
Nel dialogo intenso e profondo, i fidanzati hanno potuto esprimere sogni, paure, dubbi, gioie, sospensioni che la vita a due può comportare. Si sono poi sviluppate le tematiche specifiche del matrimonio come vocazione. Per questo, alla luce della Spiritualità dell’unità, abbiamo offerto loro una “Cassetta degli attrezzi”, ovvero alcuni strumenti per la vita e la relazione di coppia, in famiglia, tra famiglie e nel rapporto con la società: i punti dell’arte di amare, la comunicazione, le difficoltà che aiutano a cresc
“Dopo anni di ‘buio’ ho riassaporato note di verità con l’anima. – Commentava qualcuno – Ho ritrovato/rifocalizzato ciò che veramente desidero dal mio matrimonio, sfida difficile ma estremamente affascinante. Mi avete dato la prova che è possibile e realizzabile.”
E ancora un’altra persona: “Che siamo fragili ma belli lo sapevo già, ma ricordarci quanto siamo imperfetti e quanto l’amore possa aiutarci a colmare e bruciare le nostre fragilità nella coppia e in famiglia mi riempie di speranza e serenità.”
La presenza di fidanzati e giovani coppie insieme è stata motivo per i fidanzati, come ci hanno scritto, di avere la possibilità di confrontarsi con chi ha intrapreso questo cammino e per le giovani coppie, motivo di rinnovato slancio per rinfrescare il loro amore.
“Ci portiamo via la spinta a migliorarci e ad incontrarci giorno dopo giorno, a dedicarci tempo di qualità. Ci portiamo via il nuovo modo di comunicare e di ricominciare.” I sacerdoti che ci hanno accompagnato (d. Emilio e d. Mariano insieme a Cyril Jancisin), ci hanno confermato la grazia di questo incontro riscontrata attraverso numerose confessioni e colloqui.
Erano presenti partecipanti dall’Italia, dalla Slovacchia e dalla Repubblica Ceca, dal Ruanda, dal Vietnam, dall’Europa, dall’Algeria e dall’Egitto. Uno sposato ed una coppia di fidanzati musulmani, una persona buddista, una ortodossa, una evangelica e un certo numero di giovani agnostici o dichiaratamente non credenti. Provenienze dunque da diversi paesi, 7 lingue diverse, culture diverse, fedi diverse, alcuni nuovi, alcuni senza un riferimento religioso.
Erano presenti anche alcuni bambini che hanno respirato e sperimentato anche fra di loro un clima di amore reciproco, grazie anche ai baby-sitter che hanno saputo crearlo. Al momento dei saluti piangevano perché non volevano andar via; un chiaro segno della loro piena partecipazione a questa realtà che avvolgeva tutti.

Un altro momento speciale, soprattutto per i nuovi, è stata la proposta di seguire il Collegamento CH a fine incontro: un’occasione preziosa per conoscere la realtà più ampia dei Focolari. .
Abbiamo poi voluto dedicare due mezze giornate, sabato pomeriggio e domenica mattina, ad un dialogo con gli accompagnatori che sono venuti dalle zone, per fare con loro alcuni approfondimenti sulla figura dell’accompagnatore, per uno scambio di idee ed esperienze e su alcune linee per andare avanti insieme.
È stato un laboratorio ricco di idee, ma anche di sfide con le quali i territori si confrontano. Il tema dell’accompagnamento insieme alla riflessione su alcuni punti dell’Amoris Laetitia, hanno stimolato in tutti un rinnovato impegno per far crescere questi germogli nel costante e rispettoso ascolto ed accoglienza dei loro bisogni.
Per concludere, ci sembra sia stata una esperienza impegnativa, ma coinvolgente e appassionante, che ha rinnovato noi per primi e che, per grazia di Dio, ha toccato i cuori, trasformando le coppie e i singoli…

