Premio “Madre Teresa” – L’intervento di Maria Voce

 

“La persona e l’opera di Chiara Lubich possono essere guardate da mille prospettive, ma certo quella di oggi è particolarmente confacente, poiché mette in luce il suo contributo alla tutela dei diritti dell’uomo.” – Ha affermato Maria Voce, ringraziando vivamente il Movimento per la Vita, che ha assegnato alla Lubich il Premio Europeo per la vita “Madre Teresa di Calcutta”, istituito nel 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Il Movimento dei Focolari, che dalla nascita nel ’43, suscita in uomini e donne uno stile di vita evangelico che ha come necessaria conseguenza il rispetto dell’uomo e dei suoi diritti, affinché si realizzi nel mondo la fratellanza universale, “sembra quasi precorrere la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948). – ha detto Maria Voce – In particolare l’articolo 1 che afferma: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.

Quando, nel 1998, il Consiglio d’Europa ha assegnato a Chiara Lubich il “Premio per i diritti dell’uomo”, ha detto Maria Voce – l’on. Leni Fisher, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, sottolineava “come l’insistenza della Lubich sulla necessità di rispettare gli altri e di accordare la stessa dignità a tutti: individui e popoli, stimolava quanti impegnati in politica… a ricordare che la politica esiste per servire il popolo”.

“Chiara ha guardato con un’attenzione particolare alle famiglie. – Ha sottolineato ancora Maria Voce, ricordando le parole della Lubich al Familyfest nel ’93: “Nella famiglia la vita dell’altro è preziosa quanto la propria, talvolta più preziosa della propria; ci si preoccupa della salute di tutti e ci si fa carico di chi non sta bene. È lì che naturalmente si accende e si spegne la vita, che trovano accoglienza, affetto e cura il diversamente abile, l’anziano e il malato terminale”.

Tra le tante le pagine della storia di Chiara che potrebbero essere ricordate, “il premio, intitolato a Madre Teresa, ci rimanda a quel 17 maggio 1986, – ha detto Maria Voce – quando queste due straordinarie donne si sono trovate insieme, a Firenze, proprio al Convegno del Movimento per la vita, a parlare della vita, a valorizzare ogni vita, mostrandoci come essa è sempre degna di essere vissuta e lanciando un appello attraverso la loro testimonianza.”

Quindi Maria Voce ha evidenziato anche l’impegno personale di Chiara, iniziato dagli anni ‘70, quando incoraggiava a suscitare iniziative specifiche di promozione della vita sia sul piano culturale, che politico, o sociale.

Da tale “spinta è nata in tutta l’Italia la collaborazione, spesso silenziosa e discreta ma sempre preziosa e costruttiva, da parte di membri del Movimento dei Focolari al Movimento per la Vita e ai Centri di Aiuto alla Vita.”

<i>“Mi auguro – ha concluso Maria Voce – che quei principi che hanno caratterizzato allora la nascita del Movimento per la Vita siano sempre vivi e fonte di luce e di continua ispirazione per l’avanzare di tale nobile necessaria e più che mai impegnativa iniziativa.”

Ringraziando sento così di sostenere coloro che nel nostro Movimento – ha detto la Presidente dei Focolari – scelgono di svolgere questo servizio a difesa della vita fin dal suo concepimento, … nello sforzo di affrontare gli attuali problemi etici di notevole rilievo e di discernere, alla luce del carisma dell’unità e dell’insegnamento della Chiesa, posizioni chiare, anche se controcorrente, rispetto a molte forme diffuse di pensiero “relativistico”.”

Maria Voce rinnova ai presenti l’augurio di Chiara che nel Convegno a Firenze dell’86, già ricordato , affermava: “il mondo, che languisce spesso per il timore della vita, che s’agita per sopprimere la vita, ha bisogno dell’amore, ha un’urgente necessità di un’invasione d’amore”. Usciamo col proposito di fare della nostra vita un solo atto continuato d’amore verso ogni prossimo”, verso ogni vita!”

Infine improvvisando, ha offerto ancora una testimonianza, il racconto di un episodio significativo: alla domanda posta ad un filosofo francese ‘come si comporterebbe se sapesse che il mondo cesserà nel dicembre 2012?’ Questi aveva risposto: “se anche nel novembre 2012 venissi a sapere che mia moglie aspetta un bambino – sosteneva il filosofo – sarei felicissimo perché questo figlio non sarebbe stato concepito per vivere un mese, ma per l’eternità.”

Testo dell’intervento di Maria Voce

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