Movimento dei Focolari

Non trincee, ma desiderio di pace

Ott 30, 2017

Si è svolto in Vaticano, dal 27 al 29 ottobre scorso, “(Re)Thinking Europe. Un contributo cristiano al futuro del Progetto Europa”, convegno organizzato dalla Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea (Comece) in collaborazione con la Segreteria di Stato. «L’impegno dei cristiani deve costituire una promessa di pace» ha detto Papa Francesco, a conclusione dei […]

logo_definitivoSi è svolto in Vaticano, dal 27 al 29 ottobre scorso, “(Re)Thinking Europe. Un contributo cristiano al futuro del Progetto Europa”, convegno organizzato dalla Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea (Comece) in collaborazione con la Segreteria di Stato. «L’impegno dei cristiani deve costituire una promessa di pace» ha detto Papa Francesco, a conclusione dei lavori. Non è questo «il tempo di costruire trincee, bensì di lavorare per perseguire appieno il sogno dei Padri fondatori di un’Europa unita e concorde, comunità di popoli desiderosi di condividere un destino di sviluppo e di pace».

20171028_IlonaToth_IncaricataFocolari-InsiemePerL'Europa-01

Ilona Toth

Tra i partecipanti all’incontro anche Ilona Toth, incaricata del Movimento dei Focolari per il progetto “Insieme per l’Europa, che vede convergere comunità e movimenti cristiani di diverse Chiese – attualmente oltre 300, diffusi in tutto il continente – per agire in rete verso scopi condivisi, portando il contributo del proprio carisma. Ha affermato Toth: «Il progetto ha richiamato l’interesse. Siamo stati invitati a Bruxelles per avviare una collaborazione, considerando l’importanza di responsabilizzare i popoli dell’Europa nella costruzione della loro storia». Leggi il comunicato stampa

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Fratellanza

Fratellanza

La fratellanza, l’essere figli di uno stesso Padre, può essere la radice di ogni pacifismo. In questo stralcio tratto dal volume “Rivolta cattolica” Igino Giordani scrive quasi una invocazione, un poetico appello che ci costringe ad alzare lo sguardo e ci apre gli occhi su chi è il fratello, quel fratello che può essere catalogato come nemico, come straniero, come migrante, ma sempre fratello è. E’ un appello che scritto nel lontano 1925 ci può toccare le corde più profonde e ci interpella per essere costruttori di pace.