Al Genfest , incontro internazionale dei giovani dei Focolari che si terrà a Budapest dal 31 Agosto al 2 settembre, si vivrà anche un momento di scambio sulle esperienze concrete che vedono impegnati i giovani da anni. Ve ne presentiamo alcune, in anteprima che mostrano come ognuno sia in prima fila, lì dove vive, coi problemi e le sfide che ogni giorno incontra. In Colombia, dove la pioggia non dà tregua da più di un anno, con oltre 500 fra morti e dispersi e quasi 3 milioni di persone che hanno subito danni, i giovani hanno iniziato da Soacha, una città alla periferia di Bogotà e assieme agli adulti, hanno organizzato una campagna per raccogliere viveri e vestiti. In più hanno ricevuto 200 paia di stivali e una quantità di alimenti che hanno distribuito alle famiglie più bisognose. Oggi la situazione si è aggravata, per via di malattie e problemi di convivenza nei campeggi ma loro continuano a raccogliere aiuti e a stare vicino alla gente.
Catania-Bujumbura – Il ponte tra i giovani di queste due città si è materializzato in una tastiera. Da una videocall skype in cui il complesso africano “Gen Sorriso” (che si esibirà anche a Budapest) ha cantato in kirundi, i giovani liceali del “Galilei” di Catania, hanno avuto l’idea di offrire loro una tastiera. A tal fine hanno lanciato l’operazione “Un gelato per il Burundi”. Al successivo collegamento, concerto virtuale intercontinentale di tam tam e chitarra (in Burundi) e tastiera, che per ora è ancora a Catania, ma che è destinata al complesso burundese. La sfida della diversità – Giovani buddisti e cristiani hanno dato vita, negli anni, a 3 simposi di scambio e confronto su temi come l’impegno per la pace, vivere e trasmettere la Fede, creando così una rete d’amicizia e fraternità interreligiosa, interculturale ed internazionale. 72 musulmani e cristiani di 5 Paesi del Medio Oriente e Nord Africa si incontreranno a Budapest per la prima volta e, in tempi record, dovranno mettere insieme la coreografia che i gruppi nei rispettivi Paesi hanno imparato, grazie alle lezioni virtuali passate da un Paese all’altro via youtube. Non sono da meno i giovani dell’India: indù del movimento ghandiano Shanti Ashram e cristiani hanno lavorato insieme per mesi alla loro danza, che vuole esprimere la diversità delle religioni e caste presenti nel loro Paese, in stile classico indiano. Queste sono solo alcune delle molteplici esperienze di dialogo interreligioso. Di molte altre, Num, buddista della Thailandia, parlerà il prossimo 1° settembre al Genfest, mentre saranno un cristiano di Nazareth e una musulmana di Gerusalemme a raccontare ai 12.000 cosa significa vivere per la fraternità nel cuore del conflitto israelo-palestinese e della difficile convivenza di tre religioni ebraismo, cristianesimo e islam. Fra loro ci sono anche giovani che non hanno un credo religioso, ma che condividono l’impegno a vivere per un mondo più unito. Da ricordare il progetto United World Projecte che, concepito e sviluppato dai giovani dei Focolari e aperto alla collaborazione con tutti, verrà lanciato, nella sua prima fase, proprio a Budapest. Ha lo scopo di mettere in evidenza e promuovere la fraternità messa in atto da singoli, gruppi e nazioni. Darà vita anche ad un Osservatorio internazionale permanente, riconosciuto dall’ONU. Fonte: Servizio Informazione Focolari – SIF
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