
Ne abbiamo elaborato una sintesi, che non vuole esaurire la ricchezza del documento, ma che offre alcune chiavi di lettura per un maggiore approfondimento del pensiero di Papa Francesco con la speranza che, nell’arricchire il nostro pensiero, possa, soprattutto, trasformarsi in vita e testimonianza.
Nel testo Jesús Morán cita alcuni paragrafi dell’AL che, per la trasversalità della riflessione, non si susseguono nella sequenza dell’Esortazione di Francesco.
La Gioia.
Come primo motivo di fondo, possiamo sottolineare il tono positivo dell’esortazione, in linea con l’altra Esortazione apostolica del novembre 2013: 
“… il Vangelo della famiglia è gioia che riempie il cuore e la vita intera, perché in Cristo siamo “liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento” (AL 200).
“… Il matrimonio è un segno prezioso, perché quando un uomo e una donna celebrano il sacramento del Matrimonio, Dio, per così dire, si ‘rispecchia’ in essi, imprime in loro i propri lineamenti e il carattere indelebile del Suo amore. Il matrimonio è l’icona dell’amore di Dio per noi. Anche Dio, infatti, è comunione: le tre Persone del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo vivono da sempre e per sempre in unità perfetta. Ed è proprio questo il mistero del Matrimonio: Dio fa dei due sposi una sola esistenza” (AL 121).
Una novità è il posto riservato a Maria. Normalmente, nei documenti della Chiesa essa appare verso la fine, quasi come un ornamento del quale si potrebbe fare a meno.
Qui invece è posta all’inizio, al n. 30: “… le famiglie – scrive il Papa – sono invitate a contemplare il Bambino e la Madre … Come Maria, sono esortate a vivere con coraggio e serenità le loro sfide familiari, tristi ed entusiasmanti, e a custodire e meditare nel cuore le meraviglie di Dio (cfr. Lc 2,19.51). Nel tesoro del cuore di Maria ci sono anche tutti gli avvenimenti di ciascuna delle nostre famiglie, che ella conserva premurosamente. Perciò può aiutarci a interpretarli per riconoscere nella storia familiare il messaggio di Dio”.
E Maria, lo sappiamo bene, è sempre figura di tenerezza, amore e gioia.
