‘Uno di noi’ fa scuola anche in Argentina

 

Già dal titolo, “L’embrione è uno di noi”, il documento con cui la Conferenza Episcopale argentina si oppone all’ennesimo “strappo” etico del Paese sudamericano, fa esplicito riferimento alla campagna europea di raccolta firme che sta mobilitando milioni di cittadini nei 27 Stati UE.

Nel contestare la nuova legge sulla fecondazione artificiale che ne garantisce l’accesso gratuito a tutti, senza limiti di età, di orientamento sessuale, di stato civile, i vescovi argentini ricordano che «la trasmissione della vita umana gode di una dignità tale che non può essere sottoposta a dei parametri tecnici».

Il richiamo ai valori promossi da UnodiNoi ritorna ancora anche laddove si parla della manipolazione embrionale. Il documento ribadisce infatti che è «necessaria un’esplicita proibizione di qualsiasi tipo di distruzione degli embrioni, o del loro uso per fini commerciali, industriali e di sperimentazione».

Le buone pratiche non hanno confini e il grande coinvolgimento di popolo che sta sostenendo l’iniziativa europea arriva anche al di là dell’oceano.

Il richiamo forte di Papa Francesco alla dignità dell’embrione e a UnodiNoi, non poteva non trovare un seguito anche in quell’Argentina che è patria del Pontefice e che sta attraversando un momento di animata discussione pubblica in campo etico.

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