Movimento dei Focolari

Ha terminato la corsa, Regina Betz (3 gennaio 1921 – 17 marzo 2020)      

Apr 22, 2020

All’età di 99 anni il 17 marzo è scomparsa Regina Betz, focolarina tedesca, professoressa di sociologia, pioniera dei Focolari in Germania e in Russia, appassionata di ecumenismo e dell’impegno per il rinnovamento cristiano della società.

All’età di 99 anni il 17 marzo è scomparsa Regina Betz, focolarina tedesca, professoressa di sociologia, pioniera dei Focolari in Germania e in Russia, appassionata di ecumenismo e dell’impegno per il rinnovamento cristiano della società. Era sempre di corsa. Da quando ho conosciuto Regina Betz, la ricordo con un passo accelerato. Non come qualcuno che si sente sospinto o inseguito, ma piuttosto come qualcuno cha ha una meta da raggiungere e non vuole perdere tempo inutile. Se invece si fermava con te, era pienamente presente: con quello sguardo sveglio e vivace, con quell’ inconfondibile sorriso, un po’ birichino, che ti illuminava una giornata intera. Regina Betz ne ha avute di cose  da fare nella vita. Nata prima di due figli a Göttingen (Germania) in una famiglia cattolica cresce in una zona a maggioranza luterana con un ecumenismo naturale, rafforzato ulteriormente dalla comune resistenza al nazionalismo di Hitler. Avendo passato, durante la seconda guerra mondiale, alcuni anni in Italia, si stabilisce – dopo gli studi in economia sociale – per tre anni (1955-1958) a Roma per lavorare al Pontificio Consiglio per i laici. Qui conosce il Movimento dei Focolari e rimane colpita da “una luce ed una forza”, come scriverà più tardi in un suo libro (1). Per scoprirne il segreto partecipa alla Mariapoli del ’58 ed incontra – come racconterà – dei “cristiani, che volontariamente vivevano l’unità” ed il modello di una “nuova ed umana società”. “Finalmente avevo trovato – commenta – quanto stavo cercando da tanto tempo. Dentro di me un canto di giubilo”. Rientrata in Germania, dove non c’era ancora il focolare, continua il suo lavoro nella Chiesa e fa importanti viaggi in Asia e Sud America. Nel ’66 è tra le volontarie del Movimento dei Focolari quando riceve l’invito ad insegnare sociologia alla scuola di formazione di Loppiano (Italia), dove si sente spinta di entrare – all’età di 46 anni – come consacrata nel focolare. Gli anni dal ’68 fino al ’90 la vedono professoressa di sociologia a Regensburg (Germania) e come collaboratrice dell’ “Istituto per le Chiese orientali” che le permette di incontrare i cristiani dell’Est-Europa e fare viaggi in vari Paesi dei Balcani, in Bulgaria e in Romania. Rimane particolarmente impressionata dall’entusiasmo di giovani comunisti spinti nel loro agire dall’amore per i più piccoli. Nel 1989 le viene offerto un lavoro in ambito accademico a Mosca e ciò rende possibile aprire il focolare. „La vita a Mosca – commenta – si è rivelata come una vita dell’insieme: l’insieme nel focolare, l’insieme con tanti russi che venivano a conoscere la nostra vita. Ho conosciuto un po’ l’anima russa, piena di generosità, di cordialità. Ho sperimentato un’ospitalità grandiosa dove si condivideva tutto. Niente strutture, ma tanti amici“. La fioritura della vita intorno al focolare ha, però, un prezzo. Come mi ha confidato personalmente, Regina ci teneva, che dopo la sua morte, parlando di lei,  venisse comunicata anche la parte “buia” della sua vita: “Non ho più nulla da dare – scriveva in un diario di quel periodo – però mi è di consolazione sapere Lui con me nel buco … Per me ogni attimo è faticoso, ho paura e non riesco immaginarmi di poter ancora concludere qualcosa”. Nel 2008 Regina ritorna in Germania, nella Cittadella ecumenica di Ottmaring. Sono anni caratterizzati da rapporti con le persone più varie, coltivati con visite e con migliaia di lettere, scritte a mano e ricche di sapienza. Con attenzione e condivisione segue gli eventi della Chiesa e della società. E anche nel venire meno delle forze è fedele alla Parola di Vita personale che aveva ricevuto Chiara Lubich: “Chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà (Mt 16,25)”. “Quante volte ho lasciato tutto per ricominciare da un’altra parte! E quanto vi ho guadagnato: quante esperienze, quanta conoscenza della vita di Paesi e culture, quanti rapporti con innumerevoli persone!” Il 17 marzo Regina Betz ha terminato la sua corsa ed ha lasciato definitivamente tutto. Sono sicuro che ha trovato una vita inimmaginabile.

Joachim Schwind

  (1) Regina Betz, Immer im Aufbruch, immer getragen, Verlag Neue Stadt, München 2014.

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

A 10 anni della Laudato Si’ il “progetto Amazonia”

A 10 anni della Laudato Si’ il “progetto Amazonia”

Il 24 maggio sono 10 anni dalla pubblicazione della Enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco. Un momento di celebrazione, verifica di quanto operato e per riprenderla in mano e farla conoscere a chi ancora non ne consce il contenuto. Consapevoli che “non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un essere umano nuovo” (LS, 118) presentiamo il “Progetto Amazonia”, così come l’hanno raccontato due giovani brasiliani durante il Genfest 2024 svoltosi ad Aparecida in Brasile.

Bruxelles: a 75 anni dalla Dichiarazione Schuman

Bruxelles: a 75 anni dalla Dichiarazione Schuman

Accompagnare l’Europa a realizzare la sua vocazione – A 75 anni dalla Dichiarazione Schuman, nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, un panel di esperti, esponenti di vari Movimenti cristiani e giovani attivisti, hanno dato voce alla visione dell’unità europea come strumento di pace. Un incontro promosso da Insieme per l’Europa e da parlamentari europei.

Il Concilio di Nicea: una pagina storica e attuale della vita della Chiesa

Il Concilio di Nicea: una pagina storica e attuale della vita della Chiesa

Il 20 maggio – data riferita dalla maggioranza degli storici – di 1700 fa, iniziava il primo Concilio ecumenico della Chiesa. Correva l’anno 325, a Nicea, attuale Iznik, in Turchia, oggi una piccola città situata 140 km a sud di Istanbul, circondata dai ruderi di una fortezza che ancora racconta di quei tempi.