La Mariapoli Victoria (Man) è la cittadella di testimonianza del Movimento dei Focolari in Costa d’Avorio, punto di riferimento per tutti i Paesi dell’Africa occidentale. La sua storia risale al 1975, quando – su richiesta dell’allora Vescovo di Man, Mons. Agré – alcuni focolarini si sono trasferiti lì perché l’ideale di fraternità che anima il Movimento mettesse radici in quella terra.

Oggi la cittadella – una delle 3 nel continente africano – conta una ventina di abitanti stabili – focolarini, sacerdoti provenienti da diverse nazioni africane e da altri continenti – e altri, fra cui religiosi, alcune famiglie, e numerosi giovani che vi risiedono temporaneamente, per alcuni mesi o per brevi periodi di formazione alla spiritualità dell’unità.

Alla Mariapoli Victoria si lavora (ci sono infatti diverse attività artigianali, un centro medico e un centro nutrizionale, un centro informatico con internet point, attività educative puntuali per bambini e ragazzi), ma soprattutto si cerca di testimoniare una vita ispirata ai valori del Vangelo, tra cui la cosiddetta regola d’oro “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”, che si trova nei testi sacri delle altre religioni. Un importante punto condiviso, visto che proprio in queste regioni la presenza di persone di religione musulmana e di religioni tradizionali africane è molto numerosa.

Le attività lavorative permettono l’inserimento professionale dei giovani del posto, e portano ad una sempre maggiore autopromozione sociale. Un momento importante che ha segnato una nuova tappa nei rapporti tra gli abitanti della cittadella (per la maggior parte non ivoriani) e le persone del luogo, è stata la guerra del 2002-2003. In quel tempo i focolarini presenti, che avevano tutte le possibilità di lasciare il Paese e anzi erano invitati a farlo dalle autorità civili e militari, hanno voluto restare per testimoniare la vicinanza alla popolazione e per aiutarla concretamente: in quel periodo l’unico medico e l’unica infermiera della regione si trovavano nella cittadella, e hanno dato vita ad un ambulatorio per curare tutti i feriti. All’interno della Mariapoli Victoria sono stati ospitati oltre 2mila rifugiati di tutte le etnie e fedi.

Negli anni anche la Chiesa locale è stata sempre più attirata da questo modello di convivenza e dalla possibilità di formazione alla vita del Vangelo che la cittadella offre. Vi si trova una parrocchia, Maria Regina dell’Africa, a servizio della diocesi, e nel centro di spiritualità tenuto dai sacerdoti focolarini passano sacerdoti di vari Paesi e giovani seminaristi.

È possibile visitare la Mariapoli Victoria anche per brevi periodi mettendo a disposizione i propri talenti e capacità, e contribuendo così alla vita della cittadella stessa: tecnici informatici hanno permesso l’istallazione della rete internet quando ancora nella regione non era arrivata l’Adsl, medici e infermieri possono prestare il proprio servizio presso il Centro medico, giovani volontari possono dedicarsi ai lavori di manutenzione, all’accoglienza dei visitatori… Importante è come, in ogni convivenza sociale, accettare le leggi che la regolano. E quella della Mariapoli si modella sull’insegnamento di Gesù: “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi”.