Il quartiere come una grande famiglia

 

Alla fine di novembre, Editha è stata contattata da una vicina di casa che le ha chiesto se avesse conosciuto delle attività “significative” in preparazione del Natale. Ciò le ha spinto a considerare quali attività potessero rafforzare la comunità e trasmettere il messaggio natalizio dell’amore di Gesù nel quartiere.

Data la situazione di “lockdown”, Editha e Meinolf, insieme ai figli hanno proposto ai vicini di casa, circa 60 persone, di preparare delle attività all’inizio dell’Avvento per suscitare lo spirito comunitario rispettando le regole anticovid-19 e il distanziamento sociale e prestando particolare attenzione a coloro con cui normalmente avevano pochi contatti.

Editha scrive: “La prima proposta è stata di preparare piccoli doni da scambiarsi. Sono state realizzati degli oggettini prodotti artigianalmente in maniera semplice, ma come segno di affetto reciproco. Ciascuno ha posto il suo regalo davanti alla porta dell’altro. Ha dato l’opportunità ai vicini di incontrare nuove persone, che ancora non avevano conosciuto (anche se vivono dall’altra parte della strada), accogliere nuove famiglie che si erano appena trasferite o riaccendere contatti che si erano persi. Ma tutti hanno desiderato partecipare!

È stato formato un gruppo di chat del quartiere dove molti hanno condiviso delle riflessioni personali e le impressioni positive rispetto a questa esperienza.

Per estendere l’ “amore al prossimo” vissuto nel quartiere ai bisogni del mondo, quattro  famiglie hanno pensato di raccogliere della solidarietà cantando brani natalizi davanti alle case, in gruppi distinti e separati, in rispetto delle restrizioni anticovid-19. Sono stati raccolti  1500 euro che abbiamo devoluto interamente a favore di una scuola a Goma, in Congo.

In un successivo evento zoom, una focolarina tedesca che vive a Goma, ha potuto presentare a tutti il progetto della scuola e rispondere alle domande dal vivo. Filipa, una bambina di nove anni, ha chiesto perché le persone a Goma non indossano mascherine a causa del Covid-19, come vedevamo nello zoom, e abbiamo appreso che in Congo il problema più urgente è la fame. Questo momento è stato il culmine delle attività del quartiere, che sembrava estendersi da Leverkusen a Goma! Il programma di un’ora e mezza è stato preparato ed eseguito dalle famiglie con una varietà di spettacoli culturali: brani classici, una canzone tedesca, un canto natalizio portoghese e un duetto jazz americano. E’ stato presentato un breve video sul Natale in cui abbiamo recitato coi nostri figli quindi attraverso una riflessione è stato sottolineato lo spirito con cui viverlo.

L’intero quartiere sembrava si fosse trasformato in una grande famiglia, unita in un’unica stanza, anche se tutti eravamo collegati on line ognuno al suo computer.

Sono arrivati tanti feedback positivi, per esempio una signora ha detto quanto gli ha fatto bene questa esperienza dopo il lungo periodo di isolamento; un giovane studente era grato per l’input spirituale, un’altra vicina ha detto che cantando brani natalizi e raccogliendo solidarietà per Goma, all’inizio pensava che lei e la sua famiglia stessero ‘offrendo il dono’, ma in realtà hanno sperimentato di averlo ricevuto. Loro stessi sono stati ‘arricchiti’ da questa esperienza. Nostro figlio Dylan era grato per queste attività familiari e di vicinato perché gli hanno fatto vivere davvero ‘il Natale’ di questo Natale.

E devo aggiungere, anche io e in effetti tutti noi (nella mia famiglia e in tutto il vicinato) siamo stati arricchiti da questa esperienza dell’Avvento che abbiamo condiviso con tutti.”

Editha e Meinolf Otto (Germania)