‘Uno di noi’ – Una firma per la vita

 
La raccolta per la tutela giuridica del nascituro è già stata avviata. A giorni nascerà un comitato promotore unitario che vedrà in campo associazioni e movimenti ecclesiali. Chiesto un sostegno concreto anche alle comunità parrocchiali, grazie all’apporto decisivo della Cei.

fonte: Sir

La “battaglia per la vita” in Italia, ma anche in un numero consistente di paesi europei, sta per fare un passo in avanti, coraggioso e qualificato: quello di raccogliere nell’arco dei prossimi sei mesi, un consistente numero di firme (almeno un milione su scala continentale) per “richiedere alle Istituzioni europee di riconoscere il diritto alla vita del bambino concepito e non ancora nato”.

La campagna si chiama “One of us” (Uno di noi), ed è stata avviata informalmente da qualche mese in diversi paesi europei, tra cui il nostro, da parte dei Movimenti per la Vita.

Da lunedì 25 marzo, in Italia, i protagonisti aumentano di numero e decidono di strutturarsi. Infatti, in occasione dell’incontro avvenuto presso la sede della Cei a Roma, da parte di una quindicina di rappresentanti di associazioni e movimenti, tra cui MpV, Focolari, Mcl, Forum Famiglie, Retinopera, Scienza & Vita, Alleanza Cattolica, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunione e Liberazione, Unitalsi, Rinnovamento nello Spirito e altre, si è deciso di dare vita a un vero e proprio comitato promotore unitario, che affianchi il Movimento per la Vita Italiano, per fare della campagna “Uno di noi” un momento qualificato della “battaglia per la vita” nel nostro Paese.

La “collaborazione” delle parrocchie.

Il dado, metaforicamente parlando, “è tratto” per “Uno di noi”, salvo attendere la prima settimana dopo Pasqua quando gli esponenti di associazioni e movimenti pro-vita torneranno a riunirsi per siglare il documento unitario che, anche sul piano formale, darà vita, al nuovo comitato.

Ma il fulcro della vicenda che prende avvio con l’incontro del 25 marzo a Roma, è che un numero rilevante di aggregazioni laicali cattoliche, che insieme rappresentano oltre un milione e mezzo di persone impegnate a vari livelli (ecclesiale, sociale, culturale, pastorale, solidaristico e spirituale), hanno deciso di unire le proprie forze per avviare una possente opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. E questo con un particolare supporto: quello della Chiesa italiana, che non solo ha ospitato tale incontro fondativo, ma nella persona del Segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, ha anche assicurato collaborazione e sostegno. Mons. Crociata, infatti, nell’intervento di saluto durante l’incontro, ha informato i presenti di aver inviato a tutti i parroci italiani una lettera per invitarli a “offrire agli organizzatori dell’iniziativa di raccolta firme la massima collaborazione ed eventualmente a promuoverla anche autonomamente”.

Risvegliare la coscienza del popolo.

Nella lettera della Cei ai parroci si sottolinea che l’iniziativa intende chiedere all’Unione europea “la cessazione di ogni finanziamento ad attività che promuovono l’aborto nel mondo ed effettuano ricerche distruttive di embrioni umani”. Il Segretario generale ricorda poi che “la Chiesa si sente direttamente impegnata nella difesa della dignità umana”, ricordando come “il Santo Padre Benedetto XVI ha incoraggiato anche recentemente l’iniziativa” che ha “l’intento di risvegliare la coscienza del popolo, salvare vite umane, indicare all’Europa la strada per ritrovare la sua anima”. Nella lettera ai parroci, mons. Crociata aggiunge quindi l’invito a “individuare occasioni per offrire agli organizzatori dell’iniziativa la massima collaborazione ed eventualmente per promuoverla anche autonomamente”. Un sostegno, quindi, -quello offerto dalla Cei -ampio e costruttivo, che è stato salutato dal presidente del Mpv italiano, Carlo Casini, come di “importanza decisiva”. “Questa adesione -ha detto -è estremamente significativa per il coinvolgimento delle parrocchie, ma naturalmente movimenti e associazioni sono chiamati ad attivarsi al massimo livello in proprio per raggiungere coralmente l’obiettivo”.

Il traguardo delle 500mila firme.

Come ha poi continuato a spiegare l’on. Casini, “l’iniziativa punta alla sensibilizzazione più ampia possibile sul significato e valore della tutela della vita del nascituro fin dal concepimento e quindi del raggiungimento del traguardo della sua tutela giuridica piena, con un riconoscimento europeo”. Il traguardo del comitato, di cui lunedì sono state poste la basi, è di raccogliere un elevato numero di firme: si punta, in Italia, ad almeno 500mila, considerando che nella raccolta informale avviata da alcuni mesi le firme su moduli cartacei già pervenute al Movimento per la Vita Italiano sono oltre 35mila e quelle raccolte on-line circa 25mila. “L’iniziativa -ha sottolineato Casini -deve essere dell’intero ‘popolo della vita’ e non solo del Movimento per la vita e delle associazioni familiari”. Durante l’incontro si è parlato del coinvolgimento della stampa cattolica, tra cui la Fisc (settimanali diocesani).

a cura di Luigi Crimella