Più di 300 persone tra cui un centinaio di bambini di tutte le età hanno partecipato alla giornata intitolata: “La famiglia fonte di Speranza e Gioia”, tenutasi in Egitto lo scorso 27 gennaio, per celebrare 50 anni della fondazione di Famiglie Nuove.
Ad aprire il programma sono stati i ragazzi con una danza che esprimeva la gioia, i sogni e le proposte per costruire un mondo migliore, vivendo l’amore reciproco.
La presentazione della storia di Chiara Lubich e della nascita del Movimento Famiglie Nuove nel luglio del 1967, il saluto speciale della Segreteria centrale del Movimento a tutte le famiglie del mondo, hanno dato il via alla giornata con un respiro planetario, mettendo a fuoco il modello della “sacra famiglia” come proposta di vita per le famiglie di oggi.
Il programma è continuato con una carrellata di argomenti, dal dialogo fra gli sposi a quello fra generazioni rivivendo sul palco l’esperienza e il dialogo di una giovane coppia con il nonno e bambini. Quest’esperienza ha messo in luce l’importanza dell’ascolto, il rispetto e l’amore che ci fa liberi dai pregiudizi e fa crescere il rapporto fra genitori e figli.
Si è approfondito inoltre il tema del dolore, visto sotto varie sfaccettature e i suoi effetti sulla famiglia. Molto forte la testimonianza di Wagih e di sua moglie invalida e incapace di parlare a causa di un ictus, presente accanto a lui durante la condivisione: “Dio è amore, bisogna crederlo, diceva, pur nella sofferenza sono cresciuti i rapporti tra di noi.”
La coppia, che ha 2 ragazzi e una figlia, racconta: “Prima eravamo come persi … poi poco a poco abbiamo cercato insieme le soluzioni per sistemare la casa, per cucinare, stare con la mamma, seguire gli studi del più piccolo…. Abbiamo visto come il dolore può trasformarsi in amore.”
Quindi Wagih ha abbracciato la moglie, aiutata a mettersi in piedi dalle altre famiglie sul palco, forti del rapporto tra di loro, poggiato su una scelta di Dio rinnovata.
Ha dato la propria testimonianza un’altra coppia sul punto di separarsi, quando la moglie e i bambini hanno scoperto, attraverso il focolare e le famiglie nuove, la forza dell’amore concreto, da cui hanno ricominciato: “Siamo molto diversi. Passavamo giorni, settimane e qualche volta mesi a non parlarci… ma tutto è cambiato quando con i bambini abbiamo deciso di vivere la spiritualità seriamente col aiuto delle altre famiglie. A ricominciare per primi, a perdonare, a vedere il positivo nell’altro…e la nostra vita è cambiata”.
Una coppia di Sohag, una città a sud del Cairo, ha raccontato tante esperienze piccole di ogni giorno, molto concrete, avendo compreso e sperimentato che i bambini hanno non solo bisogno di essere amati, ma di avere dei genitori che si amano. Questo punto ha aiutato tanti dei presenti a vedersi come genitori e soprattutto come coppia, a trovare insieme soluzioni e veri amici che condividono le difficoltà e si aiutano l’un l’altro.