnamento, il monitoraggio, la comunicazione, e offrire così una proposta formativa di qualità con ricadute positive, sia a livello individuale che presso la comunità di accoglienza. 60 i giovani che hanno già usufruito di questa opportunità nella fase pilota, realizzando il desiderio di fare un’esperienza di volontariato all’estero. Il programma Milonga fornisce moduli di preparazione alla partenza, con una proposta formativa personalizzata sui bisogni del volontario e dell’ente ricevente; prevede che il giovane venga accompagnato da un tutoraggio in tutte le fasi (dalla preparazione, alla permanenza, al rientro nel proprio Paese di origine) e sia accolto presso le cittadelle e comunità dei Focolari, consentendogli di vivere un’esperienza di relazione con il contesto locale. Ogni partecipante ha la possibilità di interagire con i propri coetanei a livello mondiale, collegandosi con United World Project. Milonga_VolunteeringL’approccio di Milonga nasce dall’esperienza maturata in diversi anni e dall’impatto che esperienze di volontariato stanno generando in diversi ambiti. È una particolare forma di azione sociale, in cui il legame fraterno tra i vari attori ne è la chiave. Ed è proprio lo spirito di fraternità a motivare l’incontro con le diverse comunità in situazioni di vulnerabilità, per realizzare con esse un’esperienza di comunione, dialogo e vero scambio interculturale, da cui trovare, insieme, soluzioni non “calate dall’alto”, ma il più possibile condivise, in un’ottica di reciprocità. «Non è facile esprimere in poche parole cosa ho vissuto nella “Casa de los Niños” nella città di Cochabamba in un mese – racconta una giovane uruguayana che ha fatto la volontaria presso una ONG in Bolivia –. Dopo capodanno sono andata verso un’avventura che avevo in mente da tempo, con i miei risparmi e preparando il cuore. Volevo andare in una ONG dove lo spirito dei Focolari fosse presente, e mi ha sorpreso la fratellanza che si vive in ogni momento». «Ho conosciuto una realtà sociale molto diversa da quella che viviamo noi – è la riflessione di una ragazza spagnola – una realtà molto forte, che mi ha aiutato non tanto a conoscere certe problematiche, perché magari già le sapevo, ma a riconoscere e accettare che, al di là da dove veniamo, quanti soldi abbiamo, dove abitiamo, siamo tutti uguali». (altro…)

Da Atlanta scrivono

Dopo il passaggio di “Irma” dalle isole caraibiche che ha causato morte e distruzione, il violento uragano ha colpito lo Stato della Florida, dichiarato in stato di emergenza. Oltre 5,8 milioni le persone rimaste senza elettricità, acqua corrente, o servizio internet. Almeno cinque i morti accertati. Ora, declassato a categoria 1 (con venti fino a 136 chilometri l’ora), Irma si dirige verso Atlanta (Georgia). La comunità dei Focolari di quella città scrive: “Siamo in contatto costante con le nostre comunità del sud di Florida. Tanti hanno dovuto lasciare le loro case e si trovano in posti più sicuri. Ci raccontano che stanno cercando di aiutare chi è solo, i propri vicini, e mettendosi in contatto con i parenti che sono all’Estero; lo stesso per le comunità colpite nelle isole. Ad Atlanta è previsto l’arrivo dell’uragano per lunedì o martedì, forse solo con abbondanti piogge e forti venti. Dietro la sofferenza, sentiamo l’amore di Dio, e costatiamo che questa emergenza ci ricorda che siamo tutti fratelli, e che possiamo aiutarci l’un l’altro al di là degli scontri sociali che, in questo momento, diventano secondari”. (altro…)

Ad amare ci si educa

Ad amare ci si educa

Ad amrare ci si educaViaggio nell’affettività e nella sessualità  per bambine e bambini dai 4 ai 7 anni. È il primo di due volumi. Ciascuno completato da una guida per educatori e genitori. Anche è in cantiere la realizzazione di un blog nel quale gli autori dialogheranno on line con i lettori I VOLUMI: Un viaggio alla scoperta dell’affettività e della sessualità per le bambine e i bambini dai 4 ai 7 anni, il primo, dai 7 ai 11 anni, il secondo. Un itinerario pensato per raccontare come l’educazione sessuale non sia un fatto intimo, privato e nascosto, ma una possibilità di far esprimere la persona negli affetti, nei legami, nelle relazioni. Educare alla sessualità significa educare alla bellezza: la bellezza di vivere, di amare, di sentirsi amati. I libri per bambini, a colori e interamente illustrati sono completati da una guida per educatori e genitori, progettata per affrontare il tema dell’educazione affettivo-sessuale tenendo conto delle specifiche esigenze, educative e cognitive, dei bambini. GLI AUTORI Ezio Aceti è psicologo, psicoterapeuta e formatore, è docente e formatore presso molti enti e associazioni. È autore di numerose pubblicazioni per Città Nuova, tra cui ricordiamo: Crescere è una straordinaria avventura (2016); Nonni oggi. Se non ci fossero bisognerebbe inventarli (2013); Educare al sacro. Una risposta alla crisi della società post-moderna (2011, 20154); I linguaggi del corpo. Per un rapporto armonioso con sé e con gli altri (2007, 20133); Comunicare fuori e dentro la famiglia. Una risposta alle sfide della società (2004, 20155). Stefania Cagliani, psicologa, consulente e formatrice, da più di dieci anni si occupa di educazione ai bambini e genitori in qualità di coordinatrice di Centri per l’infanzia.   Città Nuova editrice

Maria, il nome femminile dell’Amore

Maria, il nome femminile dell’Amore

20170909-01Maria. I filologi lo interpretano in tanti modi, tutti belli; ma il significato suo più denso di bellezza è quel suo indicare particolarmente, inconfondibilmente, lei: l’unica tra le donne: Maria. Un nome che non si finisce mai di pronunziare; e che ogni volta dona gioia. Nella salutazione angelica, che solca la vicenda umana come una fontana di letizia, milioni di creature ogni giorno più volte così la chiamano. E così la chiamavano i genitori e i parenti e i vicini di casa a Nazareth. E così ad ogni ave torniamo tutti a chiamarla familiarmente, allo scopo di chiedere la sua intercessione in questo esperimento della vita che culmina nella morte, varco alla perenne vita. «Maria»: al pronunziare quel nome il cuore balza in petto come il bambino nel seno di Elisabetta, «ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo». «Maria», dicevano pastori e artigiani quando si affacciavano sul vano di quella sorta di spelonca che era l’abitazione della sacra famiglia nella collina di Nazareth, per chiederle un favore: ella era così servizievole con tutti, così ricca di risorse per ciascuno. E se non avevano nulla da domandarle, s’affacciavano per la gioia di salutarla: la gioia di dire quel nome che aduna tante cose belle, poiché riassume i misteri dell’amore. Il nome femminile dell’Amore. A distanza di secoli, noi, a mo’ dell’arcangelo e di Giuseppe, a mo’ di tutti i santi e di tanti peccatori, seguitiamo a chiamarla così: Maria; cinquanta, cento e più volte al giorno, senza scortare mai quel nome con titoli di nobiltà, epiteti di boria, patenti di primato. A noi piace — come piace a lei — di avvicinarla, non di distaccarla, per avvicinare lo Sposo, che con lei fa unità. La ressa delle strade, il turbine delle passioni, la traccia dello spirito sono venati, solcati da quel nome, su cui transita l’amore da terra a cielo. L’umiltà avvicina e l’amore unifica; ed è il più grande tributo. Noi ci sentiamo di casa nella Chiesa di Cristo, noi ci sentiamo di casa nella comunione dei santi, nello stesso ambito della SS. Trinità, anche perché c’è Maria; c’è la madre e dunque c’entrano i figli. Dov’è Maria è l’amore: e dove è l’amore è Dio. E dunque dire quel nome in ogni circostanza e ambiente è penetrare di colpo in un’atmosfera di divino, è accendere una stella nella notte; aprire una sorgiva di poesia in una plaga tecnologica; far fiorire di gigli una palude. È un restituire il calore della famiglia in un campo di lavori forzati. Maria ama: e nell’amore si nasconde. Il vero amore è contemplazione della persona amata. Anche in questo, imitando la giovinetta nazarena, si può essere contemplativi, stando nel mondo, in una stamberga di contadini o in un appartamento di città. L’amore in lei è stato così grande che ci ha dato Dio: Dio che è amore. Lei lo ha quasi strappato dal cielo per darlo alla terra; dal solo divino per farlo anche uomo, a servizio degli uomini. E veramente amare è farsi uno con l’Amato: e Maria si fece talmente uno con Dio che Dio si donò a lei, per donarsi, mediante lei, a tutti gli uomini. In definitiva si sta nel mondo, in posizioni diverse, con vestiti d’ogni sorta; ma, standoci come Maria, si prepara sempre e dappertutto la stanza per Gesù. (Igino Giordani, Maria modello perfetto, Città Nuova, Roma 2012, pp. 17-20) (altro…)

Messico, maxi-terremoto

Il Messico è stato spesso colpito da movimenti sismici perché si trova sul punto di incontro di 5 placche tettoniche. Ma questo dell’8 settembre è stato il terremoto più violento finora registrato (8.2 della scala Richter). Con l’epicentro al largo della costa occidentale, al confine con il Guatemala, il sisma è stato avvertito fino a Città del Messico. Gran parte della capitale è rimasta senza luce e tanti hanno abbandonato le case e sono scesi in strada al buio. Almeno 15 i morti, anche se “il bilancio è destinato a salire”, ha detto il presidente Enrique Peña Nieto. Oaxaca lo Stato più colpito. Scrivono i vescovi messicani: “Dio ci rafforzi come fratelli nella fede per mostrarci disponibili nei confronti di chi ha sofferto a causa di questo forte terremoto”. In Guatemala si registra almeno una vittima. (altro…)

Gen Verde: Tour in Germania

Il contributo del Gen Verde per lo storico anniversario.

 Il Tour prevede alcuni momenti particolarmente importanti:

  • Un grande concerto all’apertoper la celebrazione del Giubileo della Riforma nella piazza a Stadthagen (vicino Hannover) a richiesta del vescovo luterano locale – un invito nato dopo l’evento per Chiara di Marzo 2016 a Roma.
  • Un concerto acusticonella Fazenda de la Esperanza (comunità per giovani con dipendenze di varie tipi) a Boppard
  • Tre progetti Start Now– a Dortmund, Duderstadt e Mannheim. L’ultima Start Now sarà in un campo profughi per donne.

Programma dettagliato:

  • Sabato 9 settembre –  a Stadthagen – Concerto On the Other Side – in piazza
  • Lunedì 11 e martedì 12 settembre  – a Dortmund  – Workshop Start Now coi giovani
  • Mercoledì 13 settembre  – Concerto On the Other Side + giovani di “Start Now”
  • Giovedì 14 settembre  – Feedback del progetto
  • Venerdì 15 settembre – a Boppard – Concerto Acustico “La Vita LIVE”
  • Lunedì 18 e martedì 19 settembre – Workshop Start Now coi giovani
  • Mercoledì 20 settembre – Concerto –  On the Other Side  +  giovani di “Start Now”
  • Venerdì 22 e sabato 23 settembre – a Mannheim – Workshop Start Now coi giovani
  • Domenica 24 settembre – Concerto On the Other Side + giovani di “Start Now”
  • Lunedì 25 settembre – Feedback del progetto

Info Gen Verde

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Encontro anual de Famílias Novas em Brasília

Encontro anual de Famílias Novas em Brasília

IMG-20170822-WA0015-283x182A Secretaria de Famílias Novas do Centro-Oeste convida a todos para o encontro anual de Famílias Novas, que será realizado nos dias 9 e 10 de setembro, em Brasília.
O encontro é aberto a todos que desejam conhecer melhor um estilo de vida familiar vivido sob a luz do Evangelho e terá como tema os desafios e oportunidades da vida em família.
Faça sua inscrição pelo link: http://bit.ly/2wJalIX

A Roma si corre per la pace

Domenica 17 settembre da Piazza San Pietro partirà di corsa la “Rome Half Marathon Via Pacis”, mezza maratona multi religiosa per promuovere pace, integrazione, inclusione, solidarietà. Promossa da Roma Capitale e dal Pontificio Consiglio della Cultura, Dicastero della Santa Sede, in collaborazione con la FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e con il patrocinio del CONI e del CIP, è un evento aperto a tutti, per dire basta alla violenza, al razzismo, alle discriminazioni di qualsiasi genere e provenienza. Due i percorsi podistici (21 e 5 km), con 5 tappe (Basilica di San Pietro, Sinagoga, Moschea, Chiesa valdese e Chiesa ortodossa) per sottolineare la partecipazione di diverse confessioni e comunità religiose. Anche Sportmeet, la rete mondiale di sportivi, operatori e professionisti dello sport del Movimento dei Focolari, sarà presente con un’unica squadra: “Sportmeet for a United World”. Per chi volesse partecipare con Sportmeet scrivere a: info@sportmeet.org  (anche per l’eventuale soggiorno a Roma). (altro…)