Campagna “Uno di noi

 

La petizione europea “Uno di Noi” termina il 31 ottobre. E’ possibile ancora per oggi sottoscriverla qui
L’embrione è un soggetto umano con una definita identità che incomincia un coordinato, continuo e graduale sviluppo. Non è un oggetto, né un mezzo, né un business, né una cavia da laboratorio. E’ una persona umana, pur piccolissima, con la sua dignità e con il diritto a vivere.
Per questo la raccolta di firme intende dare protezione giuridica, in tutta l’Unione Europea, alla dignità, al diritto alla vita e all’integrità di ogni essere umano fin dal concepimento. In particolare chiede di porre fine al finanziamento di attività scientifiche che prevedono la distruzione di embrioni. Esperimenti come la clonazione umana, le modificazioni del patrimonio genetico umano rese artificialmente ereditarie, la produzione di massa di cellule staminali embrionali sono tutte attività che uccidono l’embrione.

Non è una questione religiosa o banalmente “cattolica”. Disse infatti nel 1981 Norberto Bobbio, maestro laico di diritti: “Vorrei chiedere quale sorpresa ci può essere nel fatto che un laico consideri come valido in senso assoluto il ‘non uccidere’. E mi stupisco a mia volta che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di affermarlo”.
Il riconoscere giuridicamente la qualità di uomo al concepito è il naturale sviluppo di un processo storico ed etico che ha eliminato la schiavitù e la discriminazione tra le varie categorie umane. L’uomo di colore non è una bestia da soma come sostenevano prima della guerra di secessione in America, l’ebreo non è una razza inferiore sulla quale fare esperimenti come sosteneva la Germania nazista, l’embrione non è un semplice accumulo di cellule. E’, come loro, come noi, un essere umano. Solo più piccolo, solo più indifeso.

Ringraziamo tutti coloro che hanno prestato il loro servizio volontario nei banchini di raccolta firme e tutte le persone che, in questi mesi, hanno lì apposto la propria sottoscrizione.

Leggi anche