Movimento dei Focolari
Amu: 20 anni insieme sui fronti della solidarietà internazionale

Amu: 20 anni insieme sui fronti della solidarietà internazionale

Amu – Azione per un mondo unito: un nome ormai conosciuto nel campo della cooperazione internazionale, una ONG nata con lo scopo di promuovere progetti nei paesi del sud del mondo e diffondere ovunque la cultura del dialogo e dell’unità tra i popoli. In questi anni l’AMU ha realizzato 20 progetti pluriennali di sviluppo in Argentina, Brasile, Guatemala, Costa d’Avorio, Uganda, Filippine e Croazia ed ha sostenuto oltre 260 micro-realizzazioni, definite e realizzate in risposta ai bisogni locali ed insieme alle comunità di molti paesi dell’Asia, Africa, America Latina, Medio Oriente ed Est Europa. Obiettivo di ogni attività di cooperazione dell’Amu è infatti lo sviluppo integrale delle comunità destinatarie degli interventi, grazie all’impegno educativo e sociale dei membri del Movimento dei Focolari, presenti nei vari paesi dell’Asia, dell’Africa, dell’America Latina, del Medio Oriente e dell’Europa dell’Est. Con il Convegno del 2 e 3 giugno prossimi, rivolto ai sostenitori dell’Amu e a quanti si interessano di cooperazione e sviluppo, si vuole percorrere un viaggio ideale nella storia dell’Amu, con interviste ai protagonisti; verrà poi fatto uno zoom sui progetti di sviluppo, con videocollegamenti in Palestina e Congo; dall’Argentina e dall’Indonesia testimonianze, sempre in videocollegamento, sugli interventi che stanno portando questi Paesi dall’emergenza alla riabilitazione. L’educazione alla cittadinanza globale e consapevole sarà proposta all’interno della sessione ‘L’AMU per una cultura della fraternità’. Nell’ultima sessione un approfondimento culturale su “sviluppo e reciprocità”. Il Convegno si concluderà guardando al futuro, a prospettive e progetti in Italia e nel mondo. Link: www.azionemondounito.org (altro…)

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L’Amu in cifre

Principali progetti di sviluppo in corso

Rep. Dem. Congo: progetto socio-sanitario, prevenzione e cura per malati da SIDA (Kinshasa); Camerun:  attività sanitarie, formative e culturali nella Divisione di Lebialem; Brasile:  formazione e microimprenditoria a Benevides (Parà); Argentina: centro di riabilitazione per ragazzi diversamente abili (Rosario); Uruguay:  animazione sociale e formazione professionale (Montevideo); Palestina: educazione alla pace e sostegno economico alle famiglie (Betlemme); Libano: ricostruzione tessuto economico e sociale nel sud dopo la guerra del 2006; Vietnam:  prevenzione abbandono minorile, aiuto familiare (Kontum e Binh Duong); Sud Est Asia: aiuti di emergenza e ricostruzione post maremoto 2004; Sudan : formazione scolastica dell’infanzia per vittime  guerra civile.

Microrealizzazioni attive

Formazione professionale e scolastica (Algeria, Brasile, Burundi, Kenya, Pakistan); Infrastrutture ed igiene (Costa d’Avorio, Pakistan, Tanzania); Infanzia e famiglie (Brasile, Bolivia, India, Vietnam); Sviluppo economico e sociale (Argentina, Camerun, Colombia, Kenya, Madagascar, Paraguay, Sud Africa, Uruguay).

Progetti di Educazione allo Sviluppo (Eas)

“ABC… della solidarietà per educare alla pace e allo sviluppo nella nuova Europa unita”; “Acqua per tutti! Anno internazionale dell’acqua dolce”, campagna acqua 2003; “Acqua: bene comune, diritto di tutti” progetto consortile CIPSI – CEVI 2004-2005.

Principali corsi di formazione per il personale della scuola

L’Altro nella relazione educativa (Benevento, marzo 2003); Corsi di integrazione Interculturale (Treviso, 2004 – 2006); Educazione ai valori per una cittadinanza responsabile (Roma, febbraio 2004); Dalla frammentazione all’unità. Lo sguardo dell’educatore. Lo sguardo dell’educazione (Roma, aprile 2004); Didattica e metodologia interculturale (Treviso, novembre 2004); Villaggio globale o supermarket globale? Piste di riflessione su economia e globalizzazione (Grottaferrata, novembre 2004); La scuola dei saperi e dei valori, per una cittadinanza attiva e responsabile (Piacenza, dicembre 2004); Acqua, bene comune dell’umanità: educare alla cittadinanza attiva (Cagliari, gennaio 2005); L’incontro, icona della prosocialità (Caserta, gennaio 2005); Relazionalità nel Diritto: quale spazio per la fraternità? (Roma, novembre 2005); Cittadinanza attiva: comunicazione e convivenza civile (Caserta, marzo 2006); … E per scuola una città: convegno internazionale di pedagogia (Roma, aprile 2006); Educazione alla cittadinanza attiva e responsabile (Perugia, marzo 2006).

Attività d’informazione

Rivista – AMU Notizie (trimestrale) Video – “Magnificat, una terra di speranza” – “ Uomo accanto a Uomo” DVD – Progetti AMU di riabilitazione nel Sud Est Asiatico (altro…)

“La nostra amica prediletta”

Siamo due sorelle di 11 anni ed abitiamo in provincia di Roma. Con tutti i gen 3 e le gen 3 del mondo quest’anno siamo impegnati a colorare con l’amore i nostri paesi e città, specialmente dove ci sono persone sole, tristi o ragazzi senza amici. Vi raccontiamo l’esperienza che stiamo facendo. Da qualche mese abbiamo cominciato ad andare a trovare una bambina poco più piccola di noi. Ha una grave malformazione e non può camminare, non muove un braccio e non parla. Fa solo qualche versetto e pronuncia poche parole. Noi andiamo a casa sua e giochiamo con lei. All’inizio non sapevamo neanche come fare, non capivamo se era contenta e se riusciva a capire quello che le dicevamo. Poi ci siamo conosciute meglio ed abbiamo scoperto i giochi che le piacciono. Per esempio, le piace fingere di telefonare o fingere di bere il the con le tazze di plastica. Allora ci mettiamo vicino a lei, giochiamo come le piace e l’aiutiamo a ripetere i nostri nomi o alcune parole semplici. Un giorno abbiamo scoperto che le piace la musica ed allora ogni volta mettiamo su una delle cassette con le nostre canzoni e balliamo per lei. Anzi, facciamo ballare anche lei, prendiamo la carrozzina a la facciamo girare veloce. In quei momenti lei è davvero felice e ci fa dei sorrisi grandissimi. Le abbiamo anche portato dei regalini, come un braccialetto o dei biscotti fatti proprio da noi. Una volta quando siamo state a trovarla, l’abbiamo portata fuori a passeggiare ed a farle vedere i fiori. Lei si divertiva tantissimo ad annusarli. Quando è stato il momento di tornare a casa si è messa a piangere, perché ormai si è molto affezionata a noi! E’ diventata la nostra amica prediletta perché è quella più sola e che più soffre. La sua mamma un giorno ci ha detto che la figlia sente tanto il nostro amore e che ha fatto più progressi da quando andiamo noi a casa sua, di tutti quelli che fa con la fisioterapia. Questa cosa ci ha dato tantissima gioia. Quando abbiamo compiuto gli anni, abbiamo deciso di fare la nostra festa di compleanno non a casa nostra, ma in un’altra casa senza gradini per poter invitare anche lei. Poi il regalo lo abbiamo fatto noi a lei in un bel pacchetto, perché eravamo felici di poter far festa con lei presente! Non possiamo descrivere la sua gioia. Anche alcune nostre amiche, e compagne di scuola che non la conoscevano sono rimaste colpite da come ci capivamo, eravamo unite tra noi e dal vedere la sua gioia. Così non solo coloriamo la vita della nostra amica,  ma anche la nostra vita si colora di amore.

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L’amore e la giustizia portati dal Vangelo, via “per creare strutture che offrano una crescita integrale, umana e spirituale”

Ecco sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. Sono parole divine che giungono al fondo dell’anima, che scuotono persino le sue radici più profonde”. Queste parole sono state pronunciate il 12 maggio scorso,  da Papa Benedetto XVI alla Fazenda de Esperança. A due ore dalla metropoli di San Paolo, la Fazenda è un’opera sociale per il recupero dei tossicodipendenti, alcolisti, ragazze madri, nata nel 1983. Sono ora  42 i centri diffusi in Brasile e in altre 8 nazioni, tra cui Germania e Russia. Il Papa va subito al cuore dell’esperienza dei giovani che lo ascoltano: “In un certo momento della vita, Gesù viene e bussa, con tocchi soavi, nel profondo dei cuori ben disposti. Con voi, Egli lo ha fatto attraverso una persona amica o un sacerdote o, chissà, ha predisposto una serie di coincidenze per farvi capire che siete oggetto della predilezione divina”. Sì, è proprio quanto i giovani ospiti della Fazenda sperimentano: non solo – come ancora dice il Papa – “riescono a liberarsi dalla dipendenza delle droghe e dall’alcool” – a tutt’oggi sono 10.000 –  “ma ritrovano Dio e la partecipazione attiva alla vita della Chiesa”, e si apre per loro la via della speranza. Benedetto XVI esprime “apprezzamento per quest’Opera che ha come fondamento spirituale il carisma di san Francesco e la spiritualità del Movimento dei Focolari”. Lo spirito della Fazenda è in profonda sintonia con il forte messaggio che Benedetto XVI ha lanciato in Brasile all’intera America Latina, specie nel discorso in apertura alla V Conferenza generale dell’Episcopato dell’America Latina. Come ha detto p. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, il Papa “ha affrontato in chiave cristiana le sfide dovute alle grandi ingiustizie, agli squilibri di questo continente”. Ed ha ancora una volta indicato nei “valori di amore e di giustizia portati dal Vangelo e dall’annuncio della Chiesa”, la  via “per creare strutture di carattere sociale, economico, politico che offrano una crescita integrale, umana e spirituale”. “Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatta a me”. E’ vivendo queste parole, con semplici gesti quotidiani, che nasce la Fazenda de Esperança. Da persone – un francescano tedesco, Hans Stapel, e un giovane brasiliano, Nelson Giovannelli, che, senza alcun programma, giorno per giorno, si sono lasciate guidare dallo Spirito Santo. (altro…)

Luce oltre l’oscurità

«Carissimi giovani che siete venuti a Loppiano per il 1° Maggio, a ciascuno un saluto con tutto il cuore! Sono con voi più che mai in questa giornata. Voi giovani rappresentate il futuro: il mondo che sarà è nelle vostre mani e questo vi dà spesso antenne che sanno cogliere onde particolari, che sanno trasmettere progetti alti, come il sogno di un mondo nuovo, più unito. Una conferma ne è anche il titolo dell’incontro di oggi: “Raggi di luce oltre l’oscurità”. Sì, immersi come tutti nel travaglio del nostro tempo, nei vostri cuori e nelle vostre menti c’è la certezza di un’alba splendente che dia senso alla vostra ricerca. Solo Gesù ha detto: “Io sono la Via, la Verità e la Vita” e chi lo incontra e lo segue, trova la Luce. Anche Lorenzo, giovane martire dei primi tempi del cristianesimo, guardando a Gesù, ha trovato il coraggio di dire, davanti ai suoi persecutori: “La mia notte non ha oscurità, ma tutte le cose risplendono nella luce”. Si sente dire spesso che oggi l’umanità vive una delle notti più buie della sua storia, che c’è bisogno di luce, di una luce che buchi le tenebre. La mia esperienza, l’esperienza di tanti del Movimento dei Focolari dimostra che Gesù non ci ha lasciato soli, nemmeno nella notte più nera. E’ stata una scoperta che ha cambiato radicalmente la nostra vita. Quando sulla croce Gesù è arrivato a gridare “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, ha preso su di sé ogni oscurità, i dolori degli uomini di ogni tempo. Mistero infinito, misura senza misura del suo amore per noi. E da quel momento, ogni dolore ha avuto un solo nome: Gesù Abbandonato. Lui ci si presentava sotto mille volti: non è simile a Lui abbandonato l’angosciato, il solo, il separato, il disorientato? Non è immagine di Gesù Abbandonato ogni divisione, la fame di Dio, l’emarginazione, ogni violenza? E non vi pare stupendo poter condividere con Lui questi dolori in noi e in ogni persona che ci passa accanto? Se è così, allora possiamo scegliere Gesù Abbandonato come “compagno di viaggio” della nostra vita, accoglierlo nel cuore come la perla più preziosa. Carissimi giovani, guardando a Gesù Abbandonato troverete la possibilità di non tremare di fronte a qualsiasi situazione.  Anzi sarete “raggi di luce” lì dove vivete, per guidare questa nostra umanità verso la fraternità universale». Chiara

La Fazenda da Esperança : tutto inizia da un gesto semplice…

P. Hans Stapel vive un’infanzia difficile. La sua famiglia durante la guerra perde tutto. Cogli anni, vive una intensa ricerca di fede. Trova risposta nella spiritualità dei Focolari, sino ad arrivare a lasciare tutto per entrare nell’Ordine francescano. Ancor prima di essere ordinato sacerdote, viene inviato in Brasile e in seguito gli viene affidata una parrocchia a Guarantinguetà. E’ proprio qui che inizia la nuova divina avventura. “Una notte – racconta – qualcuno bussa alla porta. E’ una ragazza in attesa di un bimbo. Chiede da mangiare e un posto per dormire. Ma come può un prete accogliere nella sua casa, di notte, una ragazza  giovane e bella? San Francesco, al mio posto, che cosa farebbe?” Fa entrare la ragazza che si rifocilla e dorme sino a tarda mattinata. Qualche tempo dopo torna per ringraziarlo. “Mi confida che se non le avessi aperto la porta quella notte, il suo bambino non sarebbe mai nato”. E’ la testimonianza di questo stile di vita che tocca il cuore dei parrocchiani. Da quell’episodio nasce una casa per ragazze madri, sostenuta dalla comunità parrocchiale. Un giovane parrocchiano, Nelson Giovannelli, che faceva parte del Movimento Gen (Generazione Nuova del Movimento dei Focolari), è particolarmente colpito dall’insegnamento di P. Hans. Tutti i giorni, dopo il lavoro, Nelson va a Messa. Sulla strada per tornare a casa, incontra un gruppo di giovani che si drogano. Ispirato dalle parole di San Paolo “Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli”, Nelson prende il coraggio di avvicinarsi a quei giovani. E’ per mezzo di un semplice gesto – chiede che uno di loro gli insegni a fare braccialetti di artigianato – che Nelson viene introdotto nel gruppo, e messo alla prova nelle sue intenzioni. Un giorno un ragazzo gli chiede in prestito la bicicletta, che usava per andare a lavoro. Volevano venderla per avere in cambio un po’ di droga? Nelson decide di correre il rischio. Con sua grande sorpresa i giovani gli restituiscono la bicicletta perfino riparata e pulita. Ma questo era solo l’inizio. Durante una Messa, Nelson chiede a Dio qualcosa di più: che almeno uno di quei ragazzi cambi vita. Qualche tempo dopo, uno di quei giovani gli chiede aiuto per poter uscire dal mondo della droga. Nelson non ha nessuna esperienza nel recupero dei tossicodipendenti; può proporre come aiuto ciò che lui stesso sta vivendo: il Vangelo. Il giorno dopo si incontrano a Messa. Scelgono una parola di Dio da mettere in pratica. La sera dopo si comunicano com’è andata. Antonio a poco a poco è un’altra persona. Torna ad aver fiducia in se stesso, a ritrovare il gusto delle cose semplici, al punto da attirare altri amici della strada, che desiderano conoscere l’esperienza di Nelson e Antonio. Si cominciano ad intuire gli effetti anche terapeutici di un’esperienza di Vangelo vissuta nell’apertura all’altro. Qualche tempo dopo vanno ad abitare insieme, in un fattoria abbandonata ricevuta in dono. Mettono tutto in comune: lavoro, tempo, idee. Nasce così la prima “Fazenda da Esperança”, una comunità di giovani che desiderano uscire dal tunnel. “Noi non avevamo medici né medicine, non era facile procurarseli” – ricorda p. Hans, sempre presente con il suo accompagnamento spirituale. “Nello stesso tempo, dovendo andare incontro a chi non poteva attendere, ci siamo messi all’opera con l’unico mezzo a nostra disposizione: la spiritualità di comunione. Abbiamo cercato in primo luogo di risvegliare nei giovani il dinamismo dell’amore cristiano”. E a quest’avventura partecipano non solo i tossico-dipendenti, ma altri giovani della parrocchia, che sentono la spinta a mettersi a disposizione dei “piccoli”. La gioia derivante da questa esperienza funziona come “terapia” ed è il seme da cui fioriranno le prime consacrazioni a Dio in questo servizio alla Chiesa. Il primo è naturalmente Nelson: si era sempre lasciato guidare dallo Spirito Santo, e adesso sentiva di non poter abbandonare l’opera nata con lui per seguire progetti personali. L’idea di consacrarsi a Dio si fa strada dentro di lui. In una lettera a Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, Nelson comunica questo suo desiderio. Chiara lo incoraggia in questo cammino, per continuare a vivere per Dio, in mezzo ai giovani emarginati. Dopo qualche anno, anche alcune ragazze – un’assistente sociale di 30 anni, e una giovane di 21 che decide di lasciare famiglia e fidanzato per dedicarsi ai “piccoli” – iniziano una comunità di recupero femminile. Nel 1992 anche Padre Hans può dedicarsi a tempo pieno alla Fazenda. I vescovi riconoscono sempre più in questa opera la mano di Dio, tanto da definirla “un santuario moderno di evangelizzazione”. Il card. Aloisio Lorscheider dirà: “Qui il Vangelo ha trovato casa, e con esso la speranza”. In continuo aumento il numero di giovani e famiglie che – attraverso il contatto con queste comunità – ritornano alla vita non solo liberi dalla droga, ma con fede rinnovata e viva. (altro…)

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12 maggio a Roma – Family Day: «Più famiglia; Ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese»

Una manifestazione non contro, ma per… e in dialogo, in clima di sereno impegno come è tipico della vita familiare. Lo spirito dell’evento è far prendere coscienza alle istituzioni della condizione di precarietà in cui versa la famiglia: instabilità del legame coniugale, denatalità record con prospettive di profonde crisi sociali a medio termine, disagio giovanile… Obiettivo della manifestazione: stimolare adeguate politiche familiari, lasciando però fuori della porta le connessioni politico-partitiche. Non quindi una manifestazione antigovernativa, ma in dialogo propositivo con le istituzioni. La manifestazione nazionale è aperta  a tutti i cittadini che condividono i principi espressi nel Manifesto dal titolo “Più famiglia – Ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese”, redatto dai promotori: forum delle associazioni familiari, e altre 21 associazioni, movimenti e nuove realtà ecclesiali. In esso si richiedono politiche sociali “audaci e impegnative”, operando a diversi livelli. Il contributo di Famiglie Nuove dei Focolari – Famiglie Nuove è tra i redattori del Manifesto e tra i promotori della manifestazione. Nelle varie regioni italiane sta organizzando la partecipazione alla manifestazione sia in modo diretto, sia collaborando con i Forum regionali della famiglia.

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“L’atmosfera spirituale dell’Europa può cambiare”: movimenti e comunità cristiane preparano a Stoccarda la manifestazione “Insieme per l’Europa”

“L’atmosfera spirituale dell’Europa può cambiare”. Così Gerhard Pross, cristiano evangelico dell’Ymca della Germania, questa mattina, davanti a circa 3000 persone che gremiscono la Liederhalle di Stoccarda. Riportiamo il servizio della Radio Vaticana: 3000 pessoas estão já reunidas na Liederhalle de Estugarda. São animadores de movimentos e comunidades de toda a Europa, de diferentes Igrejas, que vieram de todas as partes do Velho Continente para o Congresso que precede e prepara a grande manifesta� Più che un congresso, qui a Stoccarda, è un’esperienza spirituale profonda quella che si sta vivendo. Non sono parole, ma la cronaca sorprendente, sconosciuta ai più, di quanto sta operando lo Spirito Santo in Europa. E’ la testimonianza forte di una chiamata di Dio – come ha detto Gerhard Pross – ad uscire dalla propria nicchia per portare nuova vita nel deserto della nostra società – e qui ha fatto cenno alle prime parole pronunciate da Papa Benedetto XVI. “Una società – ha proseguito Pross – “che non spera più che l’atmosfera spirituale dell’Europa possa cambiare”. “Dove attingere la forza? Gesù Cristo. In Lui la fonte delle grandi ricchezze di vita spirituale che sperimentiamo”. Un’esperienza che si fa tanto più forte ed incisiva quanto più è vissuta in un cammino di comunione. Infatti Insieme per l’Europa prima di essere il programma di un evento, è l’esperienza di un cammino in continua crescita sia in espansione che in profondità, tra movimenti, comunità cattoliche e evangeliche, ortodosse e anglicane e anche delle Chiese libere di tutta Europa. Un cammino iniziato nel 1999, segnato da una tappa importante: 2004 primo Congresso preparatorio e prima manifestazione che ne è seguita sempre a Stoccarda. “E’ Dio l’attore di questo “cammino” – ha detto ancora Pross – E’ Lui che ha fatto sì che ci fossero tanti luoghi di grazia dove gli uomini del nostro tempo possano attingere questa vita di cui avvertono una sete così profonda”. Sorprendente la carrellata dei frutti di questo cammino. Lipsia: 16 movimenti insieme sono un segno di riconciliazione per non credenti. Un nuovo impulso per superare le persistenti paure e diffidenze tra Germania dell’Est e dell’Ovest. Albania: ad un incontro analogo sono presenti anche dal Kosovo: “Un raggio di luce”. Copenhagen, in Danimarca: aiutano a sciogliere pregiudizi tra cattolici e protestanti. Svizzera: una grande giornata con 48.000 persone. Ci sono tutti i 2008 comuni con le loro bandiere. Si avvia un movimento di preghiera nazionale, segno di un rinnovato spirito di fede e riconciliazione. Questa mattina anche una meditazione sulla spiritualità dell’unità con la lettura di un tema di Chiara Lubich. Oggi pomeriggio i partecipanti saranno suddivisi in oltre 20 Forum che tratteranno dei temi sociali e spirituali più vari. Carla Cotignoli per la Radio Vaticana (altro…)

«Piu’ famiglia – Ciò che è bene per la famiglia è bene per il paese»

– La famiglia è un bene umano fondamentale dal quale dipendono l’identità e il futuro delle persone e della comunità sociale. Solo nella famiglia fondata sull’unione stabile di un uomo e una donna, e aperta a un’ordinata generazione naturale, i figli nascono e crescono in una comunità d’amore e di vita, dalla quale possono attendersi un’educazione civile, morale e religiosa. La famiglia ha meritato e tuttora esige tutela giuridica pubblica, proprio in quanto cellula naturale della società e nucleo originario che custodisce le radici più profonde della nostra comune umanità e forma alla responsabilità sociale.  Non a caso i più importanti documenti sui diritti umani qualificano la famiglia come “nucleo fondamentale della società e dello Stato”. – Anche in Italia la famiglia risente della crisi dell’Occidente – diminuzione dei matrimoni e declino demografico – e le sue difficoltà incidono sul benessere della società, ma allo stesso tempo essa resta la principale risorsa per il futuro e verso di essa si rivolge il legittimo desiderio di felicità dei più giovani. Nel loro disagio leggiamo una forte nostalgia di famiglia. Senza un legame stabile di un padre e di una madre, senza un’esperienza di rapporti fraterni, crescono le difficoltà di elaborare un’identità personale e maturare un progetto di vita aperto alla solidarietà e all’attenzione verso i più deboli e gli anziani. Aiutiamo i giovani a fare famiglia. – A partire da queste premesse antropologiche, siamo certi che la difesa della famiglia fondata sul matrimonio sia compito primario per la politica e per i legislatori, come previsto dagli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione. Chiediamo al Parlamento di attivare – da subito – un progetto organico e incisivo di  politiche sociali in favore della famiglia: per rispetto dei principi costituzionali, per prevenire e contrastare dinamiche di disgregazione sociale, per porre la convivenza civile sotto il segno del bene comune. – L’emergere di nuovi bisogni merita di essere attentamente considerato, ma auspichiamo che il legislatore non confonda le istanze delle persone conviventi con le esigenze  specifiche della famiglia fondata sul matrimonio e dei suoi membri. Le esperienze di convivenza, che si collocano in un sistema di assoluta libertà già garantito dalla legislazione vigente, hanno un profilo essenzialmente privato e non necessitano di un riconoscimento pubblico che porterebbe inevitabilmente a istituzionalizzare diversi e inaccettabili  modelli di famiglia, in aperto contrasto con il dettato costituzionale. Poiché ogni legge ha anche una funzione pedagogica, crea costume e mentalità, siamo convinti che siano sufficienti la libertà contrattuale ed eventuali interventi sul codice civile per dare una risposta esauriente alle domande poste dalle convivenze non matrimoniali. Come cittadini di questo Paese avvertiamo il  dovere irrinunciabile di spenderci per la tutela e la promozione della famiglia, che costituisce un bene umano fondamentale. Come cattolici confermiamo la volontà di essere al servizio del Paese, impegnandoci sempre più, sul piano culturale e formativo, in favore della famiglia. Come cittadini e come cattolici affermiamo che  ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese. Perciò la difenderemo con le modalità più opportune da ogni tentativo di indebolirla sul piano sociale, culturale o legislativo. E chiederemo politiche sociali audaci e impegnative. Il nostro è un grande sì alla famiglia che, siamo certi,  incontra la ragione e il cuore degli italiani. Hanno sottoscritto il Manifesto : • ABC – Associazione bambini cerebrolesi Federazione italiana • ACI – Azione cattolica italiana • ACLI – Associazioni cristiane lavoratori italiani • ACS – Associazione Cooperatori Salesiani • AFI – Associazione delle famiglie. Confederazione Italiana • AGE – Associazione italiana genitori • AGESC – Associazioni genitori scuole cattoliche • AIART – Associazione spettatori • AIBI -Associazione amici dei bambini • AIFA – Associazione italiana famiglie con figli ADHD • ALFA – Associazione laicale famiglie Agà pe • ANFE – Associazione nazionale famiglie emigrati • ANSPI – Associazione naz. San Paolo Italia – Oratori e circoli • ARA – Associazione roveto ardente • Associazione Comunità “Papa Giovanni XXIII” • Associazione Famiglie per l’accoglienza • Associazione Guide Scouts d’Europa cattolici • Associazione Medici Cattolici Italiani • Associazione nazionale famiglie numerose • Azione Cattolica Italiana • Cammino Neocatecumenale • Centro Italiano Femminile • Centro Sportivo Italiano • CFC – Confederazione italiana consultori familiari di ispirazione cristiana • CHP. Associazione C.Péguy • CIF – Centro italiano femminile • CNAL – Consulta Nazionale Aggregazioni Laicali • Co.Per.Comunicazione • Coldiretti • COLDIRETTI (CNCD) Confederazione nazionale dei coltivatori diretti • Comunione e Liberazione • Comunità di Sant’Egidio • Confederazione italiana dei Centri per la regolazione naturale della fertilità  • CONFEDEREX (Confederazione italiana ex alunni ed ex alunne di scuola cattolica) • FAES – Centri Scolastici e di Orientamento • Famiglie Nuove del Movimento dei Focolari • Famiglie separate cristiane • Fed. Ital. exallievi/e di don Bosco • Forum delle associazioni Familiari • Istituto Pro familia • Istituto Santa Famiglia • KFS – Katholischer familienverband Sudtirol (Associazione cattolica delle famiglie dell’Alto Adige) • MCL – Movimento cristiano lavoratori • Misericordie • MOICA – Movimento italiano casalinghe • Movimento Tra noi • MPV – Movimento per la vita italiano • MRC – Movimento rinascita cristiana • NOI – Oratori e circoli parrocchiali • OFS – Ordine francescano secolare • OFS – Ordine francescano secolare d’Italia • Retinopera • RnS – Rinnovamento nello Spirito Santo • SIDEF – Sindacato delle famiglie • UCIPEM – Unione consultori italiani prematrimoniali e matrimoniali • Unione Giuristi Cattolici Italiani • Unitalsi