Sono 316 i giovani da 16 nazioni della Zona Centro Ovest, il Burundi e la Germania che hanno vissuto 7 giorni interi di attività, formazione, workshop e il Genfest 2024 nella cittadella del Movimento dei focolari che si trova à Man in Costa d’Avorio.
Il punto centrale di questa seconda Tappa è stato la giornata del Genfest. Per tutti è stato un riappropriarsi quello che caratterisa la propria identità culturale e farne dono agli altri in un modo artistico. Un’esperienza forte della grande diversità culturale e linguistiche che ha risultato un arricchimento reciproco e non una barriera, la scoperta e la conoscenza dell’altro.
Una particolarità di questa manifestazione si è evidenziato già dall’apertura dell’evento: Nessun giovane-anche se unica della sua nazione- si è presentato da solo sotto la propria bandiera. Spontaneamente un altro o altri l’hanno raggiunto sul parco. Un gesto spontaneo che dice: “fai parte di me, la tua Nazione è anche la mia; siamo fratelli”, pure non potendo scambiare una parola per la diversità di lingua.
I giorni si sono susseguiti tra conferenze, workshop, formazione a carattere integrale e lavori pratici nell’ambito dell’ecologia,leadership, imprenditorialità, la conoscenza di sé e lo sviluppo delle proprie potenzialità, nel dialogo interreligioso e living peacecon esperti in questi ambiti. Sono stati momenti che hanno fortificare la persona di ogni partecipante.
Altri momenti importante sono stati la catechesi con il Vescovo di Man, lui ha saputo entrare nel mondo dei giovani con tanta sapienza. Quello che gli ha dato sono stati dei punti faro per il cammino che questi giovani sono chiamati a percorrere. Il Vescovo di Man ha accompagnato e ha vissuto in prima fila e con tanto interesse questo Genfest alla fine del qual ha confessato: “Mi avete fatto uscire dall’ ignoranza, questo è il mio primo Genfest di tutta la mia vita,grazie che avete scelto la diocesi di Man per ospitale questo evento chiesa”.
Erano presente anche le autorità civile tra le quale il prefetto della città di Man, Gli ambientalisti della regione, uno specialista nella cura della natura. Tutti hanno ringraziato e congratulatogli organizzatori e il movimento dei focolari in particolareper la capacità di radunare i giovani nonostante le numerose diversità e sfide geopolitiche edelle nazioni di provenienza.
Una giovane ha confidato: “faccio parte del Movimento dei focolari. Aver vissuto la prima Tappa del Genfest e ritrovarmi qui oggi mi ha allagato il cuore: Non siamo solo noi della Costa d’Avorio, siamo sparse in tutti i paesi, giovani che hanno una stessa ideale.”
Un altro: “Ho dubitato prima di decidere di partecipare; avrei mancato un momento importantissimo della mia vita.”