Con l’amore reciproco si possono superare le sfide

 
Una forte esperienza vissuta in una famiglia canadese.

FN_20160310Ho una nipote di 12 anni che vive con me e mio marito e, nonostante il grande affetto che nutriamo per lei, ogni giorno rappresenta una sfida.

Quando un giorno ho scoperto che aveva fatto qualcosa di terribile, per la quale ho sofferto molto, mi resi subito conto che la difficoltà maggiore sarebbe stata parlarne con mio marito. Sapevo che lui si sarebbe addolorato moltissimo al riguardo, tuttavia dovevo permettergli di sapere.

Come sospettavo, lui si è sentito molto ferito dal comportamento di nostra nipote e la notizia ha tanto condizionato i rapporti tra i due, che quasi non si parlavano più. Nonostante ciò, cercavo di fare in modo che le cose migliorassero tra di loro, amando pur essendoci anche per me molte difficoltà, ma mi rendevo conto che la situazione non poteva continuare così a lungo. Dovevo trovare un’altra soluzione. Ho spiegato tutto all’assistente sociale, la quale si è offerta di parlare lei stessa con mio marito.

Quando l’assistente è arrivata, ero disposta a fare qualsiasi cosa pur di aiutare mia nipote, ma mio marito non era pronto a perdonarla, essendo ancora troppo ferito. Naturalmente, l’ipotesi per cui lei potesse tornare da suo padre non si poteva prendere in considerazione, e, nel caso in cui mio marito non fosse stato disposto a lavorare sui suoi sentimenti, mia nipote si sarebbe dovuta trasferire in una casa-famiglia.

Mio marito era talmente arrabbiato e deluso da proporre all’assistente sociale di portare via immediatamente la ragazzina, ma io non volevo arrendermi a questa soluzione, che mi appariva troppo affrettata e dettata dalla rabbia del momento. L’assistente sociale ha reagito in maniera rigorosa e ha allontanato nostra nipote da casa dopo due giorni.

Ero molto dispiaciuta della reazione di mio marito, per questo abbiamo deciso di confrontarci e ho capito che le sue reazioni avevano, in realtà, lo scopo di proteggermi. Pensava, infatti, che mandando via nostra nipote, io non avrei avuto più motivo di stressarmi e la cosa mi avrebbe aiutata. Sono riuscita a dirgli che sarei stata capace di superare questa sfida e che non sarebbe servito a nulla non starle vicino e rinunciando così a lei.Ho dovuto attendere l’intervento del tribunale per cercare di riaverla indietro. Non potendo permettermi un avvocato, ho compilato i documenti da sola confidando in un aiuto dall’Alto che mi suggerisse le parole giuste.

Ma, proprio mentre stavamo andando in tribunale CCAS, mio marito ha cambiato idea decidendo che nostra nipote sarebbe potuta tornare da noi. Solo così, infatti, avremmo potuto amarla ed aiutarla. L’avvocato di nostra nipote ci ha detto che questa era anche la sua volontà e così ci siamo ricongiunti. Non sempre, ovviamente, le cose vanno bene: ci sono tante sfide da affrontare, ma io sono certa che con l’amore reciproco si possano superare tutte queste sfide.

Ringrazio Dio per la forza che mi ha dato.

DB – Toronto (Canada)