 Migliaia di persone “s’incontrano” con le sculture dell’artista abruzzese così in sintonia con la “Laudato sì” di papa Francesco, che da tanti anni ormai ricicla materiale di scarto che utilizza per le sue creazioni.
  Migliaia di persone “s’incontrano” con le sculture dell’artista abruzzese così in sintonia con la “Laudato sì” di papa Francesco, che da tanti anni ormai ricicla materiale di scarto che utilizza per le sue creazioni.   Ma Roberto Cipollone, in arte Ciro, oltre ad accogliere visitatori crea dei veri e propri workshop per grandi e piccoli  al fine di trasmettere un modo nuovo di vedere e sentire il mondo a contatto con la materia  che viene lavorata e modellata insieme: “un modo di vedere limpido, semplice, un contatto con la bellezza senza orpelli”, afferma l’artista con la  naturalezza che gli è tipica.   A Loppiano, oltre alla ‘Bottega’ che è il vero e proprio laboratorio creativo, è stata allestita  una mostra permanente ad opera di Sergio Pandolfi.  Mentre per tutto il mese d’agosto Ciro sta esponendo nel monastero di Camaldoli: una quarantina di opere, per lo più  a tema sacro, esposte in una chiesetta romanica, posta all’interno del monastero e dedicata allo Spirito Santo.“Queste  opere e il romanico  – afferma Ciro – si sposano benissimo, ho portato opere di pietra serena, in legno, e poi il romanico nella sua essenzialità permette alle opere di vivere”.
Ma Roberto Cipollone, in arte Ciro, oltre ad accogliere visitatori crea dei veri e propri workshop per grandi e piccoli  al fine di trasmettere un modo nuovo di vedere e sentire il mondo a contatto con la materia  che viene lavorata e modellata insieme: “un modo di vedere limpido, semplice, un contatto con la bellezza senza orpelli”, afferma l’artista con la  naturalezza che gli è tipica.   A Loppiano, oltre alla ‘Bottega’ che è il vero e proprio laboratorio creativo, è stata allestita  una mostra permanente ad opera di Sergio Pandolfi.  Mentre per tutto il mese d’agosto Ciro sta esponendo nel monastero di Camaldoli: una quarantina di opere, per lo più  a tema sacro, esposte in una chiesetta romanica, posta all’interno del monastero e dedicata allo Spirito Santo.“Queste  opere e il romanico  – afferma Ciro – si sposano benissimo, ho portato opere di pietra serena, in legno, e poi il romanico nella sua essenzialità permette alle opere di vivere”.  
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