Movimento dei Focolari

“Lo specchio”

Ago 10, 2002

Pensiero spirituale di Chiara Lubich in occasione della festa di S.Chiara

Oggi รจ la festa di santa Chiara dโ€™Assisi 2002 che, nella tradizione del nostro Movimento, si รจ sempre commemorata, sin dallโ€™inizio, non solo al Centro, ma in tutte le parti del mondo, dovโ€™รจ diffuso. Anche oggi – come ogni anno – ricordiamo santa Chiara, e confrontiamo qualche particolare del suo cammino verso Dio col nostro.

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Guardare a Gesรน come ad uno specchio per imitarlo

   

Un concetto della santa, non ancora da noi messo in luce, รจ quello che si puรฒ esprimere cosรฌ: “Lo specchio, gli specchi”. Eโ€™ lโ€™immagine dello specchio che richiama esattamente quanto dice Paolo nella sua lettera ai Corinti: “E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo lโ€™azione dello Spirito del Signore” (2 Cor 3,18). Nelle lettere ad Agnese di Praga, che fanno parte di vari scritti in cui dice la sua esigenza di fedeltร  radicale al Vangelo, Chiara invita le sorelle a guardare a Gesรน come ad uno specchio: uno specchio, che, nella sua umanitร , riflette la divinitร . “Colloca i tuoi occhi – scrive – davanti allo specchio dellโ€™eternitร , (Gesรน) (…); e trasformati interamente (…) nella immagine della divinitร  di Lui.” (FF 2888) “E poichรฉ questa visione di Lui รจ (…) specchio senza macchia, ogni giorno porta lโ€™anima tua (…) in questo specchio e scruta in esso continuamente il tuo volto, perchรฉ tu possa cosรฌ adornarti (…) di tutte le virtรน, come conviene a te, figlia e sposa carissima del sommo Re.” (FF 2902) Santa Chiara sollecita dunque Agnese a guardare allo Sposo, ma anche ad imitarlo rifacendo le stesse scelte, gli stessi atti, gli stessi gesti. “Se con Lui soffrirai – continua -, con Lui regnerai; se con Lui piangerai, con Lui godrai; se in compagnia di Lui morirai sulla croce della tribolazione, possederai (โ€ฆ) per tutta lโ€™eternitร  e per tutti i secoli, la gloria del regno celeste (…); parteciperai dei beni eterni, (…) e vivrai per tutti i secoli.” (FF 2880) Agnese, imitandoLo, diventa il Gesรน dello specchio. Ma ecco che allora, divenuta tale, puรฒ a sua volta essere specchio per le sorelle.

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Una catena ininterrotta di specchi da Gesรน al mondo: il Movimento francescano

   

Si crea cosรฌ – come dice lei stessa – una catena ininterrotta di specchi da Gesรน al mondo. Gesรน รจ lo specchio di Francesco. Gesรน e Francesco sono lo specchio in cui Chiara si rispecchia. Gesรน, Francesco e Chiara sono lo specchio di Agnese. Gesรน, Francesco, Chiara ed Agnese sono lo specchio per le prime sorelle, che a loro volta diventano specchio per quelle future. Le sorelle future, guardando alle prime sorelle, diventano specchio per coloro che vivono nel mondo. Coloro che vivono nel mondo diventano specchio di Gesรน per tutti. E cosรฌ, riflettendo perfettamente Cristo, Francesco e Chiara, i primi frati e le prime sorelle, hanno dato origine al Movimento francescano: una di quelle realtร  ecclesiali che, di tempo in tempo, riportano il Vangelo nella sua radicalitร  nella Chiesa, per farla rinascere, per rinnovarla, per riformarla.

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Le esigenze del carisma dellโ€™Unitร : vivere lโ€™unitร  per vivere Gesรน

   

Anche a noi, pur piccoli ed indegni, รจ toccato in sorte un compito simile: far nascere, sviluppare, diffondere nel mondo una realtร  carismatica, e anche a noi รจ toccato e tocca lโ€™obbligo di vivere e far vivere integralmente, radicalmente il Vangelo, guardando a Gesรน come in uno specchio. I primissimi appunti, che conserviamo, riguardanti il nostro Ideale, al suo primo apparire, riportano questa affermazione: “Noi dobbiamo essere un altro Gesรน.” Ci chiedono quindi di rispecchiarci in Lui. Allo scopo, come a san Francesco ed a santa Chiara รจ stato dato dallo Spirito Santo un carisma, quello della povertร , a noi รจ stato donato il carisma dellโ€™unitร . Ed รจ proprio attraverso lโ€™unitร  che noi possiamo essere un altro Gesรน, essere Gesรน. Ricordate la definizione dellโ€™unitร  data in una lettera del lontano โ€™47: “Oh lโ€™unitร , lโ€™unitร ! Che divina bellezza! Non abbiamo parole per dire cosa sia: รจ Gesรน.” Sรฌ, รจ Gesรน. Si cominciava, allora, a capire che, amandoci a vicenda, avremmo realizzato lโ€™unitร  e Gesรน sarebbe stato in mezzo a noiโ€ฆ e in ciascuno di noi. Vivere lโ€™unitร , quindi, era ed รจ sinonimo di vivere Gesรน. E in tal modo tutto il Vangelo.

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Lโ€™Unitร : anima e mรจta del Vangelo

   

Un giorno una piccola, ma significativa luce nel nostro cammino, ci ha chiarito questa novitร . Le Parole del Vangelo ci sono apparse come neonate pianticelle, disposte in un vasto terreno, e si รจ compreso che la radichetta dโ€™ognuna affondava nel Testamento di Gesรน, nellโ€™unitร , che sottostava a tutto il terreno, ed era vivificata da esso. Eโ€™ stata una visione plastica di come vada considerato il Testamento di Gesรน e il suo rapporto con le altre Parole del Vangelo; e di come vivere lโ€™una (lโ€™unitร ) e le altre. Si era capito meglio che lโ€™unitร  non รจ una virtรน particolare (non si elenca infatti fra le virtรน); non รจ solo la piรน alta parola di Gesรน; non รจ nemmeno soltanto il tema fondamentale del suo Testamento. Lโ€™unitร  รจ lโ€™anima di tutto il Vangelo, di tutta la Scrittura. Ed รจ la mรจta a cui tutto il Vangelo tende. E, perchรฉ effetto della caritร , si poteva anche dire che รจ il sunto, il concentrato del Vangelo. Si era capito che occorreva vivere le parole in vista dellโ€™unitร . Sรฌ, perchรฉ non รจ evangelicamente esatto vivere la povertร  per la povertร , ma per la caritร  che porta allโ€™unitร , nรฉ lโ€™obbedienza per lโ€™obbedienza, ecc., ma tutto in vista dellโ€™unitร . E in modo simile ogni beatitudine, come pure i dieci Comandamenti e quanto chiede il primo Testamento, che Gesรน รจ venuto a completare e non a distruggere. Ed ora si comprende perchรฉ lo Spirito ci ha spinto a mettere in pratica, ogni mese, una diversa Parola, sรฌ da poterle, col tempo, vivere tutte. Esse spiegano lโ€™unitร  come in un ventaglio. E in esse possiamo specchiarci per essere Gesรน, un altro Gesรน. E diventare cosรฌ specchio di Lui per altri.

Ma oggi possiamo chiederci: siamo noi, in qualche modo, specchio di Gesรน? Lo siamo per gli altri? ย 

Specchiarci nel Vangelo per diventare specchio di Gesรน

   

A questo proposito vorrei ricordare un nostro sogno degli inizi. Dicevamo: “Se per ipotesi assurda tutti i Vangeli della terra venissero distrutti, noi desidereremmo vivere in maniera tale che gli uomini, considerando la nostra condotta, vedendo, in certo modo, in noi Gesรน, potessero, riscrivere il Vangelo: โ€™Ama il prossimo tuo come te stessoโ€™ (Mt 19,19), โ€™Date e vi sarร  datoโ€™ (Lc 6,38), โ€™Non giudicateโ€ฆโ€™ (Mt 7,1), โ€™Amate i vostri nemiciโ€ฆโ€™ (Mt 5,44), โ€™Amatevi a vicendaโ€™ (cf Gv 15,12), โ€™Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt 18,20).” Ebbene, in questi ultimi tempi ci siamo accorti, con riconoscenza a Dio, che, se non siamo arrivati a tale traguardo, vi siamo perรฒ incamminati. Lโ€™ho potuto costatare, verso la fine di maggio, cooperando alla composizione dei cosiddetti “Fioretti”: libro commissionatoci dallโ€™Editrice San Paolo per presentare fatti e fatterelli evangelici della vita del Movimento. Essi rivelano lo sforzo da noi compiuto per stare in linea – per specchiarci, oggi diremmo – col Vangelo, e svelano pure i relativi interventi del Signore, secondo le sue promesse.

Poichรฉ oggi รจ festa, leggiamone alcuni inediti per lodare Dio, e ringraziare chi, vivendoli, sโ€™รจ specchiato nel Vangelo, in Gesรน, sicchรฉ ora, tramite “i Fioretti”, potrร  diventare specchio di Lui per molti. Intanto Gesรน faccia di tutti noi specchi suoi e del Vangelo, perchรฉ molti possano specchiarvisi.

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