Storia di AFN illustrata con i disegni di Danilo Zanzucchi

 
AFNonlus nasce per concretizzare i valori del più vasto Movimento Famiglie Nuove.

Affonda la sua radice in Chiara Lubich, quando nel discorso programmatico del 1967, annuncia la nascita di Movimento Famiglie Nuove e il suo raggio di azione per le famiglie, i fidanzati, i vedovi, con attenzione alle situazioni di sofferenza familiare.

Come dicevano Alberto e Anna Friso, per anni accanto a Danilo e Annamaria Zanzucchi, e anche i primi presidenti di AFNonlus, questa è “uno strumento nuovo” per esprimere anche in forma pubblica l’impegno a promuovere e sostenere i valori della famiglia “.

Per definire il rapporto che intercorre tra il Movimento Famiglie Nuove e AFN, si può ricorrere alla metafora, utilizzata sempre da Alberto e Anna, che ci vede come un germoglio fiorito nel civile nato da un ceppo solido. Questo €˜germoglio nato nel ’98 come associazione, diventa nel 2003 un’organizzazione non lucrativa.

Tra le immagini abbiamo inserito anche degli originali disegni in cui Danilo Zanzucchi, che per tanti anni ha condotto FN insieme ad Annamaria, di volta in volta ha catturato gli stati d’animo e i momenti fondanti di questa nostra storia.

La nostra società ha bisogno che la famiglia cresca nella coscienza di essere soggetto e sorgente di cultura, di educazione, di socialità e così, AFNonlus sviluppa la sua opera su tre aree principali di intervento: il sostegno a distanza, le adozioni internazionali e progetti di cooperazione internazionale e di formazione. Vedremo come ogni ramo di azione affonda le sue radici sia spirituali che culturali nel pensiero di famiglia di Chiara.

Chiara nel suo discorso programmatico invitava le famiglie a prendersi sulle spalle la porzione di mondo più frantumato e far sì che la pietà verso situazioni di sofferenza familiare “non resti nel campo sentimentale, ma delle opere che ci seguiranno poi in Paradiso”.

Il Sostegno a Distanza nasce in questa prospettiva in seno al movimento Famiglie Nuove alla fine degli anni Settanta, per rispondere ai disagi dei minori e delle loro famiglie, disagi causati dalle diverse guerre e alle situazioni di estrema povertà . Con l’obiettivo di non togliere i bambini dal proprio ambiente, ma di aiutarli a divenire uomini nuovi per costruire, nel loro paese, una società nuova. Nel 1993 al Family fest per la prima volta il lancio del SAD in mondovisione, irradiato da 13 satelliti.

Da allora i progetti a favore dell’infanzia svantaggiata si sono ampliati notevolmente. Sono centinaia gli interventi fatti in questi anni da AFN e oggi ce ne sono attivi 99 in 49 Paesi del mondo. Danilo nel suo disegno li ha rappresentati come un albero ricco di frutti. Si offrono programmi di alimentazione, scolarizzazione e cure mediche di base, grazie al supporto di una vasta rete di sostenitori. I programmi di sostegno a distanza vengono gestiti da nostri collaboratori locali attraverso strutture, per lo più Centri Sociali, ambulatori, asili-nido, scuole per l’infanzia, primaria e dopo-scuola. Cerchiamo di dare una formazione anche ai i genitori attraverso laboratori professionali e corsi di alfabetizzazione in vista di una loro completa autonomia personale ed economica, cercando anche dove possibile una collaborazione con partnership nazionali e internazionali.

AFNonlus si propone di porre le basi per un cambiamento sostenibile nel tempo attraverso la condivisione e la cultura del DARE. Come esempio la storia di Jean Paul Ngandu Masamuna, 31 anni e settimo di nove figli di una famiglia congolese, di Kinshasa. “Quando ero piccolo, racconta Jean Paul, mio padre era in guerra, mia madre non aveva niente da darci per farci crescere. Dovevo lottare per la sopravvivenza. Il centro sociale Petite Flamme (Piccola Fiamma di Speranza) mi ha dato da mangiare e la possibilità di studiare. Oggi sono ingegnere. Amo vivere a Kinshasa, voglio restare e lavorare per il mio popolo congolese “.

Ma il sostegno a distanza è un’occasione di crescita anche per chi dona, singoli, famiglie o gruppi. Ce lo testimonia Raffaele con la sua storia. “Carissimi cittadini”,  ha scritto in una lettera a tutte le famiglie del suo comune (Capanne in provincia di Pisa) “ci permettiamo di entrare nelle vostre case per risvegliare sentimenti personali. Con un piccolo gesto si puಠridare vita a chi non ha speranza. ” E’‰ l’inizio di una avventura che coinvolge famiglie e associazioni, e si è estesa anche ai comuni limitrofi. Attualmente vengono sostenuti 50 bambini del progetto “€˜Santa Teresinha” a Recife in Brasile.

Abbiamo detto che AFNonlus è nata da un’idea di Chiara lanciata a Famiglie Nuove, perciò esse la sentono come una realtà che è parte integrante del loro essere impegnati e con i vari gruppi promuovono  queste iniziative con tante iniziative, anche approfittando di un evento come battesimi, comunioni o lauree per raccogliere fondi e contribuire a comprare materiale didattico o altre cose di prima necessità. Anche azioni come feste parrocchiali o mercatini inseriti in fiere locali come è il caso per esempio delle famiglie nuove di Genzano, una cittadina dei Castelli Romani, che a Natale organizzano un Mercatino di beneficienza per contribuire alla realizzazione di progetti di AFNonlus. I laboratori per la preparazione dei manufatti sono aperti a tutti: famiglie, giovani e tante persone regalano il tempo e il materiale utilizzato per cui ciò che si ricava dalla vendita viene interamente destinato ai progetti. “Attraverso il lavoro gomito a gomito, i rapporti diventano più profondi – racconta la famiglia Fiorillo. Nei mesi di preparazione e nella giornata della bancarella si intrecciano tantissime storie, grandi e piccole, che ci ricordano ogni volta di quanto le persone, le famiglie, spesso si trovino sole. Aprire il cuore al prossimo nonè difficile e mettersi in gioco in prima persona fa sperimentare una gioia sincera. Molto belloè anche il rapporto di reciproco interesse nato con le associazioni locali per lavorare insieme sul territorio“.

Adozioni Internazionali
Quando è impossibile la crescita del bambino all’interno della sua famiglia biologica o in una famiglia adottiva del suo Paese di origine, ci sono le adozioni internazionali a garantire una famiglia a questo bambino. Per approfondire come sono nate, dobbiamo attingere ancora al discorso di Chiara che racconta lo strazio di una mamma con 10 figli, giovanissima ma gravemente ammalata, che pensando al futuro dei suoi bambini senza di lei, cerca delle famiglie “con un certo benessere umano ed economico ” che possano accoglierli. Chiara continua dicendo che quella mamma, non ha pensato di “metterli in un orfanotrofio tutti insieme, i suoi bambini, ma di dare un padre, una madre, dei fratellini a loro. ” Da qui l’augurio “che nel corso degli anni e dei secoli … molti orfanotrofi siano svuotati”. Da allora moltissime Famiglie Nuove, mosse da questo desiderio, hanno intrapreso questo cammino, si sono aperte spontaneamente all’affido e all’adozione.

Poi questa realtà siè evoluta e ha trovato nel 2001 la sua attualizzazione con la nascita di AFN come Ente Autorizzato per le adozioni internazionali.

Nei disegni, Danilo  nel 1999 immagina una manifestazione di persone fuori dal centro FN rappresentata come una roccaforte, che chiede a FN le “adozioni subito “. Infine nel disegno del 18/12/2000, l’ingresso delle AI in AFN.

Nel 1993 Chiara, in occasione del Familyfest a Roma definiva la famiglia “seme di comunione per l’umanità,  seme dell’accoglienza  che apre alla reciproca interculturazione “. In questa dimensione della famiglia, AFN desidera focalizzare il suo impegno anche per rispondere adeguatamente al ruolo istituzionale che le è stato affidato per l’accompagnamento delle coppie adottive. AFN sente di dover offrire infatti un contesto in cui è data alle coppie l’opportunità di immergersi nella riflessione sul ruolo della famiglia arricchendola di contenuti e plasmandola sul valore della diversità.

Uno dei primi passi che le coppie fanno per avvicinarsi all’esperienza adottiva è  sentire proprio il paese del figlio. Una di loro scrive: “L’amore per questa terra tanto lontana (n.d.r. parlano del Vietnam) entra nella nostra vita, nelle nostre famiglie e coinvolge gli abitanti del nostro piccolo centro! avendo conosciuto tanti bambini negli istituti, cerchiamo di vivere anche per loro… Sentiamo che attraverso i nostri figli allarghiamo lo sguardo sul mondo “.

L’amore generativo di una mamma e un papà sostituisce pian piano il senso di abbandono fino a fargli sperimentare, con il tempo che essi stessi sono in grado di affrontare con fiducia e speranza il futuro. Ad oggi, con le nostre sei sedi in tutta Italia 900 famiglie hanno accolto nella loro casa 1030 bambini provenienti da tutti i continenti ed hanno compiuto insieme a noi questo viaggio verso un mondo interculturale e attraversato ponti di pace di più vari orizzonti. Ma il vero, efficace e duraturo sostegno che la famiglia adottiva può avere nella sua vita quotidiana è la famiglia stessa. La €˜rete di famiglie che le coppie adottive frequentano dopo il rientro in Italia è una parte fondamentale dell’esperienza che stanno vivendo. Un famoso proverbio africano recita “per far crescere un bambino ci vuole un villaggio “. E’ qui che siamo chiamati in causa tutti noi come famiglie a generare comunità , viva e impegnata per non lasciare sole queste famiglie e partecipare, non solo con trasporto sentimentale ma anche concretamente alle diverse iniziative proposte.

 

 

 

 

Progetti

Per realizzare quelle opere che Chiara ci invitava a porre in essere in modo incisivo e strutturato e per poter rispondere al meglio ai bisogni dell’umanità più sofferente, AFN si occupa anche di progetti sociali. Alla base di ogni progetto c’è la volontà di intervenire su una necessità e sopperire a un bisogno, in stretta collaborazione con le famiglie e con le comunità locali, che diventano protagonisti di uno sviluppo sostenibile e di un nuovo tessuto sociale.

Da sempre abbiamo cercato di rispondere alle richieste di aiuto di ogni tipo che ci sono pervenute. Già nel 2004 siè avvertita la necessità di dar vita in forma organizzata ad azioni mirate. Prende così il via nelle Filippine il progetto, lanciato su scala mondiale nel Familyfest del 2005, “Una famiglia una casa “, che ha visto la costruzione di 140 casette per famiglie in situazioni di grave indigenza. In particolare, oggi AFN realizza progetti di formazione orientati alla famiglia e di cooperazione internazionale, e anche azioni in seguito ad un’emergenza umanitaria .

Tra questi possiamo ricordare l’intervento in Ecuador e in centro Italia in seguito alle violente scosse sismiche , e per Haiti dopo il passaggio dell’Uragano Mattew. In caso di emergenze umanitarie AFN e AMU sono riferimento per raccolte fondi ed interventi di aiuto congiunti a nome del Movimento dei Focolari.

Un’altra esigenza degli ultimi anni consiste nel dare una risposta concreta agli innumerevoli sbarchi che interessano le coste italiane e che, spesso, vedono come protagonisti minori che arrivano in Italia senza famiglia. Lo scorso anno,è nato cosà Fare Sistema Oltre l’Accoglienza, con l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale e lavorativo di ragazzi italiani e stranieri, attraverso l’attivazione di corsi professionali e di tirocini con il supporto di una rete di famiglie e di aziende che sosterrà il loro percorso di integrazione. Questo progetto nasce come evoluzione dell’esperienza “ragazzi in famiglia ” volta ad ospitare giovani stranieri per brevi periodi, durante le vacanze estive o di Natale presso famiglie di varie regioni italiane e forse qualcuna delle famiglie italiane qui presenti l’ha vissuta in prima persona. L’esperienza positiva è entrata quindi a far parte di un progetto molto più ampio, in cui la rete di famiglie gioca un ruolo fondamentale. La famiglia è infatti l’ambiente privilegiato per l’accoglienza, dove la condivisione piena del dolore può sanare le ferite e può aiutare questi ragazzi a costruire una propria identità, fatta di passato, presente e futuro.

Come Peter, arrivato in Sicilia su un barcone proveniente dall’Egitto a soli 16 anni. Peter conosce alcune famiglie del Movimento dei Focolari a Catania,è un ragazzo pieno di risorse e si impegna per riscattarsi. Decide di trasferirsi a Milano, dove viene messo in contatto con altre famiglie del Movimento. Oggi lavora in un ristorante ed è integrato. Peter ce l’ha fatta e lo dimostra un post scritto da lui su Facebook nel quale ringrazia di cuore tutte le famiglie che lo hanno supportato.

Tra gli obiettivi che si propone AFN, inoltre, una parte importante riguarda la formazione globale della persona, sia come singolo sia nelle sue relazioni con gli altri. E’ˆ qui che entrano in campo i progetti di formazione, tra i quali ricordiamo la SCUOLA LORETO, già descritta prima e Up2Me, che si rivolge ai ragazzi e alle ragazze, in età pre-adolescenziale e adolescenziale, per fornire loro una formazione sui delicati temi dell’affettività e della sessualità , come sentiremo tra poco in modo più approfondito.

Allora, per concludere, non ci rimane che continuare insieme a farci prossimi di quella porzione di mondo frantumato che Chiara ci ha affidato nel ’67 e che tante volte, forse, non sappiamo come raggiungere. AFN, come strumento efficace, ci può aiutare a creare occasioni di aggregazione, oltre che di azione per il nostro territorio, contribuendo a costruire e diffondere brani di fratellanza universale. Possiamo diventare così sempre più protagonisti di tante iniziative e proposte che potremmo divulgare sul sito afnonlus.org, sulla nostra pagina Facebook, la rivista Spazio Famiglia.

Per concludere, un ultimo disegno di Danilo: Sperava di fare footing, ma AFN, il bambino nella culla ora cresciuto, lo richiama al lavoro subito. Auspichiamo che tutti noi in questo nostro impegno manteniamo sempre quel sorriso sul volto di Danilo.

A cura di Giovanna Pieroni