Ago 4, 2023 | Chiesa
Durante la Giornata Mondiale della Gioventù 2023 in Portogallo, il viaggio di DIALOP fa un ulteriore passo avanti. Da 20 Paesi 134 giovani hanno partecipato al workshop “La comunicazione in tempo di guerra” promosso da DIALOP durante la GMG per discutere su come i social media e la tecnologia digitale possano diventare trappole di cospirazione e interessi tendenziosi durante i conflitti. Il viaggio Il cristianesimo e il socialismo – due movimenti dalle caratteristiche molto diverse – sono stati a lungo ai ferri corti tra loro, ma hanno comunque entrambi plasmato la storia del mondo nei secoli passati. Basandosi sull’idea che le maggiori sfide del mondo di oggi non possono essere risolte da sole. DIALOP promuove il dialogo tra persone di buona volontà, con background laici e religiosi, in particolare tra socialisti/marxisti e cristiani, per creare un’etica trasversale trasformativa. Portare DIALOP alla Giornata Mondiale della Gioventù fa parte del “Progetto DialogUE” che, in collaborazione con la Comunità Europea e coinvolgendo 14 organizzazioni della società civile, esplora e sviluppa il dialogo, spesso impegnativo, tra gruppi diversi, per dare forma a un’ Europa che sia sempre più espressione di quella “unità nella molteplicità”.
La preparazione, che ha coinvolto esperti sia cristiani che marxisti-socialisti, è iniziata 6 mesi prima dell’evento, un percorso impegnato e faticoso verso la GMG. Le sfide sono state molte, come quella di trovare un modo dinamico di mediare contenuti pesanti come il conflitto e la comunicazione, lingue, Paesi e provenienze diverse. “L’emozione di trovarsi di fronte a una generazione affamata di verità e speranza tranquillizzante, ragionata e chiara e di poterne dare un po'”, racconta Luisa Sello, una delle coordinatrici del progetto. Giovani in dialogo La guerra e il suo potenziale distruttivo influenzano la struttura della comunicazione, trasformano la percezione dei fatti e strumentalizzano il linguaggio e le mentalità. In questo contesto, i social media e la tecnologia digitale possono diventare trappole per cospirazioni e interessi tendenziosi. Possiamo avvicinarci alla verità? Possiamo reagire o siamo condannati a distruggere relazioni con esseri umani, Paesi, popolazioni a causa di bugie e disinformazione? Come possiamo continuare a fare scelte, costruire relazioni e stare dalla parte della verità e della giustizia? Il workshop ha affrontato tutte queste sfide e ha impegnato i giovani a costruire proposte per l’Unione europea, che saranno raccolte e presentate all’UE nell’ambito del progetto di finanziamento della Commissione europea CERV (Citizens, Equality, Rights and Values Programme) nel marzo 2024. Dopo i panel e le discussioni dinamiche, la domanda “cosa possiamo fare?” ha risuonato tra i giovani. Il desiderio di essere parte di una trasformazione come changemaker è al centro di ogni giovane presente.
Steven, dagli Stati Uniti, che vuole diventare sacerdote e viaggiare oltreoceano per aiutare le persone, ha condiviso le sue perplessità: “Non riesco nemmeno a dire ai miei genitori di smettere di leggere fonti di informazione che sono problematiche. Quando Gesù tornò da Nazareth fu rifiutato dalla sua famiglia. Molti di noi hanno perso la speranza. Dove possiamo ritrovare la speranza? Ecco perché siamo qui alla GMG”. Adriana, una studentessa di giornalismo argentina, si è sentita incoraggiata dal workshop: “Il nostro ruolo di giovani è molto importante per combattere la disinformazione e può essere fatto anche in modo divertente. Se creiamo una comunità possiamo essere più forti”. Verso un’etica trasversale Il corso della storia non dipende solo dalla forza delle idee, ma soprattutto dall’evoluzione degli interessi politici ed economici che integrano più di una volta solo pallidi riflessi di queste idee. La chiamata di Papa Francesco nel 2014 che ha ispirato DIALOP ad avviare un dialogo trasversale continua a svolgersi.
Alla domanda di un giovane su come creare un quadro etico comune in presenza di tante divisioni, Walter Baier, presidente del Partito della Sinistra Europea, ha risposto: “Papa Francesco ha detto che dobbiamo accettare il conflitto come qualcosa di naturale, quello che dobbiamo sapere è cosa fare con il conflitto. Il fatto che cristiani e marxisti provenienti da tradizioni molto diverse, anche con lingue molto diverse, possano sedersi insieme e lavorare su un quadro comune è un esempio di dialogo.” Sono intervenuti anche Angelina Giannopoulou, di transform!europe e José Manuel Pureza di Bloco de Esquerda, oltre a Michele Zanzucchi e Ana Clara Giovani dell’Università di Sophia e Maria Chiara de Lorenzo del Movimento dei Focolari. In futuro, nell’ambito del progetto DialogUE, DIALOP organizzerà altri simposi su ecologia e politiche sociali. Per maggiori informazioni, accedere a https://dialop.eu.
Ana Clara Giovani
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Ago 4, 2023 | Centro internazionale, Chiesa
I giovani attendono i prossimi appuntamenti con il Papa a cui si sono preparati da tempo e, in queste prime giornate a Lisbona (Portogallo), hanno partecipato agli incontri “Rise Up”. Scopriamo cosa sono.

Mentre scriviamo, la XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù ha appena fatto il suo giro di boa e le prime 4 intensissime giornate sono ormai parte della vita di oltre mezzo milione di giovani che il 3 agosto 2023 ha accolto Papa Francesco nel cuore di Lisbona (Portogallo), al Parque Eduardo VII, ribattezzato “Collina dell’incontro”, ad indicare la dimensione fondante di questa GMG: la relazione con Dio, con sé stessi e poi con gli altri, per costruire un mondo in pace, sostenibile e fraterno.
Al grido di “Dio ama tutti”, in una Chiesa in cui c’è spazio per tutti, Francesco ha inaugurato ufficialmente la GMG portoghese la cui cronaca quotidiana possiamo leggere nei media. Ciò che invece rischia di passare in secondo piano è il grande lavoro di attualizzazione che la Chiesa, nel senso più universale del termine – fatta dai giovani insieme ai loro educatori, ai sacerdoti e ai Vescovi, alle varie realtà ecclesiali – ha fatto, affinché questa Giornata Mondiale fosse un luogo in cui i ragazzi “si ritrovassero” nelle loro domande, nella ricerca consapevole o meno di Dio per averlo come compagno di vita; nella realizzazione di spazi di condivisione, ispirazione ed ascolto reciproco.
“Rise Up” Meetings: spazi per pensare, condividere, farsi ispirare

Senz’altro una delle novità più grosse di questa edizione sono gli incontri “Rise Up”, il nuovo modello di catechesi della Gmg che invita i giovani a riflettere sui grandi temi affrontati durante il pontificato di Papa Francesco: l’ecologia integrale, l’amicizia sociale e la fratellanza universale, la misericordia.Sono 270 incontri svolti in 30 lingue che si ricollegano tutti al tema generale della GMG: ““Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39).
Anche il Movimento dei Focolari è stato coinvolto negli incontri Rise Up – 3 appuntamenti di mezza giornata l’uno – per i pellegrini di lingua inglese, incontrando in media 5000 giovani al giorno. “Mi sono sentita fin da subito protagonista – racconta Eunice, una gen del team organizzatore – e il tema di questa GMG mi ispira molto: anch’io mi sento spinta ad alzarmi ed andare in fretta, come Maria; sento una forte motivazione a dare di più, a superare limiti, stanchezza e difficoltà, come ha fatto lei quando è andata da Elisabetta. Non si è fermata, ma ha amato”. Agli incontri hanno preso la parola Margaret Karram e Jesús Morán, Presidente e Copresidente dei Focolari, insieme al Card. Patrick O’Malley di Boston (Usa), all’Arcivescovo Anthony Fisher di Sydney (Australia) e al Vescovo Robert Barron di Winona-Rochester nel Minnesota (Usa).
I ragazzi della GMG di Lisbona
Fare esperienza dell’amore di Dio e portarlo ovunque ci si trova o ci si sente chiamati è stato il filo conduttore degli incontri scanditi da dinamiche, musica, preghiera e tanta condivisione. “Sentivo che dopo un anno e mezzo di ‘isolamento’ dopo il Covid qualcosa in me era cambiato” – racconta Pete, degli Stati Uniti, alla sua prima GMG. “Ho deciso di venire con i ragazzi della mia Diocesi per mettermi in gioco. Volevo uscire dalla mia zona di confort, conoscere ragazzi di altri Paesi, vedere come loro affrontano i problemi. Ho ancora tante domande, a qualcuna qui ho trovato risposte”.
Anche per i ragazzi della Slovacchia non è stato facile decidere di partire e aprirsi a persone di altre culture e modi di fare. C’è grande attesa per quanto il papa dirà nei prossimi giorni. “Siamo sicuri che le sue parole rimeranno nei nostri cuori per sempre e ci aiuteranno nelle diverse situazioni della vita”.
Questo incontrarsi, riconoscersi fratelli e sorelle è forse il tratto più caratteristico di questo evento; perciò, le testimonianze sono centrali negli incontri Rise Up.
La vita vera al centro
Come quella di Lucas, che vive nell’Amazzonia brasiliana. Alla GMG di Panama è rimasto affascinato dalla figura di Gesù e, tornato a casa, si è impegnato in un progetto di aiuto alle comunità indigene della sua terra. Per 15 giorni, con un team di medici, infermieri e psicologi, insieme ad una ventina di giovani portano aiuti, cure e supporto a molte persone lontane dai centri di cura. “Un’esperienza incredibile: quella di donarmi dalla mattina alla sera, senza sosta” racconta Lucas. “Il Progetto Amazzonia mi ha fatto crescere molto come persona. Il primo frutto di tutto questo sono io: sono cambiato, non sono più lo stesso”.
Sofia, argentina, racconta del suo percorso esistenziale di forte ricerca di senso. Ad un certo punto ha conosciuto la figura della beata Chiara Luce Badano il cui sì a Dio, anche nel dolore, le ha dato la forza di donare la propria vita nella strada di consacrazione nel Movimento dei Focolari. E potremmo andare avanti ancora perché le testimonianze raccontate sono molte, come pure le domande che i giovani hanno rivolto ai vescovi e ai leader che hanno parlato.
“Sono venuta con il mio gruppo di amici a questa GMG – racconta Pat, 19 anni, di Sydney – e questo per me è importante perché credo che per riuscire a fare la differenza nel mondo, ma anche per prendere decisioni personali abbiamo bisogno degli altri. La solitudine è un problema di tanti ragazzi della mia età e io voglio fare qualcosa per questo, cominciando con il voler bene ai miei amici e qui ho capito che questa è la strada giusta”.
Sono tante le domande e anche le paure di questi ragazzi, ma non c’è solo questo: questi ragazzi hanno voglia di aprirsi, conoscere; vengono da storie ed esistenze diverse, spesso opposte eppure sono qui incontrare Papa Francesco e per trovare Dio nella propria vita e incontrare amici con cui condividerlo. La GMG di Lisbona è entrata nel vivo del suo viaggio.
Stefania Tanesini
Per leggere gli interventi integrali:
Margaret Karram, Intervento del 2 agosto 2023, Incontro Rise Up, GMG Lisbona (Portogallo) Jesús Morán, Intervento del 2 agosto 2023, Incontro Rise Up, GMG Lisbona (Portogallo) Margaret Karram, Intervento del 3 agosto 2023, Incontro Rise Up, GMG Lisbona (Portogallo) Jesús Morán, Intervento del 3 agosto 2023, Incontro Rise Up, GMG Lisbona (Portogallo) (altro…)