Scuola Tutor Up2Me in Brasile

 
Up2Me è una grande opportunità di crescita e, soprattutto, un modo concreto di contribuire alla formazione dei bambini e adolescenti.

IMG-20170629-WA0032“Partecipare al corso per tutor di Up2Me è stata per me e mio marito una grande opportunità di crescita e, soprattutto, un modo concreto di contribuire alla formazione dei nostri bambini e adolescenti” spiegano Geanne e José Carlos, due rappresentanti del Centro Sociale Roger Cunha Rodrigues di Manaus, che hanno partecipato al corso per tutor tenutosi in Brasile dal 14 al 18 giugno.

Il corso, che si è svolto presso la scuola Santa Maria, a Igarassu nei pressi di Recife, è stato molto ricco di informazioni, esperienze e laboratori, con  la preparazione di dinamiche concrete da presentare agli adolescenti. “Crediamo che sia una risposta alle sfide che dobbiamo affrontare nella formazione e nell’educazione dei nostri bambini e adolescenti, che a causa della realtà in cui vivono sono frequentemente influenzati da informazioni negative che pregiudicano le loro scelte” continuano Geanne e Carlos.

Le grandi novità di questo ultimo appuntamento di Up2Me sono state due. Per prima cosa, si è trattato del primo esperimento di corso per tutor a livello extraeuropeo, dopo l’esperienza del corso di Madrid dello scorso autunno. Inoltre, si è aperta la possibilità di applicare il progetto, e le tematiche inerenti, all’interno della didattica delle scuole che ospitano i programmi di Sostegno a Distanza.  È per questo che all’incontro hanno partecipato insegnanti e dirigenti delle scuole Santa Maria (Recife), Fiore (Guatemala), Gloria (Paranà), Aurora (Polo Mariapoli Ginetta), nonché una coppia di un centro sociale dell’Amazzonia. Questa è una novità importante per l’implementazione del programma di Up2Me all’interno della formazione dei bambini e ragazzi, specie in zone che presentano particolari problematicità.

IMG_8195A raccontarci questa esperienza è Gianni, uno dei membri dell’equipe di Up2Me che è partita per il Brasile come organizzatrice della scuola tutor. “Appena arrivati, abbiamo voluto subito visitare la Scuola Santa Maria, che ci ospitava nei giorni del corso”. L’idea di organizzare gli incontri proprio in quella sede è stata senza dubbio vincente: hanno partecipato 28 coppie di futuri tutor, 25 assistenti  che  si occupano della formazione dei ragazzi e 24 uditori, tutti provenienti da zone diverse e anche lontane tra loro. “La cosa interessante – ci spiega Gianni – è che la scuola Santa Maria era interessata a lanciare il progetto Up2Me in territorio brasiliano, e a questo fine,  farlo in quel luogo dava la possibilità agli insegnanti, che volevano supportare il progetto, di partecipare più facilmente. Si comincerà proprio con questi ragazzi, che sperimenteranno il programma di Up2Me all’interno della loro didattica e non come qualcosa di extrascolastico. Così, sei insegnanti della scuola Santa Maria, di cui quattro sposati, diventerebbero due coppie di tutor per due gruppi di ragazzi, gli altri due sono l’assistente sociale e la direttrice che hanno partecipato come uditori.”

Santa Maria si trova nella periferia di Igarassu, a 50 minuti da Recife. Igarassu è una cittadina di 250mila abitanti, la cui periferia rispecchia la realtà difficile che sta affrontando il Brasile negli ultimi anni. L’aspetto sociale in questi contesti è molto problematico, una povertà non soltanto materiale ma anche di valori. È qui che lavora Santa Maria, cercando di allontanare i bambini e i ragazzi dalle strade, per offrire loro una formazione a 360gradi. “Qui come scuola si cerca di parlare di valori e di farli sperimentare concretamente. Gli insegnanti stessi condividono i principi della Scuola che si basano su valori cristiani e che hanno il loro radice nell’arte di amare espressa nel Vangelo prima di venire a insegnare a Santa Maria. È per questo che un progetto come Up2Me, che affronta in maniera dettagliata tematiche delicate come la gestione dell’affettività e della sessualità, in questo contesto assume un’importanza diversa. Dà la possibilità ai ragazzi di costruirsi  una coscienza e una  consapevolezza per fare poi le scelte giuste negli anni della crescita”, continua Gianni, raccontandoci della commozione degli insegnanti che lavorano all’interno della scuola e che si prendono a cuore ogni ragazzo.

“La cosa pIMG-20170629-WA0023iù bella è vedere come gli insegnanti della scuola e altri tutor che sono arrivarti da situazioni similari, in particolare del centro sociale di Manaus, ci raccontavano il lavoro che fanno costantemente per togliere questi ragazzi dalla strada e trattenerli nel pomeriggio per evitare che incontrino la disperazione che c’è lì nelle periferie dimenticate da tutti. Accettano comunque la sfida di continuare a seminare dei valori in questi ragazzi, che li aiutino ad affrontare il degrado sociale, ma anche quello  della propria famiglia. Mi colpisce la fedeltà e il coraggio di queste persone, il loro essere affezionati a questi bambini, mettendo in gioco anche la propria vita privata pur di farli crescere e dare loro speranza”.

Giovanna Pieroni

 

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