Famiglie a scuola di unità

 
“Spesso ci sentiamo affogare nei nostri problemi, l’esperienza della “scuola”ci ha aiutati a riprendere quota…”

P1230211Ha ancora senso parlare di unità in famiglia, quando si comprende sempre meno quale sia il suo valore?

“Spesso nella società di oggi la parola unità viene fraintesa e abusata, in questi giorni ho capito il suo significato più profondo”. Dice una coppia, sottolineando che occorre accogliere la diversità culturale dell’altro, per  scoprirne tutta la ricchezza. L’unità certamente non è una parola magica, né si improvvisa, ma va ricercata giorno per giorno attraverso gesti di amore concreto, che alle volte costano fatica, ma poi si sperimenta una gioia profonda.

E’ quanto testimoniano le famiglie riunite dal 21 al 24 Aprile al Centro Mariapoli di Castelgandolfo per  il Congresso Famiglie Nuove 2016. Numerose provenienti da diversi Paesi europei, ma anche da Egitto, Filippine e  Brasile. Alcune persone ortodosse, copto-ortodosse, protestanti e una buddista. Attraverso foto e aggiornamenti, si è conosciuta e condivisa anche la vita delle famiglie di Libano, Australia, Cuba e Santo Domingo, con cui ci si è sentiti più vicini e impegnati in un cammino comune.

“Avevo messo da parte l’amore al prossimo a me più vicino, che è mia moglie, ma qui sento che è iniziata una nuova comunione tra noi” dice una coppia dall’Egitto.

Archie e Joji, una coppia di Manila sposata da 12 anni con 3 figli, racconta con quale spirito è arrivata: “Venire in Europa è costoso, ma questa esperienza era importante per noi. Due settimane prima di partire  abbiamo rischiato di perdere la nostra casa in un incendio, ma abbiamo sperimentato coi nostri figli la potenza della preghiera. Ora vediamo le cose da un’altra prospettiva”.

P1240135Dolori, gioie, istanze condivise dalle  famiglie, tra cui molte giovani e di contesti culturali tanto diversi, hanno mostrato che l’unità è un dono, ma anche un impegno, per il quale oggi è più che mai necessario creare delle reti di famiglie che credono nella famiglia e si impegnano nelle sfide che essa incontra.Un approfondimento sul recente documento di papa Francesco  “Amoris Laetitia” ha mostrato che un’efficace risorsa per vivere l’unità in famiglia è il perdono, ma perché sia autentico, occorre riconoscere i propri limiti, mettersi nei panni dell’altro. Papa Francesco incoraggia le famiglie a crescere nella  misericordia, al punto da farne una proposta di vita per questo anno. Non è facile, ma possibile, come racconta Adriana: “Ci sono stati momenti di scoraggiamento, ma ho avvertito che era necessario oltrepassare il buio che mi paralizzava e riconoscere in esso un aspetto del dolore dell’abbandono vissuto da Gesù sulla croce. – racconta Adriana Scariolo – Facevo fatica ad essere amabile con Francesco,  ma ogni volta che tornava a casa cercavo di fare il passo di accoglierlo con animo sereno e disponibile , dargli una carezza, in seguito anche un bacio, e farmi sentire vicina. Questo ha fatto pian piano scomparire ogni perplessità nei suoi confronti e ci ha portati ad un amore più grande…”

Le iniziative per sostenere le famiglie in difficoltà,(anche quest’anno si terranno i “Percorsi di Luce” a  Loppiano dal 18 al 25 giugno), hanno evidenziato che non bisogna spaventarsi davanti alla crisi perché è il segno di una necessaria evoluzione in noi e tra noi, anche se porta instabilità e dolore.

Tutti viviamo momenti di crisi – affermano Rino e Rita Ventriglia – che possono essere annunciate da segnali di allarme, che è interessante riconoscere. Sono passaggi da una fase all’altra che possono servire a chiarire esigenze, frustrazioni che non devono essere rimosse.” Se gestiti bene, i conflitti, le difficoltà, hanno dunque una dimensione creativa.

Il cammino fatto insieme in questi anni anche con persone che vivono la separazione ha insegnato a non giudicare e a entrare in profondità nelle diverse situazioni, a valorizzare la loro testimonianza e contributo.

P1230866Le storie di famiglie e  bambini accolti in adozione , i progetti di AFNonlus di sostegno a distanza e accoglienza ai minori migranti, hanno allargato gli orizzonti e i cuori fortificando l’impegno  a vivere la fratellanza universale.

Tra le varie tematiche affrontate anche una riflessione sull’educazione affettiva di bambini e  ragazzi, che per Domenico Bellantoni “non è né scissa, né scindibile dall’educazione globale dell’individuo”, una formazione alla persona-relazione a cui si punta tramite il progetto Up2me rivolto agli adolescenti.

“L’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia”, diceva anni fa  Giovanni Paolo II, sottolineando però la necessità “che le famiglie del nostro tempo riprendano quota.” L’esperienza vissuta insieme in questi giorni, dicevano le famiglie, è stato questo : un “riprendere quota” per lasciarsi interpellare con nuovo slancio e  coraggio dalle periferie esistenziali dove portare ed essere come famiglia una risposta d’amore concreto.