A conclusione del Sinodo sulla Nuova evangelizzazione, i Vescovi hanno rivolto un Messaggio a tutti i fedeli cattolici, per condividere il frutto di tanti giorni di riflessione, a cui hanno partecipato anche rappresentanti di altre Chiese cristiane e laici, donne e uomini.
Il documento si apre con l’immagine del “pozzo” presso il quale Gesù incontra la donna samaritana giunta ad attingere acqua. Scrivono i Vescovi: “Molti sono oggi i pozzi che si offrono alla sete dell’uomo”, che solo l’incontro con Gesù può estinguere.
Nell’ampio panorama dei luoghi e dei soggetti interessati dall’annuncio del vangelo oggi, il Messaggio individua la vita familiare (paragrafo n.7).
Riconoscendo nella famiglia la condizione di vita normale in cui l’umanità incontra il Vangelo e ne riceve luce per il bene di ogni suo componente, i Vescovi ne sottolineano l’importanza e l’oggetto di cura da parte della Chiesa e di maggiore protezione da parte della società civile; ma anche attiva testimone di “un’esperienza di comunione e servizio, seme di una società più fraterna e pacificata”.
Tra le uditrici al Sinodo, Gisèle Muchati di Aleppo, sposata con due bambini, responsabile regionale del Movimento “Famiglie Nuove” in Siria. La sua testimonianza, offerta in un servizio del TG1, sottolinea come “l’evangelizzazione per le famiglie è molto importante, proprio per poter andare al di là del dolore e arrivare alla pace.”
In questo momento di grave tensione nel Paese, l’impegno delle famiglie nel testimoniare il Vangelo è una sfida particolarmente alta. Per portarla avanti – dice Gisèle a Radiovaticana – “anzitutto, bisogna avere fede certa in Dio amore: è Lui che porta avanti tutte le cose, anche in questi momenti difficili. Dobbiamo andare avanti insieme, perché solo insieme con le altre famiglie, ce la faremo a superare le difficoltà e ad aiutarci a livello pratico: a coloro che non hanno cibo, portiamo cibo; coloro che non hanno più una casa, li ospitiamo in casa. Queste cose pratiche in questo momento sono le più importanti”. Un esempio: – continua Gisèle. “Qualche settimana fa, una famiglia non aveva più latte per il proprio bambino da due giorni e una delle nostre famiglie si è preoccupata di fornirglielo. Penso che anche attraverso queste cose pratiche si possa portare il Vangelo e si possa vivere attuare la nuova evangelizzazione.”
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• Leggi l’intervista completaa Gisèle Muchati