Movimento dei Focolari

“Più amiamo il fratello, più il dolore si dilegua”

In occasione della giornata di preghiera, di digiuno e di invocazione per l’umanità del 14 maggio, riportiamo la preghiera di Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari. In questo tempo di prova, di solitudine, di angoscia e di sgomento, sentiamo il bisogno di ritrovare il senso della vita e della morte, di ciò che non passa e rimane in eterno. I nostri cuori, purificati dal dolore e disarmati, si uniscono per implorare Te, l’Onnipotente, il Clemente, il Misericordioso, Padre di tutti noi. Rafforza in noi la fede che tutto quello che permetti è per un bene più grande, e nulla di ciò che succede è al di fuori della Tua bontà infinita. Aiutaci a continuare il viaggio della vita con rinnovata fiducia e speranza, radicati nella Tua divina volontà di ogni attimo presente. Conforta quelli che sono nella sofferenza per le perdite di parenti e amici; dona forza per andare avanti e pazienza nelle avversità. Fa’ che davanti all’angoscia per il futuro, alla perdita del lavoro, alle conseguenze economiche e sociali che la pandemia porta, riusciamo a scoprire in esse occasioni per vivere la solidarietà e alimentare la giustizia. Forgia sempre più in noi un animo capace di amore concreto, per condividere il dolore di chi piange e rallegrarci con chi è nella gioia. Dacci di considerare l’altro come noi stessi e di desiderare per lui ciò che desideriamo per noi stessi. Facci sperimentare, Dio Altissimo ed Onnipotente, che più amiamo il fratello, dimentichi di noi, più il dolore si dilegua e rimane nel cuore la dolcezza ineffabile e tangibile della Tua presenza. Dà vigore, salute, protezione e sapienza a medici, infermieri, personale sanitario e a tutti quelli che si prodigano a favore dei fratelli malati e nel bisogno, perché possano essere Tuoi strumenti nell’accompagnare chi è affidato alle loro cure. O Dio, Luce del mondo, fa che gli scienziati siano illuminati dalla Tua Sapienza, e mettano a disposizione il loro sapere per il bene di tutta l’umanità. Sostieni i responsabili delle nazioni e tutti quelli che decidono le sorti dei popoli, affinché sappiano prendere decisioni lungimiranti e trovare soluzioni sociali ed economiche a favore dei più deboli. Tocca le loro coscienze, perché trovino tutti i mezzi per prevenire i conflitti e promuovere la pace. Fa che ognuno si senta responsabile non solo del proprio popolo, ma di tutta l’umanità. Che Maria, amata e venerata da molti, ci aiuti a stare saldi nella fede e a portare consolazione e speranza a tutti. Amen.   Scarica la preghiera (altro…)

13 maggio: da Trento al mondo via web

La mostra dedicata a Chiara Lubich nella sua città natale in Italia si arricchisce di un percorso virtuale multilingue che, attraverso immagini e documenti, permetterà di visitare l’esposizione da ogni parte del mondo. L’apertura sul web il 13 maggio, data significativa per Trento e per la Lubich. “Chiara Lubich Città Mondo”, la mostra allestita presso le Gallerie a Trento, città natale della Fondatrice dei Focolari, si trasforma e arricchisce da oggi con un percorso virtuale. L’esposizione, chiusa per un periodo a causa della pandemia e adesso prorogata fino all’inizio del 2021, e realizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Centro Chiara Lubich, si potrà infatti visitare anche via web (http://mostre.legallerietrento.it/chiaralubich). L’allestimento a Trento, che si inserisce negli eventi legati al Centenario della nascita di Chiara Lubich, continua così, con l’ampliamento sul web, ad attuare il motto del centenario: “Celebrare per incontrare”. Il percorso che si snoda tra storia, vita, immagini e colore, offre infatti un’occasione di “incontro” con la Lubich che si allarga adesso oltre la sola sede espositiva delle Gallerie, per offrire l’accesso a visitatori da ogni parte del mondo. Ed anche la data scelta per questo ampliamento sul web non è casuale: il 13 maggio 1944 la storia di Chiara Lubich si intrecciò in modo significativo con quella della sua città. Quel giorno in cui Trento subì il secondo grande bombardamento segnò una svolta anche per il nascente Movimento dei Focolari. Tra le persone sfollate dalla città verso il bosco di Gocciadoro dopo aver avuto la casa sinistrata c’era anche Chiara Lubich. “Ricordo di quella notte – scriverà anni dopo – passata all’addiaccio, sdraiata con gli altri per terra due sole parole: stelle e lacrime. Stelle, perché, lungo le ore, le ho viste tutte passare sopra il mio capo; lacrime, perché piangevo, capendo che non sarei potuta partire da Trento con i miei che tanto amavo. Vedevo ormai nelle mie compagne il movimento nascente: non avrei potuto abbandonarle. E mi sembrò che lo Spirito Santo, per farmi capire la sua volontà, mi suggerisse parole che avevo studiato a scuola: “Omnia vincit amor (1), tutto vince l’amore” (2). La mattina successiva Chiara Lubich comunicò ai genitori la decisione di rimanere a Trento e, di lì, a poco, con le prime compagne, dette vita al primo focolare. E proprio la casetta che ospitò il primo focolare, è una delle tappe del percorso virtuale “Chiara Lubich città mondo” che accompagna il visitatore dalla nascita della fondatrice dei Focolari nel 1920 fino all’attuale espansione mondiale del Movimento. Anche nell’allestimento virtuale è Chiara stessa, attraverso immagini e documenti, a “raccontarsi”: la sua vita di giovane maestra, la consacrazione a Dio il 7 dicembre 1943, lo sviluppo della prima comunità dei Focolari. E poi l’estate del 1949, inizio di un periodo illuminativo per Chiara Lubich dal quale sgorgherà la novità carismatica che darà vita ad una nuova Opera nella Chiesa. La luce ed i colori sono i protagonisti dell’ultima parte del percorso che, attraverso parole e immagini, permette di conoscere esperienze di unità, frammenti di fraternità nati dal Carisma della Lubich che continuano a crescere e svilupparsi nell’oggi della storia per contribuire a realizzare quello che lei considerava il “testamento” di Gesù: “Che tutti siano uno” (Gv 17,21). “Per quella pagina del Vangelo siamo nate – scriveva la Lubich – per portare l’unità nel mondo, l’unità con Dio e l’unità fra tutti i fratelli”.
“Pur consce – spiegava ancora – della divina arditezza del programma che solo Dio poteva attuare, inginocchiate attorno a un altare, abbiamo chiesto a Gesù di realizzare quel suo sogno usando anche di noi se fosse stato nei suoi piani”(3). Un sogno costruito anche in quella notte del 13 maggio 1944 quando, difronte al crollo di tutto, allo smarrimento, all’angoscia di un presente di inaspettata drammaticità, tra stelle e lacrime, aveva scelto di credere che “Omnia vincit amor, tutto vince l’amore”

Anna Lisa Innocenti

(1) Virgilio, Ecloghe, X, 69. (2) Chiara Lubich, Nascita di una spiritualità, in Michele Zanzucchi, Enzo Maria Fondi, Un popolo nato dal Vangelo, San Paolo, 2003, pp. 9-10. (3) Ibid., p. 17. (altro…)