Che l’amore cresca in una coppia dopo il “sì” del matrimonio non è automatico. Occorre saper accogliere insieme alle gioie, pure tutti i momenti difficili trasformandoli in una rinnovabile fonte di forza per la vita di coppia. Ma come fare?
Marly e Hans Peter Stasch sposati da 32 anni, hanno 3 figli ormai adulti, da poco meno di due anni hanno avuto la possibilità di trasferirsi dalla Germania in Italia per collaborare con la Segreteria centrale di Famiglie Nuove. “Non sempre è facile accettare la nostra diversità”, dice Hans Peter. “Spesse volte mi torna in mente questa battuta: ‘anche per Dio non è semplice spiegare ad un uomo la psiche di una donna. (E naturalmente anche il contrario!)’”.
“Tante volte Marly si comporta in modo completamente diverso da me”. – Continua Hans Peter. “Per esempio, se ha un pensiero che la preoccupa, ha bisogno di parlarne per comunicare le sue emozioni. Io invece vorrei risolvere il problema subito e le propongo varie ipotesi, ma lei preferisce approfondire per capire. Sono momenti in cui dobbiamo stare attenti a non diventare impazienti e ascoltarci a vicenda, fino alla fine, ma non è scontato trovare un’immediata sintonia, soprattutto sono stati difficili per noi i primi anni di matrimonio”.
“C’è stato un periodo in particolare in cui la nostra vita era diventata una routine”. Spiega Marly, “L’attrazione iniziale per l’altro diminuiva e la gioia di vederci la sera non era più così entusiasmante. Senza accorgercene eravamo caduti nel tran-tran della vita quotidiana. Tutto era così normale… Hans-Peter si occupava del suo lavoro, io dei figli, la casa, i miei contatti; c’erano tante cose da criticare o da migliorare nell’altro. Era come se gli occhiali con cui ci guardavamo fossero diventati opachi. Ma non ci eravamo promessi di fare di tutto per rimanere uniti insieme per sempre?”
“Ho cercato con coraggio, dice Hans-Peter – di mettermi in discussione personalmente senza attribuire tutte le colpe a Marly”. Forse è stato questo “suo interrogarsi, continua lei, senza criticarmi, che mi ha permesso di riflettere liberamente… Mi sono ricordata della nostra promessa reciproca e confidando anche nel grande amore di Dio, ho provato a ricominciare di nuovo, cercando di essere attenta specialmente alle piccole cose quotidiane”.
“Mi ricordo quella volta, racconta Marly, che Hans-Peter era partito per un viaggio di lavoro. Ero felice che nel giro di pochi giorni sarebbe rientrato. Per cui avevo preparato la casa, fatto le pulizie e lo aspettavo. Avevo desiderio di conoscere ciò che lui aveva vissuto e anch’io non vedevo l’ora di raccontargli ciò che avevo dentro. Invece, lui era molto stanco per il lungo viaggio, preferiva prima ordinare le sue cose per sentirsi a casa. Li per lì, mentre disfaceva la valigia e ordinava la sua scrivania, avvertivo crescere in me l’impazienza. Mi sentivo respinta e mi venivano dei pensieri negativi come: ‘non sono così importante per lui; non è poi così felice di essere tornato a casa ecc’. Ma poi cercando di mettermi nei suoi panni ho capito quanto era sfinito e mi sono ‘ritirata’ lasciandogli il tempo di riprendersi. Poco dopo ci siamo seduti a tavola e abbiamo potuto parlare in modo profondo libero e sereno”.
In definitiva è importante anche “non stare lì a soppesare tutto, prendendo certe cose come un affronto personale e un’aggressione da parte dell’altro e cogliere le occasioni per esprimersi l’amore, con una mail, un sms e ritrovare la complicità, perdonarci a vicenda”.
“La nostra vita quotidiana è cambiata radicalmente con il trasferimento in Italia. Concludono Hans Peter e Marly. Mentre prima ci vedevamo solo la sera, adesso lavoriamo nello stesso ufficio. Le nostra diversità vengono ancora più in luce, ma pian piano abbiamo imparato a riscoprire come un dono i rispettivi pregi e difetti. Ora sappiamo che il fatto di essere diversi, in realtà è un arricchimento vicendevole. Una risorsa. Ci accorgiamo che spesso proprio dalle differenze di carattere che abbiamo, accolte e valorizzate, possono nascere anche tanti frutti”.