“Paola ci ha donato le prime radici del nostro lavoro – spiega Daniela Lonano, psicologa dell’ente. – Lei credeva profondamente nella formazione della coppia genitoriale soprattutto perché essere genitori non è una realtà istintuale: bisogna imparare ad amare soprattutto quando si ha a che fare con la ferita dell’abbandono nei minori. Paola è stata moglie e mamma adottiva e ha saputo donare a chi le stava intorno forza e coraggio per affrontare tutto con responsabilità e dedizione”.
Impegna
Lei stessa madre adottiva, raccontava che sin dal giorno del suo matrimonio la sua vocazione si allargava ad un abbraccio senza confini, “il sacerdote ci accolse all’esterno della Chiesa quasi a significare che non ci saremmo sposati solo per noi. Abbiamo scelto come luogo per la festa l’ippodromo della nostra città, a indicare anche la volontà di noi due di affrontare assieme i tanti ostacoli della vita e che li avremmo superati”.
Nel 1975 Paola col marito Roberto incontrano Alessandra e “dopo un periodo di reciproca conoscenza, pensando a quella Parola: “Qualunque cosa avrete fatto ad uno solo di questi miei frate
La realizzazione del percorso formativo che si avvierà dalla fine di giugno è stata resa possibile grazie alla cifra raccolta dalle famiglie dei Castelli Romani, dove abitava, in occasione del suo trigesimo e che, su desiderio di Roberto Rigo, è stata devoluta per dare alle famiglie opportunità di formazione: “Ringrazio tutti voi per l’idea che avete avuto, nell’ambito di questo percorso formativo, di ricordare Paola attraverso AFN e per la generosità di quanto donato. – Afferma Roberto -. Questa somma raccolta forse è una piccola goccia, ma è importante. Il mio intento è che questo contributo possa avere un seguito annuale anche attraverso la sensibilizzazione e partecipazione delle stesse fa miglie adottive. Paola amava le famiglie e avrebbe desiderato continuare a formarle e sostenerle”.
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