Lug 3, 2020 | Sociale
La Presidente della Commissione Europea risponde alla lettera con la quale New Humanity e il Movimento Politico per l’Unità, espressioni civile e politica del Movimento dei Focolari, domandano ai rappresentanti politici europei di stringere un “patto di fraternità” che li impegni a considerarsi membri della patria europea come di quella nazionale, trovando insieme le soluzioni che ancora si frappongono all’unità europea.
“Per raggiungere gli obiettivi dei padri e delle madri che fondarono una vera alleanza in cui la fiducia reciproca diventa forza comune, dobbiamo fare le cose giuste insieme e con un solo grande cuore, non con 27 piccoli cuori”. Così Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, in una lettera a New Humanity, ONG internazionale e al Movimento Politico per l’Unità (MPPU) dei Focolari. I responsabili della ONG New Humanity e della sua sezione politica MPPU, componenti civile e politica del Movimento dei Focolari, avevano infatti scritto alla Presidente della Commissione Europea per incoraggiare il lavoro comune per affrontare l’impatto della pandemia COVID-19 e per garantire il supporto di idee e progettualità anche nella fase della costruzione della Conferenza sul futuro dell’Europa: “L’unità politica, economica, sociale e culturale dell’Unione Europea sarà la risposta storica e geo-politica globale all’altezza della sfida possente della pandemia del 2020”.
Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea dal 1 dicembre 2019, ha sottolineato nella risposta come l’Unione Europea abbia garantito la più grande risposta mai data a una situazione di crisi e di emergenza nell’Unione, con la mobilitazione di 3.4 trilioni.
La Presidente ha anche affermato che “l’attuale cambiamento del contesto geopolitico offre all’Europa l’opportunità di rafforzare il suo ruolo unico di leadership globale responsabile” il cui successo “dipenderà dall’adattarsi in questa epoca di disgregazione rapida e di sfide crescenti, al mutare della situazione, rimanendo però fedele ai valori e agli interessi dell’Europa”.
L’Europa, infatti, sottolinea nella lettera la Presidente, “è il principale erogatore di aiuti pubblici allo sviluppo, con 75,2 miliardi di euro nel 2019. Nella sua risposta globale alla lotta contro la pandemia, l’Unione Europea si è impegnata a garantire anche un sostegno finanziario ai Paesi partner per un importo superiore a euro 15,6 miliardi, a disposizione per l’azione esterna. Ciò include 3,25 miliardi di euro verso l’Africa. L’UE sosterrà anche l’Asia e il Pacifico con 1,22 miliardi di euro, 918 milioni di euro a sostegno di America Latina e Caraibi e 111 milioni di euro a sostegno dei paesi d’oltremare”. Inoltre, prosegue la Presidente della Commissione UE, “l’Unione Europea e i suoi partner hanno lanciato il Coronavirus Global Response, che registra finora impegni per 9.8 miliardi di euro da donatori in tutto il mondo, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente il finanziamento per lo sviluppo della ricerca, diagnosi, trattamenti e vaccini contro il Coronavirus”.
La lettera della Presidente Ursula Von der Leyen si conclude con l’invito ad una collaborazione stretta fra i paesi dell’Unione Europea: “Dobbiamo sostenerci in questi tempi difficili e poter contare gli uni sugli altri per far fronte al nostro nemico invisibile”.
Stefania Tanesini
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Giu 17, 2015 | Centro internazionale, Chiesa, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
https://vimeo.com/130879600 «Per me il dialogo non è un rituale che si ripete ogni anno e poi riponiamo sullo scaffale, ma un contributo essenziale per trovare soluzioni ai maggiori problemi che le società europee affrontano oggi: la paura della diversità, le conseguenze della crisi, la sostenibilità ambientale. Le religioni possono giocare un ruolo tra le comunità, per aiutarci a condurre l’Europa in un luogo migliore rispetto a dove si trova attualmente». Così Frans Timmermans, dopo l’annuale riunione ad alto livello con i leader religiosi, in cui si è discusso sul tema “Vivere insieme e accettare le diversità. Insieme al primo Vicepresidente della Commissione europea c’erano Antonio Tajani, Vicepresidente del Parlamento europeo, e quindici leader religiosi delle comunità cristiana, ebraica, musulmana, indù, buddista e mormone.
La comprensione del ruolo delle religioni è testimoniata dai numerosi appuntamenti che vedono sempre di più riuniti insieme istituzioni politiche e capi religiosi. Questi ultimi vengono chiamati in causa non più separatamente ma a lavorare insieme, per la soluzione dei conflitti e per la ricerca di una strada verso la convivenza pacifica. Vedi il recente dibattito ad alto livello su Tolleranza e riconciliazione alle Nazioni Unite, l’incontro dei leader religiosi in Kazakistan , l’attesa per il discorso di papa Francesco all’ONU il prossimo settembre e, adesso, a livello europeo, questo incontro promosso dalla Commissione Europea. L’appuntamento di oggi ha fatto seguito a quello del 2 giugno con le organizzazioni filosofiche e non confessionali, e si inserisce nel quadro sancito dal Trattato di Lisbona. Alla conferenza stampa sono emerse questioni scottanti – che riguardano le politiche europee sull’immigrazione, la crescita dei foreign fighters (chi parte dall’Europa per combattere nella jihad), la nascita del gruppo di estrema destra nell’europarlamento – alle quali hanno risposto imam, rabbini e vescovi. Il metropolita Joseph, della Chiesa ortodossa rumena, ha chiamato in causa anche il ruolo dei Movimenti ecclesiali, come la Comunità di Sant’Egidio, ricordando il suo impegno per il progresso del dialogo interreligioso.
Mentre Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, uscendo da questo lungo dialogo, ha espresso la sua gioia di aver partecipato ad uno scambio veramente libero, con un autentico ascolto. Ha sottolineato la Regola d’Oro, comune a tutte le religioni. E tra gli esempi che la vedono realizzata ha citato l’esperienza del gruppo interreligioso “Vivre ensemble à Cannes”. A margine dell’incontro confida: «non c’è religione che non voglia il dialogo, non ci sono capi religiosi che non cerchino di fare di tutto per promuoverlo. Questo dà speranza, perché nonostante tutta la situazione che vediamo intorno, la religione può veramente portare un messaggio nuovo ed aiutare in questo processo di dialogo che in certi momenti sembra quasi impossibile». Ribadisce, inoltre, «l’importanza che a questo dialogo partecipino le comunità, non soltanto i leader religiosi, per una sinergia che possa portare ad un laboratorio comune nelle varie città dell’Europa per aiutare questa convivenza pacifica. Essa potrà venire soltanto dal vincere i sentimenti di paura – che pure sono comprensibili di fronte all’ignoto – con sentimenti di accoglienza, rispetto, capacità di accogliere veramente l’altro come un fratello». Le conclusioni del dibattito del 16 giugno confluiranno nel materiale di discussione per il primo convegno annuale sui diritti fondamentali dell’UE che si terrà l’1 e il 2 ottobre 2015 e che sarà incentrato sul tema “Tolleranza e rispetto: prevenire e combattere l’odio antisemita e antimusulmano in Europa“.
Foto gallery sito ufficiale Video della Conferenza Stampa Video – accoglienza / saluti Intervista di Radio Vaticana a Maria Voce Comunicato stampa della Commissione europea Comunicato stampa del Movimento dei Focolari (16.06.2015) Comunicato stampa del Movimento dei Focolari (12.06.2015) (altro…)
Giu 12, 2015 | Chiesa, Cultura, Dialogo Interreligioso, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
La riunione con i leader religiosi avrà luogo il 16 giugno prossimo al palazzo Berlaymont di Bruxelles, sede della Commissione europea. Riunioni ad alto livello e dibattiti di carattere operativo si svolgono regolarmente tra organi dell’Unione Europea e chiese, religioni, organizzazioni filosofiche e non confessionali, come previsto dall’articolo 17 del trattato di Lisbona.
I risultati del dibattito con i leader religiosi contribuiranno alla preparazione del primo Convegno Annuale sui Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, che si terrà a Bruxelles i giorni 1 e 2 ottobre 2015, sul tema “Tolleranza e rispetto: prevenire e combattere l’odio antisemita e antimusulmano in Europa”.

Frans Timmermans, Primo Vice Presidente designato della Commissione Europea
L’argomento scelto per il confronto, “Vivere insieme e accettare le diversità”, sottolinea – come ha dichiarato il nuovo Primo Vice Presidente designato della Commissione Europea Frans Timmermans, – che “nelle nostre eterogenee società europee, il dialogo è essenziale al fine di creare una comunità in cui ognuno possa sentirsi a casa. Vivere insieme significa riuscire ad accettare le differenze anche quando vi è un profondo disaccordo”. Tra gli invitati – una quindicina di leader religiosi – per la Chiesa cattolica partecipano il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente della Commissione degli episcopati della Comunità europea (COMECE), e Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari. Altri partecipanti sono il rev. Christopher Hill presidente della Conference of European Churches (CEC), il metropolita Emmanuel del Patriarcato Ecumenico, l’arcivescovo Antje Jackelén primate della Chiesa luterana di Svezia, il rabbino capo del Belgio Albert Guigui, l’imam Khalid Hajji segretario generale del Conseil Européen des Ouléma Marocains. Lo sviluppo dello spirito comunitario mediante il dialogo è uno degli obiettivi della Commissione che, nell’ambito del programma “Europa per i cittadini” 2014-2020, ha destinato 185,5 milioni di Euro per cofinanziare progetti destinati a sensibilizzare a valori come la tolleranza e il rispetto reciproco. E a creare una migliore comprensione interculturale e interreligiosa tra i cittadini. Nel rispondere all’invito la presidente dei Focolari Maria Voce ha sottolineato come l’impegno prioritario del Movimento da lei rappresentato, e in collaborazione con altri Movimenti, sia «costruire ponti attraverso un rispettoso dialogo ai più vari livelli, per contribuire alla convivenza di pace e di fraternità tra persone di diverse fedi e delle più varie provenienze etniche e sociali». Comunicato stampa (altro…)