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Editoriale

LA CULTURA DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI. DIALOGO CON LA SUA PRESIDENTE, MARIA VOCE – a cura di Antonio Maria Baggio – Maria Voce, Presidente del Movimento dei Focolari, descrive la radice della cultura del Movimento, collocandola nell’originaria esperienza di Chiara Lubich e delle prime focolarine. La spiritualità dell’unità dà vita, fin dall’inizio, ad una cultura di comunione, di popolo, attenta alle esigenze della vita quotidiana, all’impegno laicale nei diversi campi della vita associata. È una cultura che si sviluppa insieme alla vita del Movimento; essa dunque si articola anche in specifiche iniziative che riflettono gli scopi del Movimento stesso: dall’impegno nei diversi dialoghi (con cristiani non cattolici, con le grandi religioni, con le diverse culture), all’approfondimento di nuove prospettive di azione sociale, economica, politica. Per ciascuno di tali aspetti, sorgono gli strumenti culturali corrispondenti, dalle numerose case editrici alla recente esperienza universitaria.

Nella luce dell’ideale dell’unità

GESÙ MAESTRO – di Chiara Lubich – Questo discorso fu rivolto da Chiara Lubich il 17 febbraio 1971 agli abitanti della allora nascente cittadella dei Focolari di Loppiano. Ella sviluppa l’idea – espressione diretta del carisma dell’unità – dell’azione di Gesù-Maestro in tutti i luoghi e i momenti della vita quotidiana, così che l’intera cittadella può essere vista come una “scuola” che vive e si sviluppa alla presenza di Dio. In questa prospettiva, la ricerca della Verità non si limita allo strumento costituito dallo studio, ma si attua attraverso l’incontro vitale con la Sapienza che scaturisce dal Vangelo vissuto.

ALLA SCUOLA DI CHI? – di Francesco Châtel – In una “società senza padri” appare più che mai urgente e centrale la questione di chi sia l’educatore. Guida, insegnante, testimone… sono molti gli aspetti che l’hanno caratterizzato nel corso dei secoli. Chiara Lubich si inserisce in questo percorso, e in particolare nell’alveo della pedagogia cristiana, presentando il Cristo quale maestro-modello che illustra non solo le caratteristiche che deve avere ogni educatore, ma si pone quale “unico Maestro”, quello che “abita tra” gli uomini. Ne deriva una chiara centralità della dimensione relazionale nell’educazione che trova riscontro in vari e affermati Autori.

Saggi e ricerche

LA VITA OLTRE LE SFIDE ATTUALI – di Flavia Caretta – Le sfide attuali alla vita ci interpellano quasi quotidianamente, anche per il progresso tecnologico dai ritmi vertiginosi che sembra sfuggire al controllo dell’uomo. Paradossalmente, queste minacce provengono anche dalla medicina, cioè da quell’ars medica nata proprio per tutelare la vita. L’Autrice richiama al criterio etico con il quale la singola persona, la società civile ed ecclesiale, le scienze, e tra queste anche la medicina, si devono sempre confrontare: la concezione della persona e la dignità della sua vita: alla luce di questo criterio si dovrebbero leggere anche i progressi scientifici ed elaborare i giudizi etici. Gli argomenti che confermano la dignità della persona, unica e irrepetibile, provengono ormai non solo dall’ambito teologico, ma da quello scientifico della biologia, della biochimica, della fisiologia.

ROBERTO DE NOBILI E L’INDUISMO: IL SUO APPROCCIO TEOLOGICO – di Roberto Catalano – L’articolo affronta il pensiero e l’esperienza del gesuita italiano dalla prospettiva teologica, dalla quale emerge un De Nobili piuttosto controverso, che, sebbene aperto ad un adattamento culturale, di linguaggio e di comportamento, resta fermo sui principi fondamentali della teologia del suo tempo, tipicamente tomistica e tridentina. Questa però non impedisce a de Nobili la ricerca di strade nuove per facilitare la scoperta di Dio. Se, da un lato, la sua critica teologica si concentra sull’idolatria e sul concetto di avataras, dall’altro la sua spinta missionaria, la sua apertura intellettuale e la capacità di adattamento culturale lo portano alla definizione di concetti atti a facilitare la comprensione della “rivelazione cristiana”. Particolarmente motivante è il concetto di Guru divino, che emerge dalla cristologia di De Nobili e che gli permette di presentare il Cristo con categorie culturali provenienti dal contesto in cui vive.

DALLA MORALE ALL’ETICA: SINONIMIA O ROTTURA SEMANTICA? – di Philippe Van den Heede – Partendo dalla sinonimia etimologica di “morale” e “etica”, l’Autore percorre brevemente la storia dei due termini e delle diverse interpretazioni che, di volta in volta, li hanno interessati. L’analisi si sposta dunque dal livello etimologico a quello delle variazioni culturali che incidono sui significati dei due termini e che toccano gli strati più profondi del percorso culturale dell’Occidente, attraverso lo sviluppo tecno-scientifico, la regressione della cristianità, la crisi delle grandi ideologie definitorie, l’affermarsi del pluralismo, la crescita dell’individualismo. Questo percorso complesso ha conferito a ciascuno dei due termini connotazioni proprie, costringendo coloro che li usano ad una esplicita definizione dei loro contenuti: pur rimanendo valido l’aspetto della sinonimia, si registra infatti una accentuazione della rottura semantica.

IVI È PERFETTA, MATURA E INTERA… – di Giovanni Casoli – “Ivi è perfetta, matura e intera/ ciascuna disïanza”: l’articolo approfondisce il significato delle parole che Dante, nel canto XXII del Paradiso, pone sulla bocca di s. Benedetto, il quale in tal modo esprime la profondità teologica ultima dell’essere umano redento e salvato, nel momento in cui la sua storia si compie. L’Autore tratteggia le possibilità per ogni uomo di costruire la propria “storia di libertà” raggiungendo la verità del desiderio, quella che lo porta non verso la ricerca di un appagamento effimero e, per questo, strenuamente ed inutilmente ripetuto, ma verso l’essere-dono che lo rivela a se stesso nella sua provenienza e nel suo destino.

ATTUALITA’ DI GUARDINI INTERVISTA A SILVANO ZUCAL – a cura di Anna Maria Canteri – A quarant’anni dalla morte del teologo e filosofo nato a Verona e vissuto in Germania, appare con sempre maggiore evidenza la rilevanza del suo pensiero. “Praeceptor Germaniae”, guida spirituale del suo tempo, Guardini, pur essendo pienamente partecipe del suo momento storico, si rivela sempre più capace di introdurre alla ricerca della Verità che non ha tempo. Indagatore della dinamicità dell’essere attraverso la sua “opposizione polare”, ispiratore dei giovani della “Rosa bianca”, egli sviluppa un pensiero potente, antropologicamente solido, e profondamente anti-ideologico. Silvano Zucal guida il lettore lungo il percorso intellettuale ed esistenziale guardiniano, mettendo in rilievo la coerenza e la continuità di un pensiero apparentemente non sistematico.

Per il dialogo

GESÙ ABBANDONATO E LA TRADIZIONE ANGLICANA: PENSIERI PRELIMINARI – di Callan Slipper – Nella prima parte dell’articolo, l’Autore comincia con un’analisi breve, sotto tredici punti, di Gesù Abbandonato nel pensiero di Chiara Lubich, in modo da mettere in rilievo il novum del suo approccio. Successivamente, prende in considerazione lo sviluppo del pensiero dottrinale della tradizione Anglicana circa l’opera di redenzione compiuta da Gesù in croce, individuandone quattro distinti periodi di sviluppo: l’epoca delle basi fondamentali, gli apprendimenti esperienziali, l’approfondimento biblico-storico e le nuove aperture dell’epoca moderna. L’Autore conclude mettendo in rilievo il rapporto fra il pensiero di Chiara e la tradizione Anglicana: da un lato, ciò che Chiara presenta è in un senso profondo un compimento e un completamento ulteriore di ciò che si trova nella tradizione Anglicana e, dall’altro lato, la tradizione Anglicana sottolinea e arricchisce alcuni aspetti importanti del pensiero di Chiara.

Spazio letterario

IL REGALO DELL’ARTISTA – di Isaline Bourgenot Dutru. «Nuova Umanità» continua nelle sue pagine l’apertura di spazio dedicato alla produzione letteraria.

Libri

ECONOMIA E BENE COMUNE. SPILLI, TORTE, SECCHI BUCATI E ALTRO ANCORA. – Benedetto Gui commenta l’analisi con la quale Zamagni, nel suo L’economia del bene comune (Città Nuova, Roma 2007) mette in rilievo la profondità e l’attualità di un concetto classico, oggi non sempre inteso rettamente.

PIERO CODA E LA LIBERA “VERITÀ” DEL CRISTIANESIMO – Massimo Donà presenta il recente libro di Piero Coda, Dio che dice Amore (Città Nuova, Roma 2007), incentrato sulla relazionalità originaria di Dio Amore.

DIO E CESARE – di Marco Aquini – A partire dall’episodio evangelico, Giuseppe Dalla Torre, in Dio e Cesare. Paradigmi cristiani nella modernità (Città Nuova, Roma 2008), sviluppa alcuni dei temi centrali del rapporto tra Chiesa e ordine politico.

INDICI «NUOVA UMANITÀ» 2008 – a cura di Valentina Raparelli.

XXX, Novembre-Dicembre 2008/6, n. 180

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