Movimento dei Focolari

Vangelo vissuto: aiutarsi reciprocamente

Set 4, 2019

La Parola di vita che cerchiamo di mettere in pratica questo mese, è tratta dalla lettera ai Tessalonicesi: “Confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri” (1Ts 5,11). È una Parola semplice, che tutti possiamo comprendere e mettere in pratica, ma che può rivoluzionare i nostri rapporti personali e sociali.

La Parola di vita che cerchiamo di mettere in pratica questo mese, è tratta dalla lettera ai Tessalonicesi: “Confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri” (1Ts 5,11). È una Parola semplice, che tutti possiamo comprendere e mettere in pratica, ma che può rivoluzionare i nostri rapporti personali e sociali. Sull’autobus Salendo sull’autobus per tornare nella città dove studio, mi accorgo che accanto a me siede una signora con un bambino ricoperto da piaghe. Vorrei cambiare posto, ma cerco di vincere il senso di ripugnanza. Il viaggio è lungo e cominciamo a parlare. La signora mi racconta che sta andando alla mia stessa destinazione per cercare di far curare il suo bambino. Ma non ha soldi, né un posto dove alloggiare. Ha solo il nome di una persona che l’attende e tanta speranza. Arriviamo di notte, ma non mi sento di lasciarla sola per strada, così la invito a salire nella mia stanza, che condivido con un’altra studentessa. Sotto casa mi accorgo che lei saluta qualcuno. Era proprio la persona che l’aspettava. (M.F. – Brasile) Riconciliazione Da parecchi anni incomprensioni via via ingigantite avevano alzato un muro tra noi e alcuni parenti. Inutili le spiegazioni e i tentativi di conciliazione anche da parte di persone esterne. Tuttavia un giorno, consapevoli che pure qualcuno di loro stava pensando la stessa cosa, io e mio marito abbiamo cominciato una catena di preghere, coinvolgendo anche persone amiche, per ottenere da Dio il dono della riconciliazione. Ebbene, ciò che in tanti anni non aveva ottenuto la ragione, l’ottenne la grazia: in pochi emozionanti minuti da ambo le parti si arrivò a decidere di mettere una pietra sopra il passato con un’amnistia completa del cuore. (Giovanna e Franco – Italia) Fuori dalle mie quattro mura Da giovane avevo riscoperto insieme ad altri miei amici l’attualità del Vangelo e da allora le nostre giornate avevano acquistato un altro sapore. Ma ora che ero sposa e madre, mi sentivo come “sistemata”. Compresi che la scelta di mettere Dio al primo posto nella mia vita andava rifatta ogni momento. Da allora i momenti con mio marito hanno cominciato a diventare più preziosi, i gesti quotidiani con i bambini più costruttivi, persino fare la spesa o ascoltare la vicina sono diventate occasioni di incontro e non una perdita di tempo. Il desiderio di impegnarmi in maniera non occasionale mi ha spinto ad inserirmi nelle istituzioni scolastiche e a sollecitare presso gli organi competenti del nostro quartiere altre azioni utili alla comunità. Volgere l’attenzione verso chi mi sta accanto mi fa uscire dai confini angusti delle mie quattro mura. (Nuccia – Italia)

 A cura di Chiara Favotti

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Chiara Lubich ai giovani: la gioia dei primi cristiani

Chiara Lubich ai giovani: la gioia dei primi cristiani

Ad aprile del 1984 a pochi giorni della conclusione del Giubileo straordinario della Redenzione, si celebrava il Giubileo dei giovani che vide la presenza a Roma di 300.000 ragazzi. Il 12 aprile Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, tenne una catechesi sulla gioia ai giovani nella Basilica di San Giovanni Laterano. Di seguito uno stralcio del suo intervento.

Paolo Rovea, una vita in Dio

Paolo Rovea, una vita in Dio

Il 3 luglio 2025 Paolo Rovea, medico e focolarino sposato italiano ha concluso la sua vita terrena. Tanti i messaggi arrivati da varie parti del mondo dopo la sua scomparsa, che vanno a comporre un mosaico unico e ricchissimo, come era Paolo.

Vangelo vissuto: il coraggio di fermarsi

Vangelo vissuto: il coraggio di fermarsi

La parabola del buon Samaritano ci insegna non solo a farci prossimi, toccando le ferite di chi ci sta intorno e abbattendo le mura dei pregiudizi, ma attraverso questa Parola comprendiamo l’arte della compassione e l’infinita misericordia con cui Dio ci abbraccia, si prende cura di noi, lasciandoci liberi di abbandonarci al suo amore