Movimento dei Focolari

Il giovane Giordani: controcorrente senza mezze misure

Dic 1, 2008

Una lettura inedita dei suoi anni giovanili. A cura di Alberto Lo Presti

A prima vista, chi volesse immaginare Igino Giordani scorrendone la biografia potrebbe ricorrere a diverse rappresentazioni: la compassata figura di parlamentare che compie discorsi importanti sulla pace nel mondo e sul disarmo totale durante la Guerra Fredda, oppure il calmo ed erudito scrittore che dalle pareti della Biblioteca Vaticana traduce, commenta e divulga i Padri della Chiesa, o ancora l’ispirato confondatore che al fianco di Chiara Lubich sostiene l’edificazione del nascente Movimento dei Focolari. Chissà com’era da ragazzino, uno così! Forse uno scolaro deamicisiano alla Derossi? Nient’affatto. È più vicino alla realtà immaginarlo – ancora bambino – con la cazzuola in mano, accanto al padre, nel costruire muri. O ancora vederlo sguazzare in modo selvaggio nelle acque dell’Aniene, nonostante le raccomandazioni di mamma e papà. O sfidare i ragazzini del rione storicamente avverso al suo, sul ponte che delimitava il confine. La giovinezza di Igino è stata tumultuosa e vivace. Igino, se li è conquistati gli studi, in senso letterale. Mentre lavorava come muratore, ancora dodicenne, invece di fischiettare qualche motivetto si metteva a far prediche in un latino che non conosceva, e che aveva appreso nei canti durante le funzioni religiose, in quei primi anni del Novecento. Questo gioco innocente era spiato dal Sor Facchini, – un facoltoso tiburtino datore di lavoro del papà di Igino – il quale comprese che questo ragazzino, esile e rosso di capelli, era fatto per gli studi e non per l’edilizia. Gli pagò la retta per il seminario, e Igino cominciò a studiare. Da scavezzacollo qual era stato, cresceva e maturava negli studi. Fu premiato per i suoi traguardi intellettuali, era ben voluto dai professori, al punto che qualcuno lo ammetteva in classe più come collaboratore che come alunno. Arriviamo all’anno 1914: il diploma di Igino coincide con l’ingresso del mondo in guerra. La sua indole temeraria e la sua profonda convinzione cristiana portano Igino a sfidare i facinorosi che, durante i comizi guerrafondai, straparlano di potenza, di morte e di vittoria militare. Viene invitato a calmarsi, se non vuole essere picchiato. Ma tant’è… il pacifismo del giovane Igino rimane inesorabilmente coerente nella scuola militare dove viene addestrato alla tattica di guerra: sul manuale che gli danno da studiare scriverà «qui si studia la scienza dell’imbellicità». Eh sì che ci voleva poco, a quei tempi, ad essere accusati di tradimento! Ma Igino vive controcorrente, sempre, con radicalità, avendo scelto di vivere secondo l’insegnamento cristiano: perfino in trincea, dove non spara mai un sol colpo contro il nemico, per non uccidere un altro figlio di Dio. Perfino quando, chiamato – proprio in virtù della sua giovanissima età – a far brillare un reticolato nemico, resterà gravemente ferito, e nelle corsie dell’ospedale di Milano troverà sollievo nel Crocifisso appeso al muro. Scanzonato e ironico, durante la lunga degenza all’ospedale militare, fra operazioni chirurgiche che ne mettono in pericolo la vita, ha il tempo per laurearsi con una tesi sul comico nella Divina Commedia, e intanto prende lezioni di violino. Controcorrente e radicale: la gioventù di Igino lascia intravedere il solco che tanti altri giovani nel Ventesimo secolo, ispirati all’ideale dell’unità, intraprenderanno. di Alberto Lo Presti – pubblicato su “Fuoco vivo. Igino Giordani oggi” del 25 novembre 2008

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Sulla strada con Emmaus

Sulla strada con Emmaus

Dalla sua elezione nel 2008 alla conclusione del suo secondo mandato nel 2021, alcune immagini dei momenti che hanno caratterizzato i 12 anni nei quali Maria Voce Emmaus è stata Presidente dei Focolari : eventi, tappe nel cammino di dialogo, incontri con personalità religiose e civili, e con varie comunità dei Focolari nel mondo.

Maria Voce è tornata alla casa del Padre

Maria Voce è tornata alla casa del Padre

Prima Presidente del Movimento dei Focolari dopo la fondatrice Chiara Lubich, Maria Voce è deceduta ieri, 20 giugno, 2025 nella sua casa. Le parole di Margaret Karram e Jesús Morán. I funerali si terranno il 23 giugno prossimo, alle 15.00 presso il Centro Internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Roma).

Grazie Emmaus!

Grazie Emmaus!

La lettera di Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari, in occasione della dipartita di Maria Voce – Emmaus.