Il significato della manifestazione del 16 settembre, che vuol proporre la fraternità in risposta alle sfide dell’oggi, è stato presentato in una conferenza stampa, il 13 settembre a Budapest. I responsabili internazionali dei volontari, Maria Ghislandi e Augusto Landucci, hanno messo a fuoco questa vocazione, che è una specifica chiamata di Dio, sottolineando che “la nostra forza è l’unità, il nostro scopo è creare frammenti di fraternità” e che “tutto questo si è concretizzato in più di 1000 opere sociali in tutto il mondo”. I responsabili del Movimento dei Focolari in Ungheria, Ilona Toth e Csaba Ferentzi, hanno presentato l’evento come “un onore per Budapest”, mentre Lucia Fronza Crepaz, presidente a livello internazionale del Movimento politico dell’unità, già deputato al parlamento italiano, ha affermato: “La fratellanza universale è qualcosa che ci mette dentro la storia dell’umanità, ci chiama ad una sfida perenne dentro le piaghe della società. Abbiamo scelto le quattro sfide: economia, diritto, comunicazione, politica, i settori dove più profonda è la crisi”. Facendo cenno al percorso che ha portato a dare le risposte concrete presentate il 16 settembre, Lucia Fronza, ha evidenziato come “l’amore interpersonale verso l’uomo è diventato amore sociale, l’impegno a cercare il rapporto personale con chi ci vive accanto è coniugato con l’impegno a trasformare le strutture perché sempre più siano al servizio dell’uomo”. Di qui l’urgenza di “dar vita ad una cultura nuova per rinnovare le strutture. Cultura che non nasce a tavolino, ma dal dialogo. Ed ha fatto due esempi: nelle strutture c’è bisogno di una nuova cultura politica, di motivazioni che ispirino una politica al servizio dell’uomo. Nel campo economico: presenteremo l’esperienza di aziende che sono dentro il mercato, ma ispirate dal desiderio di fare comunione dei beni, degli utili”.
Rinnovare il tessuto sociale in cui siamo immersi
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