Movimento dei Focolari

Chiara Lubich e don Oreste Benzi. Le sorprese dello Spirito

Nel novembre 2019 la chiusura della fase diocesana delle cause di beatificazione di Chiara Lubich e di don Oreste Benzi fondatori rispettivamente di un Movimento e di una nuova Comunità ecclesiale. È nel fermento del ’68, fenomeno rivoluzionario del XX secolo che interessa Paesi a varie latitudini, che nascono, suscitate da carismi, tante nuove Comunità ecclesiali. Fondate da laici irrompono nella vita di giovani donne e di giovani uomini, immediatamente mettono radici, coinvolgono e si diffondono nella società. Anch’esse portano una rivoluzione, ma evangelica, la preghiera allo Spirito Santo dei Padri che avevano partecipato al Concilio Ecumenico Vaticano II, conclusosi nel 1965, si palesava senza farsi attendere. Già agli albori del ‘900 germogliano nuove realtà carismatiche nella Chiesa. Verso la metà del secolo, quindi vent’anni prima del Concilio, sorge il Movimento dei Focolari e porta con sé delle novità: l’ispirazione è “consegnata” ad una giovane trentina laica, Chiara Lubich. Nata nel 1920, è contraddistinta da una fede generosa e realizza il suo sogno di donarsi a Dio all’alba del 7 dicembre 1943, a fare da sfondo la seconda guerra mondiale. La predilezione per i poveri, la vita comunitaria sostanziata da una spiritualità collettiva, che poggia sulla Parola di Dio, è il luogo dove si incarna il carisma dell’unità che a breve si aprirà al mondo. Don Oreste Benzi nasce nel 1927 a San Clemente, paesino dell’entroterra riminese. Ordinato sacerdote a 24 anni, si dedica agli adolescenti. Fare “un incontro simpatico con Cristo”, sarà il leitmotiv della sua vita. Con gli adolescenti trascorre i periodi estivi nella Casa Madonna delle Vette di Canazei, lì, nel 1968, nascerà l’Associazione Papa Giovanni XXIII, che fa proprio l’impegno di amare il più povero tra i poveri in stretto rapporto con Cristo perché: “solo chi sa stare in ginocchio può stare in piedi accanto ai poveri”. Compie opere ritenute irrealizzabili: dalla condivisione quotidiana con gli emarginati al contrasto della tratta degli esseri umani. Chiara e don Benzi due persone diverse: una donna e un uomo, una laica e un sacerdote, una donna di montagna e un uomo di collina vicino al mare, entrambi fondatori di opere generate da un carisma, luce che si inserisce nella storia. Realtà inedite nella Chiesa, ripropongono l’annuncio antico e nuovo di Gesù, coinvolgendo chi vi aderisce in un cammino rinnovato di fede e di umanità. La testimonianza adamantina del Vangelo, non si ferma ai fondatori, ma si allarga ai membri. È anche grazie a Movimenti e nuove Comunità che alla fine del secondo millennio, e a seguire, la santità di popolo avanza, inserendosi nella quotidianità. Chiara conia il simpatico slogan delle sei S, per seguire Gesù: “Sarò santo se sono santo subito.” Varie, nei Focolari, le cause di beatificazione in corso. Don Benzi, quando nel 2004 arriva il Decreto ecclesiale di riconoscimento definitivo della sua Associazione, afferma: “Un dono inestimabile” perché, “i fratelli e le sorelle membri della Comunità (…) possono vivere gioiosi e sereni nella certezza assoluta che la vocazione della Comunità è via sicura per santificarsi (…).” Nell’Associazione Papa Giovanni XXIII è avviata la causa di beatificazione della Serva di Dio Sandra Sabattini. È del 2 ottobre scorso la notizia che Sandra sarà proclama beata nel 2020. Tra le ultime telefonate di don Oreste quella del 31 ottobre 2007 al Centro internazionale del Movimento dei Focolari, la sua voce mite ha urgenza di informare Chiara dell’iniziativa che l’Associazione sta organizzando e se lei intende sostenerla. Purtroppo non farà in tempo a sapere la risposta positiva di Chiara: la notte seguente, tra l’uno e il due novembre, lascerà questa terra. Nel 2008, il 14 marzo, anche Chiara ritornerà alla casa del Padre. Oggi, questo mese di novembre, sembra il simbolo dei loro due percorsi, distinti ma vicini.

Lina Ciampi

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Schönstatt e i Focolari: un’amicizia che cresce

Schönstatt e i Focolari: un’amicizia che cresce

Mercoledì, 20 novembre, i responsabili di Schönstatt di diversi Paesi europei hanno visitato il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Roma, Italia). Mercoledì, 20 novembre, i responsabili del Movimento di Schönstatt di Austria, Repubblica Ceca, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna e Svizzera hanno visitato il Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa. Il gruppo è stato accompagnato da padre Heinrich Walter, già presidente del Presidium generale di Schönstatt. “Incontrare Chiara” visitando la sua casa e pregando sulla sua tomba è stato uno degli scopi di questa visita. Un secondo obiettivo dei responsabili di Schönstatt è stato quello di entrare in dialogo con i Focolari sui cambiamenti sociali e politici in Europa, il ruolo dei Movimenti con i loro carismi e il significato della comunione tra di loro – in modo particolare di Insieme per l’Europa – nel contesto delle trasformazioni ecclesiali, politiche e culturali. La delegazione è stata accolta al Centro dei Focolari dal Copresidente, Jesús Morán e da diversi consiglieri. Per poter mettere i carismi a servizio del bene del continente nel dialogo è emersa in modo evidente la necessità di realizzare progetti culturali che siano frutto dello specifico di ciascuno ma anche della comunione tra tutti . L’incontro e il dialogo sono stati definiti da ambedue le parti cordiali, preziosi e fruttuosi. Ovviamente si è trattata solo di una tappa dell’ormai lungo cammino di comunione e di collaborazione tra Schönstatt e i Focolari che ha avuto inizio nel 1998 alla Vigilia della Pentecoste sulla Piazza San Pietro a Roma. Inoltre, da ormai 20 anni, cioè fin dall’inizio, anche Schönstatt è parte di quella rete di movimenti e comunità che compongono l‘iniziativa Insieme per l’Europa e padre Heinrich Walter è membro effettivo del comitato d’orientamento. In questi anni sono cresciute tra i Focolari e Schönstatt, ma non solo, relazioni fraterne, improntate sull’unità fra cristiani, fra varie Chiese e confessioni; unità che presuppone come importante premessa una profonda e vera riconciliazione, considerata accesso diretto all’unità pur mantenendo la necessaria diversità che l’altro arricchisce e completa. Il Movimento di Schönstatt è stato fondato da p. Josef Kentenich nel 1914 a Schönstatt, vicino a Koblenz in Germania, con un carisma pedagogico. È diffuso in modo particolare in Europa, nelle Americhe e in Africa ed è composto da una ventina di istituti secolari, leghe e movimenti autonomi.

Severin Schmid

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Dio ci ha preso per mano e ci ha tolto dall’inferno

Il Movimento dei Focolari partecipa alla gioia di Chiara Amirante e della Comunità Nuovi Orizzonti da lei fondata, per la visita a sorpresa di papa Francesco nella loro “Cittadella Cielo” vicino a Frosinone (Italia).   “Se io incominciassi a rispondere alle domande sarebbero parole, parole, parole… Credo che sarebbe come sporcare la sacralità di quello che voi avete detto, perché voi non avete detto parole, avete detto vite: le vostre. Storie. Cammini. Ricerche, ma ricerche di carne, spirito, tutta la persona”. Così Papa Francesco si è rivolto, a braccio, a cinque ragazzi della Comunità Nuovi Orizzonti che gli hanno offerto le loro testimonianze forti di dolore e di rinascita durante la visita privata che il Pontefice ha fatto nella sede della Comunità, in provincia di Frosinone (Italia) lo scorso 24 settembre. “Le vostre sono storie di sguardi – ha continuato il Papa – e a un certo momento, avete sentito uno sguardo – uno – che non era come gli altri, era quello soltanto: uno sguardo che ti ha guardato con amore. Anch’io conosco quello sguardo. Uno sguardo che ti ha preso per mano e ti ha lasciato andare, non ti ha tolto la libertà”. Accolto con gioia e commozione Papa Francesco era arrivato alle 9.30 del mattino nella “Cittadella Cielo” sede centrale di questa Comunità che, grazie a percorsi di guarigione e conoscenza di sé basati sul Vangelo, permette a tanti giovani di uscire da tunnel infernali di dolore e dipendenze e diventare testimoni di speranza per altri giovani in situazioni di grave disagio. E proprio alla “fecondità della testimonianza” ha fatto riferimento tra l’altro il Papa nel suo intervento: “Anche la vostra testimonianza è un seminare, un seminare non l’idea, il fatto che Dio è amore, che Dio ci vuole bene, che Dio ci sta cercando ogni momento, che Dio è accanto a noi, che Dio ci prende per mano per salvarci (…) Noi siamo uomini e donne del Magnificat, cioè del canto della Madonna, di andare a raccontare che Dio mi ha guardato, mi ha accarezzato, mi ha parlato, ha vinto. Ed è con me. Mi ha preso per mano e mi ha tolto dall’inferno”. Il Papa ha poi salutato, anche personalmente, i membri della Comunità ed i responsabili dei Centri in Italia e all’estero che si trovavano lì riuniti per l’Assemblea Centrale annuale. Ha celebrato la Messa, pranzato e piantato un olivo nel giardino di questa che è una delle cinque cittadelle alla quali ha dato vita la Comunità fondata da Chiara Amirante. Da bambina Chiara aveva conosciuto la spiritualità dei Focolari e incontrato personalmente anche la fondatrice Chiara Lubich. Poi, più grande, mettendosi in ascolto del grido dei giovani in strada e della loro richiesta di aiuto per fuggire dall’inferno nel quale vivevano, è nata in lei l’idea di dare vita ad una comunità di accoglienza. Questa visita di papa Francesco segue la telefonata del Pontefice ed il video messaggio del giugno scorso per celebrare questo anno speciale nel quale la Comunità celebra 25 anni di vita. Salutando papa Francesco, Chiara ha ricordato gli inizi della sua avventura quando, a contatto con il “popolo della notte”, l’aveva guidata la certezza che l’incontro con “Cristo Risorto avrebbe potuto riportare la vita laddove io vedevo morte”. Nel ‘94 ha così dato vita alla prima comunità a Trigoria (Roma) e ’97 a Piglio, in provincia di Frosinone, ad una comunità di formazione e accoglienza. Oggi sono 228 i centri di accoglienza, formazione e orientamento con tante iniziative di solidarietà, progetti sociali e iniziative di promozione umana in vari Paesi. Nel 2006 Chiara ha lanciato la proposta di divenire “cavalieri della Luce”, cioè testimoniare la gioia di Cristo Risorto a chi è più disperato, provare a vivere il Vangelo alla lettera per rinnovare il mondo con la rivoluzione dell’Amore. A questo impegno hanno aderito oltre 700.000 persone. “Le nuove povertà costituiscono una vera emergenza che continua a mietere milioni di morti invisibili nell’inconsapevolezza dei più” ha spigato ancora Chiara davanti a Papa Francesco parlando di uso e abuso di alcool e sostanze stupefacenti, anoressia, bulimia, depressione, ludopatia, internet-addiction, bullismo, abusi, sesso-dipendenza…”Sentiamo più forte che mai – ha concluso – l’urgenza di fare tutto il possibile per rispondere al grido inascoltato di tanti”.

Anna Lisa Innocenti

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Padre Lombardi, microfono di Dio

Padre Lombardi, microfono di Dio

Per realizzare la sua missione di riformare la Chiesa il gesuita italiano, P. Riccardo Lombardi (1908 – 1979), cercava di mobilitare le folle predicando nelle piazze e attraverso la radio. A quarant’anni della sua morte il 9 settembre 2019 a Roma un convegno per riscoprire questa figura carismatica che ha avuto un ruolo importante anche nella storia dei Focolari.

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Fonte: bbw.kirchen.net

La grandezza e – potremmo anche osare dire – la santità di figure carismatiche si verifica quando Dio le mette alla prova togliendo loro la salute, la propria ispirazione o anche l’opera da loro fondata. Questa logica evangelica la si può intravedere in modo chiarissimo nella vita di P. Riccardo Lombardi, gesuita italiano, grande predicatore, fondatore del Movimento per un Mondo Migliore. Lo ha evidenziato un convegno a Roma organizzato dal suo Movimento, a 40 anni dalla morte, in collaborazione con i Focolari e con la Comunità di Sant’Egidio. Di fronte al potere di autodistruzione raggiunto dall’uomo e tra le macerie alla fine della Seconda Guerra Mondiale, Lombardi si fece predicatore di fraternità universale nelle piazze e attraverso la radio, un’attività per la quale lo chiamavano “microfono di Dio”. Dopo una famosa esortazione che nel 1952 Papa Pio XII rivolse alla Diocesi di Roma, P. Lombardi volle creare un gruppo di persone che rinnovasse la Chiesa secondo una spiritualità di comunione. Lombardi – ha sottolineato durante il convegno Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio – fece e disse ciò che Papa Pio XII non poteva dire e fare pubblicamente e diventò così anche “microfono del Papa”, al quale Lombardi era particolarmente legato.
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©CSC media

Ma con la morte di Pio XII ed il nuovo pontificato di Giovanni XXIII iniziò “la notte oscura” di P. Lombardi. Il suo stile da predicatore delle masse ora non si conciliava più con la visione di Chiesa del nuovo Papa e del Vaticano II. Lombardi si sentì emarginato, fallito e soffrì di forti depressioni. In questo periodo gli tornò – come ha detto la Presidente dei Focolari, Maria Voce – l’idea di far convergere la sua opera con quella dei Focolari che aveva conosciuto nelle Mariapoli del 1956 e 1957. Ma Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, con la quale Lombardi era in stretto rapporto, non accettò che Lombardi “distruggesse” la propria opera, perché vi vedeva un’opera di Dio.
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©CSC media

Sarà stata questa forse una ricompensa dello Spirito Santo per il contributo che lo stesso P. Lombardi aveva dato alcuni anni prima per salvare l’opera di Chiara Lubich? Negli anni ’50, in cui Chiara passava la “notte oscura”, in cui la sua opera era sotto studio del Sant’Ufficio e rischiava diverse volte di essere sciolta dalla Chiesa, Chiara era stata pronta a lasciare la propria opera per obbedire alla Chiesa. Ed una delle opzioni era stata quella di fondersi con il Movimento per un Mondo migliore. La prospettiva di una collaborazione delle due opere sotto la guida di P. Lombardi ha probabilmente fermato lo scioglimento totale dei Focolari. Maria Voce, nel suo intervento, ha sottolineato l’attualità dell’amicizia spirituale tra P. Lombardi e Chiara Lubich: “Chiara lo aveva invitato a costruire un rapporto che si modellasse sulla Trinità ‘nel dare e ricevere quanto di divino il Signore’ aveva elargito a entrambi. Ciò ha reso la comunione tra loro pronta al dono di sé e perfino al prezzo dell’offerta di quanto ciascuno dei due, per volere di Dio, aveva generato… Il dialogo tra questi due carismi rimane seme per la fioritura di una sempre più profonda comunione tra le varie realtà ecclesiali, che Dio attende da noi nel nostro mondo così lacerato dalla divisione”.

Joachim Schwind

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Ricominciare… dal basso

Ricominciare… dal basso

In Austria 61 Vescovi cattolici amici del Movimento dei Focolari si sono riuniti per un meeting internazionale. Le “ferite” della Chiesa e le sfide delle comunità cristiane oggi, sono state al centro delle loro riflessioni in un incontro arricchito da approfondimenti di spiritualità e condivisione di vita fraterna. 20190808 111851Una specie di tsunami si è abbattuto in questi ultimi anni sull’istituzione Chiesa. Se da tempo, in molti Paesi tradizionalmente cristiani, appariva in recessione, il venir alla luce di scandalosi abusi ha scosso infatti fin nelle fondamenta la sua credibilità. Ma non è l’unica piaga che affligge le comunità cristiane a livello mondiale. Urbanizzazione, povertà, situazioni di guerra, corruzione nella società e nella stessa Chiesa, pressioni politiche e culturali, forme di intolleranza e di integralismo religioso, mancate opportunità di sviluppo e rischi ambientali, tolgono a molti il respiro, la speranza. Sono solo alcune delle “ferite” che 61 Vescovi di quattro continenti che conoscono e vivono la spiritualità dei Focolari, hanno condiviso quando si sono ritrovati dal 2 al 10 agosto vicino a Graz in Austria. Pur convenuti soprattutto per un incontro di approfondimento spirituale e per giorni di vita fraterna, si sono posti insieme in ascolto del “grido” della loro gente. Se no, come essere testimoni di un Dio crocifisso e risorto che si è fatto carico di ogni male e vi ha risposto?! Non bisogna fermarsi ai fenomeni – si sono detti – né cedere al pessimismo, ma andare alle radici. Tra queste, sul fronte Chiesa, sono stati evidenziati l’individualismo e il clericalismo, un deficit di formazione e di testimonianza coerente, il bisogno di solida spiritualità e di accompagnamento, la necessità di crescere nella capacità di ascoltare e di dialogare. 20190808 102050Come rispondere a queste sfide? Non dall’alto, illudendosi di poter imporre soluzioni, ma dal basso, percorrendo la via di Gesù che, facendosi piccolo e anzi nulla per essere dono, ha portato all’estremo l’amore e proprio così ha generato fraternità. Guardare la situazione da questa prospettiva permette di ravvisare potenzialità di bene anche là dove, a prima vista, sembra apparire solo il male. È la via per la quale questi Vescovi vogliono camminare con decisione, memori che si tratta – come raccomanda l’Esortazione Apostolica “Evangelii gaudium– di innescare processi che solo col tempo porteranno frutti. Nulla di meno è richiesto oggi: in fedeltà alle origini, esplorare nuovi modi di essere Chiesa. Con piste ben precise, tra cui: basare l’annuncio e la catechesi sulla vita del Vangelo e la comunione del vissuto; formare alla spiritualità di comunione e al “noi” ecclesiale e sociale; suscitare “cellule vive”; dar ascolto anche a chi pensa diversamente. “Mostratevi un gruppo gioioso” è stato l’auspicio di papa Francesco per questo meeting di Vescovi amici del Movimento dei Focolari. Così è stato. Perché, nella sincera comunione tra loro, hanno fatto esperienza di Dio. E con questo cambia tutto, alla radice. Solo dall’essere può nascere un illuminato fare.

Hubertus Blaumeiser

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Creare spazi di comunione tra famiglia carismatiche

Creare spazi di comunione tra famiglia carismatiche

Dal 1 al 5 luglio 2019 nella cittadella ecumenica dei Focolari in Germania si sono riuniti 100 tra Consacrate e Religiosi membri di varie comunità e Movimenti appartenenti a 50 ordini religiosi, congregazioni ed istituti di sei Paesi e di varie Chiese.A suor Tiziana Longhitano, sfp, e Padre Salvo D’Orto, OMI, responsabili dei consacrati e delle consacrate del Movimento dei Focolari, abbiamo chiesto il significato di questo incontro.

Foto: Ursula Haaf

Salvo:Lo consideriamo la tappa di un percorso che proviene da più di dieci anni di esperienza. Quest’anno l’incontro è approdato ad una maturità ecclesiale considerevole grazie al coinvolgimento, fin dalla preparazione, della Conferenza dei Superiori degli Ordini Tedeschi (DOK). Sr. Tiziana:È ormai evidente che siamo davanti ad un “tavolo ideale” dove s’incontrano carismi antichi e nuovi per un arricchimento reciproco. C’è uno scambio vivo e creativo in cui ciascuno offre il proprio contributo come segno di profonda partecipazione alla vita di tutti e ne rimane arricchito e nutrito spiritualmente. La partecipazione, per il secondo anno consecutivo del Prefetto della Congregazione Vaticana per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, cardinale João Braz De Aviz, sottolinea che questo scambio è necessario nella vita della Chiesa e dell’umanità. Quale il ruolo del Movimento dei Focolari in questo evento? Salvo:Il Movimento dei Focolari è stato promotore dell’incontro nella molteplicità delle sue vocazioni, perché erano coinvolti, insieme alle Consacrate ai Consacrati, anche focolarine, focolarini, volontari e volontarie di Dio, appartenenti a Chiese diverse.  Sr. Tiziana:Il Movimento propone uno spazio di comunione e di unità. Ci sono altri organismi che permettono alle religiose e ai religiosi di incontrarsi, ma il Movimento dei Focolari offre un luogo carismatico, nel quale ciascun carisma si sente a proprio agio e coglie un’armonia relazionale che fa da sfondo ad ogni parola, ad ogni espressione verbale e non verbale. Si sono aperte piste o progetti concreti di collaborazione? Da responsabili dei consacrati e delle consacrate del Movimento dei Focolari come guardate al futuro dopo questo incontro?
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Foto: Maria Kny

Salvo:Per i tanti interventi di esponenti di rilievo di varie Chiese l’incontro ha avuto un taglio decisamente ecumenico. Per cui crediamo che la collaborazione con loro crescerà aprendosi, nelle prossime edizioni, alla partecipazione di consacrati di varie Chiese. Probabilmente ci si aprirà anche alla partecipazione di laici che condividono i carismi dei fondatori degli ordini. La presidente della Conferenza dei Superiori degli Ordini Tedeschi, Suor Katharina Kluitmann, auspicava anche un coinvolgimento di altri movimenti ecclesiali per una comunione ancora più ampia della dimensione carismatica e profetica delle Chiese, soprattutto in Germania, Austria e Svizzera.Il futuro che si apre dopo questo incontro è di piena fiducia nelle potenzialità del Movimento dei Focolari nel creare “spazi” di comunione e di arricchimento reciproco da offrire agli ordini religiosi. Nel prossimo anno stiamo preparando, su questa linea, un evento tra quelli dedicati al Centenario della nascita di Chiara Lubich, sulla relazione tra il Carisma dell’Unità e gli altri carismi; si terrà a Castelgandolfo l’8 e il 9 febbraio 2020.  Sr. Tiziana:L’evento di febbraio 2020 sarà una tappa importante nel cammino dell’unità tra consacrati e laici che si sentono chiamati, nel loro stato di vita, a condividere i carismi dei fondatori e a partecipare della stessa realtà carismatica dei religiosi. Si forma – dice papa Francesco – una famiglia più grande, la “famiglia carismatica”, nella quale, consacrati e laici, si riconoscono nel medesimo carisma. Ecco, a febbraio vorremmo promuovere una maggiore unità tra le famiglie carismatiche favorendo la comunione tra le istituzione religiose. Ci sembra questa la profezia del presente e del futuro della Chiesa e dell’umanità nel cammino verso l’”ut omnes unum sint” (“che tutti siano uno”) che Gesù ha chiesto al Padre.

a cura di Anna Lisa Innocenti

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