Family Highlights. Luci per la società

 
Lungo quest’anno dedicato a «Chiara Lubich e la famiglia» numerose le iniziative in ogni parte del mondo.
20170310-171901 Alle volte un incontro speciale può trasformare una vita e far rinascere una famiglia.
«Mio marito ed io non parlavamo mai di questioni importanti – racconta una coppia del Burkina Faso dopo aver partecipato la scorsa primavera all’evento di Loppiano (FI) “Family Highlights” e alla Scuola per famiglie  tenuta subito dopo a Castelgandolfo -. Ad ogni minimo contrasto, lui sbatteva la porta ed usciva di casa. Ma da quando siamo tornati da Roma, abbiamo avviato un cambiamento radicale. Il dialogo è divenuto  costruttivo e si è rigenerato il rapporto».«Family Highlights» è stato un evento internazionale, non solo perché a Loppiano l’11 e il 12 marzo 2017 erano presenti famiglie da tutti i continenti, ma  perché, durante l’anno, in tanti posti del mondo si sono moltiplicati gli appuntamenti, prolungando nel tempo e nello spazio un’unica esperienza, attraverso cui ricordare Chiara Lubich, nel nono anniversario della sua partenza per il cielo, e quanto l’ideale dell’unità offra intimamente alla vita della famiglia.Dai meeting di più giorni come le Mariapoli dell’Australia e della Siberia, promossa, quest’ultima, da una famiglia rientrata dal soggiorno di un anno alla Scuola Loreto, alle scuole per famiglie in Egitto e in Angola; alle numerose manifestazioni nel Brasile dove sono stati coinvolti i giovani ed affrontate le tematiche dell’educare. In Venezuela, si è messo a fuoco come «potenziare l’amore e la speranza in contrapposizione all’ambiente di odio e di violenza». In Vietnam il weekend ad Ho Chi Minh City ha visto la partecipazione di famiglie buddhiste. Altri eventi in Messico, Argentina, Canada, Texas, Nuova Zelanda, Singapore, Cina, Pakistan, Uganda, Burundi, Tanzania, Kenya. In Libano la giornata dell’Opera, incentrata sulla famiglia, è stata organizzata in collaborazione con l’Università dello Spirito Santo di Kaslik, avviando un progetto di studio su tematiche familiari in partnership con la facoltà di Sociologia. Tra gli ultimi eventi c’è stato quello di settembre in Germania, dove hanno partecipato anche diverse famiglie di immigrati che ora fanno parte dei gruppi di Famiglie Nuove. In Perù la manifestazione di Arequipa dal titolo «La famiglia in una società che cambia», si è svolta in ottobre nella prestigiosa Università Cattolica San Pablo. La diocesi ha dichiarato anche il 2018 «anno dedicato alla famiglia», ribadendo quanto questa piccola istituzione sia importante per la società.Nei molteplici appuntamenti, svoltisi nel corso dell’anno,  si è festeggiata anche la ricorrenza del 50° di Famiglie Nuove e si è rimesso a fuoco «il compito delle famiglie», che devono – secondo Chiara -«tenere sempre acceso nelle case l’amore, ravvivando così quei valori che sono stati donati da Dio alla famiglia, per portarli ovunque nella società, generosamente e senza sosta». La sua intuizione dell’«arte di amare», testimoniata attraverso tante esperienze, ha evidenziato come sia possibile ricomporre il tessuto familiare, arginare e prevenire la crisi, affrontare  il dolore e le difficoltà. «Capire che Gesù Cristo ha provato anche Lui il dolore della separazione», diceva una giovane sposa lasciata dal marito, «ha dato un valore imme20170311-185709nso a tutta la mia sofferenza, che è accolta dalle famiglie che mi hanno conosciuta. Grazie perché la famiglia esiste e c’è chi non molla».Inoltre è risuonato forte l’impegno a supporto di famiglie bisognose, di formazione dei fidanzati e accompagnamento di famiglie in crisi, di servizio sul territorio a vari livelli. Tutto questo, insieme ad una iniziativa concreta di gemellaggio tra famigcoro 8lie di diversi Paesi, ha dato concretezza a quella consegna storica di Chiara del 1967: «Metto sulle vostre spalle la parte più travagliata, la più sofferente dell’umanità», affermava la fondatrice dei Focolari, affidando alle Famiglie Nuove i tanti dolori e le sfide che toccano il mondo della famiglia: separazioni, vedovanza, abbandoni, bambini che giacciono per anni negli orfanotrofi.La gioia è stata la caratteristica comune a questi eventi, la certezza che la costruzione di un mondo unito passa anche attraverso le famiglie, che seppur fragili e imperfette, ma rinnovate dall’interno, possono offrire al mondo la luce e quell’amore che lo risana.Giovanna Pieroni

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