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Dall’Osservatore Romano – 6 giugno 2006

30 maggio 1998 – 4 giugno 2006. Piazza San Pietro, otto anni dopo, nella solennità di Pentecoste. Da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI continua a soffiare il vento dello Spirito nella Chiesa di Cristo. Erano almeno 400.000 i partecipanti all’incontro dei Movimenti ecclesiali e delle nuove Comunità. Da Castel Sant’Angelo, per via della Conciliazione sino a Piazza San Pietro, il popolo dei Movimenti offriva l’immagine della Chiesa aperta al futuro: un fiume di adulti e di giovani che pregavano e cantavano. Benedetto XVI, prima di raggiungere il sagrato, ha percorso via della Conciliazione e Piazza San Pietro per dare a tutti il suo benvenuto, il suo grazie, la sua benedizione.

Stralci dall’editoriale dell’Osservatore Romano – 6 giugno 2006

Il magistero di Benedetto XVI ha raggiunto, nella veglia di Pentecoste, uno dei momenti più alti. Molte sono le parole chiave che possono sintetizzare il senso di questo inno alla bellezza vivificante dello Spirito. Una è certamente l’espressione che il Papa ha usato riferendosi alla “festa della creazione” scaturita dalla Pentecoste: il “giardino di Dio”. Nella varietà dei suoi colori, delle sue forme, dei suoi echi, anche la straordinaria celebrazione di sabato sera era, in qualche modo, un’immagine del “giardino di Dio”.

Vita, libertà, unità, corresponsabilità: le quattro parole che ci sembrano particolarmente espressive di altrettanti passaggi nodali della riflessione di Benedetto XVI. E’ proprio dallo Spirito, “fonte creativa della vita”, che sgorga il fiume impetuoso dei Movimenti e delle Comunità. Alla Sua scuola, essi imparano ogni giorno la “libertà vera”. Al Suo soffio possente, sperimentano quell’«unità» che orienta i singoli carismi all’edificazione dell’unico corpo che è la Chiesa. Solo uomini e donne vivi, liberi, uniti, possono sentirsi autenticamente «corresponsabili»: coinvolti, cioè, “nella stessa responsabilità di Dio per il mondo, per l’umanità intera”. Missione sublime e impegnativa. Missione di “figli” e non di “schiavi”. Missione di anime incendiate dal fuoco della Pentecoste.

Dalla Radio Vaticana – 6.6.2006

Due ore prima dell’arrivo di Benedetto XVI, canti e testimonianze. Particolarmente toccanti e ancora vive le parole di Giovanni Paolo II, che una registrazione dello storico incontro con i Movimenti, del 30 maggio 1998, ha fatto risuonare ancora una volta nel “cenacolo a cielo aperto” radunato in Piazza San Pietro: “A tutti voi voglio gridare: ‘Apritevi con docilità ai doni dello Spirito! Accogliete con gratitudine ed obbedienza i carismi!’”.


Tanti i carismi per una Chiesa

Di apostolato, in un mondo dimentico di Dio, ha parlato Maria Luigia Corona, della Comunità Missionaria di Villaregia:
“Non c’è niente di più orribile che usare il nome di Dio, che è amore, per commettere violenza. Siamo pronti a portare la luce di Cristo in tutti gli ambienti!”.

La gioia è stata al centro delle parole di Salvatore Martinez, coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito:
“Non si dica che la nostra gioia è allegria esteriore! La gioia cristiana è olio di letizia sulle ferite del mondo!”.

Impegno all’unità nella diversità, quello dei Focolari, nel messaggio di Chiara Lubich, letto da Graziella De Luca, rivolto al Papa:
“A lei, Santità, vogliamo assicurare che la collaborazione e la comunione tra i Movimenti continuerà affinché, nella piena comunione ed obbedienza con lei, si lavori per l’attuazione degli stessi scopi voluti da Gesù: prima di tutto, l’unità”.

Nell’esperienza della comunità di Sant’Egidio, raccontata da Andrea Riccardi, l’aiuto della preghiera per la debolezza dell’uomo e l’attenzione di Dio alle situazioni umane più disperate:
“Le vite umane non scorrono dimenticate! Penso in questo momento all’Africa, ma ho anche in mente i poveri, la cui casa è spesso un mondezzaio. Dio non è indifferente! Lo abbiamo visto!”.

A perseverare nel combattimento spirituale della fede ha esortato Kiko Argüello, fondatore del Movimento neocatecumenale:
“Nell’Apocalisse si dice che l’Agnello sgozzato vince la bestia. Perché i cristiani diventino questo Agnello, hanno bisogno dei carismi”.

Quando lo Spirito soffia, trasforma la vita e l’umanità non resta indifferente. Don Julian Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione:
“Soltanto una cosa potrà destare in coloro che incontreremo nella vita il desiderio di venire con noi: il vedere realizzarsi in noi la promessa di Cristo!”.

Ha dato voce alle 400 mila persone in piazza mons. Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici che, rivolto al Papa, ha detto: “Questa Piazza mette oggi sotto gli occhi di tutti una meravigliosa epifania della molteplicità dei doni con i quali lo Spirito di Dio continua ad arricchire e adornare la Chiesa. Diversissimi tra loro, essi sono profondamente uniti nel mistero della comunione ecclesiale e unanimamente protesi verso la missione”.

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