Lezioni di vita

 
“L’incendio si è rapidamente diffuso… pensavamo di perdere tutto…”.

Archie e Joji Filippine«La nostra casa – raccontano Archie e Joji Selim – è costeggiata da una parte da un ospedale a conduzione familiare, nel quale Joji lavora e dall’altra da una grande Università. Qui recentemente è scoppiato un incendio». Entrambi avvocati, Archie e Joji sono sposati da 12 anni ed hanno  3 bambini di 9, 6 e 3 anni. Vivono nelle Filippine e in una zona altamente popolata di Manila, con i genitori di Joji e la famiglia di suo fratello.

«L’Università era stata in fase di ristrutturazione per molti mesi ed aveva riaperto da soli 6 giorni». ‒Spiega Joji ‒ «Tuttavia, una saldatrice usata per la ristrutturazione dell’edificio era malfunzionante. Abbiamo notato un piccolo fuoco uscire da una finestra del quinto piano, che dava sulla nostra casa. In meno di 5 minuti, l’incendio si è rapidamente diffuso dai piani più alti a quelli più bassi. Abbiamo a malapena avuto il tempo di cambiarci gli abiti e raccogliere i documenti più importanti prima che il fuoco si spostasse anche sul tetto della nostra casa. Siamo scappati portando in salvo i bambini e il nipotino di 2 anni nella cappella della nostra parrocchia».

«Tra le varie cose che pensavamo di perdere, c’erano in particolare dei dipinti e lavori a cui tenevamo molto, riposti proprio sotto il tetto in fiamme. ‒ Continua Archie ‒  Se anche non si fossero bruciati o affumicati, sarebbero sicuramente stati danneggiati irreversibilmente.

Mentre camminavamo dirigendoci alla Chiesa, I bambini piangevano inconsolabili. Abbiamo detto loro che dovevano credere nonostante tutto all’amore di Dio e alla fine dovevamo essere  grati che ciascuno di noi fosse salvo. Abbiamo detto ai bambini che non importava ciò che sarebbe successo, ogni cosa sarebbe andata per il meglio, di non temere, e di pregare per la messa in salvo dei pazienti dell’Ospedale, dei vigili del fuoco, dello staff e della nostra casa e  se possibile, anche per i nostri quadri.

Ad uno dei nostri figli di fatto non piace molto pregare e solitamente finge di essere addormentato quando ci raccogliamo in famiglia. Lui piangeva più di tutti. Voleva andare via. Quando Joji lo ha consolato e lo ha ascoltato, nostro figlio gli ha confidato tutta la sua preoccupazione. Dopodiché ha trovato  serenità e si è messo a pregare con noi. Quando l’incendio è stato domato, abbiamo saputo che le nostre camere da letto erano state risparmiate. Il punto in cui erano conservati i dipinti era ancora avvolto nel fumo, ma eravamo grati  di avere ancora una casa nella quale ritornare! Le strade erano ancora bloccate dai camion dei vigili del fuoco e abbiamo dovuto attendere, mentre venivamo accolti in focolare, dove ci hanno dato da mangiare e  una camera nella quale riposare. La notizia si era diffusa e tanti avevano pregato per noi, per la nostra casa e per l’Ospedale.

Quando siamo tornati a casa, eravamo certi  che la maggior parte di essa fosse danneggiata. L’edificio dell’Università era tutto incendiato ed erano rimasti solo l’acciaio e i supporti in calcestruzzo. Invece la casa, pur essendo in gran parte fatta di legno e pur avendo più di 50 anni, era  completamente intatta. Le nostre finestre si erano incrinate a causa del calore, ma questo era il danno maggiore. L’intera casa, inclusa la parte avvolta nelle fiamme quando siamo scappati, sembrava non essere stata intaccata minimamente dal fuoco. Persino i soffitti sono rimasti bianchi. Un paio di piastrelle si sono rotte in bagno, accanto alla stanza dove erano conservati i dipinti, ma essi, ancora avvolti nella plastica e nella carta, sono rimasti intatti, senza danni visibili. Ci è stato riferito, da molti testimoni, che il vento aveva cambiato improvvisamente direzione durante l’incendio e aveva iniziato a “spazzare” via le fiamme dalla nostra casa verso un’altra direzione.

Quando abbiamo visto la  casa e il tetto interamente preservato accanto all’Università bruciata, mentre tutto quell’edificio costoso e appena ristrutturato era bruciato in soli 30 minuti, noi e in particolare  nostro figlio siamo rimasti a bocca aperta. Attraverso questo episodio abbiamo imparato ad avere una considerazione molto diversa delle cose materiali, riscoprendo la gratitudine  per  quello che abbiamo e  tutta la potenza della preghiera. Adesso vediamo le cose diversamente… ».