Movimento dei Focolari

Siria: il pericolo del lavoro minorile

Ott 2, 2020

Dieci anni di guerra, i limiti dovuti all’embargo e la pandemia da Coronavirus, hanno imposto alla popolazione siriana delle condizioni di vita al limite della povertà favorendo il riemergere del fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile.

Dieci anni di guerra, i limiti dovuti all’embargo e la pandemia da Coronavirus, hanno imposto alla popolazione siriana delle condizioni di vita al limite della povertà favorendo il riemergere del fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile. “Dopo quasi una settimana di quarantena sono rimasta sorpresa al vedere uno dei nostri studenti vendere verdura in auto”. Dall’esperienza di una delle insegnanti del doposcuola “Generazione di speranza” di Homs, del programma “Emergenza Siria”, nasce l’attenzione verso il fenomeno in crescita dello sfruttamento del lavoro minorile. Secondo quanto riportato dai nostri operatori, in passato si conoscevano alcuni casi in cui gli adolescenti venivano impiegati in lavori manuali, ma oggi, è diminuita l’età dei ragazzi impiegati per la vendita di verdure ai mercati oppure come operai, barbieri, camerieri nei fast food o in fabbrica. Quando vengono interpellati i genitori, le risposte sottolineano come questa pratica sia quasi inevitabile viste le condizioni economiche e la grande incertezza sul futuro. Alcuni ritengono che oggi sia più importante imparare un lavoro invece di stare a casa (a causa della pandemia) oppure spiegano come quelle attività siano necessarie per aiutare il bilancio famigliare, non più sostenibile con il solo lavoro, spesso saltuario, dei genitori. Durante la quarantena imposta per fronteggiare il Covid19, gli operatori e gli insegnanti del doposcuola di Homs si sono impegnati a seguire i ragazzi anche a distanza, nonostante non sia sempre stato agevole: molti vivono in case affollate e la disponibilità di dispositivi digitali e della rete non è alla portata di tutti. Questo distacco ha alimentato la fragilità dei ragazzi e la scelta da parte dei genitori di impiegarli in questi lavori. Per questa ragione nel breve periodo di ripresa, a luglio, il doposcuola di Homs ha organizzato alcuni incontri per indagare il fenomeno e far capire quanto sia importante preferire l’istruzione al lavoro minorile, anche in condizioni di gravi difficoltà economiche. Da quegli incontri è emerso che i bambini pur non volendo lavorare, sentono la responsabilità di contribuire alle spese famigliari oltre al timore che i datori di lavoro, di fronte a un loro rifiuto, possano danneggiare i genitori. Il centro è stato nuovamente chiuso a causa dell’espandersi del Coronavirus, ma, appena possibile, operatori e insegnati riprenderanno il loro lavoro consapevoli di quanto questo possa contribuire a combattere la pratica del lavoro minorile e garantire ai ragazzi di Homs il supporto per ricevere l’istruzione adeguata per costruire il loro futuro.

 Dal sito Amu – Azione per un mondo unito

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Nostra Aetate: 60 anni di cammino nel dialogo interreligioso

Nostra Aetate: 60 anni di cammino nel dialogo interreligioso

Il 28 ottobre 2025 ricorre il 60° anniversario di “Nostra Aetate”, la dichiarazione del Concilio Vaticano II sui rapporti della Chiesa con le religioni non cristiane. Dopo sei decenni, Il documento che ha ispirato e guidato i passi del dialogo interreligioso, ci invita a rinnovare il nostro impegno continuando a costruire rapporti di vera fratellanza.

Dilexi te: l’amore ai poveri, fondamento della Rivelazione

Dilexi te: l’amore ai poveri, fondamento della Rivelazione

Pubblicata la prima Esortazione apostolica di Papa Leone XIV. Un lavoro cominciato da Bergoglio che mette al centro l’amore e il servizio ai poveri. Eredità preziosa, immagine di continuità e unità del Magistero della Chiesa. Ecco alcune riflessioni del Prof. Luigino Bruni.