Movimento dei Focolari
Brasil 07/24

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Al Genfest 2024 conclusa la seconda fase: un sì alla pace

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Amazzonia, terra della cura e del futuro 

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Si arriva a Juruti, nello Stato del Parà, da Santarém, dopo sette ore di motonave, il mezzo più veloce. Con fierezza, i suoi abitanti dicono che questa zona è il cuore della bassa Amazzonia brasiliana, dove l’unica “strada” di collegamento è il Rio delle Amazzoni, il “fiume-mare”, come lo chiamano i nativi. È infatti il primo fiume al mondo per portata d’acqua e il secondo per lunghezza. È lui a scandire il tempo, la vita sociale, il commercio e le relazioni tra i circa 23 milioni di abitanti di questa vastissima regione, dove vive il 55,9% della popolazione indigena brasiliana. Oltre ad essere uno degli ecosistemi più preziosi del pianeta, gli interessi politici ed economici sono causa di conflitti e violenze che continuano a moltiplicarsi quotidianamente. Qui la dirompente bellezza della natura è direttamente proporzionale ai problemi di qualità della vita e sopravvivenza.

“Osservare e ascoltare è la prima cosa che possiamo imparare in Amazzonia” spiega Mons. Bernardo Bahlmann O.F.M., Vescovo di Óbidos, a Margaret Karram e Jesús Morán, Presidente e Copresidente dei Focolari, arrivati per conoscere e vivere alcuni giorni con le comunità dei Focolari della regione. Li accompagnano Marvia Vieira e Aurélio Martins de Oliveira Júnior, co-responsabili nazionali del Movimento, insieme a Bernadette Ngabo e Ángel Bartol del Centro Internazionale del Movimento. 

Il Vescovo parla della cultura differenziata di questa terra, dove caratteristiche native convivono con aspetti del mondo occidentale. La convivenza sociale presenta molte sfide: povertà, mancanza di rispetto dei diritti umani, sfruttamento della donna, distruzione del patrimonio forestale. “Tutto questo domanda di ripensare cosa significhi prendersi cura delle ricchezze di questa terra, delle sue tradizioni originarie, del creato, dell’unicità di ogni persona, per trovare, insieme, una strada nuova verso una cultura più integrata”. 

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Un compito impossibile senza il coinvolgimento dei laici, spiega Mons. Ireneu Roman, Vescovo dell’Arcidiocesi di Santarém: “sono loro la vera forza della Chiesa amazzonica”. Nelle sue comunità parrocchiali i catechisti sono circa un migliaio e supportano la formazione cristiana, la liturgia della Parola e i progetti sociali. Mons. Roman domanda alla comunità dei Focolari in Amazzonia di portare il suo contributo specifico: “l’unità nelle strutture ecclesiali e nella società, perché ciò che serve di più a questa terra è ri-imparare la comunione”. 

La prima comunità maschile del Focolare è arrivata stabilmente a Óbidos nel 2020 su richiesta di Mons. Bahlmann e sei mesi fa si è aperta quella femminile a Juruti. Oggi in Amazzonia ci sono sette focolarini, tra cui un medico, due sacerdoti, una psicologa e un economista.

“Siamo in Amazzonia per supportare il grande lavoro missionario che la Chiesa svolge con i popoli indigeni”, spiegano Marvia Vieira e Aurélio Martins de Oliveira Júnior. “Nel 2003, una delle linee guida della Conferenza Episcopale Brasiliana era incrementare la presenza della Chiesa in questa regione amazzonica, perché la vastità del territorio e la mancanza di sacerdoti rendevano difficile un’adeguata assistenza spirituale e umana”.

Nasce così, 20 anni fa, il “Progetto Amazzonia” dove membri del Movimento dei Focolari provenienti da tutto il Brasile si recano per un periodo in luoghi scelti di comune accordo con le Diocesi, per realizzare azioni di evangelizzazione, corsi di formazione per famiglie, giovani, adolescenti e bambini, visite mediche e psicologiche, cure odontoiatriche e altro. 

“Forse non riusciremo a risolvere i tanti problemi di questa gente – dice Edson Gallego, focolarino sacerdote del focolare di Óbidos e parroco – ma possiamo essere loro vicini, condividere gioie e dolori. È quello che cerchiamo di fare da quando siamo arrivati, in comunione con le diverse realtà ecclesiali della città.”  

Le focolarine spiegano che non è sempre facile perdere le proprie categorie mentali: “Spesso ci illudiamo di dare risposte, ma siamo noi che usciamo arricchite da ogni incontro, dalla forte presenza di Dio che emerge ovunque: nella natura, ma soprattutto nelle persone”.

A Juruti le focolarine collaborano con le realtà della Chiesa che svolgono azioni di promozione umana e sociale. Il “casulo” “Bom Pastor” è una delle 24 scuole materne della città, con una specifica linea pedagogica che forma i bambini alla consapevolezza della propria cultura e tradizioni, al senso comunitario, alla coscienza di sé e dell’altro. Una scelta importante per una formazione integrale e integrata. Mentre l’Ospedale “9 de Abril na Providência de Deus” è gestito dalla Fraternità “São Francisco de Assis na Província de Deus”. Serve la popolazione della città (51.000 abitanti circa), le località vicine e le comunità fluviali, con una particolare attenzione a chi non può permettersi di pagare le cure. Le Apostole del Sacro Cuore di Gesù, invece, animano il Centro di convivenza “Madre Clelia” dove accolgono un centinaio di giovani l’anno, creando alternative di formazione professionale e contribuendo allo sviluppo personale, in particolare dei giovani a rischio.

Anche la comunità del Focolare da anni opera in sinergia con le parrocchie e le organizzazioni ecclesiali. Incontrandola, insieme ad altre comunità venute da lontano, Margaret Karram ringrazia per la generosità, concretezza evangelica e accoglienza: “Avete rinforzato in tutti noi il senso di essere un’unica famiglia mondiale e anche se viviamo distanti, siamo uniti dallo stesso dono e missione: portare la fraternità dove viviamo e in tutto il mondo”. 

Attraverso un reticolo di canali che si snodano dentro la foresta amazzonica, a un’ora di barca da Óbidos, si arriva al Mocambo Quilombo Pauxi, una comunità indigena di un migliaio di persone afro-discendenti. È seguita dalla parrocchia di Edson, che cerca di andare almeno una volta al mese per celebrare la Messa e, insieme ai focolarini, condividere, ascoltare, giocare con i bambini. La comunità è composta da circa un migliaio di persone che, pur immerse in una natura paradisiaca, vivono in condizioni particolarmente svantaggiate. Isolamento, lotta per la sopravvivenza, violenza, mancanza di pari diritti, di accesso all’istruzione e alle cure mediche di base, sono le sfide quotidiane che queste comunità fluviali affrontano. Anche qui, da due anni, la diocesi di Óbidos ha attivato il progetto “Força para as mulheres e crianças da Amazônia”. È indirizzato alle donne e all’infanzia e promuove una formazione integrale della persona in ambito spirituale, sanitario, educativo, psicologico, di sostentamento economico. Una giovane madre racconta con fierezza i suoi progressi nel corso di economia domestica: “Ho imparato molto e ho scoperto di avere capacità e idee”. 

Certamente si tratta di una goccia nel grande mare delle necessità di questi popoli, “ed è vero – riflette Jesús Morán – che, da soli, noi non risolveremo mai i tanti problemi sociali. La nostra missione, anche qui in Amazzonia, è cambiare i cuori e portare l’unità nella Chiesa e nella società. Ha senso quel che facciamo se le persone orientano la loro vita al bene. È questo il cambiamento”. 

Accogliere, condividere, imparare: è questa la “dinamica evangelica” che emerge, ascoltando i focolarini in Amazzonia, dove ciascuna e ciascuno si sente chiamato personalmente da Dio ad essere suo strumento per “ascoltare il grido dell’Amazzonia” (47-52) – come scrive Papa Francesco nella straordinaria esortazione post-sinodale Querida Amazonia – e per contribuire a far crescere una “cultura dell’incontro verso una ‘pluriforme armonia’” (61).

Stefania Tanesini

50 anos da abertura dos Focolares em Belém

50 anos da abertura dos Focolares em Belém

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A união do ontem com o hoje resultou uma rica apresentação de ritmos, cores, poesias, cantos, testemunhos, tudo somado ao clima de família que permeou todo o auditório contendo 600 pessoas. O tema escolhido foi “Os frutos do Teu amor!”. Estavam presentes o Bispo Dom Alberto Taveira, que celebrou a missa em ação de graças, pastores de várias denominações cristãs, religiosas de algumas congregações e representantes de outros Movimentos Eclesiásticos, assim como pessoas que há muito tempo não tinha tido mais contato conosco. image_3Os dois grupos musicais que surgiram nos anos 60, Gen Sinco e As Centelhas, abrilhantaram a tarde com seus talentos, vozes e ritmo, revivendo assim o marco que durou duas décadas de grande testemunho de Deus Amor através da arte. Para a ocasião foram convidados os focolarinos que abriram os Focolares: Lilú MacDowell, Lourdes Soares, José Pereira e Pedro Paulo que enriqueceram a segunda parte do programa com suas experiências. Um momento onde se pode colher os frutos da missão deles realizada 50 anos atrás. Emocionante foi a sucessão de fotos das pessoas da Obra que já estão no Paraíso. A jornada se concluiu com a mensagem onde Chiara Lubich nos confia o seu testamento: “Sejam um família”. Todos partiram felizes e agradecidos pelo momento luminoso vivido naquela tarde de dezembro.   em 16 fevereiro 2017
Voluntários recebem responsáveis mundiais na Mariápolis Ginetta

Voluntários recebem responsáveis mundiais na Mariápolis Ginetta

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Eles dedicam a vida para inserir nesse mundo tão cheio de mazelas os valores mais profundos de amor ao próximo, fraternidade e unidade, seja na família, no ambiente corporativo, com os amigos e pelas ruas da cidade. Eles são os voluntários de Deus, nome dado aos membros adultos do Movimento dos Focolares que entenderam o carisma da unidade como uma verdadeira vocação. Participaram cerca de 750 voluntários de todo o país. O clima foi de intensa alegria, com muitos momentos de diálogo, convivência, comunhão de experiências e reflexões sobre o futuro deste setor do Movimento dos Focolares. O tema de reflexão e aprofundamento foi Jesus Abandonado. Com palavras firmes típicas de uma filha de Chiara Lubich e deixando-se guiar pelo Espírito Santo, Patience respondeu às perguntas das voluntárias em vários momentos de diálogo e comunhão, que foram essenciais para cada uma renovar o próprio “sim” a Deus. DSCN2119-300x225Diante do momento político e econômico do Brasil, os voluntários fizeram a experiência concreta de compartilhar os custos do encontro com aqueles que tinham mais necessidade, fazendo uma comunhão material e espiritual. Esse momento especial do nosso país também surgiu em uma mesa redonda com Paolo e em um diálogo com a socióloga Vera Araújo. Perguntada sobre como compartilhar opiniões políticas colocando em relevo a fraternidade e o diálogo, Vera destacou que as diferenças são enriquecedoras e nunca obstáculos, mas que quando nos dispomos verdadeiramente a dialogar, devemos deixar de lado as nossas paixões e conversar sobre fatos concretos, sobre nossas ideias, explicar ao outro porque pensamos assim e deixar que ele faça o mesmo. Expressando a atualidade do carisma da unidade, também durante o encontro, 16 voluntários em formação foram acolhidos no setor, semeando em todos um sentimento esperançoso de continuidade da vocação. voluntarios01-300x201 Os encontros terminaram em um clima de muita alegria e gratidão a Deus por aqueles dias históricos, de festa e de graça pela intensa comunhão construída para além das diferenças sociais, políticas e culturais.     em 08 fevereiro 2017
Encontro de Carnaval na Mariápolis Ginetta

Encontro de Carnaval na Mariápolis Ginetta

Convite_Carnaval2017A comunidade do Movimento dos Focolares convida a todos para dias de convivência entre família e amigos, durante o feriado de Carnaval, na Mariápolis Ginetta. A programação está recheada de diversão para todas as idades, sempre alicerçada na comunhão fraterna entre todos os participantes. Compartilhe esse convite com amigos e familiares.