
Allora ogni nucleo familiare potrà rispecchiare meglio la famiglia di Nazareth, che Dio compose e plasmò col più squisito senso familiare, col più puro affetto naturale, ma per il fine più eccelso, meno egoistico e più aperto sull’intero mondo, di ieri, di oggi e di domani: la redenzione che il figlio adempì, cui la madre concorse, per la quale il padre putativo diede il suo contributo di rinuncia, di riverenza, di lavoro, di forte e disinteressato amore.
(Fonte: Chiara Lubich – Dove la vita si accende pag. 38 – Ed. Città Nuova 1998)
