Movimento dei Focolari
Che cosa sta succedendo nel mondo durante la Settimana Mondo Unito?

Che cosa sta succedendo nel mondo durante la Settimana Mondo Unito?

Con il 1° maggio, la Settimana Mondo Unito è cominciata. Tante le iniziative già messe in campo ad ogni latitudine per realizzare quel “No One in need”, che dà il titolo all’edizione 2019. Immaginiamo di guardare dall’alto la nostra Terra indossando occhiali speciali, capaci di mettere in luce il grado di fraternità vissuto nel mondo tra gli esseri umani. Certamente, dal 1° al 7 maggio, noteremmo un insolito picco, un gran fermento ad ogni latitudine del pianeta. Infatti, “No One in Need”, la Settimana Mondo Unito 2019 è già iniziata e in tanti – ragazzi, giovani, adulti, intere comunità – sono in azione, per testimoniare che un mondo unito è possibile! Cominciamo dal Sud America. A Palmas, in Brasile, il 1° maggio, un gruppo di giovani e ragazzi hanno invitato i loro amici e tutti quelli che volevano partecipare, a vivere per l’unità e la pace. Come? Aiutando una famiglia in difficoltà economica. Si contribuiva donando un chilogrammo di alimenti. La raccolta si è svolta a Cesamar Park, animata da giochi e musica. foto 3Nella stessa giornata, a Loppiano, cittadella internazionale dei Focolari, in provincia di Firenze, 1400, tra ragazzi, giovani e famiglie hanno partecipato al tradizionale evento del Primo Maggio, quest’anno intitolato “Good Vibes” (vibrazioni buone), che ha invitato tutti ad avviare processi di cambiamento ed ad esserne protagonisti, superando l’individualismo e la solitudine con la cultura del dare, il pregiudizio e la paura del diverso con l’accoglienza e la fraternità. Procedendo verso Oriente, sempre il 1° maggio, a Bandra, in India, nella chiesa di Mt Mary’s Church, i Giovani per un Mondo Unito della città hanno invitato l’intera comunità ad un momento di preghiera per lo Sri-Lanka, vittima dei recenti atti di violenza, e ad impegnarsi per la pace. Sempre in India ma a Mumbai, dal 2 al 4 maggio, si tiene una scuola dal titolo “#NoOneInNeed”, alla scoperta dei propri bisogni e di quelli degli altri, per fare propria una prospettiva di vita nuova, basata sulla cultura del dare. Durante la scuola, tante le tematiche affrontate: comunicazione, bisogni relazionali, ecologia, pace e poi, gli workshop, con una sessione di lavoro dedicata a IntotheLABel, il laboratorio di consumo responsabile. Tra i partecipanti, giovani provenienti da varie zone dell’India, dal Nepal e anche dallo Sri-Lanka. Sull’isola di Cebu, nelle Filippine, la sera del 1° maggio, i Giovani per un Mondo Unito hanno lanciato la campagna “#NoOneInNeed” presso la Bukas Palad Cebu Foundation, Inc. foto 1L’invito pubblicato sui social era a dir poco originale: “Comincia portando con te oggetti di valore in eccedenza o cose che non usi più, da condividere e mettere in comune!”. E in tanti hanno già risposto al loro appello. Come Fred, un giocatore di “Pokemon Go”, amico di alcuni Giovani per un Mondo Unito appassionati dello stesso gioco. La sera del 1° maggio ha portato con se 85 capi di vestiario che aveva indossato meno di due volte e che ora non considera più “suoi” ma di chi ne ha più bisogno. Insomma, dal grande evento al gesto personale, la Settimana Mondo Unito è entrata nel vivo! E nel w-e, proseguirà con la corsa che aspira a unire il mondo: Run4unity (domenica 5 maggio)  anch’essa animata dallo slogan “No One In Need”.  Tantissime le città coinvolte. Per il terzo anno consecutivo, si correrà su entrambi i lati del confine tra Messico e Stati Uniti, proprio a fianco del muro, alla presenza dei sindaci delle città coinvolte (Mexicali e Calexico). Partecipano per la terza volta a Run4Unity anche gli ospiti dell’Ospedale Psichiatrico di Branice, in Polonia. Ci scrivono: «Siamo un ospedale psichiatrico dalla tradizione centenaria. Nel nostro ospedale ci occupiamo di oltre 500 persone con disagio mentale. L’anno scorso circa 300 hanno preso parte a Run4unity e siamo stati gli unici rappresentanti dalla Polonia». Si correrà in Nuova Caledonia e anche in Nuova Zelanda, a Christchurch, la città degli attacchi alle due moschee del marzo scorso. Qui, la corsa coinvolgerà i giovani delle diverse religioni. In Italia, si correrà a Pisa, Roma, Matera, Ischia, Torino, Foggia, Milano, Abbiategrasso e Perugia, dove l’evento è organizzato dal Liceo internazionale Maria Montessori insieme alla cooperativa Amatori Nuoto, e coinvolge alcune associazioni di ragazzi con disabilità. Tra le varie attività è prevista anche una partita di palla a mano su carrozzine, per fare un’esperienza di integrazione attraverso lo sport. Per scoprire gli altri appuntamenti, basta visitare il sito: Run4unity. Buona Settimana Mondo Unito! E ricordate di condividere le vostre storie con l’hashtag #NoOneInNeed.

Tamara Pastorelli

  Fonte: United World Project (altro…)

Siria /2: Vogliamo voltare pagina

Siria /2: Vogliamo voltare pagina

Sabato 4 maggio la presidente e il copresidente dei Focolari hanno incontrato la comunità siriana del movimento: nelle testimonianze c’è dolore, senso di perdita e lutto, ma anche ricchezza di cultura, tradizioni e voglia di vivere e ricostruire la propria patria.

Fin dalle prime ore, la giornata di sabato 4 maggio si preannuncia forte. Trecento membri della comunità siriana dei Focolari si son dati appuntamento al convento di Sant’Efrem il Siriano a Seydnaya, a circa 40 chilometri a Nord di Damasco.

 S’inizia con la storia del movimento, raccontata con le stesse parole che Chiara Lubich ha usato moltissime volte e com’è conosciuta, quasi a memoria, dalle comunità nel mondo: “Erano i tempi di guerra e tutto crollava…”. Ma la particolarità del racconto di oggi è che dopo la recita di ogni singolo episodio della vita di Chiara, la parola passa a qualcuno che la illustra con la propria esperienza vissuta di recente in questa terra martoriata.

C’è chi, tornando nella propria città, non ha più trovato la casa; chi ha perso il lavoro, chi la salute fisica o psichica, chi si è visto rubare il futuro, o la fede in Dio e nei rapporti; chi – e sono molti – ha perso delle persone care. E spesso, fino ad oggi, queste perdite non sono state compensate. “Siamo morti dentro”, dice uno di loro, riassumendo lo stato d’animo di tanti, forse di tutti.

Schermata 2019 05 05 alle 22.02.45Eppure sullo sfondo del palco si legge in arabo la frase che Chiara Lubich e le sue compagne volevano veder scritte sulle loro tombe sin da quei primi tempi in cui il movimento stava muovendo i suoi primi passi, in piena seconda guerra mondiale: “E noi abbiamo creduto all’amore”.

A sottolinearlo è anche la canzone finale che canta la famosa “Arte d’amare”, spiegata molte volte da Chiara Lubich: amare tutti, amare per primi, vedere Gesù in ogni prossimo, amare i nemici. I presenti si alzano in piedi, cominciano a ballare ed esprimono con tutti i sensi un desiderio comune, quello di voltare pagina.

E davanti ai nostri occhi ci sono ancora una volta le due realtà che contraddistinguono il viaggio della delegazione del Centro Internazionale dei Focolari in Siria: da un lato l’incontro col dolore: ferite, traumi, disperazione, preoccupazione per il futuro, soprattutto per i propri figli; dall’altro il desiderio di continuare a sperare, di riprendere in mano la propria vita con libertà. A sostegno di entrambe le realtà c’è una spiritualità incentrata su una fede che può dire: abbiamo creduto all’amore.

Questa vita che si dispiega tra disperazione e speranza, tra morte e risurrezione, risuona anche ne8679f12a 673e 487d b0af 7167d6324739l breve intervento tenuto dal nunzio apostolico in Siria, card. Mario Zennari e nelle risposte di Maria Voce e Jesús Morán. Il cardinale Zennari invita i presenti ad accogliere oggi il messaggio che il Crocifisso ha rivolto 800 anni fa a San Francesco, cioè di riparare la Chiesa. “Ma qui – aggiunge il cardinale – non si tratta solo di riparare la Chiesa, ma di riparare la vostra patria. Si tratta di costruire una nuova Siria”.

Jesús Morán, copresidente dei Focolari, presenta alla comunità siriana del movimento l’esempio di Maria, la madre di Gesù, che nella più grande disperazione “Ha creduto nell’impossibile” e cioè nella forza della risurrezione.

59836919 d942 41ba 86d9 b38909cf1a62Ma che fare oggi in Siria: restare o partire? Ad articolare la domanda fondamentale di tanti è proprio Maria Voce: al di là di questa scelta, sicuramente non facile, la presidente invita i presenti a cogliere l’attimo, a fissarsi, cioè, in quella che nel momento presente sembra essere “la volontà di Dio” e a viverla con autenticità e coerenza, “anche se Dio ogni tanto permette che viviamo nel mistero”.

La giornata si conclude con una grande festa in cui le diverse regioni rappresentate e soprattutto il grande numero di bambini e giovani suscitano un certo imbarazzo in chi, magari, era venuto pensando di incontrare un popolo povero. Magari non c’è benessere materiale, ma c’è ricchezza di vita, di tradizioni, costumi, danze, canzoni, espressioni di gioia, voglia di vivere.

Che bella questa gente che – nonostante tutto – ha creduto nell’amore!

Joachim Schwind

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