Movimento dei Focolari
Italia, i giovani dei Focolari accolgono una delegazione buddista della Risho Kosei Kai

Italia, i giovani dei Focolari accolgono una delegazione buddista della Risho Kosei Kai

Un nuovo appuntamento di dialogo tra i giovani del Movimento buddhista della Risho Kosei Kai (RKK) ed i giovani dei Focolari ha approfondito la conoscenza, l’amicizia ed il comune impegno per la pace nel mondo. “In tutti questi anni, dovunque ci trovavamo, immediatamente scomparivano i muri della nostra diversità e subito ci trovavamo uniti nello stesso desiderio di voler lavorare per la pace del mondo. Ma è anche logico così, perché quando il nostro Fondatore (Nikkyo Niwano) e Chiara Lubich si sono incontrati, si trovavano subito uno e per ambedue è stata una scoperta trovare qualcuno disposto seriamente a lavorare per la pace nel mondo”. Ha esordito così Yoshie Nishi, Vice-Direttore del Settore dei Giovani della Rissho-Kosei-Kai, nel tracciare la storia dei simposi tra i giovani del Movimento Buddista e i giovani dei Focolari, iniziati nel 2008. ef5c0b70 e55c 490e 85b7 50d287441c1cL’edizione di quest’anno, svoltasi presso il Centro internazionale del Movimento dei Focolari in Italia, aveva come tema “The World Peace Starts from Us. Now the time to step forward to everything” (La pace mondiale inizia da noi. E’ ora il tempo di fare un passo avanti). “Il mondo in vari luoghi è diviso. – hanno spiegato i giovani della RKK – Rifugiati, povertà, problemi economici, ecc. Non solo a livello nazionale, ma anche nel piccolo mondo in cui viviamo, da una parte con la diffusione di Internet si può creare in pochi secondi un legame stretto con tutto il mondo, ma dall’altra parte, coesiste la povertà della relazione in cui la conversazione con chi abita accanto non è mai stata fatta”. Molti i momenti di condivisione di esperienze di pace che partono dal quotidiano: cambiamenti di stile di vita personale e azioni che coinvolgono altri e trasformano in positivo la realtà. “Vorremmo camminare sempre guardando l’altro, le sfide che vediamo nel mondo – hanno detto agli amici giapponesi Rita e Henrique dei Focolari   – contribuendo a raggiungere un mondo più unito, fraterno, dove se possa avere più pace, ma una pace che non esclude i più emarginati, ma che fa nostri i bisogni della nostra gente per poter arrivare un giorno all’obiettivo: No one in need’, come recita lo slogan che i giovani dei Focolari si sono dati quest’anno per la Settimana Mondo Unito e per il pecorso ‘Pathways for a United World’”. Nel programma del simposio anche un’azione concreta: la preparazione e la distribuzione di pasti caldi presso la Stazione Ostiense di Roma in collaborazione con l’Associazione RomAmoR ONLUS che aiuta senza fissa dimora, anziani, migranti. La delegazione giapponese ha poi partecipato all’udienza di Papa Francesco ed ha vissuto una giornata di condivisione e approfondimento nella cittadella internazionale di Loppiano con i giovani delle scuole di formazione e con quelli dell’Istituto Universitario Sophia.

Paola Pepe

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Meeting Giovani per un Mondo Unito: si riparte!

Meeting Giovani per un Mondo Unito: si riparte!

“Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero”. L’impressione conclusiva di uno dei 500 GMU presenti al meeting 2011 è chiara: i Giovani per un Mondo Unito non ci stanno a credere alle utopie, piuttosto in un Ideale per il quale vale la pena di spendere la propria vita! Una gioia generale e esplosiva. «Ci vuole un grande cuore per credere in questo ideale e mi ci avete fatto credere anche a me!», «Basta guardarci in faccia: tutta gente che ora è davvero felice!», «Non vedo l’ora di irraggiare il mondo intero di questa luce, torno a casa solo per questo!»;…solo alcune, queste, delle tantissime impressioni raccolte. L’ultima mattina di programma, prima che la festa continuasse a Roma con la veglia serale al Circo Massimo e la cerimonia di domenica a S. Pietro per la beatificazione di papa Wojtyla, è stata l’occasione per sperimentare la natura propria dei Giovani per un Mondo Unito, e cioè puntare lo sguardo al mondo intero. Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophia (a Loppiano, Firenze), assieme a due dei suoi studenti, ha guidato la riflessione sull’importanza dialogo in ogni situazione, specie oggi che le civiltà – dopo essersi sviluppate per secoli isolatamente – sono chiamate dalla storia ad un confronto continuo, ad uno scambio, ad una interdipendenza. Emblematiche alcune sue parole: «La storia è fatta di alcune figure profetiche che sanno illuminare l’agire umano sempre verso nuovi orizzonti, ma è allo stesso modo fondamentale che vi siano quotidianamente anche tanti costruttori di ponti, come potete essere voi, che insegnino con la loro vita l’arte del dialogo ». Presente anche una delegazione di giovani del movimento buddista giapponese Rissho Kosei-kai che hanno presentato la loro associazione, – da anni in dialogo e stretta amicizia con il Movimento dei focolari – (con l’azione Arms Down) e le attività svolte l’anno scorso in favore del disarmo nucleare e recentemente delle vittime del terribile terremoto che ha sconvolto il nord del Giappone l’11 marzo scorso. Limpida testimonianza la loro, di come quel ‘costruire ponti’ tra movimenti, culture ed esperienze differenti porti i frutti più inattesi. Dicevano i giovani della Rissho Kosei-kai al termine del meeting: «Da questo momento di confronto con i GMU ci portiamo dietro soprattutto una cosa, la certezza che ognuno di noi è diverso dall’altro, ma allo stesso tempo che è bellissimo giocare con queste differenze fino ad arrivare all’unità tra tutti!». Sul Meeting dei Giovani per un Mondo Unito leggi anche:

Fino all’8 maggio 2011 segui la Settimana Mondo Unito su: www.mondounito.net   [nggallery id=35] (altro…)

Buddisti per l’unità

Arrivati al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, il 12 giugno, dopo una breve presentazione, hanno visto un video sull’Assemblea della WCRP ad Amman, preparato in giapponese. Hanno raccontato le loro esperienze di come cercano di vivere per gli altri, perché, come dice il Sutra del Loto, “Se il nostro cuore è uno con la volontà di Dio Budda, vedremo nascere attorno a noi migliaia di altri cuori”. E’ seguita l’esperienza di una famiglia del Movimento. Alla fine dell’incontro, il capo-delegazione ha detto che si portavano in cuore come tesoro prezioso “l’arte di amare”. Ha ricordato il primo incontro, 21 anni fa, di Chiara Lubich con Nikkyo Niwano, loro fondatore, che ha portato una profonda comunione spirituale tra i due movimenti e ha aggiunto la sua convinzione che questo incontro era nei piani di Dio Budda per costruire un mondo di pace. Alla conclusione, un patto di vivere uniti sempre in un cuore solo. Con i monaci buddisti nello Sri Lanka Il Rev. Sirisuma Saddhatissa Dhammarakita, di 85 anni, che governa 58 monasteri buddisti dello Sri Lanka, dopo aver ascoltato da uno dei responsabili del Movimento dei Focolari come cerchiamo di mettere in pratica l’arte di amare, aveva commentato: “Questo spirito dell’amore è quanto Buddha ha sempre predicato. Tu sei cristiano. Possiamo vedere un buddista, possibilmente monaco, che vive così?”. E ha invitato il monaco tailandese Thongrattana Thavorn, che da molti anni conosce il Movimento. Arrivato da Bangkok, il monaco, accompagnato da due focolarini, ha avuto importanti incontri con monaci, personalità civili e laici buddisti. Nella terribile situazione di guerra civile, il rev. Thongrattana Thavorn ha parlato della pace e dell’armonia fra religioni e razze, raccontando in modo magistrale la sua esperienza a contatto col Movimento.  Ha incontrato anche alcuni indù tamil. Nel colloquio col prof. Aryaratne, personalità buddista di grande rilievo nel mondo sociale, politico e religioso di Sri Lanka, hanno vibrato le corde più profonde di queste due anime impegnate nel dialogo con le religioni. Possiamo dire che la spiritualità del Movimento ha aiutato monaci di due Paesi del buddismo Theravada, ma attualmente assai distanti, a riscoprire le loro radici comuni. La Nichiren-shu A fine giugno, sempre al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, c’è stata la visita di una delegazione composta di sessanta buddisti – monaci e laici – della Nichiren-shu, una delle scuole buddiste più tradizionali del Giappone. Il gruppo, proveniente dal Forum Internazionale di Hannover, Germania, in occasione dell’ Expo 2000, era accompagnato dall’Arcivescovo di Osaka, Mons. Leo Ikenaga, e dal Rev. Ryusho Kobayashi della Tendai-shu, un altro gruppo buddista giapponese. Hanno sentito la storia del Movimento dei Focolari ed alcuni aggiornamenti sugli sviluppi più recenti, in particolare sul Convegno del Movimento dell’Unità in politica, conclusosi l’11 giugno. Il responsabile del gruppo, salutando a nome di tutti, diceva che qui è sembrato di trovare il centro del dialogo interreligioso del mondo. Vogliono mettersi anche loro in questo dialogo, come la Tendai-shu che ha già fatto molta strada in questo campo. “Ci sono tanti sentieri per salire sulla cima. Lì tutte le religioni si trovano in pace”. Il Rev. Kobayashi della Tendai-shu, felice di essere ritornato fra noi, diceva: “Il Movimento dei Focolari è diffuso anche nel mondo buddista. Il loro vivere per gli altri è come per i buddisti mettere in pratica lo spirito del bodhisattva e qui abbiamo tanto da imparare per tramandarlo poi ai nostri giovani”. Mons. Ikenaga di Osaka ha detto che questo viaggio è stato per lui un’esperienza straordinaria in mezzo ai buddisti, perché per far camminare il mondo verso la direzione giusta per la pace occorre la collaborazione interreligiosa. Alla fine il Rev. Takeuchi, della Nichiren-shu, concludeva: “Qui davanti ai dirigenti del Focolare vorrei dire una cosa: il nostro fondatore Nichiren (750 anni fa) ha cercato di unire le scuole del buddismo attraverso il dialogo ed è stato perseguitato per questo. (…) Incontrando il Focolare ho capito che nel 21° secolo occorre vivere il dialogo. Per i cristiani e per i buddisti il primo nemico è il razionalismo moderno. Per controbatterlo dobbiamo trovare una nuova teoria e ciò non è possibile senza collaborare”.   (altro…)