Movimento dei Focolari
Familyfest 2005… al Papa della famiglia

Familyfest 2005… al Papa della famiglia

Familyfest 2005 – Al Papa della Famiglia: una festa della famiglia con respiro mondiale. “Un progetto nuovo di cultura che valorizza il ruolo della famiglia, risorsa della collettività”. Così questo evento è stato definito dal presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, nel suo messaggio. Storie, immagini, danze, collegamenti con i 4 punti cardinali del mondo da piazza del Campidoglio, trasformata in set televisivo. Un omaggio a Giovanni Paolo II, un segno di gratitudine: toccanti le immagini del Papa con le famiglie che gremivano il Palaeur di Roma, al Familyfest ’81, pochi giorni prima dell’attentato in piazza San Pietro, e nei moltissimi incontri con le famiglie del mondo. E’ risuonata la sua consegna: “Proclamate il valore della famiglia e della vita. Senza questi valori non c’è futuro degno dell’uomo!”. La diretta Rai Uno da piazza del Campidoglio, a Roma, ha reso possibile ad una platea mondiale di condividere questo evento che ha svelato la fantasia e le infinite possibilità di cui l’amore, vissuto da famiglie di tutte le culture, è capace, anche di fronte a crisi e malattie, nell’apertura ai bisogni più urgenti della società. “Uno solo è l’amore” – E’ stata letta una lettera scritta negli anni ‘40 da Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, che per prima ha voluto questo Familyfest. Era rivolta alla sorella alle soglie del matrimonio: “Uno solo è l’amore: l’amore di Dio”. Ma – ha incalzato – “amare Dio per te significa amare ancor più Paolo, per Lui rinnegare egoismo e chiusure, comodità e difetti. Allora il tuo amore per lui non avrà fine”. Un ideale alto, ma non irraggiungibile, come hanno testimoniato Annamaria e Danilo Zanzucchi, tra i primi sposati che hanno condiviso gli ideali evangelici di Chiara Lubich: 52 anni di matrimonio, 5 figli, 12 nipoti. “Uno solo è l’amore”, commenta Danilo, “significa imparare ad amare come Dio ama. E Lui ama con un amore infinito”. “Da un amore vissuto così, all’interno dei Focolari, nasce Famiglie Nuove” ha spiegato Annamaria. “Nuove vuol dire rinnovate dall’amore reciproco, dall’amore che viene da Dio”. Sono valori condivisi anche dal mondo buddista, come evidenziato dal collegamento con Tokyo, e dalle famiglie musulmane dell’antica civiltà iraniana, come mostrato dal collegamento con Teheran. 17 network satellitari, 38 TV nazionali, e 26 regionali hanno permesso un’ampia copertura, grazie a Telespazio, Eutelsat, CRC/Canada, EWTN, che hanno collegato i 200 meeting in contemporanea in altrettante città e capitali del mondo, per iniziativa di Famiglie Nuove, diramazione dei Focolari.   (altro…)

Familyfest 2005… al Papa della famiglia

Familyfest 2005… al Papa della famiglia

“L’amore costruisce la pace”, linea guida del pontificato di Giovanni Paolo II, è stato il filo conduttore del Familyfest. Due madri di Gerusalemme, da piazza del Campidoglio, in Roma, hanno testimoniato un’amicizia possibile tra due parti opposte: israeliani e palestinesi. Tra i 9 collegamenti effettuati durante la trasmissione, segnaliamo quello con il Sudafrica, nel quartiere Soweto, di Johannesburg, dove ha avuto il via la lotta di Nelson Mandela contro l’apartheid, e il collegamento con il sudest europeo, un’area calda visitata più volte dal Papa: a Zagabria erano in 4000, non solo cattolici croati, ma anche musulmani della Bosnia.

Black-out dell’amore – Il Familyfest non è stato solo festa, internazionalità, solidarietà. Ha affrontato anche l’inverno della crisi, del dolore che colpisce molte famiglie. “L’uomo e la donna, per le nozze, non sono più due, ma una sola carne. Dividersi, dopo tale unificazione, vuol dire uccidersi, svenandosi. E’ la morte”: queste parole di Igino Giordani, scrittore, giornalista, uomo politico, padre di 4 figli, primo responsabile di Famiglie Nuove, risuonano nella piazza. “Perché l’unione coniugale si conservi, non c’è altra corrente coesiva che l’amore, ma un amore che viene dall’amore di Dio, superiore alle vicende della natura e agli umori degli uomini”. “Due sposi che perdono tempo a non amarsi, perdono tempo a morire”. Una coppia spagnola ha raccontato la sofferta rinascita dal dramma della divisione.  

Il dolore – Dal palco del Campidoglio, una coppia di giornalisti, lui italiano, lei americana, ha fatto dono dell’esperienza di una malattia che non perdona, una vita che assume nuova pienezza, come ha scritto Giovanni Paolo II nel suo testamento. Lei ha detto: “Occorre vivere con la morte ben presente, per realizzare una vita piena”. “Abbiamo imparato a guardare in faccia il dolore e quel volto ha per noi un nome: Gesù che accetta di dimorare sulla croce sino a sentirsi abbandonato da Dio per dare al mondo i suoi doni”. Doni che diventano esperienza viva di “luce, gioia, serenità, una qualità di vita superiore alla quantità di tempo che potrò avere”.

“Non vogliamo che il matrimonio sia una stanza chiusa al resto del mondo, ma desideriamo condividere la felicità con i meno fortunati di noi”, ha testimoniato una giovane coppia di 21 e 24 anni: viaggio di nozze in Tanzania, tra gli orfani dell’Aids, ai quali è andato il corrispettivo dei regali di nozze.  

Solidarietà – Non è un fatto isolato: da 25 anni Famiglie nuove porta avanti nel mondo oltre 14.000 adozioni a distanza. Al Familyfest il lancio di un nuovo progetto di solidarietà: “Una famiglia, una casa”: un tetto per le famiglie più diseredate nelle periferie delle grandi città filippine e nelle aree disastrate dello Tsunami nello Sri Lanka e in Tailandia. Un’idea nata proprio dalle famiglie più povere. I contributi possono essere versati sul c/c bancario 888885 intestato a Associazione Azione per Famiglie Nuove presso Banca Intesa: CIN T ABI 03069 CAB 05092. Dal 15 al 22 aprile era possibile inviare dal proprio cellulare SMS da 1€ al numero 46211 per i clienti WIND e al numero 44770 per i clienti TIM.

Messaggio di Chiara Lubich – L’ultima parola al messaggio audio registrato da Chiara Lubich. Ha il sapore di una consegna: “Sì, la sorgente dell’amore vero sgorga dall’amore di Dio. Così la famiglia diviene sorgente di socialità, vivaio di fratellanza universale”. Questo il suo augurio: “essere sempre e ovunque testimoni di questo amore, perché si avvicini l’ora in cui sulla terra “tutti siano uno”. (altro…)

Igino Giordani: la sorgente dell’amore

Igino Giordani: la sorgente dell’amore

Igino Giordani, scrittore e giornalista, uomo politico, sposato e padre di quattro figli, è stato anche il primo animatore e responsabile di Famiglie Nuove ed è considerato confondatore del Movimento dei Focolari. Dallo scorso anno è in corso la sua causa di beatificazione. Per esaminare i suoi scritti – oltre cento libri e quattromila articoli – sono state istituite recentemente due commissioni: una storica e una teologica. Vogliamo ricordarlo oggi, a venticinque anni dal termine della sua vita terrena, con un suo pensiero sull’amore coniugale, recitato durante la diretta Rai del Familyfest 2005, il 16 aprile scorso.  

La sorgente dell’amore

di Igino Giordani   «L’uomo e la donna, per le nozze, non sono più due ma uno. Dividersi, dopo una tale unificazione, vuol dire uccidersi, svenandosi. E’ la morte. Perché l’unione coniugale si conservi, non c’è altra corrente coesiva che l’amore: ma un amore che viene dall’amore di Dio, superiore alle vicende della natura e agli umori degli uomini. Se guardo alla mia vita, posso dire che il matrimonio riesce nella misura in cui realizza questo amore. Il suo valore sta prima di tutto in questo, e non nei titoli bancari, nel benessere, nel successo, e neppure nell’aspetto prestante e gradevole. Diventa tomba dell’amore quando, esaurite le attrazioni fisiche scambiate per amore, viene meno lo spirito che lo vivifica.   Volersi ogni giorno più bene, non far caso ai difetti, non far caso ai torti, perdonare sempre, tornare sempre ad amarsi… Allora la vita diventa una gioia. Mentre l’indifferenza, l’egoismo, a che servono? Servono a creare l’inferno in terra. Due sposi che perdono tempo a non amarsi, sono due creature che perdono tempo a morire. Se invece si amano, Dio passa tra di loro. Ecco come la casa diventa una casa di felicità, pur in mezzo alle prove più grandi».     (altro…)

Familyfest 2005 … al Papa della famiglia

Il Familyfest 2005 sarà presentato in Conferenza Stampa giovedì 14.4.2005, ore 12:00 nella Sala degli Arazzi della RAI, in Viale Mazzini 14 – Roma Questo evento mondiale è formato da una rete di 193 meeting, in altrettante città e capitali di 78 Paesi nei 5 continenti, rivolto alle famiglie di ogni Paese, cultura, razza e religione. Previsti oltre 150.000 partecipanti. Collegamenti interattivi con i Familyfest: Tokyo (Giappone), Teheran (Iran), Algeri (Algeria), San Paolo (Brasile), Manila (Filippine), Johannesburg (Sudafrica), Krasnojarsk (Siberia), Toronto (Canada), Zagabria (Croazia). La diretta sarà ripresa da 40 emittenti nazionali di 39 Paesi, grazie a Telespazio, Eutelsat, CRC/Canada. Promosso da Famiglie Nuove, diramazione dei Focolari, l’evento vede l’adesione di movimenti, associazioni, istituzioni civili e religiose di varie fedi. Il logo Un’unica linea stilizzata tratteggia un germoglio con tre foglie in cui si profila una colomba: la famiglia, la prima forma sociale che si apre per far nascere e sviluppare tutta la società nella fraternità e nella pace. Perché il titolo: “Familyfest… al Papa della famiglia”? Il Familyfest: un evento preparato da tempo. Dopo la scomparsa del Papa, è venuto spontaneo dedicargli questo happening sul modello di famiglia da lui sognata e proposta. Il programma farà rivivere alcuni dei momenti forti vissuti con Giovanni Paolo II dalle famiglie di tutto il mondo. L’obiettivo Il Familyfest vuole rendere visibile un tipo di famiglia che crede nei valori e diviene cellula base di una società rinnovata. Il programma Storie di famiglie: dal fidanzamento al matrimonio, dai momenti di crisi all’apertura ad adozioni difficili. Sul fronte della pace: la testimonianza di due madri una israeliana e una palestinese. Momenti di riflessione, commenti di esperti, brevi interventi di vip e di volti noti dello spettacolo. Dai collegamenti in diretta con Tokyo, con Algeri e con Teheran verrà in rilievo l’apertura interreligiosa con saluto e testimonianze di famiglie buddiste e musulmane. Numeri artistici e di folclore introdurranno le dimensioni della poesia, della bellezza, del gioco, componenti tipiche della famiglia. Intervento conclusivo di Chiara Lubich, presidente e fondatrice dei Focolari. Solidarietà – Progetto: ”Una famiglia, una casa” – Verrà lanciato in diretta dall’Ultrastadion di Manila. Il progetto, nato dalle famiglie dei quartieri più diseredati della metropoli filippina, si estende ora anche a Thailandia e Sri Lanka colpite dallo Tsunami e alle periferie di Cochabamba in Bolivia. I contributi possono essere versati: sul c/c bancario 888885 intestato a Associazione Azione per Famiglie Nuove presso Banca Intesa: CIN T ABI 03069 CAB 05092. Dal 15 al 22 aprile è possibile inviare dal proprio cellulare SMS da 1€ al numero 46211 per i clienti WIND e al numero 44770 per i clienti TIM. (altro…)

«Non capisco, ma perdono»

Sembrava una sera come tante, ma non è stato così. Dopo ripetuti inviti, quella sera ho deciso di partecipare ad una riunione con un gruppo di famiglie che vivevano la spiritualità dell’unità, rinunciando al corso di nuoto. Sono tornata a casa felice, commossa: avevo trovato qualcosa di grande per cui valeva la pena di vivere. Avevo un grande desiderio di comunicare tutto a J., mio marito. Stava già dormendo e l’ho svegliato, ma non mi ha presa troppo sul serio. All’inizio non facevo che pensare a quanto quelle riunioni avrebbero aiutato J. a cambiare certi aspetti negativi del suo carattere, ma molto presto ho capito che ero io a dover cambiare. Ho cominciato allora a perdonare certi fatti passati che non ero mai riuscita a dimenticare. Poi ho cercato di essere più tollerante e di amare tutti di più e per prima, senza aspettarmi nulla in cambio. In casa si sono accorti del mio cambiamento e dopo qualche tempo anche J. ha accettato di partecipare con me a questi incontri: lo vedo entrare piano piano nel clima di fraternità che lì si respira, fino a diventarne costruttore attivo, mettendosi al servizio di tutti. J. decide di portare anche i nostri bambini, e di mettere a disposizione il suo autobus per trasportare le persone del nostro quartiere che avessero voluto partecipare agli incontri, così avrebbero risparmiato i soldi del viaggio. Ma non ha potuto farlo perché pochi giorni dopo non solo ha perso il lavoro, ma è stato minacciato pesantemente. Qualche tempo dopo viene convocato nell’ufficio della ditta. Sa di rischiare grosso, presentandosi, ma accetta. All’appuntamento lo aspetta la persona che gli toglie la vita. Per me è un colpo durissimo, ma sento che Dio aveva preparato mio marito e me a quanto ci stava per accadere. Prego che questo dolore non passi invano e lo offro perché la persona che ci ha fatto così tanto male si possa pentire. Non capisco il perché di quel che è successo, ma dentro di me non c’è rancore. Faccio di tutto perché anche i miei figli, di dodici e nove anni, superino la rabbia e riescano a perdonare. Le parole di Gesù sul perdono e sull’amore al nemico mi danno forza giorno per giorno. Un nostro conoscente sa chi è il colpevole e mi fa capire che, se voglio, posso ottenere la vendetta. «No! – rispondo – lo lascio alla giustizia di Dio. Siamo tutti creature sue e questa persona, oltretutto, ha bisogno di tempo per pentirsi». J. l’aveva sperimentato che Dio ci ama. Ho fatto scrivere sulla sua tomba: “Dillo a tutti: Dio ti ama immensamente”. (B.L. – Colombia) Tratto da L’amore vince. Trenta storie vere raccontate dai protagonisti. Ed. Città Nuova

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Incontro mondiale del Papa con le famiglie

L’evangelizzazione dei figli è importante per tutti, per l’oggi e per il domani della Chiesa e della società. Educare un figlio significa, in definitiva, farlo incontrare con Gesù che ha promesso: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Egli è presente dove si è uniti nella sua volontà, nell’amore reciproco che lui stesso ci ha insegnato, attraverso la sua arte di amare.

Ancora, Gesù è nella sua Parola. Come ai figli piccoli si spezza il pane quotidiano, così in famiglia occorre spezzare il Vangelo, vivendolo nelle piccole e grandi occasioni della giornata. Così si forma nei bambini una mentalità come quella di Gesù, che anche nei periodi di prova li guiderà sempre.

Davvero i bambini sanno vivere ancora meglio di noi con generosità e totalitarietà la Parola di Dio. Un esempio: Irene, Ilaria e Laura, tre sorelline di Firenze, vanno con la mamma a fare spese in macchina. Passano davanti alla casa del nonno e chiedono di poter slire a salutarlo. “Andate voi – dice la mamma – io vi aspetto in macchina”. Quando ritornano chiedono:”Perchè non sei venuta?” E lei:”Il nonno non si è comportato bene con me; così capisce…” Ilaria la interrompe:”Ma mamma, stiamo vivendo la Parola: amare tutti, quindi anche i nemici…” La mamma non sa che dire. La guarda e sorride:”Avete ragione. Aspettatemi qui”. E sale dal nonno.

Sintesi Intervento di Chiara Lubich
12.10.2000