Mar 21, 2005 | Famiglie
Il Familyfest 2005 sarà presentato in Conferenza Stampa giovedì 14.4.2005, ore 12:00 nella Sala degli Arazzi della RAI, in Viale Mazzini 14 – Roma Questo evento mondiale è formato da una rete di 193 meeting, in altrettante città e capitali di 78 Paesi nei 5 continenti, rivolto alle famiglie di ogni Paese, cultura, razza e religione. Previsti oltre 150.000 partecipanti. Collegamenti interattivi con i Familyfest: Tokyo (Giappone), Teheran (Iran), Algeri (Algeria), San Paolo (Brasile), Manila (Filippine), Johannesburg (Sudafrica), Krasnojarsk (Siberia), Toronto (Canada), Zagabria (Croazia). La diretta sarà ripresa da 40 emittenti nazionali di 39 Paesi, grazie a Telespazio, Eutelsat, CRC/Canada. Promosso da Famiglie Nuove, diramazione dei Focolari, l’evento vede l’adesione di movimenti, associazioni, istituzioni civili e religiose di varie fedi. Il logo Un’unica linea stilizzata tratteggia un germoglio con tre foglie in cui si profila una colomba: la famiglia, la prima forma sociale che si apre per far nascere e sviluppare tutta la società nella fraternità e nella pace. Perché il titolo: “Familyfest… al Papa della famiglia”? Il Familyfest: un evento preparato da tempo. Dopo la scomparsa del Papa, è venuto spontaneo dedicargli questo happening sul modello di famiglia da lui sognata e proposta. Il programma farà rivivere alcuni dei momenti forti vissuti con Giovanni Paolo II dalle famiglie di tutto il mondo. L’obiettivo Il Familyfest vuole rendere visibile un tipo di famiglia che crede nei valori e diviene cellula base di una società rinnovata. Il programma Storie di famiglie: dal fidanzamento al matrimonio, dai momenti di crisi all’apertura ad adozioni difficili. Sul fronte della pace: la testimonianza di due madri una israeliana e una palestinese. Momenti di riflessione, commenti di esperti, brevi interventi di vip e di volti noti dello spettacolo. Dai collegamenti in diretta con Tokyo, con Algeri e con Teheran verrà in rilievo l’apertura interreligiosa con saluto e testimonianze di famiglie buddiste e musulmane. Numeri artistici e di folclore introdurranno le dimensioni della poesia, della bellezza, del gioco, componenti tipiche della famiglia. Intervento conclusivo di Chiara Lubich, presidente e fondatrice dei Focolari. Solidarietà – Progetto: ”Una famiglia, una casa” – Verrà lanciato in diretta dall’Ultrastadion di Manila. Il progetto, nato dalle famiglie dei quartieri più diseredati della metropoli filippina, si estende ora anche a Thailandia e Sri Lanka colpite dallo Tsunami e alle periferie di Cochabamba in Bolivia. I contributi possono essere versati: sul c/c bancario 888885 intestato a Associazione Azione per Famiglie Nuove presso Banca Intesa: CIN T ABI 03069 CAB 05092. Dal 15 al 22 aprile è possibile inviare dal proprio cellulare SMS da 1€ al numero 46211 per i clienti WIND e al numero 44770 per i clienti TIM. (altro…)
Gen 14, 2005 | Famiglie, Focolari nel Mondo
Sembrava una sera come tante, ma non è stato così. Dopo ripetuti inviti, quella sera ho deciso di partecipare ad una riunione con un gruppo di famiglie che vivevano la spiritualità dell’unità, rinunciando al corso di nuoto. Sono tornata a casa felice, commossa: avevo trovato qualcosa di grande per cui valeva la pena di vivere. Avevo un grande desiderio di comunicare tutto a J., mio marito. Stava già dormendo e l’ho svegliato, ma non mi ha presa troppo sul serio. All’inizio non facevo che pensare a quanto quelle riunioni avrebbero aiutato J. a cambiare certi aspetti negativi del suo carattere, ma molto presto ho capito che ero io a dover cambiare. Ho cominciato allora a perdonare certi fatti passati che non ero mai riuscita a dimenticare. Poi ho cercato di essere più tollerante e di amare tutti di più e per prima, senza aspettarmi nulla in cambio. In casa si sono accorti del mio cambiamento e dopo qualche tempo anche J. ha accettato di partecipare con me a questi incontri: lo vedo entrare piano piano nel clima di fraternità che lì si respira, fino a diventarne costruttore attivo, mettendosi al servizio di tutti. J. decide di portare anche i nostri bambini, e di mettere a disposizione il suo autobus per trasportare le persone del nostro quartiere che avessero voluto partecipare agli incontri, così avrebbero risparmiato i soldi del viaggio. Ma non ha potuto farlo perché pochi giorni dopo non solo ha perso il lavoro, ma è stato minacciato pesantemente. Qualche tempo dopo viene convocato nell’ufficio della ditta. Sa di rischiare grosso, presentandosi, ma accetta. All’appuntamento lo aspetta la persona che gli toglie la vita. Per me è un colpo durissimo, ma sento che Dio aveva preparato mio marito e me a quanto ci stava per accadere. Prego che questo dolore non passi invano e lo offro perché la persona che ci ha fatto così tanto male si possa pentire. Non capisco il perché di quel che è successo, ma dentro di me non c’è rancore. Faccio di tutto perché anche i miei figli, di dodici e nove anni, superino la rabbia e riescano a perdonare. Le parole di Gesù sul perdono e sull’amore al nemico mi danno forza giorno per giorno. Un nostro conoscente sa chi è il colpevole e mi fa capire che, se voglio, posso ottenere la vendetta. «No! – rispondo – lo lascio alla giustizia di Dio. Siamo tutti creature sue e questa persona, oltretutto, ha bisogno di tempo per pentirsi». J. l’aveva sperimentato che Dio ci ama. Ho fatto scrivere sulla sua tomba: “Dillo a tutti: Dio ti ama immensamente”. (B.L. – Colombia) Tratto da L’amore vince. Trenta storie vere raccontate dai protagonisti. Ed. Città Nuova
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Ott 22, 2000 | Famiglie
L’evangelizzazione dei figli è importante per tutti, per l’oggi e per il domani della Chiesa e della società. Educare un figlio significa, in definitiva, farlo incontrare con Gesù che ha promesso: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Egli è presente dove si è uniti nella sua volontà, nell’amore reciproco che lui stesso ci ha insegnato, attraverso la sua arte di amare.
Ancora, Gesù è nella sua Parola. Come ai figli piccoli si spezza il pane quotidiano, così in famiglia occorre spezzare il Vangelo, vivendolo nelle piccole e grandi occasioni della giornata. Così si forma nei bambini una mentalità come quella di Gesù, che anche nei periodi di prova li guiderà sempre.
Davvero i bambini sanno vivere ancora meglio di noi con generosità e totalitarietà la Parola di Dio. Un esempio: Irene, Ilaria e Laura, tre sorelline di Firenze, vanno con la mamma a fare spese in macchina. Passano davanti alla casa del nonno e chiedono di poter slire a salutarlo. “Andate voi – dice la mamma – io vi aspetto in macchina”. Quando ritornano chiedono:”Perchè non sei venuta?” E lei:”Il nonno non si è comportato bene con me; così capisce…” Ilaria la interrompe:”Ma mamma, stiamo vivendo la Parola: amare tutti, quindi anche i nemici…” La mamma non sa che dire. La guarda e sorride:”Avete ragione. Aspettatemi qui”. E sale dal nonno.
Sintesi Intervento di Chiara Lubich
12.10.2000