Movimento dei Focolari

Maria Gloria Huille

Apr 7, 2011

Cento anni...al cento per cento! (13 marzo 1911)

Insegnante di servizi sociali ed economia domestica e poi, a cinquant’anni, i focolari e una nuova vita accanto a Chiara Lubich. Ecco, in sintesi, i cento luminosissimi anni di Maria Gloria. Dopo cento anni, Maria Gloria ha ancora lo stesso sguardo, lo stesso sorriso e la stessa semplicità e solennità. E non mancano nemmeno lucidità e voglia di sorridere. Alle focolarine che le chiedevano, lo scorso 13 marzo, giorno del suo centesimo compleanno, «riusciremo anche noi a raggiungere la tua età?», rispondeva immancabilmente: «per fortuna succede a pochi!» Sfogliando le pagine della sua vita si scopre che Marie Louise Celine Huille proviene da una famiglia numerosa, di 9 figli di cui tre sono diventati religiosi. Ha cominciato a lavorare a 21 anni prima come insegnante di Economia Domestica a Parigi (un lavoro con un’ accezione ben più importante di quella che potremmo darle noi oggi), poi come direttrice e insegnante presso istituti di servizio sociale in Francia, Portogallo, Marocco, Stati Uniti… Si è prodigata, dunque, con successo, per trovare nuovi sistemi per semplificare il lavoro femminile e, con un’ amica ha elaborato un progetto, a quei tempi rivoluzionario: applicare ai lavori domestici i principi dell’organizzazione scientifica del lavoro in fabbrica. Nell’agosto del ’63, a 50 anni, conosce il Movimento dei Focolari. Una svolta e una rivoluzione per la sua vita, già di per se impegnata e preziosa. Con la freschezza di una ragazzina, entra in focolare, ricevendo da Chiara il suo nuovo nome, come particolare imitazione della Madre di Dio. Nel momento in cui l’allora Cardinale di Stato, Jean Marie Villot – francese anch’esso – chiede a Chiara Lubich alcune collaboratrici, lei non ha dubbi ad inviare anche Maria Gloria. Questa avventura piena di sorprese prosegue poi presso la casa di Chiara stessa. Alla morte del Cardinale, infatti, Maria Gloria e le altre collaboratrici vengono chiamate a continuare il loro compito a Rocca di Papa, nel focolare di Chiara, fino alla fine della sua vita. In quegli anni, confortata dalla straordinaria esperienza di vita che Maria Gloria aveva, Chiara ascolta spesso i suoi consigli. In particolare, con lei scopre non solo la bellezza, ma anche l’utilità delle cose realmente pregiate e fatte con amore. A festeggiare un secolo vissuto in maniera così straordinaria, il 13 marzo, presso la ‘Casa Verde‘ che ospita le focolarine più anziane e dove lei vive attualmente, anche il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia che le ha donato un prezioso libro di fotografie del suo comune e una pergamena ricordo che porta scritto: “Maria Gloria, una donna che per le donne e per gli altri è rimasta giovane, distribuendo nel tempo talenti e energie con l’ammirevole scopo di scoprire e far scoprire le bellezze della creazione, trasferendole nei semplici gesti quotidiani.”

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Chiara Lubich ai giovani: la gioia dei primi cristiani

Chiara Lubich ai giovani: la gioia dei primi cristiani

Ad aprile del 1984 a pochi giorni della conclusione del Giubileo straordinario della Redenzione, si celebrava il Giubileo dei giovani che vide la presenza a Roma di 300.000 ragazzi. Il 12 aprile Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, tenne una catechesi sulla gioia ai giovani nella Basilica di San Giovanni Laterano. Di seguito uno stralcio del suo intervento.

Paolo Rovea, una vita in Dio

Paolo Rovea, una vita in Dio

Il 3 luglio 2025 Paolo Rovea, medico e focolarino sposato italiano ha concluso la sua vita terrena. Tanti i messaggi arrivati da varie parti del mondo dopo la sua scomparsa, che vanno a comporre un mosaico unico e ricchissimo, come era Paolo.

Vangelo vissuto: il coraggio di fermarsi

Vangelo vissuto: il coraggio di fermarsi

La parabola del buon Samaritano ci insegna non solo a farci prossimi, toccando le ferite di chi ci sta intorno e abbattendo le mura dei pregiudizi, ma attraverso questa Parola comprendiamo l’arte della compassione e l’infinita misericordia con cui Dio ci abbraccia, si prende cura di noi, lasciandoci liberi di abbandonarci al suo amore