Apr 4, 2013 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Focolare.org/espana è online dal 14 marzo, data nella quale si è celebrato in tutto il mondo il quinto anniversario della morte di Chiara Lubich (1920-2008). La nuova pagina web in spagnolo mantiene la sua vocazione di raccontare la vita del Movimento dei Focolari e della sua gente a tutti i popoli della Spagna; e del suo impegno con la società civile ed ecclesiale, a partire dalla spiritualità dell’unità che lo anima e che lo spinge a costruire ponti di dialogo a 360 gradi, dando così un contributo alla costruzione di un mondo più giusto e unito. I contenuti del nuovo sito si possono leggere in castigliano, catalano, basco e gallego, per andare incontro ai vari popoli che compongono la Spagna. Attraverso la nuova versione del sito si potrà accedere ad una maggiore conoscenza del Movimento dei Focolari, a cominciare dalla sua storia, la fondatrice, la spiritualità, la composizione, le opere e le notizie ed iniziative portate avanti in Spagna, ma anche nel resto del mondo. Una particolare attenzione avranno gli eventi di rilevo come la prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, o situazioni che tengono il mondo col fiato sospeso come la guerra in Siria e in altri punti del pianeta. Situazioni raccontate dagli stessi protagonisti, membri dei Focolari, che vivono in quelle terre martoriate e che s’impegnano, rischiando in prima persona, per aiutare chi è nel bisogno e per costruire, giorno dopo giorno, rapporti solidali e di fraternità che conducano ad una pace duratura. (altro…)
Feb 2, 2013 | Chiara Lubich, Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria, Spiritualità
Il Sinodo per la nuova evangelizzazione ha chiuso i suoi battenti tre mesi fa. Un’esperienza collegiale universale dalla quale guardare ed affrontare le sfide che la contemporaneità pone alla testimonianza e all’annuncio del Vangelo. Si percepiscono nitidi gli stimoli ed i frutti di quell’assise nei 32 vescovi amici del Movimento dei Focolari che dal 29 al 31 gennaio si sono raccolti ancora a Roma. All’udienza generale di mercoledì 30, hanno ricevuto “il saluto particolare” e l’incoraggiamento di Benedetto XVI. Parole le sue che hanno fatto centro nell’animo dei vescovi, assicurando loro “la mia preghiera” e auspicando “che il carisma dell’unità a voi particolarmente caro, possa sostenervi e animarvi nel vostro ministero apostolico”. E come accade negli incontri di famiglia, anche qui è seguito un suo saluto personale a ciascuno e una gioiosa foto di gruppo, saluto che papa Ratzinger ha voluto estendere ai vescovi che “parteciperanno agli incontri organizzati in diverse regioni del mondo”. Quest’anno, infatti, il consueto incontro d’inizio anno si moltiplica in altre città tra cui Melbourne (Australia), Beirut (Libano), Seoul (Corea del Sud), Buéa (Cameroun), Ambatondrazaca (Madagascar), New York (Stati Uniti), Sao Paulo (Brasile), Berlino (Germania), occasioni per ritrovarsi tra vescovi di nazioni circostanti e rispondere alle esigenze delle Chiese locali. Questa la ragione per cui all’appuntamento romano c’erano vescovi soprattutto europei, in maggioranza dell’Italia, con rappresentanti della Spagna, Lussemburgo, Germania, Polonia, Cechia, Slovenia, Repubblica Moldava. Piena di significato la presenza di due vescovi del Medio Oriente, che hanno allargato cuori e preghiere su quella parte sofferente del pianeta.
Una tre giorni intessuta di spiritualità dell’unità, riflessioni e testimonianze, inserita nell’oggi del Movimento dei Focolari che è l’oggi della Chiesa. Anno della fede e amore a Gesù nel fratello; nuova evangelizzazione e sfide del continente europeo; 50° del Concilio Vaticano II e dimensione profetica del carisma dell’unità. Significativa a questo proposito l’analisi del segretario generale del Sinodo dei Vescovi, mons. Nikola Eterovic, che ha approfondito la coscienza della crisi nel Vecchio Continente e l’esigenza di trovare nuove vie per la trasmissione della fede. Ne facevano eco i frutti dell’impegno evangelico delle comunità del Movimento nel cuore dell’Europa. Altra riflessione che ha arricchito lo scambio reciproco è stata quella del teologo d. Hubertus Blaumeiser, sulla Chiesa nella transizione dalla prospettiva del suo dover essere “sacramento dell’unità”, come emerge dal Concilio Vaticano II. Sono piaciuti ai vescovi il gruppo di giovani che ha portato in quella sala la ventata di speranza e di coraggio che hanno caratterizzato il Genfest a Budapest: “qualcosa di inusuale, perché di solito sono i giovani che ascoltano i vescovi, mentre qui loro hanno desiderato ascoltare noi”. Altra testimonianza seguita con interesse, nell’onda della nuova evangelizzazione, quella del gruppo musicale Gen Rosso e l’incidenza del loro lavoro tra i giovanissimi nelle scuole di diverse Paesi.
Un inedito di questo convegno le molte interviste raccolte da giornalisti di diverse testate. Alla domanda su cosa significa la riflessione centrale nel programma, sul tema dell’amore a Gesù nel fratello che il Movimento dei Focolari approfondisce quest’anno, mons. Anton Cosa, vescovo di Chisinau nella Repubblica di Moldova, ha risposto ai microfoni della Radio Vaticana: “Ho capito che non esiste un’altra via per evangelizzare, per creare ponti, per offrire speranza. Vivere accanto al fratello che il Signore ci mette vicino è una sfida ma ogni fratello che incontri, che ascolti è un modo per vivere il Vangelo, è un atto di fede. E’ quello che ci chiede anche quest’Anno della Fede, far crescere cioè la nostra fede, ma senza carità non c’è fede. Prima dobbiamo credere che Lui ci ha amati e poi noi dobbiamo fare il nostro passo. Io come vescovo non sarei più in grado di servire la Chiesa né di compiere il mio ministero se non camminando su questa via: la via del fratello”. (altro…)
Mag 27, 2012 | Chiara Lubich, Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
La Spagna ha una lunga storia. Nel 218 a.C. l’Impero Romano mette le basi per un’unità culturale e territoriale tra le popolazioni celtiche e iberiche, insediatesi già da alcuni secoli. Il popolo Basco, però, nella zona nord-occidentale del Paese, non subisce questo influsso. La lingua latina evolve al castigliano – lingua ufficiale –, al catalano e al galiziano, che insieme al basco costituiscono le tre altre lingue co-ufficiali. Nei secoli successivi, l’Islam arriverà a conquistare quasi tutta la Penisola. La convivenza delle culture musulmana, cristiana ed ebraica (anche loro presenti) ha determinato le condizioni necessarie per la trasmissione del patrimonio scientifico e culturale dell’antichità e della scienza araba all’Occidente cristiano. Oggi la Spagna si presenta come una società che vuol tenere conto della diversità di queste culture, raccolta nella Costituzione, ma che ha ancora tante sfide da risolvere, come le forti tensioni tra le comunità autonome e lo Stato. Una società che ha avuto negli ultimi anni un grande sviluppo economico e sociale, ma che subisce ora le conseguenze dell’attuale crisi economica e sociale.

Una delle prime Mariapoli a Seo d’Urgell
Il Movimento dei Focolari arriva a Barcellona nel 1959, attraverso Piero Pasolini, focolarino italiano. “C’è tanto di Dio in questa nazione – dirà – e mi pare che Egli l’ami d’un amore tutto particolare”. In seguito, molte persone di tutte le età, in tutta Spagna, sono attratte dalla spiritualità dell’unità: si susseguono le Mariapoli a Solsona, Seo d’Urgell, Ávila… Alcuni pionieri lasciano una profonda impronta col loro passaggio in queste terre. Per citarne soltanto alcuni, ricordiamo gli italiani Nunziatina Cilento e Gino Bonadimani, e gli argentini Margarita Bavosi e Carlos Clariá. La vita evangelica dei Focolari s’incarna, negli anni, in molti ambiti sociali e culturali, dando origine al Movimento Politico per l’Unità e ad imprese che aderiscono all’Economia di Comunione. Dalla pubblicazione nel 1964 del primo libro di Chiara Lubich, “Meditazioni”, si sviluppa l’attività editoriale con due riviste: Ciutat Nova (in catalano) e Ciudad Nueva (in castigliano), oltre a numerose collane di libri in diversi settori della spiritualità, teologia, patristica, testimonianza. Attualmente sono 25.000 circa le persone, in Spagna, che a diverso titolo fanno propria la spiritualità dell’unità.
Tappe fondamentali per la vita e lo sviluppo del Movimento dei Focolari in Spagna, sono le due visite di Chiara Lubich nel 1989 e nel 2002: la prima a Santiago de Compostela in occasione della GMG, dove tiene una delle catechesi davanti a migliaia di giovani; la seconda, con visita ad alcune città dove hanno vissuto dei grandi mistici che tanta influenza hanno avuto in lei: Teresa d’Avila, Giovanni della Croce (Segovia) e Ignazio di Loyola (Manresa). Al Monastero di Montserrat, afferma: “I movimenti possono offrire l’esempio della freschezza evangelica e carismatica… Da parte loro, i movimenti possono imparare molto dalla testimonianza della vita consacrata, che custodisce molteplici tesori di sapienza e di esperienza”. Sempre durante quel viaggio, Chiara lancia una sfida a tutte le persone dei Focolari: “Per la Spagna bisogna calcare sull’Unità, perché c’è già la distinzione” (appunto, per la varietà di popoli, culture e lingue). Sorgono così le cittadelle “Loreto” a Castell d’Aro (Girona) e “Castello Esteriore” a Madrid. Cresce il desiderio e la disponibilità per conoscersi e vivere gli uni per gli altri, così come il senso di appartenere alla stessa famiglia. “Castello Esteriore” diventa ben presto uno spazio d’incontro di tutti, dove si rende visibile la testimonianza di unità nella diversità e molteplicità tipica della spiritualità dell’unità. Nel 2011, durante la visita di Maria Voce, presidente dei Focolari, e del copresidente Giancarlo Faletti, lei ricalcherà come “ognuno di questi popoli che formano la Spagna, ha qualcosa da dare a tutti gli altri”, incoraggiando tutti ad essere dono gli uni per gli altri, proprio grazie alla peculiare identità di ciascuno. Visita la pagina della Spagna in Focolare Worldwide! (sotto) Foto della visita di Maria Voce in Spagna nel gennaio 2011 (altro…)
Mag 27, 2012 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
“La Miniera” è sorta nel 2003 col desiderio di aderire ai principi dell’Economia di Comunione lanciata da Chiara Lubich nel 1991. E’ stata lei a dare il nome al progetto,‘La miniera d’oro’, in riferimento al valore delle persone a cui era rivolto: gli anziani. È con questa consapevolezza che si lavora.“Cerchiamo di far sì che al centro del nostro lavoro non siano gli utili, ma le persone – raccontano Elena Bravo e José Alonso, rispettivamente direttore e amministratore dell’azienda di cui, con Miguel Muñoz e Ana Vera sono stati i fondatori –. Facciamo tutto il possibile affinché ognuno che arriva si senta accolto e valorizzato al di là delle sue condizioni fisiche o psichiche”. L’importanza centrale dell’anziano si vive concretamente in tante occasioni: “Una volta – ricorda José Alonso – uno dei nostri operatori ci ha fatto notare che due dei nostri anziani sarebbero stati meglio in una residenza geriatrica. Anche se in quel momento la perdita di due posti rappresentava un vero problema economico, ci siamo detti:‘Dobbiamo pensare a loro prima dei nostri interessi’, e abbiamo cercato e trovato una nuova residenza”. “Abbiamo attraversato momenti di difficoltà – continua Elena Bravo –, da malattie a problemi familiari, ma l’amore reciproco ci ha fatto sempre andare avanti, facendo, quando necessario, l’uno il lavoro dell’altro”. Ed è vero, tra i 18 lavoratori de La Miniera, si avverte un clima di condivisione e di gioia. Quest’atmosfera si trasmette ai 50 anziani del Centro e a tutti coloro che vengono: “Ultimamente – racconta ancora Elena – sono venuti diversi gruppi di giovani con i loro professori di economia”. “Alcuni di loro – continua José – sono stati colpiti dalla gioia degli anziani, dall’atmosfera di famiglia e dall’entusiasmo dei lavoratori. Proprio le cose che sono importanti per noi”. L
’esistenza e lo sviluppo di La Miniera si devono in gran parte al “suo Socio nascosto”, che non le fa mancare nulla. La divina provvidenza, infatti, arriva proprio nel momento in cui c’è più bisogno: materiale d’ufficio, stoffa, tovaglie, manichini per imparare a vestirsi… e perfino attrezzature specializzate. “Avevamo bisogno di una macchina per sollevare gli anziani – ci dicono – ma non avevamo i soldi per pagarla. Abbiamo deciso di acquistarla comunque, pensando alla fatica svolta dal personale e agli anziani. Il venerdì ci viene consegnata una macchina in prova. La domenica riceviamo una telefonata: il direttore di un centro per disabili psichici, che sa come lavoriamo, ci voleva donare una macchina elettrica. Vado a prenderla e, con nostra sorpresa, era identica a quella che ci avevano lasciato in prova!”. Dopo quasi dieci anni di fedeltà ai principi dell’Economia di Comunione e alla “cultura della legalità”, mettendo sempre al centro del loro agire la persona anche nei momenti difficili, Elena e José possono affermare che “Nonostante tutte le difficoltà, anche condividendo gli utili con i più bisognosi, le aziende EdC crescono e si mantengono sul mercato, pure nei momenti di crisi”. (altro…)
Mag 25, 2012 | Centro internazionale, Chiesa, Ecumenismo, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
“Abbiamo sperimentato che la nostra diversità non è un motivo di divisione, ma rappresenta una molteplicità di doni e una risorsa”. È uno stralcio del Manifesto che è stato letto allo Square Meeting Center di Bruxelles, a conclusione della giornata di Insieme per l’Europa 2012. Più di mille persone riunite a Bruxelles da ogni parte d’Europa e altre decine di migliaia collegate via satellite in 22 Paesi, hanno rivolto un messaggio di speranza, unità e pace all’Europa. “Insieme per l’Europa” ha una caratteristica inedita che la rende originale da tutte le altre manifestazioni europee: è la realizzazione – in contemporanea all’incontro di Bruxelles – di una capillare rete di eventi promossi in altre 144 città di tutta l’Europa. Piccole e grandi manifestazioni realizzate in punti di alto profilo simbolico per i singoli Paesi e città. Hanno avviato percorsi di collaborazione tra movimenti e comunità ecclesiali. Rapporti che aprono oggi spiragli di speranza per future iniziative da promuovere insieme per il bene comune delle comunità locali. Da Breslavia, Polonia, a Belfast, Irlanda. Da Oslo, Norvegia, a Malta. Molteplici sono state le iniziative che hanno coinvolto persone di tutte le età, condizioni e convinzioni.
Ad Augsburg, in Germania, il programma è iniziato con un flashmob nella piazza centrale della città: si sono lanciati in aria sette palloni giganti ognuno contraddistinto da uno dei sette “Si” che hanno caratterizzato fino ad oggi l’impegno dei movimenti e delle comunità per la famiglia, la vita, la pace ed un’economia più equa. A Breslavia, in Polonia, l’iniziativa ha voluto mettere in rilievo il delicato processo di incontro e di riconciliazione tra i popoli della Polonia e della Germania (ferito durante la seconda guerra mondiale) con una manifestazione dal titolo “I cristiani della Germania e Polonia insieme per l’Europa”. Ad Ischia, in Italia, una catena umana “ha abbracciato” il perimetro dell’isola come simbolo insieme di difesa dell’ambiente e di accoglienza. Ancora in Italia, a Firenze, è la Sala dei Cinquecento, a Palazzo Vecchio, ad ospitare il collegamento in diretta con lo Square Meeting Center di Bruxelles. E se, per una parte dei Movimenti e Comunità cristiane il percorso di fraternità di “Insieme per l’Europa” ha un’esperienza di anni, per altri l’edizione del 2012 è stata l’occasione di provare dal vivo il significato di conoscersi meglio e di lavorare insieme. Così si esprime una coppia di Laudau, in Germania: “Bruxelles 2012 è stata la scusa per conoscerci meglio, interessarci di Movimenti dei quali prima non conoscevamo nemmeno il nome. Si sente grande entusiasmo e voglia di concentrare le nostre forze per rinforzare l’anima cristiana dell’Europa cominciando dalla nostra città”.
Sono queste storie di collaborazione e di fraternità che danno oggi la possibilità di credere che è possibile dare all’Europa quella speranza di cui Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, parlava nel suo intervento a Bruxelles: “La più grande miseria europea è la mancanza di speranza”. Per questo “si deve generare un clima di simpatia e di solidarietà, un senso del destino comune deve risorgere, reti sociali debbono rinascere”. “Insieme per l’Europa – ha sottolineato Maria Voce nel suo discorso – è un’impresa affascinante: abbiamo la possibilità, anche attraverso la manifestazione di oggi, di testimoniare alle donne ed agli uomini del nostro tempo che abitare la terra in uno spirito di comunione apre un futuro di fraternità e di pace ai singoli, ai popoli, al nostro continente e all’umanità intera”.
Flickr photostream: www.flickr.com/photos/together-for-europe/
(altro…)