Mag 12, 2019 | Nuove Generazioni
Un nuovo appuntamento di dialogo tra i giovani del Movimento buddhista della Risho Kosei Kai (RKK) ed i giovani dei Focolari ha approfondito la conoscenza, l’amicizia ed il comune impegno per la pace nel mondo. “In tutti questi anni, dovunque ci trovavamo, immediatamente scomparivano i muri della nostra diversità e subito ci trovavamo uniti nello stesso desiderio di voler lavorare per la pace del mondo. Ma è anche logico così, perché quando il nostro Fondatore (Nikkyo Niwano) e Chiara Lubich si sono incontrati, si trovavano subito uno e per ambedue è stata una scoperta trovare qualcuno disposto seriamente a lavorare per la pace nel mondo”. Ha esordito così Yoshie Nishi, Vice-Direttore del Settore dei Giovani della Rissho-Kosei-Kai, nel tracciare la storia dei simposi tra i giovani del Movimento Buddista e i giovani dei Focolari, iniziati nel 2008.
L’edizione di quest’anno, svoltasi presso il Centro internazionale del Movimento dei Focolari in Italia, aveva come tema “The World Peace Starts from Us. Now the time to step forward to everything” (La pace mondiale inizia da noi. E’ ora il tempo di fare un passo avanti). “Il mondo in vari luoghi è diviso. – hanno spiegato i giovani della RKK – Rifugiati, povertà, problemi economici, ecc. Non solo a livello nazionale, ma anche nel piccolo mondo in cui viviamo, da una parte con la diffusione di Internet si può creare in pochi secondi un legame stretto con tutto il mondo, ma dall’altra parte, coesiste la povertà della relazione in cui la conversazione con chi abita accanto non è mai stata fatta”. Molti i momenti di condivisione di esperienze di pace che partono dal quotidiano: cambiamenti di stile di vita personale e azioni che coinvolgono altri e trasformano in positivo la realtà. “Vorremmo camminare sempre guardando l’altro, le sfide che vediamo nel mondo – hanno detto agli amici giapponesi Rita e Henrique dei Focolari – contribuendo a raggiungere un mondo più unito, fraterno, dove se possa avere più pace, ma una pace che non esclude i più emarginati, ma che fa nostri i bisogni della nostra gente per poter arrivare un giorno all’obiettivo: ‘No one in need’, come recita lo slogan che i giovani dei Focolari si sono dati quest’anno per la Settimana Mondo Unito e per il pecorso ‘Pathways for a United World’”. Nel programma del simposio anche un’azione concreta: la preparazione e la distribuzione di pasti caldi presso la Stazione Ostiense di Roma in collaborazione con l’Associazione RomAmoR ONLUS che aiuta senza fissa dimora, anziani, migranti. La delegazione giapponese ha poi partecipato all’udienza di Papa Francesco ed ha vissuto una giornata di condivisione e approfondimento nella cittadella internazionale di Loppiano con i giovani delle scuole di formazione e con quelli dell’Istituto Universitario Sophia.
Paola Pepe
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Ott 12, 2017 | Centro internazionale, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Spiritualità
La crisi venutasi a creare attorno agli esperimenti balistici della Corea del Nord e alla reazione dell’Amministrazione degli Stati Uniti hanno generato il timore di una possibilità concreta di conflitto nucleare. L’antico adagio latino ‘per mantenere la pace prepara la guerra’ oggi non ha più senso. Le conseguenze di un conflitto, ancor più con uso di armi nucleari, avrebbero conseguenze devastanti per l’intero pianeta. La pace deve essere raggiunta a tutti i costi dove si è incrinata e mantenuta dove la si è ottenuta. Nei membri del Movimento dei Focolari cresce la coscienza del ruolo che ciascuno, come singolo e comunità, ha in questo processo. Oltre alle preghiere non mancano coinvolgimenti di diverso tipo a questo sforzo comune, spesso ispirato da iniziative di altre organizzazioni o movimenti con cui i Focolari collaborano. In tal senso non possiamo non ricordare quanto l’amicizia spirituale fra Chiara Lubich e Nikkyo Niwano, fondatore del movimento buddhista giapponese Rissho Kosei kai, abbia fatto per contribuire alla causa della pace e per formare a questo le nuove generazioni. “Sebbene ci siano difficoltà, la nostra collaborazione farà sperare che sia possibile lavorare tutti insieme per la pace”, scriveva Niwano a Chiara. In occasione del 50mo anniversario della nascita dei Focolari, il fondatore del movimento buddhista ed il figlio Nichico reiteravano questo impegno comune per “rendere la nostra famiglia umana più unita”. La Rissho Kosei kai si è fatta sentire anche in questi giorni con un comunicato ufficiale con il quale la Presidente designata, Rev. Sig.ra Kosho Niwano, ha raggiunto leaders mondiali, sia politici che religiosi, rinnovando l’impegno del suo movimento a non lasciare nulla di intentato perché la pace sia preservata nella penisola coreana. L’appello si ispira al pensiero del fondatore Niwano che, in occasione del suo intervento all’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1978, in un clima di piena Guerra Fredda si era rivolto ai leaders degli USA e dell’URSS. “Invece di rischiare con le armi, per favore rischiate per la pace e per il disarmo” aveva detto. Niwano, come molti leaders religiosi del suo tempo, fra questi Paolo VI e Giovanni Paolo II, e anche Chiara Lubich, aveva intuito il ruolo che le religioni possono avere nel contribuire a realizzare e a mantenere la pace mondiale. Il messaggio inviato dalla Sig.ra Niwano anche a Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, viene dalla figlia di un popolo che ha sofferto in maniera indicibile durante l’ultimo conflitto mondiale, e mette i leaders politici del mondo di fronte al pericolo degli effetti di sanzioni che potrebbero causare reazioni imprevedibili. Anche in occidente si stanno sensibilizzando le coscienze al pericolo di una escalation nucleare. In occasione del ricordo della Giornata di Preghiera per la pace, indetta da Giovanni Paolo II nel 1986, il Comitato per una Civiltà dell’Amore ha organizzato una riflessione dal titolo “Progetto di pacificazione dell’area coreana”. Si tratta di un convegno che si terrà presso il Sacro Convento di Assisi (Italia) il prossimo 28 ottobre. Leggi il comunicato originale (altro…)
Apr 30, 2011 | Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
“Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero”. L’impressione conclusiva di uno dei 500 GMU presenti al meeting 2011 è chiara: i Giovani per un Mondo Unito non ci stanno a credere alle utopie, piuttosto in un Ideale per il quale vale la pena di spendere la propria vita! Una gioia generale e esplosiva. «Ci vuole un grande cuore per credere in questo ideale e mi ci avete fatto credere anche a me!», «Basta guardarci in faccia: tutta gente che ora è davvero felice!», «Non vedo l’ora di irraggiare il mondo intero di questa luce, torno a casa solo per questo!»;…solo alcune, queste, delle tantissime impressioni raccolte. L’ultima mattina di programma, prima che la festa continuasse a Roma con la veglia serale al Circo Massimo e la cerimonia di domenica a S. Pietro per la beatificazione di papa Wojtyla, è stata l’occasione per sperimentare la natura propria dei Giovani per un Mondo Unito, e cioè puntare lo sguardo al mondo intero. Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia (a Loppiano, Firenze), assieme a due dei suoi studenti, ha guidato la riflessione sull’importanza dialogo in ogni situazione, specie oggi che le civiltà – dopo essersi sviluppate per secoli isolatamente – sono chiamate dalla storia ad un confronto continuo, ad uno scambio, ad una interdipendenza. Emblematiche alcune sue parole: «La storia è fatta di alcune figure profetiche che sanno illuminare l’agire umano sempre verso nuovi orizzonti, ma è allo stesso modo fondamentale che vi siano quotidianamente anche tanti costruttori di ponti, come potete essere voi, che insegnino con la loro vita l’arte del dialogo ». Presente anche una delegazione di giovani del movimento buddista giapponese Rissho Kosei-kai che hanno presentato la loro associazione, – da anni in dialogo e stretta amicizia con il Movimento dei focolari – (con l’azione Arms Down) e le attività svolte l’anno scorso in favore del disarmo nucleare e recentemente delle vittime del terribile terremoto che ha sconvolto il nord del Giappone l’11 marzo scorso. Limpida testimonianza la loro, di come quel ‘costruire ponti’ tra movimenti, culture ed esperienze differenti porti i frutti più inattesi. Dicevano i giovani della Rissho Kosei-kai al termine del meeting: «Da questo momento di confronto con i GMU ci portiamo dietro soprattutto una cosa, la certezza che ognuno di noi è diverso dall’altro, ma allo stesso tempo che è bellissimo giocare con queste differenze fino ad arrivare all’unità tra tutti!». Sul Meeting dei Giovani per un Mondo Unito leggi anche:
Fino all’8 maggio 2011 segui la Settimana Mondo Unito su: www.mondounito.net [nggallery id=35] (altro…)
Mar 31, 2011 | Centro internazionale, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Toronto, 21 marzo 2011. Maria Voce invia, a tutti i “fratelli e sorelle della famiglia della Rissho Kosei-Kai”, un saluto per far arrivare tutto l’affetto suo e del Movimento dei Focolari, che in questi giorni “vive e prega per tutti coloro che in Giappone sono stati colpiti dalla immane tragedia del terremoto e del maremoto e, successivamente, dall’emergenza nucleare”. “Avvertiamo nel cuore – continua Maria Voce – che ciascuno di voi e tutto il popolo del Giappone è stato ed è in questi giorni un vero dono per tutta l’umanità. La testimonianza di ordine, coraggio e dignità con cui vivete questa circostanza ci conforta ed offre un vivo esempio di come affrontare il dolore e la tragedia, anche quando colpiscono all’improvviso portando via tutto”. Circostanze che nella storia dei Focolari ricordano il “tutto crollava” che ne ha caratterizzato gli inizi durante la seconda guerra mondiale. “Quella distruzione è stata lo sfondo su cui è nata una nuova speranza, una nuova luce per l’umanità”. “Per questo, insieme a voi, – è l’augurio di Maria Voce – vogliamo mantenere viva la speranza e trasmetterla ad ogni prossimo che ci passa accanto”. Ed è un grazie “dal profondo del cuore” quello che ritorna a Maria Voce e a tutti dei Focolari in un video con il messaggio del Presidente Nichiko Niwano, letto dalla figlia Kosho: «Vorrei ringraziarvi profondamente per il messaggio di solidarietà che ci avete mandato con tutto il vostro cuore per questa grande calamità causata dal terremoto. Ci vorrà ancora tanto tempo finché si saprà tutta la situazione. Noi della Risshō Kōsei Kai abbiamo istituito un centro di soccorso, abbiamo iniziato ad aiutare concretamente i posti danneggiati ed abbiamo inviato delle persone sul posto per comprendere meglio le necessità. Nel buddismo si insegna che in questo mondo, tutti sia che vivono a nord o a sud, ad est o ad ovest, sono parte di una unica armoniosa famiglia. Ora, dinanzi a questa calamità senza precedenti, ci verrebbe da scoraggiarci e cadere nel buio, ma proprio in questo momento, vogliamo unirci in un sol cuore, andare avanti e superare le difficoltà con premura e compassione nel cuore. Accogliamo pienamente con l’anima il vostro messaggio di solidarietà e ci impegniamo per le vittime con tutta la nostra forza. Vi chiediamo di aiutarci, di consigliarci e collaborare con noi sempre di più». Fin qui il messaggio di Nichiko Niwano. «Dopo questo disastro – afferma la giovane Kosho – una realtà spaventosa sta davanti ai nostri occhi. In questa tragica situazione però possiamo vedere un filo di luce: ora si sente che i cuori del popolo giapponese si sono uniti».
Fanno eco ancora le parole di Maria Voce: “Siamo pieni di fiducia per la ripresa del vostro Paese in un momento che offre l’occasione di sollecitare comunione e solidarietà sia in Giappone che nel mondo intero, come abbiamo potuto costatare in questi giorni”. E conclude: “Rinnoviamo il nostro impegno congiunto a lavorare per l’unità della famiglia umana, per la quale hanno vissuto i nostri due cari fondatori, Rev. Nikkyo Niwano e Chiara Lubich”. Il ricordo della sua visita dell’anno scorso nel Paese del sol levante è ancora molto vivo, così come l’incontro con molti membri della RKK nella Grande Aula Sacra. (altro…)
Lug 30, 2000 | Dialogo Interreligioso
Arrivati al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, il 12 giugno, dopo una breve presentazione, hanno visto un video sull’Assemblea della WCRP ad Amman, preparato in giapponese. Hanno raccontato le loro esperienze di come cercano di vivere per gli altri, perché, come dice il Sutra del Loto, “Se il nostro cuore è uno con la volontà di Dio Budda, vedremo nascere attorno a noi migliaia di altri cuori”. E’ seguita l’esperienza di una famiglia del Movimento. Alla fine dell’incontro, il capo-delegazione ha detto che si portavano in cuore come tesoro prezioso “l’arte di amare”. Ha ricordato il primo incontro, 21 anni fa, di Chiara Lubich con Nikkyo Niwano, loro fondatore, che ha portato una profonda comunione spirituale tra i due movimenti e ha aggiunto la sua convinzione che questo incontro era nei piani di Dio Budda per costruire un mondo di pace. Alla conclusione, un patto di vivere uniti sempre in un cuore solo. Con i monaci buddisti nello Sri Lanka Il Rev. Sirisuma Saddhatissa Dhammarakita, di 85 anni, che governa 58 monasteri buddisti dello Sri Lanka, dopo aver ascoltato da uno dei responsabili del Movimento dei Focolari come cerchiamo di mettere in pratica l’arte di amare, aveva commentato: “Questo spirito dell’amore è quanto Buddha ha sempre predicato. Tu sei cristiano. Possiamo vedere un buddista, possibilmente monaco, che vive così?”. E ha invitato il monaco tailandese Thongrattana Thavorn, che da molti anni conosce il Movimento. Arrivato da Bangkok, il monaco, accompagnato da due focolarini, ha avuto importanti incontri con monaci, personalità civili e laici buddisti. Nella terribile situazione di guerra civile, il rev. Thongrattana Thavorn ha parlato della pace e dell’armonia fra religioni e razze, raccontando in modo magistrale la sua esperienza a contatto col Movimento. Ha incontrato anche alcuni indù tamil. Nel colloquio col prof. Aryaratne, personalità buddista di grande rilievo nel mondo sociale, politico e religioso di Sri Lanka, hanno vibrato le corde più profonde di queste due anime impegnate nel dialogo con le religioni. Possiamo dire che la spiritualità del Movimento ha aiutato monaci di due Paesi del buddismo Theravada, ma attualmente assai distanti, a riscoprire le loro radici comuni. La Nichiren-shu A fine giugno, sempre al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, c’è stata la visita di una delegazione composta di sessanta buddisti – monaci e laici – della Nichiren-shu, una delle scuole buddiste più tradizionali del Giappone. Il gruppo, proveniente dal Forum Internazionale di Hannover, Germania, in occasione dell’ Expo 2000, era accompagnato dall’Arcivescovo di Osaka, Mons. Leo Ikenaga, e dal Rev. Ryusho Kobayashi della Tendai-shu, un altro gruppo buddista giapponese. Hanno sentito la storia del Movimento dei Focolari ed alcuni aggiornamenti sugli sviluppi più recenti, in particolare sul Convegno del Movimento dell’Unità in politica, conclusosi l’11 giugno. Il responsabile del gruppo, salutando a nome di tutti, diceva che qui è sembrato di trovare il centro del dialogo interreligioso del mondo. Vogliono mettersi anche loro in questo dialogo, come la Tendai-shu che ha già fatto molta strada in questo campo. “Ci sono tanti sentieri per salire sulla cima. Lì tutte le religioni si trovano in pace”. Il Rev. Kobayashi della Tendai-shu, felice di essere ritornato fra noi, diceva: “Il Movimento dei Focolari è diffuso anche nel mondo buddista. Il loro vivere per gli altri è come per i buddisti mettere in pratica lo spirito del bodhisattva e qui abbiamo tanto da imparare per tramandarlo poi ai nostri giovani”. Mons. Ikenaga di Osaka ha detto che questo viaggio è stato per lui un’esperienza straordinaria in mezzo ai buddisti, perché per far camminare il mondo verso la direzione giusta per la pace occorre la collaborazione interreligiosa. Alla fine il Rev. Takeuchi, della Nichiren-shu, concludeva: “Qui davanti ai dirigenti del Focolare vorrei dire una cosa: il nostro fondatore Nichiren (750 anni fa) ha cercato di unire le scuole del buddismo attraverso il dialogo ed è stato perseguitato per questo. (…) Incontrando il Focolare ho capito che nel 21° secolo occorre vivere il dialogo. Per i cristiani e per i buddisti il primo nemico è il razionalismo moderno. Per controbatterlo dobbiamo trovare una nuova teoria e ciò non è possibile senza collaborare”. (altro…)