
Un altro frutto di questi giorni è giocare insieme. Spesso il tempo che trascorriamo in casa è limitato e alla sera siamo molto stanchi per intraprendere una qualche attività ludica, che non sia guardare insieme la televisione. Proprio recentemente Simone ci aveva espresso il desiderio che giocassimo di più con lui. E in questi giorni è successo! Ad esempio abbiamo fatto tanti puzzle, alcuni complessi di 1500 pezzi che ci hanno occupato gran parte della giornata, e alla sera Mario – che continua ad andare in ufficio mentre io lavoro da casa – trova l’energia di buttarsi a giocare a terra con lui: hanno riscoperto una grande passione per i lego! E ancora, ci coccoliamo di più e cerchiamo di sollevarci vicendevolmente pensando a qualcosa di speciale da fare per l’altro. Ad esempio io ho più tempo da dedicare alla cucina e imbastisco dei piccoli laboratori con Simone (decide lui il menù quasi sempre) così da far trovare una cena speciale al papà che torna dal lavoro. L’altro giorno mi ha aiutato a tagliare tutte le verdure, erano davvero tante e non si è spazientito. E ieri abbiamo preparato insieme la pizza.
Un’altra esperienza che stiamo vivendo è portare la scuola a casa. In veste di rappresentante di classe, cerco il modo migliore per amare le famiglie e le maestre, mantenendo sempre viva la relazione attraverso la chat e le telefonate (questa settimana anche le email!) e anche stimolare Simone a fare i compiti mentre io lavoro e questo richiede un certo impegno ma è un’altra occasione per conoscersi e amarsi di più. Certo stare chiusi in casa è difficile, a Simone manca la scuola, gli amichetti. A me manca il teatro e la palestra, anche se oggi ho iniziato a fare alcuni esercizi in casa.
Tutto sommato penso che questa epidemia ci stia dando l’occasione di riscoprire e apprezzare le piccole cose, di rimettere al centro la famiglia e gli affetti .
(Fonte: www.focolaritalia.it)



