
Per consegnare il riconoscimento, promosso dai Movimenti per la vita europei, è stata scelta la data significativa del 10 dicembre, a 63 anni dalla firma della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.
La motivazione del premio è stata espressa in apertura dal presidente del Movimento per la vita Carlo Casini, che ha messo in luce la “limpida e costante difesa e promozione del diritto alla vita” messa in atto da Chiara Lubich e promossa sempre nell’ampio orizzonte dell’amore ad ogni uomo.

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha sottolineato come della dichiarazione del 1948 “queste due donne hanno fatto una pratica di vita profonda” ed ha annunciato di aver avviato l’iter per la dedicazione di una strada della capitale a Chiara Lubich.

Il Premio, istituito dal Movimento per la vita nel 2008, vuole mettere in risalto la dimensione della vita nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Ha come simbolo la riproduzione della statua bronzea che il Movimento per la vita italiano donò al Consiglio d’Europa all’indomani del crollo del muro di Berlino.

nel palazzo del Consiglio d’Europa a Strasburgo e porta scritto sul basamento: “Che l’amore sia la speranza dell’Europa”.
Quella del 2011 è la terza edizione del Premio. Nella prima edizione (2008) il Premio era stato attribuito alla memoria di Jerome Lejeune per il suo lavoro nel campo della genetica, nella seconda edizione (2010) a Eduardo Veràstegui per il film “Bella”.
Il premio europeo Madre Teresa di Calcutta è stato menzionato da Papa Benedetto XVI al termine dell’Angelus di domenica 11 dicembre, con un indirizzo di saluto agli esponenti del Movimento per la vita giunti da tutta Europa per la premiazione.
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“Teresa e Chiara. Donne da imitare” di Giovanni Ruggiero – Avvenire

