Giu 30, 2019 | Famiglie
01/07/2019 Famiglie separate, divorziati, persone in seconda unione, conviventi. Come stare loro accanto? L’impegno di Famiglie Nuove per le coppie sposate e le famiglie in difficoltà. “La famiglia è amore che va e che viene. È condivisione, sostegno e reciprocità. È cura dei figli e luogo di crescita, privilegiato, anche per i genitori. La famiglia è ricominciare sempre”. È così che la raccontano Lucia e Massimo Massimino, quarantenni, sposati da 17, con tre figli. Vivono a Collegno, vicino Torino, e per i Focolari sono impegnati nel Movimento Famiglie Nuove, che offre spazi di dialogo e formazione per le coppie. Li abbiamo incontrati.
Si parla oggi solo dei “sacrifici” che costruire una famiglia comporta. Manca invece raccontare qual è il bello della famiglia: cominciamo da qui… Lucia– Il bello della famiglia è sentire che qualcuno ha cura di te e poter dare questa cura. È sentirsi pensati, benvoluti, parte di una comunità. Massimo– Ed è il fatto di condividere la gioia e i dolori, anche con i figli, perché sanno vedere al di là delle parole che dici. È bello che nei tuoi figli la tua vita va avanti. Oggi molte famiglie sono in difficoltà, lacerate o divise. Con Famiglie Nuove vi capita di raccogliere il dolore di molte coppie. Quali percorsi proponete? Lucia– Ci sono crisi che richiedono un accompagnamento momentaneo, queste coppie chiedono di potersi confidare con persone amiche e allora capisci, perché magari l’hai vissuto, che è solo un passaggio della vita. Di fronte a crisi più gravi accompagniamo le coppie verso scelte che coinvolgono dei professionisti, animati da grandi valori. Massimo– Come Movimento puntiamo molto alla formazione. Io e Lucia ci occupiamo delle giovani coppie e organizziamo incontri dove invitiamo educatori e psicologi con l’intento di offrire strumenti, per esempio per gestire un conflitto. Si tratta di incontri aperti a tutte le coppie, fidanzate, sposate, conviventi o separate. Una formazione che trae ispirazione dal carisma dell’unità di Chiara Lubich, nato in seno alla Chiesa cattolica, ma che è aperta anche a persone di altre fedi o senza un riferimento religioso.
Famiglie separate, divorziati, persone in seconda unione, conviventi. Come porsi di fronte a queste persone? Lucia– Nel Movimento dei Focolari c’è una vera passione per loro. Famiglie Nuove cerca di conoscere queste persone, investe nei rapporti personali, che sono l’unica cosa che può aiutare, e che consentono a noi di comprendere i motivi della rottura, il dolore. Le giornate dedicate alla famiglia sono contesti privilegiati in cui c’è un clima di confronto e nel fallimento si coglie un’opportunità per ricominciare. Se si parla di famiglia si parla di amore. È dunque inevitabile “chiamare in causa Dio” in queste riflessioni? Massimo– Noi sentiamo che il matrimonio rende presente Dio nella nostra famiglia, e in virtù di questa presenza la famiglia vive fra i suoi membri una circolarità di amore che – per citare Chiara Lubich – ricorda quella fra Padre, Figlio e Spirito Santo. Sentiamo che questa presenza ci sostiene anche nei momenti in cui vorresti scappare. È un’esperienza che non si può insegnare, si può solo fare, e che apertamente raccontiamo anche alle coppie non sposate o non credenti. In molti si chiedono: l’amore può finire? C’è una ricetta affinché il “per sempre” duri davvero per sempre? Lucia e Massimo– L’innamoramento finisce ma la parola chiave è ricominciare, e sapersi perdonare. Dà alimento alla coppia il fatto di condividere il percorso matrimoniale con altre coppie, condividere valori importanti e iniziative. E poi è importante ricordare di essere anche marito e moglie, innamorati, non solo papà e mamma.
Claudia Di Lorenzi
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Giu 26, 2019 | Centro internazionale
E’ appena entrata in vigore la nuova versione delle “Linee Guida del Movimento dei Focolari per la promozione del benessere e la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”. Il testo aggiornato è scaricabile sul nostro sito.

Avv. Orazio Moscatello
Nel solco del “Motu Proprio” di Papa Francesco sulla protezione dei minori, pubblicato il 7 maggio 2019, il Movimento dei Focolari aggiorna le sue “Linee Guida per la promozione del benessere e la tutela dei minori e delle persone vulnerabili”. Tante le novità del testo, che recepisce anche i principi proclamati dal Diritto Internazionale sul tema e guida le attività della Commissione Centrale Permanente per la promozione del benessere e per la tutela dei minori (Co.Be.Tu.), dell’Organo di Vigilanza e degli incaricati territoriali del Movimento. Ma quali sono le novità introdotte? Lo abbiamo chiesto all’Avv. Orazio Moscatello, membro del Co.Be.Tu. “Le nuove Linee Guida ribadiscono i principi generali su cui informare l’attività con i ragazzi e gli adolescenti, l’obbligo giuridico dei responsabili del Movimento di adottare tutte le misure necessarie al fine di evitare che al suo interno si verifichino degli abusi, nonché l’obbligo morale – per tutti gli appartenenti al Movimento – di segnalare i casi di abuso e maltrattamento di cui si viene a conoscenza. La novità è che il testo contempla tutte le forme di abuso, non solo quello sessuale, e i maltrattamenti, lo stalking, il bullismo fra ragazzi. Inoltre, stabilisce procedure trasparenti a garanzia di tutte le parti coinvolte nella vicenda, prima fra tutte che le indagini interne volte all’accertamento dei fatti non debbano durare più di 90 giorni, giudicati sufficienti per l’ascolto della vittima, della persona accusata, e per la raccolta della documentazione sanitaria che attesta l’abuso. Assegnare un limite temporale all’attività istruttoria è un modo per rendere giustizia alle vittime”. In chiave di prevenzione quali attività sono previste? “Anzitutto la formazione. Come nelle precedenti linee guida, è stabilito che gli adulti a cui si pensa di affidare dei minori debbano frequentare un corso di base durante il quale vengono approfondite tematiche legate all’infanzia, sotto il profilo psicologico, pedagogico, giuridico. Secondo le nuove linee questi corsi devono essere ripetuti ogni due anni e al termine degli stessi viene effettuata una verifica per valutare l’idoneità a svolgere attività con i minori. Inoltre, vengono rafforzate le indicazioni sugli ambienti, il rapporto con le famiglie, e i protocolli in situazioni di emergenza”. L’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria è previsto solo in alcuni Paesi. Il Movimento dei Focolari, è presente in tutto il mondo, come si pone su questo tema? “Il Movimento dei Focolari nel nuovo documento approvato ha sottolineato prima di tutto l’obbligo giuridico che riguarda i responsabili del Movimento di adottare tutte le cautele possibili affinché non si verifichino abusi di ogni genere nei confronti dei minori e delle persone vulnerabili. Tra queste cautele ovviamente rientra il controllo e l’attenta vigilanza affinché il contenuto delle Linee Guida sia conosciuto ed applicato in ogni parte del mondo ove è presente una comunità dei Focolari. Poi tutti gli adulti appartenenti al Movimento hanno – come detto – l’obbligo morale di segnalare agli organi interni preposti i casi di abuso di cui vengono a conoscenza. Questo vale in tutti i Paesi e su questo riteniamo che ci debba essere ‘tolleranza zero’. Riguardo la comunicazione all’autorità giudiziaria, da effettuarsi alla fine del procedimento interno e sulla scorta di una accertata verosimiglianza dei fatti esposti nella denuncia, il Movimento seguirà le indicazioni delle conferenze episcopali e delle normative nazionali. Pertanto, in presenza di un obbligo, giuridico o morale, di denuncia, i responsabili, inoltreranno un esposto all’ autorità giudiziaria competente, contenente un dettagliato resoconto di quanto accertato, garantendo la più stretta collaborazione con essa e trasmettendo tutte le informazioni in loro possesso. Su questo aspetto dobbiamo prendere atto che le Conferenze episcopali dei vari Paesi si stanno orientando a riconoscere, comunque, l’obbligo morale di denuncia da parte dei vescovi che accertano degli abusi nella loro diocesi. Per ritornare alla Linee Guida del Movimento dei Focolari, solo nel caso di motivato dissenso dei genitori, che vogliono così tutelare il minore, si eviterà la comunicazione all’autorità giudiziaria. In questo caso però sentiamo il dovere di accompagnare i genitori dando ampia assistenza legale e psicologica E’ evidente che laddove la normativa nazionale preveda l’obbligo giuridico di denuncia, l’esposto alle autorità giudiziarie sarà inviato in ogni caso. Qualora dal procedimento interno siano emerse situazioni di abuso nell’ambito della famiglia, per la maggior tutela del minore, sarà necessario comunque l’esposto alle autorità competenti. Rimane sempre valida la facoltà di ciascun membro del Movimento dei Focolari di presentare, in via autonoma, la denuncia o la segnalazione presso l’autorità giudiziaria competente” Di fronte all’accertamento interno dell’abuso, quale procedura si avvia? “Per i chierici, come previsto dal diritto canonico, il Movimento darà comunicazione al vescovo della diocesi in cui l’abuso si è verificato, per cui la competenza all’accertamento dei fatti sarà prerogativa dell’autorità ecclesiastica. Il Movimento in questi casi non avvierà un proprio procedimento interno ma prenderà atto delle decisioni dell’autorità ecclesiastica e disporrà i provvedimenti interni verso il consacrato: dimissioni, allontanamento o sanzioni più leggere a seconda della gravità del fatto. Riguardo i laici una procedura interna verificherà la verosimiglianza dell’accusa: se i fatti verranno accertati sarà comminata una sanzione. Rispetto ai minori responsabili di abuso verso altri minori – un’altra novità delle linee guida – e parliamo di bullismo ma anche di abuso sessuale, oltre all’accertamento dei fatti si aiuterà il minore ad avviare un percorso di consapevolezza della gravità degli atti compiuti che gli consenta di poter partecipare nuovamente alle attività. Ciò sarà portato avanti in collaborazione con la famiglia. Nei casi gravi sarà comunque inoltrata la segnalazione all’autorità giudiziaria minorile. Ciò che accomuna i tre casi è l’adozione, laddove giunga una segnalazione, di provvedimenti cautelari. In attesa di verificare se i fatti sono o meno verosimili, è quanto mai opportuno allontanare la persona accusata da ogni attività con i minori”. Che tipo di supporto è previsto per le vittime? “Ricevuta la segnalazione di abuso, il Movimento si attiva per offrire alle vittime tutta l’assistenza possibile sia sotto il profilo psicologico che legale, attraverso i propri esperti”.
Claudia Di Lorenzi
Per leggere le nuove Linee Guida clicca qui Vedi anche Tutela minori: formazione, prevenzione e tolleranza zero (altro…)
Giu 26, 2019 | Sociale
27/06/2019 Il Centro Internazionale dei Focolari e tutto il Movimento si stringono attorno alla famiglia del Sindaco Emanuele Crestini e alla cittadinanza di Rocca di Papa (Roma, Italia). “Sindaco, amico, eroe”. Sulla pagina web del comune di Rocca di Papa (Roma, Italia) viene definito così il suo sindaco, Emanuele Crestini, rimasto ucciso nell’incendio causato da un’esplosione della conduttura del gas, durante dei lavori di manutenzione, il 10 giugno scorso. In tanti potrebbero chiedersi perché ne diamo notizia su questa pagina Web; il motivo è semplice: a Rocca di Papa ha sede il centro internazionale dei Focolari e i rapporti con il sindaco Crestini erano molto frequenti e altrettanto amichevoli, come pure con gli altri amministratori locali dei Castelli Romani. Con lui ha perso la vita anche il delegato cittadino Vincenzo Eleuteri. Sono usciti per ultimi dall’edificio in fiamme per assicurarsi che nessuno fosse rimasto intrappolato all’interno. Un gesto, quello di Crestini, di eccezionale coraggio e gratuità nei confronti delle persone che lavoravano con lui quel giorno, un amministatore che ha difeso con estrema dedizione, a costo della sua vita, la gente della sua città

A destra di Maria Voce, il sindaco Emanuele Crestini
Ha espresso profondo cordoglio per la prematura scomparsa del sindaco, Emmaus Maria Voce, Presidente dei Focolari, a nome del Movimento di tutto il mondo. Nel messaggio inviato alla vice-sindaco di Rocca di Papa, Veronica Cimino, la Presidente ricorda la figura di Emanuele Crestini come “esempio luminoso per tutti per la generosità che ha dimostrato negli ultimi momenti drammatici a testimonianza della sua grandezza d’animo e dei valori portanti che hanno animato il suo impegno e agire politico”. Ha espresso il suo cordoglio anche il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Rocca di Papa, dove ha sede il Centro Internazionale del Movimento dei Focolari, ha avuto dagli inizi del Movimento un rapporto particolare con esso: è stata infatti la prima città a conferire la cittadinanza onoraria a Chiara Lubich. Nel tempo, si sono sempre susseguite attestazioni di affettuosa amicizia e collaborazione con le istituzioni locali. Tra le più recenti, la partecipazione del sindaco Crestini il 16 aprile 2019 al Centro Internazionale, insieme ad altri sindaci del territorio, per accogliere una delegazione trentina in occasione del prossimo centenario della nascita di Chiara Lubich. Per l’occasione, il sito del Comune aveva riportato un articolo con alcune dichiarazioni del sindaco e della vice-sindaco “È stato davvero un onore accogliere l’invito della presidente Voce ed è stato un grande piacere dare il benvenuto nel nostro paese alla delegazione trentina. – aveva detto Crestini – Abbiamo avuto modo di conoscerci, di scambiare esperienze e ricordi legati a Chiara Lubich, alcuni dei quali particolarmente toccanti e rivelatori dello spirito di questa grande protagonista della nostra storia contemporanea il tutto in un clima disteso e costruttivo, orientato a rendere le celebrazioni del Centenario il più coinvolgenti possibili. “Coinvolgere” è proprio una delle parole chiave dell’insegnamento di Chiara, che ci ha indicato come la migliore strada possibile sia l’unione degli intenti, l’unità delle comunità e dell’umanità. Un grande pensiero che bella nostra dimensione locale, di città, può e deve essere declinato attraverso l’ascolto reciproco e la volontà di venirsi incontro, sostenendo coloro che hanno bisogno, senza alcuna discriminazione sociale.”
Patrizia Mazzola
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Giu 24, 2019 | Collegamento
Un reportage di viaggio con Egilde Verì che torna in Siria dopo 14 anni ed un terribile conflitto. Insieme a lei entriamo a Damasco per incontrare ed ascoltare la comunità dei Focolari del posto. https://vimeo.com/342337540 (altro…)
Giu 22, 2019 | Cultura
A Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, la presidente e il copresidente dei Focolari lanciano un forte appello per un’Europa aperta, inclusiva e dialogante. La “città dei Sassi” come modello vivo per una convivenza più armoniosa, più giusta e fraterna. È questa la sfida che hanno lanciato Maria Voce e Jesús Morán questo sabato, 22 giugno 2019 a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019. Nel convegno “Abitare il tempo e lo spazio: la Cultura dell’Unità al servizio della Città”, organizzato dalla comunità dei Focolari assieme all’Associazione l’Elicriso di Matera, la presidente e il copresidente dei Focolari hanno mandato un forte messaggio all’Europa, invitando il vecchio continente a riscoprire la sua missione: mostrare al mondo che le diversità possono convivere senza soffocare le differenze e violare le identità.
Presenti circa 550 persone, tra cui l’arcivescovo di Matera-Irsina, Antonio Giuseppe Caiazzo, e Giovanni Oliva, segretario generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Maria Voce ha declinato la “cultura dell’unita”, della quale i Focolari in tutto il mondo si fanno portavoce, negli aspetti concreti della vita di una città. Come si può vivere oggi – questa la domanda della presidente dei Focolari – “una cultura del dialogo, dell’accoglienza, della fraternità” negli ambiti dell’economia e del lavoro, dell’interculturalità, dell’etica sociale, della salute e dell’ambiente, dell’arte, della formazione umana o dei moderni mezzi di comunicazione? In risposta a questa domanda la presidente ha presentato alcuni esempi di città in cui – anche attraverso l’impegno dei Focolari – i cittadini hanno scoperto “la vocazione” della loro città amando “generosamente i propri vicini, la propria comunità; essendo “cittadini attivi e corresponsabili”, realizzando “insieme l’arte della partecipazione”. Così a Sulcis Iglesiente in Sardegna, dove i Focolari assieme ad altri movimenti pacifisti hanno costituito un comitato che lavora per la riconversione di una azienda che produce armi. Così in Polonia, dove l’amministratrice pubblica nel Consiglio della Slesia Superiore racconta di una Polonia per niente chiusa e sovranista e di alcune città dove la collaborazione tra le comunità religiose e le organizzazioni non governative aiuta l’integrazione degli immigrati ucraini. Ma per ricostruire le città del XXI secolo non basta aumentare soltanto la partecipazione dei cittadini, ha concluso la presidente dei Focolari. Ci vuole anche un contributo specifico dei politici che sono chiamati a praticare “l’amore degli amori”, espressione che Chiara Lubich utilizzava per definire l’impegno politico. Loro in prima persona sono, cioè, chiamati a dar vita a spazi in cui le iniziative e la passione dei singoli e dei gruppi si possano realizzare e mettere insieme, proprio come i colori che formano un arcobaleno.
Intervistato dal giornalista RAI Gianni Bianco, Jesús Morán ha poi approfondito le ragioni dell’impegno per una convivenza fraterna nelle nostre città, in particolare quelle europee. Il copresidente dei Focolari si è detto convinto che l’Europa è chiamata ad essere “modello a tutti i progetti di unificazione del mondo”. Per realizzare tale vocazione, ha affermato Morán, deve tornare alle proprie radici cristiane, ad un cristianesimo la cui grande profezia è “la fraternità universale” che spinge a dei “processi, che sebbene hanno una chiara radice e identità, sono inclusivi, dialogici, e quindi si mostrano aperti ad essere condivisi da persone le più diverse per status, religione o ideologia”. Gli auguri della presidente e del copresidente dei Focolari a Matera hanno disegnato un grande orizzonte: “Essere capitale di una cultura dell’unità”, “una città nuova” che possa essere in grado di “ricomporre in unità il disegno della nostra Europa e della famiglia umana”.
Joachim Schwind
Qui trovate gli interventi di Maria Voce e Jesús Morán (altro…)