Il mistero della fragilità umana.
I verbi della Misericordia: “… comprendere, perdonare, accompagnare, sperare, e soprattutto .. integrare” (AL 312).
L’atteggiamento richiesto da Francesco alla Chiesa verso le famiglie “ferite” è accoglierle ed accompagnarle in un cammino di “guarigione”:
“…Benché sempre proponga la perfezione e inviti a una risposta più piena a Dio, la Chiesa deve accompagnare con attenzione e premura i suoi figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza … Non dimentichiamo che spesso il lavoro della Chiesa assomiglia a quello di un ospedale da campo” (AL 291), “… lasciando spazio alla «misericordia del Signore che ci stimola a fare il bene possibile … Quando lo facciamo, la vita ci si complica sempre meravigliosamente” (AL 308).
La “logica del Vangelo” ci impegna a non giudicarci e condannarci, ma piuttosto ad accoglierci sempre l’un l’altro, perché ognuno trovi posto nella comunità cristiana:
“Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo!” (AL 297),
piuttosto “… l’esperienza mostra che con un aiuto adeguato e con l’azione di riconciliazione della grazia una grande percentuale di crisi matrimoniali si supera in maniera soddisfacente. Saper perdonare e sentirsi perdonati è un’esperienza fondamentale nella vita familiare” (AL 236).
L’accoglienza e l’accompagnamento fraterno si realizzano anche incamminandoci insieme sulla via della solidarietà. Infatti: “La carità fraterna è la prima legge dei cristiani … Non dimentichiamo la promessa delle Scritture: «Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati» ” (1 Pt 4,8) (AL 306).