Tutto è connesso e, all’inizio di questo terzo millennio, appare sempre più evidente il ruolo chiave giocato dall’economia e dalla finanza a livello globale. Molti dei problemi che affliggono il nostro pianeta sono frutto di un sistema economico ingiusto che, invece di rimettere al centro l’essere umano e il creato, venera il dio denaro. Noi sogniamo un mondo in cui nessuno sia più nel bisogno e tutti abbiano la possibilità di sviluppare pienamente il proprio potenziale umano, spirituale, economico e lavorativo.
Ma il mondo comincia a cambiare se cambiamo noi stessi, mettendoci in gioco: siamo noi il primo fattore di cambiamento.
Perché nessuno sia più nel bisogno ci impegniamo a vivere la comunione dei beni, con azioni personali e collettive, per rispondere alle forti disuguaglianze che esistono nel mondo. Vogliamo essere promotori di una nuova cultura: la cultura del dare nella reciprocità. Tutti abbiamo qualcosa da dare: beni, talenti, utili, tempo e anche bisogni.
Tutti possiamo lavorare per sviluppare i nostri talenti e nuovi beni per la crescita di tutti.
Per contribuire a un cambiamento dell’economia e conseguentemente della società,
partiamo dal nostro agire personale, proponendo cambiamenti collettivi che aiutino a curare le povertà di oggi e a evitare quelle di domani.
- Povertà: ci impegniamo a guardarci attorno, a lasciarci interpellare dalle disuguaglianze sociali
che abitano il nostro territorio e ad agire concretamente curando le povertà di oggi e evitando quelle di domani.
- Consumo: viviamo e proponiamo un consumo responsabile e critico.
- Lavoro e Produzione: ci impegniamo e chiediamo che il lavoro e la produzione economica
avvengano nel rispetto dei diritti umani, del bene comune, della natura.
- Risparmio e Investimento: ci impegniamo a vivere e promuovere una finanza etica.