Ott 1, 2021 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Una testimonianza di ecologia integrale: i giovani e le comunità uniti per la salvaguardia delle mangrovie
“Un habitat distrutto, bruciato, attaccato da rifiuti e pesticidi. Le mangrovie qui stanno diventando questo. Vogliamo aiutare la nostra terra, e la nostra gente.” Così parla Sirangelo Rodrigues Galiano, focolarino 49enne di origine brasiliana, ma ormai ecuadoregno di adozione. Vive nella provincia di Esmeraldas, regione afro-ecuadoriana a Nord dell’Ecuador, conosciuta come provincia verde. Clima tropicale, spiagge da sogno, ricchissima biodiversità. È soprattutto la presenza delle mangrovie a creare un habitat naturale così unico, ma oggi in pericolo a causa dell’uomo. Le mangrovie sono formazioni vegetali costituite da enormi radici, periodicamente coperte dalle maree. Queste caratteristiche permettono la creazione di un habitat estremamente particolare, ricco di animali e vegetali impossibile da trovare altrove, adesso a rischio estinzione. Sirangelo dal Brasile si è trasferito in Ecuador nel 2016, quando questa zona è stata duramente colpita da un terremoto. Grazie all’AMU (Azione per un Mondo Unito), FEPP (Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio) e Fundación Amiga si è dato avvio al progetto Sunrise, di cui Sirangelo è responsabile. Il progetto ha portato aiuti a 3 villaggi distrutti dal sisma, Salima, Dieci agosto e Macará, i cui abitanti sono ancora oggi grati per tutto ciò che hanno ricevuto.
“Dopo alcuni anni dall’emergenza del terremoto – spiega Sirangelo – oggi ne incombono altre: quella climatica e quella dei giovani, spesso spinti a partire perché senza lavoro, o a divenire vittime del commercio di droga.” Si è dato avvio dunque a Sunrise +, programma di pulizia, riforestazione delle mangrovie e formazione sul tema ecologico. “Hanno partecipato circa 400 giovani. Ormai ci troviamo periodicamente per pulire e sensibilizzare al tema l’intera comunità. L’attività è iniziata con i giovani, ma adesso vogliamo coinvolgere tutti.” Uno degli attori principali di questa nuova esperienza è stato il Ministero dell’Ambiente, dell’Acqua e della Transizione Ecologica di Muisne, che sta lavorando insieme al governo e ad altre quattro ONG. Interessante è che siano stati proprio i giovani ad indicare come progettare Sunrise +. Attraverso la metodologia del 6X1, 6 step per 1 obiettivo: osservare il contesto e le problematiche; pensare a possibili soluzioni; coinvolgere; agire; valutare l’operato; celebrare. Tutto questo per perseguire la pace. “Il nostro obiettivo è essere al fianco della popolazione. – conclude Sirangelo – Oggi sono soprattutto i giovani a chiederci aiuto e noi cerchiamo di esserci per e con loro. Amano la loro terra, ma spesso sono costretti a lasciarla. Vogliamo aiutarli a rimanere, trovando nuove opportunità, proprio a partire dal preservare le ricchezze naturali. Grazie a loro si sta innescando un cambiamento di mentalità per la preservazione del nostro Pianeta, la nostra casa comune.”
Laura Salerno
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Ott 20, 2019 | Focolari nel Mondo
Dieci giorni ininterrotti di proteste con centinaia di arresti e 5 vittime. L’appello al dialogo dei vescovi e all’ONU/Ecuador che finalmente porta frutto. L’impegno dei Focolari per dare un contributo la pace. Dallo scorso 2 ottobre, giorno in cui il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno ha annunciato un pacchetto di misure di austerità, cancellando tra l’altro i sussidi ai carburanti con il conseguente aumento di numerosi beni di consumo, in Ecuador le proteste non cessano ed è stato dichiarato lo stato di emergenza. Il Paese latinoamericano, con oltre 17 milioni di abitanti (il 71.9% metici, il 7.4% montubie, il 7.8 % afro-ecuadoriani, il 7.1 % indigeni e il 7 % bianchi), si trova in bilico tra le proteste pacifiche, ma basta un niente perché diventino violente e provochino l’azione repressiva delle forze dell’ordine. “È finita la pace”, mi ha scritto quel giorno un giovane ecuadoriano, mandandomi un video che mostrava i carri anti sommossa in piazza. Anche un’amica mi ha scritto pochi giorni dopo: “Ho sentito frasi xenofobe e alcune storie di meticci e indigeni ingannati e poi attaccati. Ho provato un grande dolore per la morte di donne e bambini. All’alba hanno bombardato a sorpresa e dicono che ci siano 5 morti. Nonostante il dolore ho trovato una popolazione pacifica, che durante la protesta usava queste armi: acqua in grandi secchi per spegnere gli incendi causati dalle bombe, bicarbonato, aceto, maschere per coprirsi il volto dai gas, rametti di eucalipto. In prima linea c’erano giovani tra i venti e i trent’anni che non avevano paura di morire. Alla sera non c’erano gli indigeni, ma sono arrivate in piazza persone di ogni età e colore, forse in 30 mila, delusi perché il Governo non risponde, anzi, l’Assemblea nazionale si è dichiarata in ferie. Per questo motivo manca un canale di dialogo”. In questo delicato scenario, i primi a farsi avanti sono stati i vescovi insieme all’ONU/Ecuador con una proposta di dialogo, in particolare tra gli indigeni e il Governo. Dopo aver incontrato le parti, hanno convocato una riunione domenica 13 ottobre. “Ci affidiamo alla buona volontà di tutti per stabilire un dialogo di buona fede e trovare una pronta soluzione alla complessa situazione che vive il Paese”, scrivono. Anche il Movimento dei Focolari è impegnato a costruire la pace. “In questi giorni viviamo questa dolorosa situazione facendo gesti di generosità, andando al di là dei timori e delle nostre convinzioni, cercando di metterci al posto dell’altro. Proviamo un senso di impotenza di fronte allo scontro tra fratelli. Vogliamo che il nostro agire sia un compendio di cuore, mente e mani, domandandoci: ciò che sento, penso e faccio è espressione di amore vero verso l’altro, qualunque sia l’altro? Il mio agire contribuisce al dialogo, alla pace? Crediamo che ogni cittadino abbia il diritto di manifestare in favore della giustizia e della democrazia, rifiutiamo ogni forma di violenza, da qualsiasi settore della società provenga, e vogliamo che il nostro agire metta in evidenza la predilezione per i meno privilegiati, come ci insegna il Papa. Nell’amore a Gesù nel suo abbandono, che oggi ci si presenta sotto il volto sofferente del fratello indigeno, del poliziotto colpito, del giovane con la faccia insanguinata, di coloro che soffrono per i propri cari ingiustamente uccisi, del giornalista aggredito, di chi attacca l’altro perché la pensa diversamente, dell’apatico che preferisce ignorare quanto succede, di chi diffonde notizie false, degli immigrati stigmatizzati, vogliamo vivere con più radicalità il Vangelo”.

Un pranzo condiviso, gente e militari, durante una marcia
In Ecuador i Focolari sono impegnati nel dialogo tra le numerose culture presenti nel paese. Un dialogo che oggi sembra compromesso. “Questa situazione difficile – continuano – potrebbe far pensare che tutti gli sforzi fatti, anche con fatica, a favore di un dialogo interculturale e dell’unità, siano stati vani. Invece no! Forse Dio oggi convoca ognuno di noi per intensificare la nostra vita cristiana e agire come costruttori di pace lì dove ci troviamo”. E concludono: “Chiediamo lo Spirito Santo perché ci illumini tutti per capire come procedere in questi momenti difficili”. L’appuntamento è ogni giorno per il “time-out” per la pace. Mentre scrivo (con più di 700 arresti e 5 vittime), le parti in conflitto sono arrivati ad un accordo ed è stato derogato il decreto annunciato il 3 ottobre, con l’impegno di redigerne uno nuovo che coinvolga ambedue le parti nella scrittura del testo. Ora c’è solo da sperare che si arrestino le proteste e che torni la pace sociale.
Gustavo E. Clariá
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Ott 17, 2019 | Sociale
Nel 2016 la provincia di Esmeraldas, già povera, ha subito gravi danni a causa di un forte terremoto. AMU e il Movimento dei Focolari si sono attivati per i primi soccorsi e ora per un progetto di ricostruzione che coinvolga la popolazione e dia nuova speranza dal punto di vita economico e produttivo, ma anche sociale e comunitario. https://www.youtube.com/watch?v=e7vF6CuwkmY (altro…)
Lug 5, 2018 | Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Luigino Bruni presenta en esta ocasión un libro que analiza y advierte sobre uno de los peligros que enfrenta toda organización motivada por ideales: la de transformar, justamente, estos ideales que dieron vida a la comunidad, en ideología. El concepto de autosubversión se refiere a “la virtud de poner en discusión las propias certezas, de no buscar en las cosas que nos suceden los elementos que confirman nuestras ideas, sino las que las refutan o desafían”. Este libro se ofrece como una “breve guía, parcial e imperfecta” para aprender “cómo florecer como adultos cuando, siendo jóvenes, se creyó en un ideal grande y se partió a su conquista”. Luigino Bruni (Ascoli Piceno, 1966) es profesor ordinario de Economía Política en la LUMSA (Libera Universita Maria Santissima Assunta) de Roma y docente de Economía y Ética en la Universidad Sophia, de Loppiano. Es coordinador del Proyecto Economía de Comu nión y uno de los promotores de la Economía civil. Es autor de ensayos y obras traducidas a una decena de idiomas. La otra meta de la economía (escrita junto a Alessandra Smerilli) y La economía silenciosa, publicada por Ciudad Nueva, se encuentran entre sus últimas obras. Grupo Editorial Ciudad Nueva – Buenos Aires
Dic 12, 2017 | Cultura
Brendan Leahy y Judith Povilus (comp.) María es la mujer más mencionada en el Evangelio. Más que cualquier otra mujer en la historia ha sido fuente de inspiración, luz y consuelo para muchas personas. Innumerables las personas que han llevado su nombre a lo largo de los siglos. Y ¿quién podría contar las plegarias a ella dirigidas? Su presencia y su intervención en momentos críticos de la historia marcó el camino de variados países. Basta pensar en lo que la Virgen de Guadalupe, la Morenita, aparecida en 1531 a Juan Diego, significó, y significa hasta hoy, para los mexicanos y para toda América Latina. La fascinación de María inspiró, desde los primeros siglos cristianos, poesías y cantos, entre los cuales el antiguo himno oriental “Akatisthos”. Y no podemos olvidar de qué manera la figura de María incidió en la cultura en el segundo milenio. Basta pensar en la alabanza que le dirige San Bernardo en el último canto del Paraíso de Dante: «Virgen Madre, hija de tu hijo», o en el bellísimo comentario al Magnificat que hace Martín Lutero. Pensemos también en los innumerables frescos, pinturas, retablos, estatuas, que se encuentran en las iglesias y galerías de arte de todo el mundo, por no hablar de los sublimes íconos marianos de la tradición ortodoxa. A pesar del secularismo que caracteriza a nuestra época respecto de las anteriores, María sigue siendo aún hoy un punto de referencia. Aquí presentamos la experiencia de una mujer de nuestro tiempo, que no se preocupaba por presentar una reflexión actualizada de la figura de María, pero sin embargo la hizo redescubrir y volver a comprender en clave innovadora y actual a través de su experiencia espiritual que ha arrastrado a miles de hombres y mujeres, y no sólo católicos sino también personas de distintas Iglesias y de diferentes religiones. Como pincel en las manos del pintor, en la humildad de reconocerse como “nada”, Chiara Lubich, con toda su creatividad, fue elegida por Dios para dar vida a un Movimiento que, en el momento de su aprobación oficial por parte de la Iglesia Católica, recibiría el nombre de “Obra de María”. El resultado: una experiencia profética que nos hace descubrir en una luz nueva la actualidad de María. Editorial Ciudad Nueva Argentina / Editorial Ciudad Nueva España